Fine secolo - 23 aprile 1985

vono fare tutto, per rjle: lavarmi, darmi da mangiare, pulirmì. Un'infermiera viene a puli– re l'ascesso'nèl fianc'o causato dalle iniezioni di pentamiéiina: Ho avuto la diarrea per tutti gli ultimi due mesi.· Il cibo sembra che mi attra– versi senza soste. Ho perso 7 chili, non posso perderne di più. I dottori non sanno perché non riesco a controllare le mie gambe e ho spa– smi. La settimana scorsa sono stato ospedaliz– zato per deidratazione. «Il malato nella fase•finale é cpstretto a letto e può sopravvivere a casa solo con l'aiuto esten– sivo di un gruppo di persone che lo curi e lo accudisca». (Da un programma per assistenti volontari a malati AID~ promosso da "Shanti Project") Gli amici, okay JJ agosto 1984, Moffitt Hospital. «Ho paura che i miei amici non ~tiano affron– tando la situazione molto bene. A Tom sono voluti due giorni per riuscire a venire qu1, e lui é tutta la compagnia che sono riuscito ad ave– re. Oh, molte persone hanno chiamato, e an– _ch 'io ne ho chiamate tante, ma penso che ab– biano paura di venirmi a trovare. Capisco. E' ok». Come un bue «A novembre montò. su un aeroplano diretto verso uno stato del Midwest dove un farmer curava umani con medicine previste per i buoi. Aveva sentito dire che la cura poteva servire in caso di sterilità, artrite, cancro e senilità. Il far– mcr non aveva mai curato un malato di AIDS . ma era ben disposto a provare. Credeva nel suo prodotto e lo somministrava ai suoi buoi e alla sua famiglia. Lo andò a prendere all'aero– porto. Sua mogl_iegli preparò una cena a base di patate e carne: Più tardi riel laboratorio del . farmèr, questi gli éstrasse sangue dal braccio. ' ' ' Questo sa,ngue sarebl?e stato iniettato nella , mammella· di una mucca gravida. L'animale . avrebbe prodotto gli antiocorpi e dopo essersi sgravato avrebbe dato' latte ricco di anticorpi, da cui il farinet· ricaverebbe il siero. Glielo avrebbe spedito ai' più presto. Intanto però do– veva bere varie dosi giornaliere di IMPRO, · una medicina per bestiame che dovrebbe pro– teggere le vacche.gravide dalle infezioni batte– riche. Il farmer chiese· 1.000 dollari ma lui ne . aveva solo 750. Gli promise di spedirgli il re– sto. Tprnò a casa. Bevve quella roba per due settimane; Gli rendeva la faccia rossa e la lin– ,_gua gli si addormentava. E' segno che funzio- na -disse agli amici». Dillo, dunque «A volte lei vorrebbe scuoterlo e dirgli: "E dai, tu stai morendo, dimmi come ti SENTI"». La sostanza "Subito dopo la diagnosi passarono a discute– re la sostanza della cosa. Voleva un•funerale? Una veglia? Che ne diresti di un party? Magari gli amici potrebbero riunirsi per un brunch. Aveva già provvisto per la cremazione? Aveva pagato? Se i dottori dovessero aver bisogno di decidere su prolungare la vita, per lui la cosa era chiara: niente respiratore». La casa, la cosa «L'amico che l'ospitava mise la casa in vendi~· ta. "Non é che io voglia che lui vada via -disse- . voglio che questa cosa vada via". Quando hii mise in vendita la casa, Jeff decise di andar via. tare? Sono stato aiutato a scrivere il mio testa– mento, organizzare il funerale e definire le cose ·sospese. Ora posso rilassarmi. Ho detto addio ai miei amici, al mio amante e alla mia fami– glia. Papà ha detto che proprio non può venire a visitarmi. Mi chiedo se verrà per il funerale. Adesso é ospitato in una delle residenze per · • • malati AIDS provviste dallo Shanti Project». . La pratica incompleta (Da «Living with dying>>, diario e convers~7io– ni con Jeff, Sari Francisco Examiner IO marzo 1985) Chiama oggi stesso E' arrivata Ì'assicurazione per l'AIDS Per la tua dom~nda ,t Chiama: Schmidt & Schmidt, Insurance Asso– ciates, Inc. (415) 98)-3915 · Chiama oggi stesso (Inserzione a pagamento su «Coming up» - The Lesbian-Gay Community Calendar of Events and Newspaper for the Bay Area, March 1985) Ora posso rilassarmi Ted: Una volta ero alto 6 piedi e due onze, e pesavo 190 libbre. Questo non é il mio corpo. Perché sono rimasto intrappolato qui dentro? Ci vorrebbe un miracolo per farmi vivere. Ho un guaritore psichico che mi aiuta a essere po– sitivo. E' difficile ricordare com'era la mia vita prima che mi ammalassi. Mi avete sentito can- ..·=:=:::.{~:?=:==:. ~··· ' .: .. ·· ;_::_: ... : .-:~::•/", Pàul: Mi sono sentito malato negli ultimi 9 mesi. Ho perso IO libbre. Ogni pomeriggio ho la febbre e non riesco a passare un giorno sen– za dormire. Mi sveglio zuppo di .sudore. Sono stato da tre dottori. Uno mi ha detto: hai l'in– fluenza, prendi l'aspirina. Ma, per riove mesi? Uno mi ha detto che ho l'AIDS, e devo aspet– taryni una' diagnosi di 'karposi sarchoma' in ogni momento. Un terzo dice che non sa. Chi devo credere? Ho perso il mio lavoro per trop– pe assenze e poi mi addormentavo sul tavolo ogni giorno. Ho fatto domanda per avere il congedo pagato per malattia, ma dicono che la diagnosi AIDS deve essere confermata perché io possa avere diritto. Mi sento solo. I miei amici dicono che sto imbastendo tutto da solo questa montatura e sono stanchi di sentirmi. Non so a chi rivolgermi. Forse é meglio ch'io abbia l'AIDS, adesso sono in limbo, non so se sto morendo o cosa. Discrezione «You ain't seen nothing, yet», Ronald Reagan. Subito dopo la rielezione a Presidente degli Usa lo scorso novembre. Il Presidente non ha mai trattato la crisi dell'AIDS in nessuno dei suoi discorsi pubblici. Paris Fashions, 1949 Bettina, Sophia Malgot, Jackie Stoloff e Janin Klein presentano le gonne da sera della Collezione Francese 1949. "Ho iniziato con LIFE Magazine facendo foto su fatti di cronaca, specie crimine e povertà. Poi mi mandarono a Parigi alle collezioni di moda. Che colpo! Questa foto include i modelli europei più in voga a quel tempo. Era una situazione formidabile per me: un ragazzotto del Kansas a fotografare la moda parigina. lo ero ben accettato nell'ambiente artistico parigino. Non ho avuto problemi, anzi ho forse avuto più privilegi degli altri fotografi. Questa foto per esempio comprende modelli di quattro differenti collezioni. Non era facile averli tutti insieme. Ebbi il mio daffare per averli tutti insieme. Il mondo della moda era interessante, ma così diverso dal Kansas! Tutto sommato adesso posso dire di essermela cavata abbastanza'' (Gordon Parks).

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