Fiera Letteraria - Anno VII - n. 20 - 18 maggio 1952

Domenica 18maggio 1952 Quel che rcn: :l.ea noì particolarmente difficile in– tendere il messaggio di Rebora.. è che egll ·non sembrtt 8.\'er mal accettalo Il verbo Poetico come verbo Inte– grale. ma. fino a un certo punto. come parte lnte– irrante di un sistema di vtt.a: dal QUAie es-11 poi vlem– ad allonkmarsi fino a )1erdcre Il senso di uni\ neces– sità della ooes\a. E' una parola, la sua. che suona sin– golarmente contrarla alla filosofia - iimltnta - ed all'estetica - rhz!onnta - del temPo in cui viviamo Decisa.ment.e essa mira a un assoluto umano: e In un primo t.emPOsi slancia verticalmente a ragglun~ere la piena lntulzlonc dei suol ideali. Essa pcòcedc apr 0 n– dosl una strad,~ at.trnverso le l.mmaglnl e I 1>crute·r1. Ma se validi sono Poeticnmcnt..:! i pensieri solo quando Ecatunscono da. lmmnkinl, diremo che la poesia d1 Rebor:t soffre dl questo bisoino. di affondare nel mondo che la circonda. nella e forest.a di simboli> volendo estrarre da tutto un Siitniflcat.o palese. Più che da uno stato dl fcllcltà. essa. $embra nn• seere Infatti da una forte esigenza di lndole morale. Da. qui Il suo oscuro travaglio, il suo liberarsi solo a sbalzi. a parente<;!, fin dove la preoccupa1.lone non lR riafferra e reimmerge nello st.nto d'animo angoscioiO aspro. discordante. che è l'elemrnto etico di cui ,è formata. Da ciò, qunnèo ess.1 ripiega, ·quel plt:tllo amaro d'Ironia sorferent.e, e. quancio essa si esalta, quell'ardire di Inventarsi una salveu.a oltre I suol termini stessi, e, per l'uomo. oltre I termini della vita Nessun punto di contatto tra Re.bora e I crepu. scolar!. Polchè anche nel momenti In cui Rebora si lascia afferrare In ultimo dalla trlste1.za . non è senza un sent.lmento violento di sopravviverle. Tsle è Il si• illiflcato di quel e primi dieci anni del secolo ven!.e• simo» al quali egli dedica, giovanilmente gonfio di fedE: storicistica. ·u suo libro. Ed è. contrariamente al mondo del crepuscolari. che si restringe, dietro schemi d'Imitazione letteraria. a ciò che sta loro d'Intorno. un'apertura franca, dalla quale egli sembrP. muover$,!, più. che verso un ra{!:g\unglme.:1to poetico, alla sco– perta di una verità totale. L'espt>rlenza di Rebora. con net.ta . frattura ti. spetto agli ~viluppi deJl'estetica decadente. rlatttnge cosl Improvvisamente alle ~orger,tl alte e incorrot~ della nostra tradizione: C'è Indubbiamente In Rebom un forte ripensamento dC'I verbo dei romantici: e ne cogliamo Il .senso squisito nel suo sagg!o giovanile e Per un Leopardi mal noto> (1910), che è un·acut!l indagine del pensiero leopardiano riguardo alla mu– sica: qunsl una filigrana. che, attentamente trasceltP., riesce a svelare la profondità delle intuizioni proprie al Leopardi. E' qui che !l suo pensiero si costru'tsce, come nn<:he certamente non rimase estraneo alle cor– renti del slmbolls1llo. L'anRellsmo del poeti puri e 11 satanismo del . maudits. prim:-i forma di quell'esaspe– razione paross1stlca della personalità umana alla quale si arriva con Nietzsche. formano come l'antefatto di questa poesia. Tutt&vla !'1mplacablle, scarno lntellet.– tuallsmo cii Rebora. anzlchè aJfondare nel terr!'n9 vagante 'Jelle asplrnzlonl. cambia direzione ed Intenti. Un equilibrio torna a stabilirsi per lui tra uomlm e i~!ftà~ tra le aspirazioni delruomo e la sua effettiva In piena atmosfera niclan!". na~ce con Rcbora l'ar– tista che rinuncia completamenti? al fontnsma delrio ~~~~f~~~n~ ~:: s:!~Pn~~17t>!\ :s~i;e~iia~~~n~~~~-i!~ la corruzione e Il d!ssolvlmcnto. ceco Rebilrn dichia– rarsi per la e salute» n<:lca e morale e nssumers! l'in1- presa. d1 riscoprire la bontà, la bontà anonima che è tanta parte. sebbene perfettamente Incolore. delle cose del mondo. Ed è forse il suo dato più shmifl– catlvo, questo toccare n un cnpltnle umano affnt.to trascurato pcrchè invlslbllc: ln e bonU\ nascosta>, per la quale noi slnmo vivi. questo supporLo del mondo a cui Il romanticismo aveva prest.'lto cosi senrsa ntte-11- zione. non trovandogli nè luogo, nè patria, nè esempi s.ccettablll. Educato da questo modo di sentire. sorretto da questa attenzione, egli acquista Il senso del destino al quale è \'Olta l'umanità. e, precedendo da una for– mulane romantlco-lllumlnlstlca qual'era statn la su!l, e dal rl~orC' storico dcll'ldea\lsmo. sente a poco a poco creccergll Il bl~ogno di una attività che si viene in ultimo pienamente ldent.lflcando cGn la prassi cri- stiana. . Ma. Indipendentemente dalle decisioni flnall a \!UI l'uomo viene portato, questo conW.tto con la realt.à. che egli ottiene fin dal prlnclr>!o è, tra tutti, l'ele– mento nuovo. Ecco la prima volta, dopo me1..zo secolo. che un poeta· e vuole» qualcosa di umanamente nuovo: fa,· muovere li suo c:.1orc nel ritmo del destino umano. e. ancor più. che la pMslon~ del mondo e- ve11:gent.e•– cioè quella passione che non tende Inconsciamente e lnoggettlvamente verso qualcosa. ma con06Ce n suo flne) fusa e amalgamaLa con la bontà. la virile e vi-· gorosa bontà. ragglun!(a l'uomo, si immcde-,lml col suo respiro. lo segun nella sua fatlcn. sia ll suo st.eS!io essere Inconsapevole. Rebora segna fin dalln primr. pnglna del suo libro il punto a cui è volto Il suo tendere: il rlcong1ungi– mento con l'uomc. E', lo sent.lamq, una stretta fatale: verso Il punto ln cui ognuno di noi ha più. llbert-8. e Invito a riconoscersi. L'uomo, ~µogllato del suo orao• gl!o, si stacca dal versi di Rebora come un·ombrn 11:ior– nP.lìera. e, ritornato In µossesso di tutta In sua forza, si riprecipita nell'Intimo ad assorbire Il destino i delle cose vive. E' una voce. questa. che p:ute vicinissima :-i nol. 'dal nostro respiro. Ha distrutto le lontananze in cui lo spirito sembrav!.l compiacersi di vivere appar– tato. Anzl più che accostarsi all't:omo comune. esstt sembra tornare a nascere. claMlcamente. dentro di lui. Questo anche se la lirica di Rebora appare. nelle forme, tlplcament.e hmo, atrlce. Con altro spirito e, diremo. con altra finalità. Il lavoro poetico di Rcbora corrls!)Onde n qu~ilo svolto pittoricamente da Boc– clonl. Non si iratta tr.nto di analogie fhmratlve. ma proprio di stnblllre come U compito CO!Clent.e e sof. !erto di Rebora. simllmente a quello bandito e voci– ferato da Bocclonl CRebora non s! curò mal di lanciar manifesti). sia stato dt costruzione di un nuovo lin– guaggio: Individuare I e materiali nuovi :t che chiu– dono le e sostamze nuove>. Molto esattrtmentc fu chiamata. questa sua. « lirica petrosa :t, per l'asprezza ciel pensiero rigidamente do– minante che. specie quando s'!mpunta e si risolve, speS::o elide l'immagine. la consuma e non ne lascia che scorie lucenti. Poesia si avverte. In questo mo– mento, come raccostarsi del pensiero alle cose. Il coln– ,,01gerle In un rovellò unico. i;rlolre del loro sgretolarsi. fondersi. "'amalgamarsi; uscirne poi, rotto. attenuato, sminuito. ma libero: po~!,!lare verso un nuovo scon• volglmento' e una nuova libertà. Nella linea. tracemta da Rebora nel c. FrammentJ lirici :t che sono Il ;>eriodo delln sua paesla più stret• tamente connesso col temPo, è dlsel,!nata una scalP. assai vàsta. di sent:ment1. Quel 'non distaccarsi dal mondo degli af!ettl giovanili che è qualità preelpua di chi ha in sè vere capacità di nmore: lo s(tomento per una vita che attende co:ne un cimento l'uomo la cui energia non dt"ve rimanere stcl'ilC, ma che deve donarsi nel miglior modo e il pili completamente posr slblle: l'ansia. stessa di questa pnrteclpazlone. subi– tamente trascesa dal sentimento del dolore e da quello di "tuorlo'sa rl_vlnclta della vita, che poi si placa nel mare filtrato di luce spirituale. del senso. Da questa re~ di sof1erem.n si libera lentamen~e quel!P. che san\ la super!ore certczz.."l di Rebora. La via. che ili sta d'Intorno. cosi scavat.n, vler.e a svela,sl nella sua profondità più solenne. Quel che si llbgrn al suol occhi In gra1~dloso spettacolo è Il ml3tero stesso del \'!vere civile, U salire del la\'oro dell'uomo inconsapevolmente, a un'atte!sa che lo trasfigura. Ma. più ancora che i ~entlmentl. conta In questo libro di paesla U loro nesso. U loro avvicendarsi e :n– calzare. Nella sun libertà dl mo\'lment! e. dopo soste soonfortant.l e avvilenti. subitanee rh>rese. è g!f\ si– curamente fissat..'\ quella Jeg~e d'lncomttuenza appa– rente che è tipica del moderni. L'uomo che nel i::lro di poche ore h!.l sentlt.o alternarsi desideri, speranze. scoramenti. paure. trepldazionl. non sarà. più capace di passioni che illudono. alla romantlca. Rebora hn approdato. dopo cinquant'anni di vita. a una torma che, nella. sua rinuncia. costlliulsce una. ne1tazlone assolut,a del romanticismo. Ma per arrivarci do\'eva passare attraverso n tumulto d1 tutti gli affetti. at– traverso quella perteclpazlone attiva con le cose che appare Il tema fondament..ale della sua poesia. A. PARRONCHI LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 S C JR JCT T-0 JR Jt JCTAJLIANI * E' la società moderna che fa il bello e il brutto tempo anche di Rebora è lei più coscienza di ciò nella poesia - Possiamo dire· che ln poesia · alta testimonianza contemporanea della Scarsa la letleratura &u Re, bora. che ril1ort qualche poco nel '37 dopo che \'erso la Ime di CAHLO BE'l'OUJHL puoi ondare - o dl nur:ole e vento - Errabonde fanfare - O per gli ampliati fnUr• Una fotografia rlo\·anlle d.l Clemente Rebora. • Vivo eseuipto . * di GIORGIO CAPRONI Anche se ln propo&lto non e.sl6tessero ln Clemente Rebora esplicite dichiarazioni (Mentre &i crea il creatore lddio - Per la concreta verità del mondo, - E la mia ' gente &'incita - E può morire - Cos'e IJ lamento mio - Che 1,er tant'aria annaspa, ma se stri11ge? ,. e anche se l'esempio della sua \'ltn, tutta liberntasi nelln purn opem. non fosse un pili chiaro U\'\'ertimento, appare dalla qt:1\llt.t\ ste&n e dolio stesso Imposte, del llnguag11:lo da lui usato, la. trcmienda forza con cui egli negR nell'Intimo n11nproprla, pnroln <e quin– di, nell'nt.thno stesso dclln pronuncia, alla poe.•m1 In p:enere) ogni mlnhn11 v111!dltilmo• rnlmente atUva sugli altri e. per ciò sle!S<",, quello supremi\ dl!{nlti\ che Invece, u,n J>OC'..a t1 puro :t, ripone tutta non sotnnto nella fl\>C· !da rni;:,zlunt.n,ma nel medesimo modesto e quotidiano esercl1,10 del!u le \tcrnt.um. Una tnle poslzlbne. più che di leopardhum sllducln. di '\'ern e proprln condnnnn (con la finnle ~nten7.n d'un silenzio prcs..o;ochè ~iuta. o d'unn prnt.icn • utillu,nz.lone,. della pnroln), ml pare che nel quadro delln nostm 1>0CSm di que~lo secolo si ponga come un. pili che raro, unico esempio. li che, J}e• rnltro. non AArebbeancor null11.,se Riustap. punto dnlla forza fulmlnnnte di tale con– dunnR, fonnulata r,d ogni piè' sooplnto e con pen•lcncia inaudita dall'Intimo trlbunnle della ca.scienza.. non scaturisse Invece quella Jrrt'slstlbllc su(::Kestionecon cui. dalle ormai remote soa:lle del secolo, si erge di fronte I\ noi Il pResaggio dellR parola rcborlano. cosi vivi\ nella sua lnsolit11 concomitanza fra un asclut.to. sereno leopardiano e un corru5oo quasi tommaselano. Non c'è bisogno. og(tl. di a11:uzzartropPQ gli occhi per scorttere In wtto Il • suo lrngloo nitore {dOJ>Omolti anni di non casuale di• strR7.!one. essendo Anni tutti rlvoltl alla r\. cerca dr Ila lirica pura) tRle. superbo e i;rlo• rloso pae~!llO In ro\'lna, tRle quasi torscn• nRta Insurrezione di mRnnoree coionne mc:,z,k, di spe2.ZJ \tl tnwert.lnl. d'arch1 Inter• rotU e di bruc!Rtl clceronlsmi crrugonlsml, perfino, come t1 On! grosso e scaltro rlnun• clnr superbo - Delle schla\·e pianure. .. »l. tut.tl li pre~ent.i (11. negli anni della Voce. ma fino a qui. è nRLurale). pronti R sgomcn• l1ucl con le loro Illustri macerie. crollate sl sul plO \ftldl luoghi dell'uomo. ma non certo per seppellirlo. anzi per farne risaltare. con qua.si romantica furia. lo sf11sclume ma– dido di t.utto un rortor di cRmame teso nl lucri più vili. IllumlnlM10. parlnlsmo, s'è accenna.to . e giustamente. a proposito di Rebora. Nost,aJ. gla.. e \'Clleltà. tmmlte In poesia. d'una di· retta Ra.Ionemorale. Ma con in più, bisogna forse sottolineare. la disperazione plenaria In un tale assunto. di modo che la parola la senti Insorgere dalla pagina qul\'ll con IR \'iolenU\ d'uno sch!a.tro -· una pa.rola che par ,·olutamente rotta, liscosa. t1 volgare,. 1nunque da lnsinuRrsl per sempre nell'anima del lettorr. appunto per la. propria superba impurità. come una colpa o un rlmon;o. Olacchè e sempre. quella del linguaggio re– bcrlano. una parola esplodente d'un qual– cosa che \·orrebbc essere un di più della. pa– rola stessa. d'un qualcOSI\ che di continuo ' . t'Orrebbe trasmigrare. dalla dh'ergent.e realtà p'!rfino nela sua frequente aulicita. tale CO· della. poesh,. alla. dh•ersa realtà della pura e semplice fbuona o cattiva, forse n per Il non Import.a) azione. Anche in Campana facilmente, ·e anche in Jnhler, ro\'lne llhnnlnnte e perHno acce• cnnt.1 d·un 11.nguaggioIllustre non C dltncile rlt.ro\ 'arle. COL5l come non è dlnlclle ritrovare, anche In loro. In medesima \'olontil. o \'Cl- ~~~\d~~~~~lu~~ viii~ ~~~~~_"'~~~~!m~~~:~ Cfln ciò stnbillre una qunlsiMI gerarchia), r sopraU,utto In lui che tale cr,nthmn ten• 1.one In senti. con In 1>0tcnznd'un ntto ch'è sempre sull'estremo limite delln renll1.?.1lzlone. sempre lì li per tra1uutnrsl In vlt.torlll e quindi. ~emprc. Il li (donde tanta ln!<Olit.n su~gcstloncl pcr·tmmutnn;l Jn 11ilenzlo. e· dn tale dissorrnnw fra In ,·olont:\ 11ttlv11 <peromnt.e) e la \'Olonti\ estnUcn <llrical di cul 011:nl \'OCabolo rcborlnno rlsuonn ccon tutti I discordanti nnuonlcl che ne derl\'nno lino nll'inlìnltol: è do. tale crisi. sempre sui punto di concludersi ma 11110 all'ultimo elusa, che Il diroccato vocnbolo di Clemente Re• b()rn trhe In proprlR fon.a mnRglore. Crisi che se un Jessenln (li quale. per molti aspet– ti, dovette subirne unn simile), rl.solse nel suicidio. mentre, !011.C dall'nlto, l'ebbe risolta nella purn follia li CnmJ)ann, per Reborn come per Jnh!er lm•ece rimane risolta pro• prlo dallR rn~lone Cne,;mndoln l'uno, nrter– rnndovisl l'nltrol. e comunque dR •un ntto di' \'Olont:\ <di libertà. di scelta) che se ha spinto entmmbl. per strade diverse. nlrattl– \'ltà e al silenzio, non di certo per questo possiamo oentlrcl nutorlzznt.l R concludere che la loro paesi!\ resta soltanto come un esempio d'lnanlti\. Ln quale sarebbe proprio l'opposto della conclusione cui. n questo pn!ltO, \'Orrcmmo giungere. 11ffennllndo che giustappunto per tale risolnzlone - covntn parola per pRroln. e soltanto In ultimo esplo– sa nelropera -l't1 impurità• del llnRunggto reborlano soprnttutt.o. può ~gi. più che mal. non solo sui:rttesllonarcl ma addlrit.tura. e dopo un fruttuoso mezzo secolo di ricerche stllll"tlche. ammne~trarcl. per lo meno ln– cont~arcl nna buona volti\ a dooldercl no: dissRIIRll!tl I fi~ll. n ritentare In QURlchemodo. e per nostro conto. 11 SAito \'erso l'«impurltih della poesia. ch'è come dire Il snlto. dalla poesiR pura (dRlln Jlrlca pura) Rlla poesia. Anche R costo. anzi proprio a costo, di cader nel prosastico. e pcrfmo a costo d'esser CO· .!ltrettl a mettere una dldnscallR laddo\·e Ja nostra \'Olonti\ dl dire si fn pili Ut'fl'.ente (pazienza, se con un rl~ultato più caduco) della nostra ,·olontà di esprimerci. St'nonche a questo punto Il dlscon;o. cosi piega.lo . diventa troppo gro...~ e pericoloso per poter essere contenuto nei limiti delle nostre modeste competc11ze e. l!Oprattutto. dello spnzlo che la buona educiulone cl lm• pedl8ce di Invadere su Queste colonne,• E pre[erlamo perciò far punto. rortl di questa non sot.tile •vigliaccheria. lasciando cbe Rltrl. più di noi ferrati ... (E Il lettore cl concedn di buon aclmo di non continuare la frase ch'egli, a memoria. &aprebbe perfet.tament.e continuare da sèl. GIORGIO CAPRONI f.:~:3:n~~~~ee ~I ~i~ d~"~?~ le &ue origini po&lth 1 é d'lnte• celebrato In prima messa a reSol d'ogni natura. Quel ml– Domodossola, nelle sue ve&tì lfeu a\'eva creato per Unga• di religioso dell'Istituto di ca. retti 11 mito dell'npe Regma. rita: e scarsa anche dopo Ja che è ll mito eh~ ammazza ristampa. awenuta nel ·41 tuLti I maschi: mentre rileE:"• presso Vnl!ecchl a cura del gendola oggi. la poesla di e Al fmtello Piero. della rnccolta legrla di Naufragi,. me;µlo di complet.n delle sue J>Oeéle: ogni i\ltra poesia di Ungaretti, Frammenti lirici. Poesie varie. si drlu.a con tanto sottile ve• Canti anonimi. Pocsie·rcligio• r,tà cJ1evi si vede l'intero pro• se. quest·u1t1me composte a filo del giovane uomo di a1lo• distam.a di anni dalla sua ra .. la sua guerrn. In sua sin- produzione già nota. ~~8. c'era di più, In ogni SI de"e pensare che Il lavo• modo; se quelli che si sono rlo al quale fu chlamRt.a la det.tl erano I tennlnJ italiani crh.lca con l'affennazlone del• entro I quali la critica si sen– la poesia. d'Ungaret.tl. i;ollecl• tl\'a sicura e autorizzata, In tato da.Ile teoriche che si ng• realt-à essa tende\'a nd elu• grdpparono nlln Impostazione dere anche le ultime barriere 1 1~~ s~~c~J~~n~ jh 1 6;:/ 1~: del loro spirito per nffennnrsl teressl nell'osarne delle poesie ~~c~~a ~:-~e~~cj~f/e,~br:i~i di Montale e fino a glustllìcarc nelln poetica di Mnllnnné, oltremodo· quelle di Quaslmo• che con!emmva l'estremo Pe– ro. svolgendosi poi intorno agli trarcn. e cioè un Petrnrcn di ermetici. 1l\'C\'R. scr\'ito fino ritorno dalla Francia, dn qunt• all'ultima guerra a oreare In• tro secoli di ,•!agRI europei, torno al concetto di poesia con una. infinita stanchC7.ztl una siepe entro la Quale ben cristiano lntlnn nell'nnlmn poco restava ngll altrl lnle• luterana, Il quale, favorendo ~~~f\~rri~~To q~:! · ~~ Rii em1etlci pili g:io\ 1 nnl nel stulatl lirici Ungarettluni. 1010anelito a supernre Unga• Chè se anche l'importante In· retti, tendevn a distruggere dirlzzo irnpreS&Oda Bo o al• anche Il nostro mito d'espor• lrlmentl da Ma.cii allo studi• tazlone rlnnsclmentnlc. che della produzione letternrln ~~:r:if~:~st~~ 1 ~~~~~ 1 ~~ :: serviva con pieno diritto da rebbe pur da chiarire qunlco• la.sc !ap1155are nd nltre vnlut.a• sn d'importante: Il poetn è zlonl degli a\'venlmentl lette• una cosa, m11 Il Petrnrcn con– rari. esso non st ruggeva In dotto ad esempio di clvilti\ clt.tadella del competenti, de· per l'turopn è la sua opera gli esegeti de~H interpreti. che sl è concessa a tutte le non della poesia del nostri necessiti\ di un costume· e d! ~~~1m:».=1 1 te,1a a~~~~~ ~nea c~~r~~~~~~~Wtti s~~ nacque, ed è Innegabile. una trasferimento In InRhillcrrn. cl\'llti\, una educazione lei.le• A tempi rermi com'crnno rarla e poetica Rlln quale, nn- quelll di cul parliamo un rl• che oggi g'rk11p11rte dei nuO\'i torno allo spirito deJJ'escmpJ!. poeti - com'è nM.urnle - Ocn?Jonc ço1wenlvn dunque son molto pili attenti che non molti5slmo: convenl\'n nlln vogliano fn'r credere. pur necessaria oon\'lvenzn. ob– :Jlremo dunque. anche per bllgata coni'crn. di .letternturn inungere meglio n tm punto e polltlcn d'uno st.es.sopaese: essendntmentc dlscriminnnt.e e rcslstelt.e sempre, e In so– per In nostra lct.ten\t.urn .. che cleti\ i;::uardòdi mnl'occhlo i:::11 tn rcnlt.i\ In critica. durante ermetici 1>crclwscnth•'a che si quet{ll anni, ngl e db;putò sul nlTtìUcnvano a fare c1unlcos11 risu\tnti poetici ponendosi su - e 11011 scmbrnvn - contru un plano che sen7.n spregio si la conslste111Jldella sun 1111ta può chiamare nullcnmcnt.e si>ir!Lunlltù. mon um e II ta I e, l>Ctrnrchcsco: e \'I· si scntlvn blancn e i:::essosu. autorlu.nt.n dnlla JX>Csln di Ed è J>Crquci.to che In i;om. Ungnr'!ttl In quanto Il poeta ma del scntlmen10 critico - 11tesso. scegliendo rrn I suol e come tale lncsnurlblhnenle intereF.SI.prercrlvn rlm1md11re pruden7.lnle - Intorno alln per I suol \'ersl 1\d uno dlstil- poesia del tem1>0 non cessò lnzlone tecnlcn del metri del d'ebSCresonm1nment.e eludente Petrarca. Quost..'\ posizione "erro ogni nitro Interesse che nument.1wn In sua tcndenzn non fos.~ scrlt.to negll S\'I• pnrnssltnr!n SCR\•nndosla sua lui>Pi di uun lden sempre null– \'Oltn una nicchia di prot.ezlo- cnmente petrnrchcscll dell,l ne: o un ln\'olucro che In pro• poesia. Si sn che cosn \'UOI tei,:i;::essedn ORO! nitro e più dire Il Petrnrcn. In Itnllu: mn Impellente contat.to. nella spesso non cl se ne rloordn norma della Ronda che, scel- bene. Quel dolcL<sslmopoetn, to Il Leopardi. ed ele,,nndone conqulstnndo nll'Italln il prl• r~mplnrltà n dogma morale mnto letterario. .sollC\'Ò un e lett.ernrlo. S('rnbm\'n assicu• Appennino che divise 1>erscm• rare nl poeti e nlla critica. pre In due In nostrn lettera• sumclentemcnte. li necessnrlo turo. Noi pRghlnmo n cnro crlsm11di unn cnlznnte morn• pre1.zo In suR cnndldn vetta. lità. Intanto In \'C'f:'I\ corrente. Il Petrarca è Il segno di con– che mnrclnvn su fil1..cdi escm• trnddizlone ed è Insieme In pi. rimase un canone per satt- parte che conLraddlcc: dlcen– Jtlare i valori poetici. dal qua- do Petrnrcn si nnnuncln un le non ocoorrern scendere più simbolo Jet.ternrlamente uni– di tanto. • versale. mn anche In rinuncia Converrà dire subito che a certi peculiari cnrntteri no• non fu :iel poeti qunnto in 1111 strnll. E chi non vuol rare certo milieu di uomini che av- questn rinuncia deve Invece \'enne lfl nascita delle cose ndatw.~I nJ pericolo - se ne che sto dicendo: quel milieu IH\ timore - di sentirsi un di cui dlce Il Vnlcry nelle bel ttlomo provinciale. Ma se QuCstiom de POOsie: e Pnrm! non ne hn timore vuol dire ccs Hommes 1>nns i;t.rnnd ap. che può ,wcr concepito un'iden pétlt. de poésle. qui n·en con• unh 1 err;nle che non si cura o nalssent pns le besoln et. qui non nmmeltc di essere sola• ne l'eu<:.S'Z.:lt pns lnvcntce. le mente Jctternria: ç un uomo nmlheur ,·eut que figure bon che crede poco nl tempo. e uombre de ceux dont lA.chA.r• pel Qlmle.\'Idea dell'eterno di• i;re ou la dest.lnée est. d'en scende In 01tnl limllnzlone di juger. d·en dlscourir. d'en cxci- caso e di sltunzione pnrtlco• ter et cultlver le i:roUt.:et. cn lare. Se pRrln fa del contmttl somme, de dlspenser ce qu'lls ns.o;[stltl dnl notnrlnto dello n'ont pas.. Ils y mettent son• eterno che lo asslcurn della vent. tout.e leur lntelllscnce renle esistcm:.n e del \eclto noo et tout. leur zèlc; de quo! les delle cose: dopo di che le pa. con.-équences sont. à craln• role sono per lui li verbo di dre •· Perchè nl Cardnrell! una J)romes1m che non si rl• della RondR l'lnseJmamcnto tira Indietro SCn7,I\ colpa. OEi· leopardlnno crn surrrnglo ad sia ~enza peccato. una mntcrla ricca e proron• Dal 1920 in Poi non si \·olle dn: e sRrebbc inttlusto Asseri• sentirsi pro, 1 lncl11ll,e non tnn• re che ln J}Oesla d'Urn:wrettl to per quel 1110\'hnentoche si cercosse i;oJtanto di conclu• chiamò 1'Chlettnmente Il ·900 ders1 In un esempio: mn Ili In contrapposto all'altro di resisterebbe difficilmente Alla StrapRcse. I quali due pro\'e• altrR sollccitazlone che cl nh•ano entrambi, con dh•erse suggerlscr di \"ederla In \'e&tc intrusioni. dalla strafottenza dl una giustificazione che a• del futurismo e dai suol In, vrebbe un valore più umano teressl cxtraletternrl: ma per se uno S\'l&amento della. cri- !e ragioni più profonde, nl– tlca non ,,1 a\·eNiie tondato a. meno nel campo della poe5!a. suo tempo l'a&Surdo d'una che st sono ~là 11\umlnnte. E '----~===========::::'.:===========~•~;•:•t~lfi~c:••~lo:n~•~es~t:rn:n~l•:'"~d~•~• Rcbora, che non n«,tivi di •• una pc,es1a. ft~~~~· ii~:s~a d!!!: = 1 ~11~ 1 DI F JE R R u cc jl. o u .IL][ V I[ ~ 1 i1:r:=:. a:\le~:nl:::rto1: :::,~ n~~~e,~Jr::c1!11~r; e comunanza di risultati a considerava com~ t: Il n!leSliO se la J}Oesladi Rebora e degli ::par~ 6 ,~~~tla~: 1 ~:':i p~~~to q~: pur 11,vendoncoompagnl\to qua- cui, dopo gli s~radlcl tentati• letterario esplicito duna con- a.ffinJ per dh•er&l.ficarsl cosl arrho di unn educazione sul si tutto Il CRntmlno della no, ,,1 ottocenteschi di e scuola•· diz 1 one morale diffusa•• e in !ortemeule dagll antecedenti classici perpctrntn fino ali ns st.rR lh"ica, se non altro con IA Il no.5tro RmblPnte lcttcr11rìo clo •· aRgiunge,·a t1 hanno per ln cui na.cque e si colthò SI solutA \'lrtuoslti\ umanlstlcn ,,1rtù di un esempio morale rs- non era Rtratto av,•e,,.zo. SI del1nizlone qualcosa di lllumi- trntta,a ,eramente ~I un cri cche e Il limite del Pnrlnl>. In rlssimo. non manca neppure trntlò In ogni modo di cireo• nlsttco: per tro\•nrc un tem1I- to~o, su una posizione e mo, conseguem.il di una ricerca SPI· oggi di una sua efficRcla pene- stanze quasi affatto lndfl)cn• ne di paragone preciso occor- rale • che ~sedeva un sesno rlt.uale per cui la parola 11nlvu trRnte nell'lntimo deitli affetti. denli dR una poetici\ di grup, rerit. pili In su dello stesso ro· autentico: ln qunnlo da unn per trnscolornrsl alle SQJ::lledi In cui sollecita In quel modo po; ma cio non toi:rlle che la mnntlclsmo gennnriloo, pensa• affermR?.lone nutarchlc11 di fl. un mondo non plu poetico e per empirico che è proprio delle prospctti\'a litica di quegH Rn• re 11ppunto RI lombardo PArl• nl mornll. umA.nltarl soc!RII rmnovarsl si dal punto di vi resurrezioni d 0 RUrR o di m10- nl sin sinirolRm1ente solidale nl e Rlln poesia del Settecen <come si e potuto ,edere nl stn della ,•lbrnzlone e mtcnsl– rAle :t poetici\. IRpnrte più pro. e ~ possiamo cogliervi l'effet.• to •· SI lrRt.ta\'a O\"o 1 !11mente di nostri giorni~ lnunette,•11 in t,'l esprei-sh·e. ma prendere la priRmenle umana e f-Ogjò:etll·lo unltRrto,di una cultura che un confronto di gusto e soprnt quel caposaldo d'lnton117,lonee• nrln nltresl di lmR i;omma \'lr• "" del nUO\'Iesperimenti lificl. procede di pari passo. per e- Lutto di sporadiche nffinttà tlca una propria \'lrlu lnnovn• tuoslt.à. • VI e da ngJ,?!Un(lere.nntura\. scmplo. con la pittura e col storiche: chè solo per quel tn\· ti;lce degli steS$I nl'jt()mentl, col Altro motlvo di raff'ronto po– mente. che la poesia del mora• pem•lero 1ilosot1co. ml te sapremmo ritorna.re dftr loro uno sfondo di proble• lrebbe essere Il rinnovato «il· listi \'OClanl po._~ede ben altre Potrebbe avere un interes:;e schict.tamcnle alla poesia lnO· matlcità metafisico e un carat- luminismo, con cui, dopo la le– rlt<>~ di llngua~lo poetico di relatlYnmente OIIO\'OIR ricerca rnle parlnlanA e rltro"are un tere di ricerca di assolutezza zlone simbolistica e deéndente quelle a cui avremmo potuto ra- del precedenti e delle nfflnltA eflettn·o lllumlnl"-mo nell'Rper- che fRce\1aappunto Il contrap- csemplata per noi dal d'An• re a.ppello In tempi più recen Jetterarle di quel clima.. e in tura di orizzonti mentali nu· po.;;to con lR scoperta parinla• nunzio. i;I apprese la ncces.~ltn ll. e si L'-Olaperclo con un \'K 1 al senso. cl pare obbllgatono ,·ccentcsca. ma proprio m-tal na. in piena poetica arcRdlcn, di aprire S"ll orizzonti 1-p1rltuall ~o:efi~~iv;r e~a:l~~~t~a::~ ~n~~~r~c~I ~,.u:ull~i~?:f~~ ~~ :=. !' t~~a:~:a[!u::~:la~~~; ~~~èl~r~:n:v~ ~:~ ~~: FEHRUCClO ULIVI re degli annl una compat.lezz.a bor!Rna del Frammentt. che la somma di ragioni m cui sor- nornto corrlr.pondenle con la (Co11tlnua In s. pagina) era uomo da avere certe pau• lu11i - Il bruno luunte mi– re. fu pressoché dimenticata. .ttuo - O nell'aroma lunare ... Quella di Campana ebbe una All'Jnruo,I di questi rari con– sorte alqua.nto. ml~l!ore. per tatti, lR via di Campana anda• Quanto sempre sottmtesn alln va W.:'SO l'identlflc11z!one del imperante: c·era II Foscolo O suo l:ltellett.o con la bellezza e 60Stenerla. che per essere 11 la be!Jeu.a egli la ritrovava in· poeta delle due veneri. pru.• corti rond11ment.1a~sal più va– slonnto ma olimpico, si t.ler. lidi di quelli dell'e.stet!nno al– sublhncmente fuori dellll di· lora corrente: mentre la con. sputa: e cosi si pre~t.nva me• dizione di Rebora erR del tut– glio alla situazione. Del resto to diversa. e la !Rme del tta– ln poesia di Cnmpnon rien• le verso Il quale proparsl co– tmva In questi Interessi non me tennlne di confronto. ·e certamente sollccltntl da lui. verso II quale Impegnarsi con anche perchè era stnlo al suo Inte nd imento capace df trf\• tempo alleno dagli interessi scenderlo. l!Olotalvolta e dl r&• de« La voce:. che erano quelli do gli pem1ctte\'a di lasciare che a.\·evano in tutto o in pnr- che 111 !omm lnterpreta.sse tn te solecitato Jn poesia di Re- un istnntnneo equlllbrlo rap• bOrn e dl Jahler. Tutto Il lln• Presentath·o la bellezza lnt.ul– guo.gglo di questa, legato 0011 ta. GiO\'Rnnl Bolne. Il primo legnmi di mngue alla vita che intese la poesln di R.ebo• scorr~tc. aveva ben altra. In- rn. In Plausi e Botte (Edl.2.. t.enz.lone che di tennlnnre in t1 Ln Voce•>. Rnche lui lamen– un esempio o ln unll i;rlustlfi• tando ad un anno dnll'usclta cazlone del poe~a. Anzl. con del Frammenti come fosse rl– tutto 11 risentimento personR• ma.sta ti un anno durants f. le che In poesln di Rebora cl nossert•ata :t dai e dominiddto mostrn. o quelln di Jnhler. della critica•· e attrlbuendogll essn cl nutor!D..a n pensare n conclusione del suo dlscor- ~ f~l;ee ~~;1.~ 1 ~\: ~;? 11 3~ :ui~\ "e'ì 11 ~~c~ ~iu~1;1,n~n ~~: ~~n~e !·~~re; 111,1c1l:i;~~~~~ s~~~irn!'°J~a ~~iz:tc~e~r~~t!! la si direbbe fatta con unR ~ro di . que&to libro, l'anima lnt.enzlonc di anonimato (e l&plratr 1 ct: di que&to libro s1a • Canti anonimi,. è 11 tltolo di appunto tn code&to df.!sldfo di unn rnçcoltn di Rebora). s1- erofcita e di ,tpOntanco lm– mlle n Quello che perpetua le mapfnare •: e aJtro\'e; e &ce specie di ceri.I animali che cm, spontaneamente. na.reo.– depongono le uova. purchcsslu .flamcnfe tra.spare dal auo do– come una rlcche7.1.a che non lora,re, fra Il diuturno s/or:ro t, del singolo. mn della lll\lurn. e I abbandono, qu!1SI il vioo lì. questo punto si dC\'e t.ut. • nodo della sua pi" /onda u– t.avla riconoscere oncst.arnentc manitd. ~ dunque la sua ptu una cosa: chè se veril1chlnmo. reale pi11 intim!l poesia•· li nuche oggi cl se111brndiwvern Bolne poneva I nccento sulla che la cr!Ucn i;cnunnl oml- dl111unic11 delle energie impe. se ma non sbngllò: dllngò gnntc che QUIIntendiamo 5po. su certi Interessi per non po- StAre sulla natura rcllglosn e tersi sccprlre ln nllrl restnn• morale di esse: ciò che ad O· do slncenr e os.o;crvòcon In• gul modo ne rlsul1.t1v11, frat.– tercssc nn~he q{1estlpoeti per tnnto, era l'effetto che a tUt• lascinrsell dietro. come fo.<;<;e• tn prhm1 ne rlce\•ev11e ne rt– ro di 1rop1>0. e cercAr nitro che ce\'e nuche ?KSI li lettore. di le preme"" .e 11011 si imò di· unn sort.11d lnes1>erlenza rot:.– re che abbia scelto mflle nel· I a e fm:;tngllntn, da cui le lll lH'(Xlm\loneche essn stcRSO, sprez?H'\ture che meravigliano n priori. n\'e,•n fllut.at.on crea e un rlt1110.che cm .n suo \'e• re. I I.iriri Nuo11i,r,mtologln ro ritmo: direi tm I Inno ba.r– dl AIU:cshl del ''13, ne i>OfRCbnro e lfl scquc,11,n s1>irltu111e, una 1csthuonlnn7,n rhe u bel• 1\ttrlbucncJo a 1.111e:-;l1t Joouzfo. lo e duvcro."() 11ècrt.t.arr. E le n 11 \l\lure di un seguito di e– due A11to1oi:::le di Spngnolettl. :,;prc~-.1011! i:::cnernlmenle ane.r– i;egultc nlln guerra, e fondnt.e 11111 llve. brevi. dure e scontro• Ml criteri dl\'en;I e più llCCO· se. E SOJ)r {l.ttut.to U II genere d1 stnnt.l ft 11111\ comprensione ritmo 1>111 qunle rat.tivlti\ del s1>0ntnnea ma controllntame1i• tcm1>0uri:rente, scnndlto e mJ. Le vitnle, confermano quel nncclnntc dl minuto In mlllU• gludlz!o. lo 11110\'c e lneoorab!JI offerte Slnmo tonntl n oonclmlcre di mnterlnle dn assumere nel. che In realtà s'era stabLllto la poesia, em della massime un cHrna d'equh•oeo sociale e tm1>ortanzn. Ln 1,trnn parte di reciproche ln!lue,w.c per Clcllnl>OC.\ln di Rebo,rn è scrlt- ~~!d~:~~e t 1 ~~~~lod:;fi9~ 1 i~:ert~ ~•~f l~~i~~.~~~l~ 1 1:c~·~tcf'~t Jettcrarln. e non restò altro strur,r,e e ricrea :t che sono che questo per unn crlllcn suoi \'Crsl come nitri moltl&– che poi 'a\'évn R\'Uto tutto Il 61ml di questo sentimento. E' t.emPo per acldestrnrsl II lnle cvldeme che, "lccverSR, un sco1>0:e che ci)inmnt.n n un s-:mtlmcnto pànlco del.la poe– dlbntt.lto tm contenuto e !or• sin. quale Potrebbe essere da– ma, Intuiva che crn un:t rl- to da certe 111_1erturecome ch~esta. di agenU J>rOvocator!. ~ri~lae c:~~~~~n~} /~(c~~dl~~~ percchèènt,~ gr:r~~~Wo~~~ 1 : rente'RI senso del tempa ut1- iu~';:rnsl~>il~1S::U~1:dedl~~in c:~'i ~;8Jl~C. t'~~\'~"1\ 1 ~n~~: ~ 1 :ft 11~~rò O<l~c~,~~1~l~~~~~e s1:6 ie~~ù~ 1~:, 1 ,~11~~ 1 :d d:u~i~~t 1, 1 t 1 disorientato che libero trlmthnentc utllltnrio, mentre 11011 riesce. perchè 11011 10 po: le st.11glonl \'I sv1mlscono con ;~b~~v~e~r 1!1°:~~ ~~:~e ~~ ~~\1~!:~rt:1!! ~il!:u~::i~IO~I ~~~~ ragioni Pcnro s'Intende al· ,di restnr retorica se n vo,te In crlitcn 1;1tinm del PQeu non fosse, invece, piena di 50. ~l~~n:1~!'1~c~~e~~sc~tn:i,~fl~: ~~n~;;;einlà!t.t~n~!n:1~!° u~~ trlcl delhl precedente lltnrlo anche il senSQ della. Abbiamo ln ciò In 'rlpro\'n, mnterln'. In fame di ))06S~SliO ~i'!fA 11 fllt~~;, ~llf~~d~1!~n:~ ~~~n d,=~r:. 1 C ~~r:~1:18;~; i~ d: 11i1 s~~if~.e.t~:~epc;a ~ 11 ~~ ;j~!;~n~~~;~ret'~l~ii~J°~t~j nelln poesia; quella comJ>O· _mondo In mezzo al quali Ja :~~Il~~ dl:n~ 0 ':r1~h~I s:nd~~l~!~· "i1: ~bfr~~ d:;;;f,;::re~d~ 1 "!'ìe~: si polnrl1 ,1.ne si trnsfonna 1ri ni dellR pro1>rla e delln unl- =;'f:1\~Ji',~fdli11 ~fn"!'n1~01 !~ 0 l~~ ve~c;a~~ 11 ifl~l;~~ll~,e~~~t, Il ~111~~Ì~. 1 ~os~l~:~or 1 ~i~ 11 ~~ ~!f~ 1 dd~~~ 1 ~uc~~11~ 1 ~s:: ~~t1l~:!~1n~~ll~~;n ~1{~~1,f!~ ~~~ ~~~c: 1 tl~~~r:~~~J\ia i1~ rnncu di QUCS~ cosc!enw. colleEtn,,·lceverSI\. nll'esperfen- ~~~~t, I\~'()/ :' t"J~t~~~/~~~~; ~n 6 ~~~ 11 ~i~1r1~~1aiJtà d!~i: test.imonlnnzn p1t~h•a, come Voce•· riconosciute le circo. quella di Montale ma In rl- stnn1,e del suo tempo, era. U• salve. La su; ~!n è viva nn splrlt.unllti\ d'agglornam~n- ~!11ef::~nz!~~ie~:~;~Sl1~; tf~n~~o1~ui'a~~ ~~~e°s"~ 11 !~~: nttltudlne umana, 'un altro t!mento delln poesia di Rebo• e~~t: 1~ 0 i!'\~tt~~;!~c~~tt.a og. fi8'1cc:;~r:e s~ 1 ~t: 1 ~}~ccdò 6 ~~llQ~ gl. dea Frammenti Lirici, ci si ngttrnppn nl tcmpa presen- :~:c11fl\~~~1,,/j~P1~\~\cad~~n~!~~~(~l~g/'~~ ,1~~1ropel~s1!:mc~e:.~ mento degli a1ml fm. li 1910 zlçne di qualcosa che non e fe 1 1-e;:~~il ~,: 11 r,~:;;~ 1 ?1~r~ r,~ 1 :! 11 ~i: 11 !ì':t?iCa°tocl;: ~: e schl;tte d11fnr credere che In un altro ordine di co.se. e cl fos.se davanti, completa• non 81\ di che cose. La gr~nde mente npertn. mm strada che poesia del Frarn!i!enti e ln ~1::;a~ 1 t:v: ~~~~ud~~~· T:i~ ~~~~~o "~re 11 ~~1:,.~r.dI'~u~~~ ,·e\'Rno ent.rnmbl In (!uel mez. lo clroondn perché questo ~°i,g~~~ rst~,q~~~n d~fe~~ ~~~ti::~ ~i': l~v~:~: :!ifa minò nel 1920-1922 Alcuni del uniti\ e dignità dell uomo. n bellissimi rLsultntl del canti Bolne con altre parole dice: AIIOllimf, Il Reborn certnmcn- e Senti l'elegia di una poe.tta ~-~1~ir::1i?a~jti~1i\ 10 se:~~ ~~r ::,n~tta~d~c~~l~o-~:::~ct~ la corrente llberti\ di nllora: la la QtH~le 11:ro1cfta del per– Quei:::11 11111 1, che nelll\ poesia pctuo agire d1.!COno.«:e ,ot- :la c~:n~~{ 1 ~10~!~ t ~i~~~i~~ !~~rac~nJ;~;,~'i 1 ~~ 01 ~~~ Qri!: 11 ,•tvcre soltnnto per es.~(\. sceri\ qunndo sin !ormulatR e– nelln 1 )0Csln di R<Cbornsono. snunmente. come nel tre ,•ersl l'lmmnJtine vern che non e premessi n questo nrlloolo, u– scnzn prole-Lia. dt un t.empo na conclusione dell'anima. an. ~~~!md:rc~\/1':;~,an~6in~uar\: :~g~~1~,:1f'~n:f Al~~~i. &liuto 11 vivere Invece nella Ma per orn bn~teri\ 11ppena trnnsitorlctil del temi>0 i>er li• ng~iungere che nel clima di e- ~~tl~Pt~'y,'~Jtll s1~:1\t 0 i~~ ~.!;~~~~~i~:~~ 1f1~ -i ~:.~c:t~1 t~ ::t~1~toh1~;~:~ 1 :tl d~~ll~:~~[!· ~~t~~~~ 1 t1 ~d d~u~rn r:!~Y~~ ntllR comune J.?enerosltA.ccr'. teres..~I: tro\'Ò la spinta di un te Rffinlll\ del re.lito rare di consen!'oOad alcune delle me– dettnto. t;a la poesln di 'Re• rn\•IQ:llo.c;e trnduzlonJ di autort bora e quella di Campana. stranieri che fece Cbast_erebbe come ad esempio nel bellls,, ricordare In studcnda f clfcltd simo prlnoiplo dl Cfttà: CARLO BETOccm Cielo, per albe e meriggi e tramonti - L'aerato seren tu (Continua. In 6. vagina) ,ibl ioteca Gino Biar ,t,,

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