Fiera Letteraria - Anno VII - n. 20 - 18 maggio 1952

LA FIERA LLT'fi':RARIA REBORj STI! INSAPORA di 3/ugglrc. df 'correre icrso un altro 1pazio, 41 nel lahlrhJto del gfornl - nel blrfo delle stag/0111 >, Quella .tua a11ima che non moriva e rolcta morire. che 11011 l'ft·cta e 1'0fcra i:frcrc. che, Insomma, già prcsc11tit•a l'Incon– tro dcctstuo con la Gra2:la. Sono i lo,itanl m.otfvl di Re.bora, alla {111c,che ml cond11- cono non solo della sua /cdcltd a una poesia, ma a Dio .t(c.tso. Ostia lnsa1)ora. dlccro. Nel senso, ora, di q11,..4tu /cdcltd sacra, come quando la 1ua <mima ascoltata la e Campana di Lombardia• e, cantlltmurulo, e.te/amara : ~ Cam1iana dl Lombardia - Voce tua, mcc mia - Voce, l'OCCche tal t fa - E 110,1 dal malh1conla - lo 110nso che co.ta qfa, - Se tacendo o rlsona11do - Vien Pducia t'Cr.ro l'alto - Di guarir l'Intimo 1,ia11to, - Se 11clpetto C la melodia - Che doma11da e c11e rlspo11de. - Se fn· P<Hlnocchfc di arm.onfa - Rl.1plende11do .,f tra#onde - Cuore a cuore. 1'QC(' a t'O<:,r, - Voce. r,'Cceche 1 1 ai tifa - E 11cndui malllico,1fa •· Tutte le ccrte:::c che dopo mm1ctfcranno Il .!iUOs1,lrito. tut:e le do/cr>uc mterforf che -'I scto9/lera11no In scrc11c prcphfcrc • .sono gfd ht quelle crunpnne del tempo «anonimo», quando non c·era Il nuovo .sapore che la sua anima aperta, umf. le: disposta adesso Ila pustato. Un plorno Homc parlo di « tncandc.sccmi:a nuot•a. •· Ero t•cro. Ma nuoca 11ercl1edllf/cll• mentr la poc.,ia s'lllumlna del fuoco sacrn elle RebDra ha .!iaputo te11cre acce,.o con tanta rclipfo.sa purcua. Un fuoco. senza dl.lb · b!o. sfm!lt a q:.ie/lo che nella solltudine po– tfca d'un Templo manda. tremando. u11 ca– stissimo lume. ANTONIO CORSARO Tutta la sua vita è in questo fatto: un tI<)tno che si ritira dal tno11do Non so se rattenzlone dlmo• st1ata nnora dalla critica per l'opera oi Clemente Rebora ..lii,. possa dirsi e.se.unta (ma lll· tanto g10\erà ossenare che lec \OZI P•U utill della b1bhografia critica sono le plu 1ecemi, se– gno che il tempo ha tolleci– ta1..o b-;ne quell mteresse e.be ropera. rlnnega,a dau·au;.o.e .mal difesa .a!l nessuno. non ~mbrnva destmuta ed Bcqu1• Fra quattro mura - Stupefatte cli spaz;n - Più che un deserto - Non aspetto nessuno - Ma deve venire- Verrd s,a:·e>; .SC!l1'S!l, però. e. lndub• b.ament.e,· la conoscenza dello ..lii,. uomo. dell'ambiente In cui maturò h1,sua poesia e rlelie rng,ont della sua \ 1 il!l. Ne oggi ch1 si ac::ostasse al sacerdote l'o:.mimano riuscirebbe co.,i c·acchllo a venirne n capo tutto essendo ormnl da temJ)(. chluro e rlP0$tO nel libro ael pa,sa~o. che Il rellgto50 non riapre plu. La cunooltà dello appess,onato della ~la di R~.. ora 1;nlrebbe COIr.m&:lel delusa, di fronte all'uomo che opern rolo per la rede e non parla che di Dio. plccoln t sc.occa e l'o.stlnnzlone di chi -vo:rec.Jediscorrere d'altro. Poi• rhè alfro e la poesia per Clc– me:nte Rcbo1n. qunlcorn che e gli ha alloni.nnato da se, bru di GIACINTO SPAGNOLETT[ probabilmente una delle piu gio\'anlli dell'autore. comincia. e L'egual \'ita dlver&!l urge lnto.no: - Cerco e non tr0\'O e m·avvlo - Nell'Incessante suo moto•· E' solo d!llla ppesln che Ab– biamo rica,·ato queste testi· mol\lanze. Ma. come ved~emo. nitre e più slngolnrl ce ne of– !rlrnnno I momenti \'lssuU. !e porole del fnmlllnri. In vili\ msommn. scarnente. decisamente. non Clemente Reborn nacque u meritando neppure - come MIiano Il 6 gennaio 18b5. Il obbletth•amente oggi pot.rebbe padre Enr:co, or,undo ligure, dunostrarsl - di essere con- avevn trascor.;o nnraru:la e In slderato una preparazione Blh1, giovlne;,.za a Codogno. dO\'e fede. un!l ricerca delln sua aveva conosciuto e Poi spo:rn.• Verità. 10 Teresa Rlnnldl. dOIUll\ di E', danque. fuori del suo mdullblo temperamento art.I• colicq_ulo,dire! quasi della suu ~tlco, come e! provano I venjl presenta, che conviene tra- che I rnmillnrl ancora conser– sportare I nostri di.scorsi sulla \'l\no. e li ratto che rccltnsre SUA. formazione Intellettuale t Insieme nl mnrlto nelle filo. sulla sua poesi!l. Questa, è an- drammntlche Joenll, Questi. che J'oplnlone del ramlllnrl. gnrlbnldlno nel 1801 n Men- 1:J!k tt~l~I iet!~~ n~~t~~ ~w:; ;rc~r~n~vnn,; ~t~fer!! scrupolo del rnmlllnri - tm di ldcnllstl austeri del .repub- 1 quali. come ora ricorderemo. bl!cnncslmo mn?.zinlnno. Rne• non mnncano uomlnt di Jet- colse più tardi nlcunl scritti tere ben s.lcurl del vulore del- di Cnttnnro e si iscrisse nlln l'opera di C!eml:!nte, nn.?.lgc- mn&onerla. Dopo aver avuto losl custodi di questo pntrlmo- rovesci di rortunn, venne n nlo morale e let.ternrlo - P Milano con Il~ moglie e qui giunto BI punto di\ allontnna. tnJ7.iò un pcr!Odo di lnboriO.'!l\ re. per oltre trent'anni. J'lden ns.cesn tn una grande dlttn rii di ristampare i Frammenti e trasporti, dove entrò come I Canti anonbnf. proprio per fnttorlno e llnl dirigente. Non non addolorare ri\utore. Il si puè> dlmentlcnre Il rltrntto f 1 u:tt~tor 1 ~l~.~ 1 ;:;e r:m~~~ ~~1e q':~ st ~re~~~~~c~ni~~~!~~ dall'edtzl.:me ''f\llecchlann del, dell'A.s..c;oc!azionedella prote– le Poes!e (1941), cur!lta Cl.Ili zlone del fanciullo, e che pur fratello Piero. e &Ottoposta nl conservando sempre fede a1 pceta per l!l necessaria np- suoi antichi principi. non o• prcwazlone: ma basterà leg- staccio la vocazione del figlio gere le note del cur!ltore e le vl\'endo abba 5tanzn a luna:o parole che egli rlporttt del da nccompa1mRClocol pensle– fratello. per rendersi conto ro nella l!Olitudlne del Monte che dobbiamo questa pubbll- . Calvario cmorl. Infatti, nel c:izlone non plt1 che ad un 1935 ad 84 annD. ~t~~ ~ei~t~~tnd~ee~~~tl. Del sette figll che prcslo CO· forse. non saremo lontani dal mincl!lrono n riempire la di• ;::cJsU:~=b~~ 0 00 ~~e"':~~ ~~r: :it~~~fusev~~~t~~r~·o:~ rordlne disceso per \'In gerar- però d1strut.tn dalle bombel, chlca sul sacerdote. Il fatto, Clemente cm. a detta dç:i fra. comunque. non muta i rap- tel11 e delle sorelle, Il plu csu- ~~~a~1N~~r':n;~e~abelet~e~ ~r~~eim~t1::!~· q~;:(t"~i~~ lmprovvi&!l,clnmorosa rortuna gflZ?..l >1 che non trnsgredlvnno letteraria. come non H ha mu• gli orari del p11stl e evltnrono tali Il dl&crel-0,e sempre pero sempre degli strappi nl pn• crescente fin-ore di tanti nnnl. trlarcnle ordine lstl,tutlto In A noi tocca. ora. risalire. famiglia. Gino. 11p!u irnnde. dietro le mfonn!lzlont forni- (mort(! nel 1038).dovn\ dlven– tecl dal ramlllarl e Je scarF.c tare I autore dl buon! studi te&ttmonlanze delln stampa. J! di elettrotecnica, e professore ~~~ln~:;r!m~:rt'rl:;at!~~ ~I~~~~~;f~ll~l dll92~:'.n;~es~fi; mente pura nel rnt:glunglmen- vin forense. fu peni\llsta di to del suol scopi da bruciare. grande fama. Repubblicano e con gli avvenimenti. ogni rn• nntlfrusclstn, dopo In s:uerrn glone e11teme Co tale. reputa' mondiale, fondò e diresse un ta), che li ha pro\'ocatl. <:nso glomnle di ex-combattenti. ~:.n~ n~~l cf 1 ?!~~~~ci· ri~!~: ~n~on~~tnifi 1 ~;o;t:~ 5t, ~;:; delruomo Rebore un'Idea HU PoUnroll. nnch e!Sa di Codo– bastanz.n ampia da non po.. gno. e figlia di un pittore e tercene meravlgllure. commediografo. non cl dhnen• SI punta, di rollto. biografi- tlchercmo cl~e da loro nncque camente e criticamente. ,;uJ Roberto. c..ritl_co teatrale e fatto della conversione. sullu J)OC:tarrn I plu sensibili delle i;ua e scomparsa» dnlln scena u1t.1me a:encrnzlonl. e n noi del mondo. Fatto importnn- pnrlicolarmente caro per 11 tlsslmo. senza dubbio, cnplt.a- costume dl vita e quel trnt.tl Je· ma forFe si dimentica che rlirorosl che ce lo nvvlctnnno tu'tte Ja vlt!l di Rcborn e que, allo zio çtemente. DI Edgardo. sto fatto. \'ederlo come un e, teriogemto morto nel 1931. ~~':{J~10 51 ! Jt~~l~~~~J~evu~t :~~laJ;~:~:~\it~a~u;:~1~~tldi dire crearci un e dramma» ed Clemente \'iene In sorella Mn- lmf;t~~~~\e!i·3o. c'è un uomo · ~~1· 1~ 1 ~~~Ì~a ~~16:~~~:;;-~c~l che si ritira dnl mondo. e po- sia. Tra Clemente e Mnrcelln. ~I dc°crnve~:~edj!f ~:1'ì~~~~1~ ;,~o~ 1 n~~~n~c~I ~~~~- /è n~:: al Monte Cnlv1ulo di Domo• ro. uno del 110,.<;trlmngglorl d0S'Ola. Ma nel 1926. c•è lo studlo'II di lett.crntura !nglc:;e. stesso uomo che nel suo testa- educa.ro n Manchester e LI– mento artistico e morale - 1 ve:rpool. lettore di ltnlllmo ln questa ln forza che al nostri quelle unh•erslth. e orn pro– occhi acquistano 1 «versi• di ressore nlln tncolth di lene.re quell'anno - scrh'e: « M~ chi di Urblno. si eleva sarà snh•nto, - C:ii Come si vede. una rnm!gll11 serba fede all'umano, - Chi « lmpegnBtn •· nella quale - nel diluvio tenderà la n11mo, chccchè se ne dlcn. e proprlu - Al mondo naufraa:ato »... ln omaggio nl ~enlo del J)Oe· « Il vecchio mondo dlsfntto - ti\ - fu proprio Clemcnt.e lo Materia al nuovo darà - Ver, elemento lrretJ0lnre. « On rn– &O 11divino patto. - Che i- (1:1\7.7.0 fu piuttosto un monello Via di Bont:\ •- Nel 1920 (In flcggiamo nel cenno biografi data di pubblicazione del Can- co del trntello Piero) In pe– ti anonimo c'è scritto: e Ma renne rischio cli rompersi Il deve venire. - Verri\, se re- collo, rustico e scontroso s1>CS· slsto - A sbocciare non \'I· oo. mu doll\to di un cuore ge– sto Verrà a tamil certo - neroslsslmo. Amante della SO· oei"suo e mio tesoro. - Ver- lit.udine. egli ele~ fin ,d·nnorn rà come rl5toro - Delle mle le es1lressioni plu iml)egnntlve e sue pene, - Verrfi. forse delln mornlll1ì: e semp~~ rl• f~à ;~e~;a;rd~n1~ 0 d~~b1 1 f:~o :, ~1~~~ .. e :O::!t11: ~~~~fi'~e ~! 1 :i; r~::n!~~g:re.:.. 'h~:-:eil~lldl~el~~ ~er~~,f~~fc~io~ 1 ~n1:~r:n~,.: 1 !~~ _ A qualcosa che 60 •· E la vorare In C!lmpRi)la. nel meli! prima lirica del Frammenti, di vacanz11. con un contadino (Il Carlo contadino della se– conda llrlcR del Canti Anoni– mi>. adattandosi al plu aun lavori sotto Il M>lleone, nu• trendosl di polenta e d'lnsn- 11\ta. e sdegnando le mense nppnrecchlnte. gli nbltl Imi e IA compngnln del signori. Ln rnm!Rlln lo ricercnvn invano per lunSt0 tempo, e llnlm J)Oi J)cr rlncchllTnrlo. tutto Jord::i di poh·ere o di motn, bnm!nio dnl i:ole. scnplgllnto. mn con frli occhi che get.tn, •nno llnm– me ·di soddlsfl\?Jone per l'e[. fettlvo lnvoro compiuto nel cnmpl, nel contotto rtvelntore della nnturn » < Note nlfcdl• z!one Vallccchlnn'.l del:e "Poe– sie·- Flrc!lze 1947J. C'é nei pressi di Codogno li Ca.stello di Mnccn.'lt.omu. un ,·cechio mnnle.ro. dove I Re– bora si recavnno spe!l!"0n tra, scorn-re anche qunlche gjomo 81n11oteca Gino Bianco , un pranr.o d'affare, - D'.in• g~~vv~!·r hof.:n~n f ~;~~~ -;: v!aggla ! - E:co: Lu sch!a– va r :o re... Olà nnche questo fnceva parte del carattere di clemen– te: rar paurn nl più plccol! e pol conrulnrli, dl\·ertlrll !!no al 1mros.c;1smo.Amore drll'ln ranzlrl, rhe i! durnto e dura. cuo bentn di bimbi - sngnce ln~c.nnllfl ») 1>erchl-.qunndo le cure ciel suo mlnl.'$(ero (l:IICIO concedono. li vecchio ~ncer– dote ntfcrra nnchc oggi un bimbo e se lo gluocn sulle g1- noc~hla. felice e trnsogn!\lo Mn tomiamo agi! anni delln ndolescenzn. A Mihmo. dove si compi In sun cducn."llone nelle scuole classiche. c·c un curiose partlcolnre dn r1cor• Clnre: Il fnlto- che Rcbora nb, bln nvuto con,e J)TO!C.'1.."dre A?, Domenica 18 ·maggio 1952 umlltà_può es&ere superbia»,------------------– CPlovnnJ. Nel settembre Hl3G. quRndo 61 ebbe In cerimonia. I rnmlllnrl Io videro ancora smarrito, mn c1ue;;l!\voltn cin lo } .llt:lrrlmc.nto del • di piu •· che In Mm missione lii bene non nvevr1previsto. o cercato. I Ho,;mlnlnnl hnnno, come l nolo. un Jmponanle. colleglo a Domodo.~,;oln. Sono frntl e i-ncer<lot1.che provengono per In mn(udor parte dnlla vlta e non dnl Fem!nnrl Ln loro re• goln l• l'nmore e In cnrlti\. In• i,::lc,;Ie Jrlnndesl, che leggono li vangelo con nccento nnglo, snswne. si rermnno tnh·oltn In qucst.t conventi. donde pol rl– J)Urtono per custodire regola e 11\!>ej,(niunent! <lei Mneslro nel loro pnc..J. Reborn rlmnre pn– rccchl anni nl collegio, come padre splrltunle del rngn;,zl. poi. doJ)o In guerra. fu Inviato I\ Ro\'CJ'eto. n \'Cgllnre. la cni.n nnlnle di Rosmlnl, ns.~lcme nl pudre Pll!(Ulli. «La grande SI• lenzlos11 cnsn, iStormto ll'nf. freschi, popolut.n di \'ecchte su1>1>elletUl1, sembra sui>enitl· te di QUC:..i'Ottoc.:ento dal quale d dMncolò qu:unnt·ann! rn In i>OCSltl !cbbrlle del Rcboro cercando Invano un'nntmn nuo\·n pe1 , tempi nuovi » (Piovani. . DI Il egll si muove. spc...so, per In sua, ml.<;.,;Jone. Scende n Tortonu per i sncerdotl di Don Or1one: viene a Mlluno ogni tre mesi. e lo OSJ)itnno le Suore di S. Mtlrln Rlpnrn trlcc. Raramente le sorelle o I nipoti rleSC<.,non vederlo. Lo seguono. come J)OS5()no. mu egll Il rlcordn tuul ofrettuo– snmcnte. e pregn per loro ogni giorno. Non e: Wl dlst11c– co dnlla famlglln. Potesse nb– bmccinr1t1 tuttn, e truttenerlu a se ogni mlnlllo della glor– naln! Ho potuto leggere qunlche sua leuern. quulche cnrtollnn Lo stile non e cnmbli1to, e ISClllPte Il poctn che pnrla, I rcshetti riempiti d11lln minu- tissima cnlllgrnlln. son sempre gli st.cssi piccoli f0811 che uno \'Oltn lnserl\'ll nel libri. Solo li tono e Il conlcnuto hanno un'nltrn necessiti\ e s'huprt. mono. per questo. !orse con Incredibile rorzn nelln mente del lettore. Unn ghtstlficnzlone richiede questo nostro soggetto blogm- 11co. Per rispetto alln J)Ol!iz!o– ne assuntn da Rcboru verso In leuerutura. noi non nbbln mo \'Oluto nvvlclnarlo di pro posllo, bcnchè rortl.ssima sl11 stnta la tc11tnzlone. Abblnmo raccolto le notizie- che cl :.cm bravano più attendibili al solo scopo di ricostruire unn vita, ~~6 cd~ sit!~~~t 0 ~f;!;r:e:~: Olnccht\ n nostro nv,•lso. po. co si spiegherebbe una critica che ,·01esse nt.t.(>nersrnlla sola mlsum e constdcrò.;,Jone di un·opcrn. dentro In qunle fcr• mentnrono per essere espressi tnntl moLivl vitalmente blo– grnflcl e morali. Poco chlnri alloro. nnche se lumlnosnmcn• te rnJ)presentntl nella tempe• stoon mnturlli\ delle Poesie, quel motivi prendono oggi un'altra dimensione, 6ono un aspetto dell'uomo. non tutta In sun splegnzlone (o glustlfl- jfzi~~~rd~t~ nsro~~~ ~Pr~~bee~ forse. unu lont.nna e inutile preistoria. Ebbene. R noi que sta preistoria interessa. per• chè C un capitolo della poeslR del No\'ecento. e non J)Ofi6iemn liinorsrlo. Recente fotoc-rarla del poeta, con ln braccio Il nipotino Lettera aPier ,Il Cl,l:,UENTE nEBOHA e .•. APPRENDO l'UI cne 1a. ,ua. JraWM btnevo– lenza ha, acco1l.fentlto alla tnlzaftlva.... di /are una· lettura delle poesie; ma quale segno della mta atu• vita e « voce 1ucse11te > potrei ma11•:tartl, Juort C!i Quello del mto mbiistero quotidiano, nella Urica. ln– vocazio11e di aver la grazia di riamare l'Amore, GeslL, P<>lverizza11domi ,iell'opera Sua tra i fratelli?... Ml pare che El vostrn riunirvi per giutar poefia lnsierne, come comunità cattollca. sia ,ma ma1tjfestazfo11e df Jede t1cl valori snpramuituralì. .. Poiché a ,ne è pa.r.10 avvertire questa mattina - mentre ero nel rhtgra.• iiame11to dopo la S. Messa... elle la poesfa è u110sco– prire e stabllfre co11venier1zce richiami e coiicordall-'.'.t tra il Cielo e la terra e in 1101 e tra .ii noi ... La poesia quh1di. f11tesa 111 modo totale, c»sia cattolico. è la belleua che rc11de palese, come arcano riverbero, la B011tc\lnfirilta eh.e ha si gran braccia ... e dcri1,1aqiuzl• cosa dalla Gra.:ia fdovc ci sia stata vera I.spirazione, e quiHdi a1111ic11tame11to del vecchio uomoJ a /a.rei più buoni, concordi: ft:l.uclosame11tc abbandonati nella Provvidenza del Padre.,. cosicchè. uscc11do da una. lettura di poesia re qui bfsop11ercbbe d,re delle altre artf. cia.1cu11acol suo :tono sublime, e della musica eh.'! nei grandi è quasi donazione di carità.) cl .11Potrtbbc .sentire più Incoraggiati al bene e all'eterno ... > (da un:\. lettera del poeta. nel novembre. 195~. nl fratello Piero). GIACFNTO SPAGNOLETTI ,,_ __________________ __, 11, SEN'l'IKE DIUNO DIVEN'rA COSA DI1'UTTI Vit•tù retlentriee • dello poesia Nelsoggettoreligioso,vedel'archetipodi certi effettisempli– cementeumani,comunioltre ogni dinrsità di convincimenti di l&flSAIUO ASSV,'1'l'fl

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