Fine secolo - 31 ago.-1 set. 1985

NEl~PAFSE DEI.. VITEl,TD D'ORO '------------------------------ di Giovanni FORTI _______________ ..,.... ____________ __. • Q ualche tempo fa, su Fine secolo, Wlo– dek Goldkorn àmmoriiva a non mi– tizzare lo shtetl, il villaggio ebraico dell'Europa orientale, teatro di tanti racconti yiddish, luogo di oppressione e grettezza. Ma proprio gli ebrei che ne fuggirono (e non vi sa- • rebbero tornati a nessun costo) sono i primi a ricordarlo nostalgicamente, come il luogo dove era loro permesso essere ebrei (rispettare i riti e L ''!J!Opea de_gliebrei del 'Europa orientale a JVew Yorli raccontata da lrwing Howe: dal 'emigrazione anal[abeta e senza mestiere al. ghetto· nel/'East Side, dagli scioperi al gangsteris'!''!, dafl'fngr_essonel/!'p_oli~içaalle amb1gu1ta e ai l1mlt1•dell'ass1m1laz1one. le tradizioni, vivere in armonia con il .Signore). Proprio dallo shtetl comincia la grande avven- fino alla nausea) a tenere in qualche modo uni– tura delle decine di migliaia di ebrei che tra il ta la famiglia. 1880 e il 1915 fuggono pogrom e persecuzioni L'odissea degli ebrei americani ce la racconta e attraversano l'Oceano per arrivare nella terra Irving Howe (La terra promessa - Ebrei a New della libertà. Passano la frontiera di nascosto, York, Edizioni di Comunità, 562 pagine, pagano·bustarelle ai doganieri e mance ai con- 45.000 lire), con una partecipazione e una tadini, vengono sballottati nella terza classe drammaticità più da romanzo che da saggio. dei transatlantici, un vero girone dantesco. A Ellis Island, il porto di New York, ammassati e maltrattati, vengono sottoposti a ispezioni brutali e umilianti da ispettori che berciano in una lingua sconosciuta, e spesso rimandati in– dietro. Se accettati, trovano casa nell'East Side di Manhattan, in enormi casermoni bui, sen– z'aria; senza gabinetti, strade senza un filo d'erba, «un grigio mondo di pietra». La terra promessa vista da sinistra Ammassati in· appartamenti angusti, sono alle prese con una vita completamente diversa da quella cui erano abituati. Sveglia all'alba, non c'è tempo per i riti e le preghiere, tutti devono correre a lavorare, in un mondo materialista dominato dalla fretta e dal profitto. La figura del Padre è quella che ne risulta maggiormente umitiata, mentre la Madre (la celebre «Jewish Marna») giganteggia, riesce con le sue asf\s– !>Ìantipremure e i suoi sacrifici (che ·nfaccerà Howe è un intellettuale di sinistra (direttore della rivista Dissent, curatore di raccolte di scritti di Trotzki) che non ha mai tentato di ri– muovere le proprie radici ebraiche e si è occu– pato di poesia e letteratura .yiddish. Appartie– ne a quella generazione di ebrei ·americani completamente assimilati, che spesso si vergo– gnano dei propri genitori che ancora infarci– scono la propria conversazione di parole come shnorrer (avaro) e chutzpah (spocchia, arrogan– za}. Parole provenienti da una lingua, l'yid– dish, cui per decenni non era stata riconosciuta nemmeno tale dignità, ma era stata considera– ta poco più che un gergo da strada. L'yiddish mescola frammenti di tedesco, ebraico, russo, polacco, provenzale, inglese. Solo alla fine del secolo scorso nasce una vera e propria cultura, e ancora oggi, a New York, Isaac B. Singer scrive in yiddish e non direttamente in inglese. Ma è ormai un'eccezione: Pl;iilipRoth, in tutti i suoi romanzi, e- particolarmente nel Lamento di Portnoy, ha descritto in maniera· coloDta quest_osalto di generazione. , Gli ebrei americani sono oggi uno dei gruppi più coesi e influenti degli Stati Uniti. Condi– zionano fortemente la sua politica di appoggio a oltranza allo Stato d'Israele, anche se le cau– se principali di questo appoggio sono, secondo me, altre e diverse. Con i neri ·sono stati la spi– na dorsale del movimento per i diritti civili; con la classe operaia, l'anima del partito de– mocratico; la New Left ne pullulava. Gli ebrei sono sovrarappresentati (rispetto alla percen– tuale della popolazione americana che essi co– stituiscono) in alcune professioni molto «visi– bili» còme il giornalismo, il cinema, la psicana– lisi, l'avvocatura, la medicina. Ma, contraria– mente a quanto si crede, sono ancora larga– mente esclusi dai templi del potere economico e politico. Quando Walter Mondale decise di nominare una<>donnacandidata alla vicepresi– denza, prese in esame le leader più note del partito democratico. La popolare sindaco di San Francisco, Dianne Feinstein, venne esclu– sa perchè «va bene donna, ma anche ebrea»! E nel 1940 mia madre, appena giunta con la sua famiglia nell'ospitale America da un'Europa dove imperversavano le leggi razziali e le per– secuzioni, ebbe una sgradevole sorpresa. La fa– miglia consultava degli opuscoli di alberghi del Vermont dove passare un periodo di riposo, e molti di essi recavano la dizione «reserved .cliéntele». Mia bisnonna e mia nonna pensava- no che significasse «solo ceti elevati», ma qqa,l- che anima buona le avvertì: voleva dire che gli ebrei erano esclusi. Finirono in un albergo per soli ebrei negli Adiròndacks (che mia madre ragazzina odiò con tutte le sue forze), un o di quelli che Howe descrive umoristicamente n.el suo libro. Radici: i luftmenshn È necessario andare alle ri,tdici della graride emigrazione ebraica negli Stati Uniti per capi– re la realtà degli ebrei americani d'oggi. Fu enorme lo choc culturale di adattamento che dovettero passare soprattutto gli esteuropei, quelli della prima ondata, composta essenzial– mente da luftmenshn: gente senza arte nè parte, senza specializzazione professiona_le, spesso analfabeti. Li avevano preceduti gli ebrei tede– schi, che si erano rapidamente assimilati alla borghesia americana e spesso li guardarono con la puzza sotto il naso O; al meglio, cop_spi– rito caritatevole. Li seguirono, sempre dall'Est europeo, i profughi del 1905, molto più accul– turati, e che trovarono la strada già spianata. Ma questa strada era stata lastricata dai sacri– fici, a volte dal sangue, di ebrei che non capiro– no, fino alla morte, quel che stava loro succe– dendo; che impararono poche parole d'inglese, che videro i figli allontanarsi da loro, vergo– gnarsi di loro, dimenticare i riti dei padri. Arri– varono a odiare l'America che pure aveva sal– vato loro la vita. Su tre cose poggia il Nuovo Mondo: sul denaro, sul denaro, sul denaro. ._. Molti ebrei, all'arrivo a Ellis lsl.rnd, dichiara– rono -di essere sarti. La gran maggioranza d1

RkJQdWJsaXNoZXIy