Fiera Letteraria - Anno IX - n. 51 - 19 dicembre 1954

Domenica 19 dicembre 195-1 LA FIERA LETTERARIA UN IMPEGNO PORTATO LTRELA NECESSITÀ É SE~IPRE UNIMPEGNO RELIGIOSO GIOVANNI BOINE Una lettera aUao Bernasconi e Padova, 27 febbraio 1916. Caro Bernasconi, grazie della cartolina: 3tavo anch'io ver scriverti. Ma anche a scrivere é ta,Uo difficile, caro Bernascon.i: quasi come a parlare, che i} la cosa pitì atrocemente difficile ch'io mi conosca. CIie si. 'dica t11tto il contrario di quello che si sente, elle si facciano degli osceni gc,rbugli di 'J)arols, elle ci si mascheri per pudore COJi delle spudoratezze, questa t ,ma cosa che W non intendi perchf) sei sano. Non sono mica le visite collegiali che ci dicono se siamo sani o malati. Tii ti dlii trttto im– mediatamente, o almeno ciò che d<ii con– ver-,ando è un tanto di te. lo mi dc) per luccichii che mi sfuggono ed il resto é loppa, grama, è fatica: od anche, secondo i momenti, è una facile '])arata, uno sci– oolare leggero, pe-rcht d',m tratto fer– marmi e dire: "ecco qui cosa sono: pen– so q11e8to, non penso mai t1ùto il tempo che a que8to" - è una cosa troppo d'an– goscia. e non è giusto farla sopl)Ortare olla gente. " Le cose fonde non si posson dire; non c'è che dire le inutilità". Guar– da: Conclusioni d'ottobre esprime senza resid1,i cl1e cos'è il tuo povero Boine. Ma tu m'hai dichiarato di non capire ed io trovo che iJ giusto; t1, difatti sei ttn vivo ed io ormai sono un morto. Come vuoi. ch'io possa appa88ionarmi per le cose dei vivi .e~ alla 11~anicra dei vivi1 Con gli uomini che nu hanno inteso come loro e m'accolgono, allora io dico con cru– dezza la mia tomba; la. conosco bene e sono deciso. Ma sono ambigt«> e inde– ciso con chi m'obbliga a trascinarmi fuori per if. sole. Però q11esto abbraccio che tu m'offri, questo sl che mi fa bene. Non c'è più che abbracciarci q1wndo si può pcrchè è l'1mica cosa che nutra. I consentimenti coscienti allinu)! non son mai che par– ::iali e fuggitivi, ed è giù nell'umile oscu– rità che ci si 711«) stringere. •.. Quella gran testa contro la porta della t1w stanza, in alto, mi peraeguita fiera e misteriosa. Delle tue pitture è la pii, 1ncina alla. enigmatica forza che c'è in "Uomini ed altri animali". Dopo hai come pianto iu 1ma meditazione melan– conica e profonda; ma ora il mondo lo guardi come un occhio rasserenato di tra le lucide lagrìme. Sei un 1'omo di paziente fede; cresci e ti aumenti con ,ma sicura ricchezza vegetale. IA tua ste88a 63Clusività br6V6 è santa. Ti ho capito bene caro Berna– sconi, mentre parlavo sbadato: gli 1w– mi1ti io li assorbo non li discorro. E tu sei dei pochi che amo. Tuo Boine >. (N. B. - Giovanni Boine mort il 16 maggio 1917 a Porto Maurizio). Con ,iingol,are eq11ilibrio cd clcgan.:a tli 11l111II~ q11c11lo JJcrft .. t'1re 1:ociano ha lavorul,o In pi,i, dlre.:ioni~ nell, 1 ricerca re• liglo,m e lilosolic11, nella critica letteraria~ negli eJJercL=l per una. proHa. llrlc,, che servì u,l c8peri111cnli 11arralivl · * 111 GIIJLIO CJATTANEO Sulla vita di Olovannl Bolne le 1ttotizJe sono molto scarse. Paplnl, che lo conobbe. ha scrl tto di lui In una sua e tc6t!monlanza >: e Nacque a FJnalmarina nel 1887 ed è morto a Porto Maurizio 11 16 maggio 1911. Fu lnfellce nel– la famlR"lla; visse molto oon la madre: do• vet.te combM,tere fino agli ult.lm ! giorni. oon la ml.seria. Ebbe pochi amici; tentò un tempo, a Porto Maurizio. di creare un ccn- ~r ~~~~!~ur::c~ò t~~e bf~~~~~a.dtagl~t~~: te molto solo: col libri. vicino al mare. Non ebbe una vita facile nè t.roppo contcnt.a; non potè neppur lavorare quanto avrebbe voluto... Come figura ·aveva qualcosà del Cristo (quando porta\ 1 a la barba) del mo– naco, della donna. DiScreto e slJenzioso ma pronto alla &tizza <> all'esaltazione. Il Gre– co avrebbe pot,uto ritrattarlo». Quanto al suo lflVOro le date precisano che collabo– rò al Rinnovamento fra Il 1907 e il 1908. pentendosi ln seguito. lr. parte. di quella espcrlcnt.R. che scrisse sulla Voce nel 1!109 ma con scarsa adesione. Nella sua \1ta rl· mMgono zone d'ombra: la eslgult.A del de.– Li avrebbe potuto favorire uni\ lea:genda sul suo nome. S1 determina un at.teggiRmcnto particolare verso gli scrtttorl mortl glovMI, quASI che la loro voce abbia tm'intensltà maggiore di altre. che Il loro messaggio sla da raccogliere e studiare con plù attenzio– ne. Michaelstaedter. Serra. Slataper sono l nomi che pili hanno favorito mitologie se– du:::enU ma arbitrarle. Bolne appartiene a questo gruppo. Ci ha pensat-O poi la critica a ridurne la legg,>..nda.a dubitare del suo misticismo. e. giudicare Il suo problema cul– turale in un senso più esatt.o delle propor– zioni. L·u1t1ma Jmmnglne di Bolne corri– sponde alla realtà con sufficiente approssi• mazione. per quanto troppo ridotta e pri– vat.a di Inquietudini reall. Giovanni Bolne ha Ja,·orat.o in più direzioni. nella rlcerc.n. reltgiosa e fll060flca. nella critica letterarie.. negli esercizi per una pr058 lirica che ha sen·lto anche ad esperlmenu narraUvl. Nello studio « Intorr.o a Bolne » Carlo Bo ha considerato con diffidenza. 1·1mpegno re– llgiooo dello scrittore splrgandolo come una fonna di esercitazione culture.le. I saggi fl– l060fleo-rellgl06l con.•d,o;tono !n gran parte 1n appunti critici. in meditazioni di letture: quando si dellnea una J:X)Slzlonereligiosa personale spesso la propoota è O\'Vla. ac– quisto vecchio nella coscienza degli spiriti pili vtvt, mal Intenzione sorprendente ;r La religione è per definizione e"rcsia: Cl'.!Slanel senso di rivolta. di agitazione (da àiro) più che nel &enso di setta (da alréo). alla base di ogni positim religione sta la eresia: la vltalltA di ogni religione positi– va sta nella sua potenza In fecondare ere– sie: n momento eroico <e poi mltloo) di o– gnl rellgtoiie poslth·a è quand'es.c:a sia. a petto alle rtlhrtonl anteriori. considerata e– resia. o quando sia nella sua particole.re storia maggiormente fem1cntata e tr1wa– gl1RtA.di eresie. Allora appunto è nella re– ligione. In religione: Rllora Appunto rigur– gita per entro rordlnato processo della sto– ria Io spA.vento lnoompo.sto della vita e nena religione è fulc:-o ad ogni cosa la Jn. d!Vlduale e.iperienza. Ma !°esperienza mlstl· ca colorattt com'è di mito e di tradizione. nasconde la più satanica. la più angosciosa disgregazione dello spirito. la pili antllra• dlz.lonale violenza che SI possa nello spirito. che è ordine e trad17.lone. commettere. Non si parla della nnstlca visionarla ed estatica che è un malcerto Imbroglio di ac– quosi rlflesa.l psicologie! e non ha !Uoso– fic:i.mente lnt..ere.c;se.Dico di una terribile mistica che nel cat.tollceslmo par cattolica. nel bramanesimo bre.me.nlca. nell'Islam i~lamlca. ed è la mistica. E" ribe.lllone fe– ~ ad ogni Interiore gerarchia come la anarch!A. pollt.lca è ribellione, distruzione di ognJ esteriore sistema sociale». E° significativo Il fatto che Bolne. colle.– boratore con vari scritti del Rinnovamento modernista e vtcl:10 quindi .spiritualmente alle J)OO!zlonlmoderniste (anche se qucst.a sua collaborazione sia stata definita come occasione.le) . abbia compreso Jlno a un cer– to punto Il modernismo. rifiutandolo in M!· gullo In bA.SC a consldrrazlonl tne.dcguate. Le proposizioni del Bolne nel periodo etero• dosso sono molto generiche e difficilmente si potrebbero Inquadrare In un programma o manifesto modemlsta. La succ.es &i,•acon danna del modernismo da parte dello scrlt• tore (se ne tro, 1 a la fonnulazlone nel sag– gio « Di certe pagine mistiche») non col– pisce ta. vera sostanza del movimento. ma certe ibride manlfe.c;tazlonl marginali di estetismo decadente. Bolne si Interessò vlva– m,ente al problema religioso. ma. come e stato detlo ron gJust.ez:ta. la sua ricerca ha prevalentemente carattere di esercltulone cultura}~. Ne è esempio li saggio forse plù riuscito e Impegnativo • L'esperienza rell• gl:osa » dove lo scrittore tenta di conclu– dere criticamente una serie di letture. Le sue osseniazlonl sono spe.s.so acute ma Ja sua critica è quella di un buon lettore: non giudica I testJ esaminati alla luce di una esperienza rellglo.sa nuova o almeno deflnl• ta. Quello che e viro e autentico In Bolne. lncon!ondlbllmente suo. è la nostalgie. del mondo tislco. rlmplorazlone alla salute, quella che lul non e.veva e desidero sempre. In tutta ropcra dello M!rlttore questo te• ma è presente. Bolne aveva il senso e Il dec:!derlo della realtà fisica maturata al sole. ricca di salute. Le sue Inquietudini erano determinai-e soprattutto dalla lnStdJa del male. dal suo contrast.ato desiderio di guarire. , La suit educaz.Jone era più fiJOf.Oficache letteraria. Per questo. anche quando si oc– cupò meno a1 f\losofla <> di religione. portò nella letteratura quelle preoccupa7.lonl mo– rali. quella eslgenz.a d1 contenuto specula– tivo che avevano caratterizzato le sue pri– me ricerche. DI qui In difficoltà nel tentare !"arte e la poesia. RIU&Cla costruire nella svn ~ un ritmo lirico che si trova sem– pre uguale. fortement~ scandito, tnconron– dlbile. ne « Il peccatb » come net • Fran– tumi ». Un ritmo fondato su schemi fiMI. a l!e·,1 variazlonl. coh qualcosa di aspro. chiu– so, soffocalo. La prosa di Bolne. he. oc;ser– vato giustamente PA.plnl. fR pensare a quel• la dJ Slataper per la sua durezza pletro6&. La ricorda anche per rare limpidezze. Cer· to da quel ritmo è difficile ricavare un senso di liberazione llrfoe.: soprattutto quando è protratto a lungo diventa OMCSS!vo e tortu– rMte. Questo sJ nota Jn pe.rtlcolare nel caso de e Il peccato», un romanzo bre\·e che J'aut-Ore stesso reccnsl ln poche righe ricordando li precedente di Arlstarco Scan• nabue. • L'intenzione generale era di rap– presentare quel lirico intrecciarsi di mol· t.o pensiero sulla scarsetta dl puchl fatti. quel continuo sconfinare della poca croni– storia esteriore nella contradditorle.. nella dolorosa. angosciata complessità del pensa. re che è la vita di molti e la mla: tnten• Zlone di esprimere una comple.s.sltà. una compresenza di co.c;e diverse nella brevità delrattlmo, dentrn una apparente povertà dJ vita. Ma son tentativi: restan tcnt.Atlvl. Pa&· s!Rmo oltre». li racconto è tutto costruito s•1quel ritmo esasperante. E. una prova ~1- gn!Ocat.!va._anche se non riuscita. per li de– llnearsl d! più motivi caratterizzanti. Na• turalmente Bolne non era un narratore e quel ritmo cosl evidente e preciso non era rdatto al raccolta.re e Il pcecato >. rivela un fondo ambiguo te qualcosa di ambiguo c·è quasi sempre In Bolne. cosi facile alle Incertezze. agli equlvol'l. con tutti quel ten– tativi di trovare la. vera strada. con tante d!Ulcoltà e smarrlmentll. c·era qualcosa che cedeva nelranlrna di Bolne a contrasto con la sun asprezza apparente. con la durezza pietrosa della sua scrittura. Le sue lnvoca– zlonl a una realtà solida e sana derivava– no da quel disfacimento. Qualche volta sJ rivela anche un fondo morbido. un'tn.sidla non vinta. Anche questo racconto su un pec.cato che non è un peccato. eppure dl unJJ.sostam~Rdolce e ambigua. scopre smar– r:mentl e debolezze. li senso del peccato fu per Bolne una occasione di sofferenza. Lo scrittore tentò ~lù volte Il frammento; I • Oellrll ». i •Frantumi» sono tra I titoli di questi esercizi a quel tempo piuttosto frequenti. Ma Il movente dl queste compo• slzlonl buvt non era soltanto poetico; li• rleo era Il ritmo che dava carattere a una prosa densa di motivi morali. SI vedano a questo propo.slto le pagine del saggio • Un Ignoto>. le affermazioni sul tema • Voglio espr:lmenni Intero•· Bolne aveva In misura r.otcvole li senso del verso anche se In lui era una certa dlfUcoltà. alla J)OeSla;Gargiu- Quarant'an n_i fa, oggi. P1_•etesto su Boine v·e gente. che non s·è mal terreno /01:orevoleper una cer- ca - cittadella dell'O$Curantl• portabilitd della ipocri.sia. on- finito d 0 incontrare. Ne pare eh!! ta &0Spen1fone Urica dL lncer- di CARLO DE ROBERTO smo -. concludeva « nell'anno cora adeuo corrente. secondo la que.tta /acolta loro propria, di teua. tra l'alluflvo e U dejinf- di grazia 1912 » i suoi ,aggi 1ul quale conviene vivere dl&tlnta- ~;f::. ';a~~lt!v!~~a':~i"::~:; ;~e~:r~':!~•dr':'c,.~~::/:::g:i ,to: non si tratta solo di un tramutata in f&plrito. /atta dc• :e;~'::i':~t:u~::~% :~!:a v;:~: ~~%'t /~::'ae ,:~::n:c1f!'~u/(~: entro la pouibUità di conoscer- &ultano ora facilmente in.seri- problema df metodo o imposta- licatamente spirituale come u- sione di Don C11f.!Clotteoggi. In ra e della 11 fta. E ben con que– U. ma forse. pt1i. mi cl aiuta- bilf in un giato provinciale da zione della ricerca. e poi di un na nube di incen&O,Che è una quuto mondo? Gridare. grida- sta diversificazione di modi e no a ricon0$Cerci, a ,coprire cui Si leva con dlberente /or- suo c11iarlmento concettuale. Sì cosa elle mi /a amaramente re al de&erto. Ma il deserto o- momenti che ancora ,1 giU8tifi– qualcosa di inattuo o naSCOlto za ìl conterra11co $barbaro. Co- tratta di una ferita aperta en. pen,are alla fiaccheu.a e alla de. e questa voce &01itariaget- ca la storia. quella propria e in noi. che ,1 svela in qu.e,to si come letterato Boine non va- tro la ste.u~ auumione del!a con/u&lone elle era nell'anima tata nel deserto come semenza. personale e l'altra _ piit am– at'Vlcinarli. Boine io lo tncon- le. non vale almeno in un pre- responsabHìta di 11ivere. Si può e ne/ cervello di parecch I di noi wodurrà un cedro gigante che pia? non so _ che. se rl.solta trai tardi. e con una lettura testo di discorso su quei moti- dire che ogni fatica di ricerca. quando si voleva rifare col con le sue centomila lingue 11el/a ,ocfctd. non deve tuttavia non propriamente /acile. sep- ~f che furono e sono I suoi. del- ogni vero apporto di cultur~. "Rinnovamento·· la Chiesa. canterd un osanna eterno ul schematiuar61 In formule a– pur avvincente. ma condotto I uo~o. e che durano nelle sue vengano r!pc~utamente as~p1- Questa era du11que la filov.,jio Signore della vita e della mor- S1Tatte o anontme. con una dia– fuori da interessi letterari. Non pagine propriamente letterarie ti dal chiarimento &COIMtlCO. che stava &Ottola nostra ribel• te. E voi adeuo. baccellieri lettlca sulla contingenza pre– mi Importa ~uel che egli con. solo l~ «Peccato». e anche ta- accademico. professorale. o tra- lione: que,ta era! ...». Carrascos del rlgenerazioni.!mo sente e sullo scambio tempora– ta.sse o conti nella storia let- lora in quei • Plau111 e botte» vi.!a,tidalla Interpretazione eH- Il rl.!entimento di Bolne con- europeiuante. giovani c11e la- le di 11erità e falsità. di bene terada del primo not•ecento. Di che non furono solo dei corSi- ca o politica. Coli la vttalftd t.ro l'Interpretazione e radora- vorate all"eu.ropea. con metodo e di male. di ragione e di tor– certe pogine di crittca di «Plau- vi, ma. piit, pretesti critici ad 1piritua/e. la religiosltd attiva. zione estetico delle religioni e critica ... scientifici. create la to. r Le nostre provvtsorie ra– si e potte.» condotte tra '1 gu.- un impegno portato spe,qo al che sostennero fimpegno di può a11che valere come chiat'e riccllczza. create la patrfa. l'ar- r,ionl sorrette sui torti degli al– sto dl scrittura e il risentlmen- df là delle Intenzioni e delle ne- Bergson. di Unamuno. di Boine. per aprire, non nel suo impe- te. la scienza, J'etica. create la trii ba.,ta che e.ui non abbia. to morale dei motivi. ora sul ce.uita. di Pegu.11,e (con una ditPOni- gno soltanto. la distinzione' tra civiltQ, o piut.tosto Interpretate- no pfit torto e nof perdiamo le filo della distinzione tra i due E come 1ti può definire un bilitd riurvata. df margine che con/u&fone e caos. Il caotico at'• ne f concetti. che così uccide- ba.,f per aver ragione. E le prov– atteggiamentt. ed ora 8VOlteda Impegno portato oltre Il nece1. apparica polemico quasi per un ,iertlto dal Gargiulo C segno rii rete la 11fta e la morte. Per quel vfsorfe ragioni degli altri. ,o. una parte e dalfaltra. auieme. sarto. se non quale impegno re- ri1entlmento contro la sua di- una problematica relfgiosa re che tutto deve durarci ... ». stcnutc dai nostri torti: li ri– con Inserimenti stridenti e con lfgioso? sper1fone politica), df Sorel. reltgloso valga ancora a qua- Quaranta anni /a. Oggi. E conoscessimo, esse cederebbero/. connc.uioni acutiuime. che re- La letteratura. u g u, t O • uomini d!e diedero carattere li/icore og11i impegno oltre il oggi come• quaranta anni fa Quesl.a situazione di crl &l.di sta? Re,ta l'immagine di una la compiacenza apparentemen- alransla di ricerca del primo nece.uarioJ ·doce la confusione PQS$0no farvi eco (e con sOlo inadempienza. continua a pesa– dtalita crltlea non comu11e. te modesta. ma impreziosita norecento. trorarono presto I si determina non appena df ta- con le loro Intenzioni polemi- re non solo nei rapporti soctalf Sol/Id. sfa pure fu/timo. polito della pagina, 1tullo pagina. fan- termini del tradimento negli :e problemattco si vogliano non che. ~cmpre valide nei confron- delru.omo. ma tn quelli piit se– plU che deca_n~at~.non 11! sot- no un balsamo (di peuimo gu. incidenti mondani. diurna/lst~- so•~ dlstinr,uue concettualmen- ti di una crisi c11epermane qua. greti con gli accadimenti della. trae a ghi:dLtJO 111 cui Boine sto. di cattivo seni.ire) sopra la cl. e polemici che crearono II te I termini. ma anche definire si cronlea da decenni con im I sua stc.ua vita. E Il 1)(!80C tan- ~~,~~f dtq":a~!:a/: a::: ,;~o; ::r~t;e:f::r~~:n:~.fu~~ :u.;ct!:~ :;;:i~s;;~';!o ~n/~:~~:C~!~u,~~~ :~~t;t'~!~/:a;t~~se e i movl- :~~1~1 ~!, a~~!'.:~!n~~t~elcp"::of:~j~ùpi:i g;:r~~b~ein:,!!~a~:a~~~ neppur Bacche/li. che. tanto impegno di uomo. Era. ed è, Confusione di termini. e di qua- Il d/,sfdio non è solo tra due Boine: • 1..cposizio11icontraddi- e la societd dalle possibilità di mutato nella forma letteraria. questa ferita. piit aspra eh~ lità e entltd di Impegni. Le po- dl.!poslzioni mentali. per Bolnc torie che rldealfsmo df1trib11.isce errore, di mancamento. Se si non ha modificato rambfgu.itd quella che « nel pen1tlero reli- role perdernno Il senso che eb· Il termine pe11sicro1,a apcrtu- dla/ettfcamente (quoti meccani- crede che la Mlvcua dalla si– del suo atteggiamento interio- gioso ti pensiero laico può. per bero quando furono dette per ra concettuale mollo larga. ma camenteJ nella &torta del pen- t11.azìo11c di crisi po.s,a realiz. re. di moralista compiaciuto co.sl dire. veder proiettata e la prima t-olta. i c11iarlmentf. tra due posizioni dl cullura. e siero. il pensiero religioso le ac- uirsrmn 11nariscoperta di va– dal giudizio plit gre1·ec11egra• messa rudemente a nudo. seb- con intenzioni silternatiche an- qui cù•tura t"ale cor•ie ricerca centra, le fa onnipresenti: c.s.,o lori religiosi bisogna innanzi ve. &i salVerebbe tutto da un bene ingigantita e quasi /atta elle _quando_polemizzat•ano COii·della ragione di ,C e delle CO·e una perenne protesta contro tutto accettare che essi non Ifa. confronto con le paginette che mito; la su.a piit reale presen• tro • 1lstcm1. rendet·ano (e ren- se. Allora. non sottraendosi an• un concetto di srilu.ppo sche• no discriminati In 11irtù df un certi ,uoi primi 1icrsi 1timola- za: la non mai clliu.sa ferita dono. pofchè pur 1 1 111.tate le di. coro al dominio del caotico. an- maticamcnte dialettico». dogmaffsmo formale o di una rono a Boine. che {.sostituito al/'E.uere. /or- rczfoni di ricerca rimane ro- cora soggetti alla trepidazione E altre parole di Pcguv con, eflcl,etta storica di reli9los1ta. Ma come scrittore da parte tezza di Dio. Il Divenire) si stante la possibilità di falsa- del problematico o,,e il rischio cordano con queste. e qua,! La non rellgiosild C appunto te sua neppur Bolne regge: quel manifesta ancora In questa ne- ment~ dei fini. la solita as&0l11- di vl1•crc sorpa.,1a ogni aC'ren- possono accentrare 1u una cofn• SO(tanto. qua~il in queita ,,e/– suo restar ben addentro nel ce,sarfa instabilltd di equlli- ti~az,o!'e dello itru.mentale) tura intellettuale te scntfmet1· cldenza di t-cml (temi che han- /citò di dlscr1mfnozfone dialet. problematico. pur con quel deci- brio. in qu.esfansia. in que1ta plti /nelle la con/u&ione. tale: nella educazione del sen no il rolore del tempo. e, /or- tica. Il male e 11 bene. il 1 1 ero Ili tndfrlui morali che lo fanno consapet'Olezza dell · incompiuto « L·anatolfranciana base del. timenti. nella definizione della se. col tempo scororanoJ la re. e il falso. hanno presenza con– uomo vit--o.si altera nella com- elle ogni serio pensatore con- la sottile cosa. ngilmente man loro /ormai. resta attfra la SO·condita similitudine tra il di- ttnua e non distinta in tutte le placenza di un gusto. proprio fe$$a ». mano che tu sali, sptrltual{ua. ,pensione Ironica delle parore scorso delle due vite di quc&tf CARLO DE ROBERTO c'cl problematico. scelto come Ma non si tratta solo di qut• ta. agll~nte /atto. agilmente con cui Unamuno. do Salaman- uomini che avvertivano /'insop- (continua a pag. 6) ioteca Gino B'.anco lo ne ha dato \'Sri esempi. Se me.I la sug– it,Stlone lirica. plù che dal frammento JSO• lato na.sceva da Wl discorso più dlste.so co• me In « Ragionamento al sole» o In « Con– versione al codice» o nelle stesse pagine crl• Uche dal saggi .storico•religiosi a « Plausi e botte». Anche in questo Boine ricorda Slataper. scrittore che non si presta ad es– sere gustato per citazioni brevi. ritagliate da pagine t.roppo dense e serrate. ma ot.t.ie – ne I suol risultati poetici più felici da un dlscoffiO continuato. I • Oeltrit 1t sono molto macabri. 6te&I con un gusto pesante ma in qualche modo e!– !!cac-e. c~l carichi di brivido e di orrore. testlmonlaru.e di un·agorua. « Alberi? ll:busti? ciuffi e cespugll? Son Anclu per Giovanni Bolne eh.e h4 viato giiato è stato Carlo Bo net suoi lontani e Otto 11a.ogf >. che non SOio ha delineato l"importanza della figu– ra. U ,,uo d· u.na te,Umontan.za. ma qu.a11 8i è ,n.es.so in polemica con la cla1.tijlcaztone letteraria In quei giorni Imperante . . BaJata su criteri df r,zuto e di ra8lna.ta eleganza. A 1capLto ,·intende MUa vita e ~Ila cultura vera che ,u quuta di.retta– mcnte_ ,·tnnuta. Ma sempre cosi ac– cade nei giorni delle d.itta.ture. nè b11ogna ttu.pirne. Il tri.,te piuttosto è con_.sta(;are com.e nel 1954 ruf.tta– no gli schemi p,a.ssatf. e per abflitci di eh.i maneggia il monopolio <!egU Intere~ letterari. e per il compren– &bile ritardo nella revisione delle ge– nera.zloni nuove. pO,,UQno ancora ul- 1tere d~li 1tcrlttorl al bando. Addi– rittu.,ra tutto .u.n lnte.ro ftlone di voci del novecento. QueU~ cioè che cc- . canto od una letteratura di gu.,to erano documento d:u11a lettera.tura di cose. e semmai tendevano a met– tere in guardia. a salvare dai peri– COii d·un lavoro divenuto sterile eser– cizio di vanità. l(lgace ed abile mani• polazione d.i m.c.stiere. Al di fuori dt oonl impegno morale con Il proprio temp0 ed i problemi che lo carattt:– riuano. Fare nomi è fin troppo /acile. Basterebbe cominciare dai tric.nini. da Svevo e Slataper e Michelstadter. e toccando i toscani alla Tozzi finire li/. nord con i Rebora. Taher. Sbarba– ro. Roccat09lla.ta. Ceccardi e via di 1eguito. Una lista troppo lunga di sorlttori e non amati >. per i quali la critica imperante ha osoUlato dalla incompren.tione nifom.ar ,gfo di eonve- nle'::ta ~in~:~irZ 1 :et:i-o os:;,aYJ,el~ f.::tenzione quoeidta.na. Forse perchè uaendo troppo .terl e di1taccatl. con loro non poteva eiure attuata la nor– male legge del mercato giornalutico: e lo parlo bene di te, tu parli bene: di mc>. o Jor:,e per oltre ro9/onl ancora. Non lultinghlere 11'ln.tende. Nella lunga 11.!tacomunque al nome di Boine SJ)etta u.n po.sto preminente. Per il c,,raggio con cui osò procla– marat an.ticrOCtano In temJ)i di cro– cian.e.simo imperante. td ctJermare che amava quelle opere. queUa poe.sta. e In cui fl$piradone: Urica non è llm.1- ta.ta al momento Intuitivo. non 1t chi.ude In un valore lmµruflonl1Uco. ma 81 /onda ,u 1alde per.tUasioni In– tellettuali. ed è mOSltO rta u.n·an:ia df verità. di cono.,cenza. che regr,e ect or– dina fupru,tone nelle ,ue 8te3se oscu.rltà. tormentose•- P~r il vigore ~ ~f ,~~~~~ 0 ft1n:i:n~ s-pii:i:a~~~ vinto che le ragio/U deu·anima potes– sero tornare nuovamente ragioni dl poesia. Per la ,pregl.udlca.ta chiareua e ,er:eritd con le qultli nel suo vol.u– ,ne e P/a.u.$i t botte> .seppe impostare un d.UCorsocrlUco ,e"ato. ,u miti e personaggi cùlla nostra narrattoo e della nMtra poe,la. Inquadrandone finalmente le opere 3u un piano di costume storico. (An.ti a quuto pro– posito se u.na muza divagazione mi è co~. tlOITeicon/figliare alreditore Guando di rl.!tampare Il volume che ormai non .ri trova piit nem.tne.no in antiquarla.to . E lo 1ttuso valga per tu..tte le altre sue opere. da e Frantu– mi > a e Il peccato> ed aJtrc cose a e La ferita non chiu...!a >.) Per l"inte– res.se che 1tapeoo serbare a problemi non strettamente letterari. pratiche e per l'amore alla 11uaterra che lo tra– ,Jormò In uno studioso di questioni ~g~°{~~/:aJ~~~: d~~lac ~~tst~:,f olivi in Liguria. a favore d.e e la reli– giosa. italiana politica della conser– va.z.toned.eUa terra.•· e qua.si contem– poraneamente a preporare a matura– re un lavoro 111.11 Decen.tramento che annunziato per un quaderno della rt-– vbta ftorentina. jlni invece scaraven– tato nel Tanaro a Ponti c!I Nova. Un capitoletto ,·intende meritereb– be anche ruomo. quuto sclooticò e ..controso solitario ammalato di affet– to e di omicizia. ruvido e angoloso corn.e le montagne marittime. eppure vibrante d'una !enerC?.za delicata. Forse allora si capirebbero meglio non solo le 1ue deftceme, ma anche le qualità. Che erano tali e tante da farne. come ho detto. una delle ft– vure preminenti nella li&ta <!,.i e non ama.ti> . E sottolineo quuto diaamore. perclti il numero omaggio aella e Fie– ra> $Crltto e curato lntera~nte c!a r,looanl. oltre che un omaggio vor– rebbe mere anche l'ovulo d·una do– verosa rcui,ione critica. G. A. CIBOTTO tentacolari meduse di vermini In sgulscla– mentl tetanici: son flotti liquefatti di puru. lenza Cftmosa queste roggic che colMo: oo– no c!Motlche anatomie di flaccidi mu.scoll questi mucchi e queste capanne: 60IlO os– same. son scheletri. son curve gabbie di to– raciche casse quest.l serpeggte.mentl aridi di udole e muri. su pf'r le ripe. Ma pe,rchè gemebondo brancico per l'oleo- 60 silenzio, perchè cUsòrblto spasmodica- Pag. 3 m~nte i globi deall oechl per la Irreale luc-e? :t. • Anche 1 e Frantumi• hanno s;,e&&o que– sto tono con qualche pausa meno lugubre. SI alternano Jn queste pagine momenti df– ver81, fra Incubi e rassegnazioni E,QU&UJde. dal •Deliri!» alle • Pro.sette qua&! serene» e e. e Con.clu.s.loni di ottobre». Bolne affrontava ogni problema con dJ[– ficoltà e Impegno: anche quello del lin– guaggio e dello st.lle deve avere avuto per lul una certa importanza tanto frcqwentl e curiosi sono gll Interventi &ulla parola. nei tentativi di ricavare Immagini nette in com– bine.zlonl verbali esigue e t.onnent.ate. li linguaggio, anche &enon ricc.hl& simo. è mol– to v,i.rio fra vocaboli •e espressioni libreache e parole vh•e e tal\'olta anche a slumature dialettali. Bolne scrisse anche di critica letteraria; e Plaust e bot.te • rimangono certamente co– me una delle prove più slgniflcat1ve e In– teressanti. Ma Il suo atteggiamento vert0 la critica ere. di ostentato dlspreu.o. Nel saggio « Un Ignoto ». indicativo anche per le Idee di Bolne sul fll050fare e fare arte come operazione unica. è precisato questo A.t.tegglam~nto che ritroveremo nella recen– sione dei c:FrammentJ lirici> d.!Rebora. Bol• ne faceva anche dl.stlnzlone fra opera bel• la e opera grande e su un·open grande non ammetteva ese:-citaz.lone critica. « Non è la analisi critica che ti fa penetrare (al mo– mento che tu ravvicini o dopo che l'hai nel- la superficie avvicinata). che U pu5 far pc. .., netrare nell'Intimità. organica di un·opera data. Ma è li precedente tuo sforzo dJ uma- na ASCe&I. la tua preparaz.lone vitale. Il lun- go accumulamento di sapida saplem.a den- tro ll tuo cuore che tJ solleva all'opera di arte. Essa allora ti esprime. essa ti rivela allora a te stesso Tu leggi Shakespeare ed impro,•vJsarnente l'anima tua /I.I dilata; tu le3gi Goethe od un antico s.a)1iente e la pa- rola sua ti ritrova dentro la tua vh·ace espe– rienza ». Altro\·e. con maggiore precisione, at 'lenne.va Eempre a p:;opo&lto delropera grande che la critica. « deve umiliarsi ad es-– sere commento dllucidatorio, a fomlr. se– condo I casi. dati eruditi o chiavi, grlmal– delll Umati e netti a penetrar Il mJsterloso congegno delranimn ». PUnzlone que&ta che la -critica seria ha cercato sempre dJ s\·oJge- re; ma Bolne era ostile giustamente alla critica es~tica che è solo un modo di critl• ca. La pentrazlone del e misterioso oonge- gno delranJme » fu 11 problema Jnterpreta- tlvo d1 Bolne che sempre si dlchlarò alla ri– cerca di contenuti spirituali. Pu critico lii:. vero e sarcastlro quando rautore esaminato non cornspondeva alle sue esigenze « Plausi e botte» consistono generalmente· di note brevi. ma precise e pungenti. Le stroncature sono ln gran parte giuste e indovinati 1 con– sensi. Bolne si rese conto, nono5t.ante qual- che riferimento spropQrtionato. dJ quanto valessero Campana. Sbarbaro. Rebora rt– spct.to a taritl altri. La.sciò su Soffici e Pa– plnl glud.lZl ancora o,gl accettabtll. scrisse con e.cutczza su Dossi e sulle novelle dJ DI Giacomo. Mordace e divertente nell'eccesso del giudizi negat.lvl. Ma quello che più ~– sterà di • Plausi e botte». per nntelllaenz,. di ~te osservaz.Jonl. è 11 ritratto di Serra: è l incontro con un grande avversarlo pre– .senta~ con forte aceentue.zlone 1n quello che plu aveva di diverso e contrarlo a Boi- ne. Uno del mlgl!ori capitoli su Serra. • ...Un uomo fine ed tQulUbrato, uomo soC– tllmcnte colto ed eplcure.lco. nato per leg– gere e per gustare alla Montalgne certo assat più che per creare e segnar vie. Non è un giovane. è un moderno oonsen•atore che st& \·olentleri alla retroguardia. E ciò Si sente nello stesso suo stile cosl limpido ed equlll– brato, oo6l sicuro e preciso nella &nt&ssl e nella e.ggettlvazione. Sebbene poi la se.nst– bllltà raffinata. QU8Sl la sottlgllex.za animale della sua perc.czlone. lo porti \'ICC.\'ersa in• na."lzl col giovani e gli face1a tender l'orec– chio agU ansJtl, at t-entam"entl, alle DO\fità. nootre e foreste. Ma c•è t.ra questi tentacoli minuti d·a\'an– gusrdla e, diciamo, Il corpo del suo .sentire non so che <llisldlo. non so che riluttante cruccio. . qua.si la sua intelllgenza \·ede&.c;e as.:;.al plu che rassleme della sua anima non voglia poi concederci ... ... E' un uomo che non SI scomoda nè & scompone Il Serra; hai accanto a Jul. Il .sen– so di Wl equilibrio sano e fine. di una com– posle7.ZZa guardinga. di una tntemgema morbida e ad un tempo pungente. E' un 1- talhuio in Serra, eppcrelò mi piace e mJ ri– posa: largo. signore. ricco. acuto; garbato e temibile. Capisce quanto a modernità. quanto a nuovo. 11 liquido colore di Soffi.et' pressapoco come riconosce perfetta la poe: sta del DI Giacomo. Son co.c;e tutte e due che non sconfinano dalla serene &enslb111t.A. dalla se.n.suale estetica del penate Croce Ma li dolent-e anarchJsmo di chi e.crea vi~ sue. descritto che rha. chJede e. bruciapelo: « Mostratemi In concreto che cosa avete fatto». La nostra le\'a. la n05tra torbida ~f~~ra:i°"J1e~~~1c::1oe ~~~!:~ ~~:r~~ della coltura contemporanea: • Non ,·e rag. giunta la /orma. lo stile... Sfet.e dunque con– gerie, &iete mulinamentf nel t'Uoto> (o p~– sochè). Sissignori. è vero. Pel'Q Nietzsche lo diceva con passione. non con cruccio ed Iro– nie.. Perchè Nietzsche era un grande ed è la grMdeu.a. la plene22a dolorosa del sen- iJ~;~~ ;~~~;:i,e~e manca a questo svelto Natura.lmente nOn tutto si può accettare di questo rltrato. Non mancavano a Serra le. Inquietudini e • l 'ans.la dell°intemo e del piu profondo» che Bolne oosl decisamente nega Qualche ,·olta Serra ha parole che superano quel limite di fastldJo ele~ante suo Rtteggiamento consueto più volontari~ che spontaneo. Ma Serra rimaneva &0&tan– t.lal1nente un letterato e In Bolne, di edU• c~lone ~!versa. tanto più torbido. difficile fet~:ia~r~::i·u~~ qualcosa di più che un GIULIO CATTANEO

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