Fine secolo - 21-22 settembre 1985

FINE SECOLO* SABATO 21 / DOMENICA 22 SETTEMBRE 16 nacciato dall'azione stessa dell'uomo, si può cominciare a ridurre energicamente la quota della propria libertà e responsabilità personale delegata a istituzioni collettive, a bande e tribù di ogni genere. Lo si capisce volentieri, quando si affronta la pretesa del Brasile di distruggere il suo ossigeno, o dei nazionalismi islamici di inquinare i mari di mezzo mondo, o di certi paesi a riempire di nuvo– le acide i cieli altrui. Ancora un piccolo sforzo, e si am– metterà che ·non è così lecito sterminare di passaggio uc– celli che vengono da altri cieli, e vanno verso altri cieli. Che non solo la morale, ma la sovranità statale non sono all'altezza. (Ma ci sono troppi cinghiali. E i daini distruggono il bo– sco. Le volpi portano la rabbia. Il randagismo ... Sopra stava il cacciatore; di gran lunga più in basso l'agnello. Occorre un "prelievo", per ragioni di equilibri ecologici? Lo si dimostri e lo si assicuri in modo serio: forse il modo migliore non è di dar licenza ai volontari, vigendo la pena di morte, di eseguirla di persona, visto che ci prova– no gusto.) L'uomo che morde il cane so la sesta e la settima cicogna dell'annÒ, si è giustificato dicendo che le aveva scambiate per gabbiani. Ecco un– que uno che confonde una cicogna con un gabbiano, e che ritiene che ai gabbiani si-debba sparare. Avrà una multa. La passeggiata Io non sono granchè buono. Guardo con invidia i ragaz– zi che studiano e conoscono gli animali perchè ne sono discretamente curiosi e appassionati. Non hanno, si di– rebbe, niente di cui pentirsi. Quelli come me si occupano di animali soprattutto per vedersela con gli uomini, e con se stessi. Anche per questo del cacciatore innocente ne hanno abbastanza, grazie. Non a Sesto Fiorentino, alme– no. Forse in Africa, dove peraltro si macellano i rinoce– ronti per cavarne polvere di corno afrodisiaca per i giap– ponesi. (Rispetto etnologico per le capacità amatorie dei giapponesi oblige, naturalmente). Ho pensato a .volte che un arcade contemporaneo po- • trebbe descrivere "una passeggiata" silvestre. Fragranze, guizzi, colori, carcasse di frigoriferi, radure con alberi an– tichi trapunti di siringhe. Forse anche tenendo conto del calendario venatorio, e del disturbo che gliene sarebbe venuto, il cosiddetto mostro di Firenze ha ripreso la sua peculiare caccia. Questa volta, la sua impresa è avvenuta Non riesco a condividere le preoccupazioni 1 cattoliche e no, per un incombente sacrificio degli uomini agli altri animali. Non direi che il rischio stia negli eccessi di prote– zionismo. Che si barattino vite di umani con vite di gatti– ni e canarini. Al contrario, continua a sembrarmi eviden– te come la violenza contro gli animali sia una basilare scuola di addestramento e allenamento alla violenza con– tro gli umani. Conosco il monito: Hitler era vegetariano. Diciamocelo, non è granchè. Dice solo che Hitler era ve– getariano. Non che i vegetariani vadano a caccia di ebrei. Ci saranno persone che, quanto a loro, si dedicano più ai bisogni e alle sventure degli animali che a quelle del loro prossimo umano: gattare, amici del falco pecchiaiolo, salvatori di porcospini. Maniaci, magari, come tanti altri santi. Fanno del bene ai gatti, non fanno del male ai bambini. to dei pericoli che comporta per i cacciatori stessi, non riesco a consentire con tutto il cuore. Non riesco a con– vincermi che il titolo "Quattro cacciatori morti" sia più umano e umanistico dell'altro: "Milioni di animali ucci– si". Trovo-che, sugli uomini, la dice più lunga il secondo titolo. a qualche centinaia di metri da dove abito, a mezza stra– da di quell'itinerario che portà alla casa d'esilio di Ma– chiavelli, e all'Albergaccio delle sue partite di tric trac. Il posto si chiama Scopeti, per via delle scope, che è il nome popolare dato all'erica. Posto frequentato, perchè "dove fa la scopa, fa il porcino", spiegano i fungaioli. Con tutto il rispetto e la pietà, ricavo dalla lettura dei giornali che un cacciatore è restato ucciso da una scarica del suo stesso fucile, che usava per finire a colpi di calcio un fagiano. Finire col calcio del fucile un fagiano. Maga– ri uno di quei fagiani ·di "ripopolamento" che vengono lanciati alla vigilia della festa in assetto neanche parago– nabile a quello di una normale gallina ruspante. Come per i suoi antenati, qualcuno si è premurato di fare del ·"mostro di Firenze" un problema, come si dice, "di cultura". La sua perversione, spiegano, evoca desideri e incubi annidati in ciascuno di noi. Forse, sarebbe meglio restare a un problema di polizia. Sarà stato il clima inusuale, o chissà cos'altro: non c'era– no mai state qui tante lucciole come quest'estate. Così, quando sento sollevare contro la caccia l'argomen- Su un altro giornale, leggo che il disgraziato che ha ucci- I collaboratori d questonumerodi Fine secolo- Carla MELAZZINI vive a Napoli, e prende nota di tutto. Con sarcasmo? Con amore? Di tutto, comunque. Michele COLAFATO sta per concludere un suo apprendistato di scrittore negli USA. Al ritorno, continuerà in Italia·il suo ap– prendistato di scrittore. Maria Pace OTIIERI scrisse il libro "Amore nero" ed ebbe il premio. E' appena stata, oltre che nei posti citati nel suo pezzo, in Israele, da dove ha scritto per Reporter una serie molto bella di articoli. Fran– co SIDDERI è un architetto, sociologo e artista che trascorre l'agosto a Itaca pescando polipi, vizio diffuso, e ripescando anfore, fortunata virtù. Menziona– to nel locale museo. Margherita BELARDETII è del tutto famigliare ai nostri lettori, soprattutto come disegnatrice. Luca TEGLIA ha già figurato nel no– stro indice come robusto e delicato trascrittore di detti e fatti, e trapiantatore di alberi. Marina TERRAGNI, redattrice milanese di Reporter, si sta facendo conoscere. Enrico DEAGLIO, direttore di Reporter, è andato in vacanza a Ci– pro, dop·o aver tentato di andare a Beirut. Mah! Anna PAINI, che insegna a Parma, va ogni estate con la sua bambina tra i Navajo. I Navajo l'aspettano ogni estate. Fabrizio CARBONE è redattore culturale di Panorama, pittore, fotografo, ornitologo, intrattenitore e vero protagonista di "Quelli della not– te". Alberto BERLANDA è il Nostro Prediletto Ragazzo di Studio. Non avendo competenze particolari, sta imparando a fare di tutto. Igi CAPUOZ– ZO assomiglia, più giovane, al protagonista della Congiura degli Innocenti. Scrittore, sta conducendo da noi una sua eccentrica esperienza di tastierista. Batte testi altrui e li rassetta con discrezione. Ilai:ia CIUTI, redattrice di Re– porter, compare per la prima volta su Fine Secolo: un salto sociale di cui ci congratuliamo. Marco BOATO è molto noto. Non occorre che diciamo niente di lui. A lui sì, di stare un po' più allegro. Vincenzo BUGLIANI, nostro colla– boratore regolare ed essenziale, dissimula sotto uno sguardo chiaro, la fierezza e l'imbarazzo-di aver preparato un'edizione critica di Epitteto, e di non averla pubblicata. Aligi PONT ANI, Redattore Sportivo, non voleva scrivere il suo pezzetto, e ce lo ha consegnato furtivamente. Cesare MORENO fa il maestro elementare: tanto di cappello. Marcello GALEOTTI, che insegna matematica ~'università, vive fra Firenze, Pistoia, Berkeley e Città della Pieve. Fa giochi. Su Corrrado SANNUCCI, Redattore Sportivo, vedi le precedenti ed esaurien- ti menzioni. Andrea LEONI ha pubblicato suoi racconti nel volume "L'idea fissa". Sembra averne passate tante. Ma è appena un giovanotto. Hanno risposto all'invito a raccontare qualcosa delle loro vacanze più persone che non contenesse il nostro spazio. Potremmo vederci costretti a un'appendi– ce tra sette giorni. Ci scusiamo intanto con i rimandati, per puri criteri di lun– ghezza, eh eh: Toni Capuozzo, Wlodek Goldkorn, Mauro Martini, Carlo In– fante, Claud,io Ciborra, Sandro Orlandini. Giorgio AGAMBEN, scrittore, filosofo, filologo, collabora regolarmente a Fine Secolo. John BERRYMAN è uno dei maggiori poeti americani della S(X:Onda metà del secolo. Nato a McAlester (Oklahoma) nel 1914, è autore, tra l'altro, di Ber– ryman's Sonnets, Homage to Mistress Bradstreet, e Dream Songs. Traduzioni italiane delle sue opere (integrale, solo l'Omaggio a Mistress Bradstreet) sono uscite nelle edizioni Einaudi, a cura di Sergio Perosa. Berryman è morto, suici– da, nel 1972. (Alla pagina della poesia bada Ginevra Bompiani). Giovanni FORTI, capo servizio esteri di Reporter, è assiduo frequentatore delle nostre pagine. Così Raffaele VENTURINI, fotografo in Salerno e Napo– li. Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV compila settimanalmente la rubrica degli appuntamenti d'arte. Calligaro, OL '79 e Vincino disegnano regolarmente per Fine secolo. Hanno variamente collaborato: Paola Agosti, Gianni Coppola, Antonio De Marco, Guglielmina Matti oli, Lucia Panfili, Gianfranco Palmery. Curano Fine secolo: Nora Barbieri, Paolo Bernacca, che si occupa della veste , grafica, Marino Sinibaldi. Adriano Sofri, Franco Travaglini.

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