Fiera Letteraria - Anno VI - n. 37 - 30 settembre 1951

D~men;·• 30 Seucmbre I951 .. ✓ .I I /4,~ V O!tFtO TAMBUIU - cAndrt!e Dc?:iar, l'lntuprde dtU'tplsodlo "La Cba~!e" > .J 1 •· .. -- .. ,,,,,,,,,.- . ,, .. -· .. -· . _. .,,. , o&no TAMBUlll - e D mio amlco Anreto • (1950) , - - ---·- - '--.·"'"'-·•-y~, ~ ... -» ;> <"• . . ........ >- ~;-s~\~·:Jt~--~1 z_ .. ~~- \ ~~ ~, _, -.... , . , ..... , ~- ............. , ........ . ' ~ : . . . ... ' ORFEO TA!\ffiURI - e Suunne• (1950) ioteca Gino Bianco LA FIERA LETTERARIA "LA CHATTE,, DI COLETTE BALZATA NEL CINEMA * TAMBVRJ reeitu se stesso Jl personaggio di questo episodio di Rossellini si chia– ma Orfeo - E' la storia di un pittore diviso tra la mo• glie e la gatta • Ma, come nella vita, la moglie vince L'attore di questa vicenda ba avuto una fortuna che ca• pita a pochi davanti alla macchina da presa: non dover essere nessun altro tranne se stesso, in chiave di Colette ,ll 11,ISSl,UO FRANCIOSA UH.FEO TAMBURI - e Andllly,. (1951) M OLTE 1c1le ci dividono da Orfeo Tamburi: le 1cale che' l'hanno port:,to, \'olta a volla, a gu11rd1re e di1egnare e dipingere do.ll' aho, con quel lrallo fj. De, euenzlale eppure leuermente ricciuto (tanto da bui dolce e luminoto • chi ouena), le dioue di 1e1ti di P:s• risi e le dieci o ce1110 cupole ùi Homa: le 1ule che queito pittore ha cerrato, per inerpicarsi nei 11un1i più elt'•ati, e di vina più 1pru:ioia, delle ciuìi, 11er co11iere di fon• il compleuo c,;,cnz:iale di cc.rti pu111ui. Chi non abit.i in queite co,e, chi npn ci ,·h·e e ci ,offre denno, può 1perare di in1ba1tcni in un pinore per niente :screo. ehe 1bbi1 il 1uo 11udio in una rimeua, e non goda 1hra ■ria e ahro panorama. che l'odore di naftalina oppure il 1op, palco di qualrhe para,·cnto poheroso e di qualche tenda. Ma buia puure da,·anli alle open: di Tamburi, ,cor, rei-ne la l'i&ibillt.ì 1rioua, Il color" ~olirio e mai 1111"0!010 (anr.he quando e cupo). per rico1101cere che per certa pittu, ra ci "ogliono le 1offit1e, o almeno gli ultimi piani. con- i lauroni di ,ctro illuminati dal sole, e gli 1plgoli di ter· ruui fiorite che sbucano tra gli abbaini. centro di uno ,fondo \'1l.0lo, rhe intimidi1ce quui l■ cara fi1ura; e più in là, l'angolo10 ritratto di Liana Ferri; • di$Cgni appunlati con le punlioe, il \'Oho I penna di A.o· drée Debar, la delidou 111trice che reciti con lui, e anllo 1fondo, la fotografia gio,·anile. co1i di maniera e quui 1pav1lda, di un Malaparte che 1\ in,·cnta, per te 1tcuo, il primo piano. I dh■ni hanno logore striature, come quelle dnni1eu,,e&, un po' 1pino1e, do,•c le n1oderne eroine di Tan1buri. in 1onn11 di lana e magliono, 111cndono im• mobili i pcn1it'ri del pomeriuio. E diti piccolo teruuo, che ha 1oglie e 1p1lliere bianche, 1pira b mite aria di Roma. Da quel terrauo, è facile profittare della memo• ria, per 1rheletrirc il pacuggio di Roma al ,no ,chema, e immaginarlo. bianco 1u nero, diu,:n,110 da Tamburi tra ri1ogliosc fronde di 11lberi ,•crdl. - Però quuto non è un fllm - dice Tamburi - ma ,ohanlo una pule di un film. Sì 1ut11 infalli di più e-pi• ,odi. Il film intero •i chiama • 1 sette pccc11i capitali~. oJ_ni parie corri!ponde I uno di quuti 1elte peccati. L'rva• ri.tia, la rnperbia, l'invidi■• ecc. Osni cpbodio è lutto da un racconto. E OJ.ni epiiodlo ha un 1uo re,:itta. ,Camé, Noèl-Noel. Allegret. Eduardo Dc Filippo. Rouellini dlriJe il racconto rbe r.orri!ponde 1ll'invidi1. Una più 1enaibile e meno ,-rouolana forma di in,·idia. una specie di 1011He 1clo1ia ... - E ~rchè mai lei li@ne fra I@mani quuto 1atto? - Orft'o Tamburi immt'r11e le mani (abituale come 10110 Pag. 5. Orfeo Tamburi nel ftlm e I 1etle peccati capita.li :i-. TI noto pittore è Il prota1onlsta In qucato film, dell'cpllodlo d.Jrctlo da Rosselllnl. tratto dal racconto e La chatte :i, di ColcUe a quei tocchi magiatrali rbe fanno 1pcuo di un pittore il parente più immedia10 del mu1idu1), nella morbida pel• licci• del lilcniio felino: e ri1pondc: - E' la gatta, e la pro1a1oniila del 1ogsctto tutto eh Colette. L'uione 1i 1\'olgc Ira i) pillore, 1u1 moglie, e b Jalla. La gillta rappre.enta, per il pittore, un clcme-nto di C\·t1ione. La moglie in,·ece lo interpreta, con in,idia, e lo U!ume come elemento e mo1h-o di gelo1i1. Il 1uo cruccio la apingc • credert', tempre di più, che eliminando la galla, lulti i problemi di armonia e di convi,·enu. fu lei e 1uo m■rito, 11rcbbcro ritolti. Ed infatti lini1ce col getti• re ,•ia la galla dalla fineura. In quuto episodio, che Roucllini dirige con la con• 1ucta, e certo 1orniona mautria, gli 11tGri e naturali> 10110due: Tamburi e la galla, E per quuto. lui e la galla u ne 111nno bene auieme ,ul divano. upettando di la• ,•orare, anche te poi ncUa vicenda, la moglie - intt'T'f)re– tlta da Andric Dcbar - ha tutto il 1uo puo. - Tut11,·i1, io non 1ono un attore - ci tiene a 10110- lineare Tamburi -. e mi piace di prcciurlo al lettori della e Fiera letteraria>, ~r i quali, come ptt me ,teno, ,•og)io rimanere 1010 un pittore. Io non enlro tiella vicen• da come attore. in quanto rhiamato a fare la parte di un altro pcnon■ggìo: ad eiempio. IC 1veHi do,-uto fare il contadino, o l'impiegato. o andw, mettermi I reeil■re nt'lle ,•esti di un altro pillore ... E' lorito tbc, meuo di fn,nte 1 quuti uhimi cui - che aono poi, invece. le 1ituuioni abituali nelle quali ,i 1ro,•1 un attore pr0Fe11ionin1 - a,-rci rifiutalo: perchè non ,•oglio euere attore, perchè non ci tengo a dh-enlrln. Mentre Tamburi mi parla. pen!o con una punta di m■• lineonia ai milioni di uomini che ,·orrebbcro comparire ,ullo uhermo interpretando la mcra,igliota 11ori1 e di un altro>. )la a Tamburi que•to non in1treu1, 11 proprio mondo, per T1mburi. rome per ogni ■r1iu1 che 1i ri1pe1ti, ,i impone per determinale oucruiioni, che non gli pouo• DO ,•enire negale. - Entro in quuta ,toria rimanendo me 1teuo. ~on dn·o fare 1hro per Ro1•ellini che il pittore Tamburi. Le mie nioni. i miei guti. il mio dialogo cotri1pondono eut• tamente a ciò che farei nella reahà - aia che dipin,:a 1i1 che ,;v,. P@rdò contitlero qucuo interl'en10 n@Icincmtlo• grafo come un documenlatio tu di mc, che ,•iene in1nito, per comodità dello 1pet111ore, in una 1tori1 cinematografica, E Tamburi re1la 1e 11c110. Ho ,;uo 1alvoh1 dei neo• allori, m11g1ri [1:IO\'■ni, ma,ari 1inctri, pruumere di rima• nere se 11eui dopo il primo giro di rnano,·ella. E ma,:ari ,i 1on0""sfonalf di t'Uttlo. per qualche giorno. Eppure, un auche in!ini1uim1le 1en10 di dh-enitii ,nbito li tradiva, Eppure t'r.i nn'ineiia: un mo,•imcn10, un'ipflcuionc 1tu• diala della voct'. una diatrar.ione. Eul non erano pii1 loro 11eui. Un ro1n·oglio di equh·oci 1emprc più ,:ra,•i Il 1webbc prulo portati 11.lpiù 1macca10 dh;1mo. ~la Tamburi t- penino rurio10 rhe re1ti co,i com'ua prima. Con un■ ,lcli,iota comp.11Jna al fianro. che ha il ,•ho pieno di r11ran1ella10 e rcronc. Con il calore dri ri• flenori, la petulanza della lnornionc, le plcrole impo• 1iiioni del regi•ta.. Ma e~li ruta. tal@: ingabbiato in un intrico di fili elenrici, ,on·et:lialo da 1egrct1ric di cdi,ione e dall'ocrhio ma,:lro di molti tecnici. cuuodito come la 111111,pt'rrhè il e ,ero> T11111burinon ti 1dupi, E non p~orcupate, I, non 1i iciuperì In fondo, Il 1uo 1,:uardo meno umido e meno aquiliho 1orna 1ll1 memoria di ben più 1,n,·I fa1irhe. Pl'nU all'in1n11 ub mu•a a JUI ditpo• 1i.1:ione dal!:, Quadriennale; alla 1111 d,111 Mo11ra Inter• nuionaJc di Pittura rhc nn~ luogo a Milano, a Paluio Reale, dopo quella dal Cnra,·a11:1,io;alla e pcr,onale > che 11 1prìrì il 20 onobre alla e Sal"na > di Modena, con la quale li inauguu I■ nuo,·a ,1a,:ionc. :'lii dite di qu"ni pro11rammi immcrliui, che mi fanno immasinare epoche 1emprc più fnore"oli ,li, 1ua ~iì. lar,:a f1m1. Poi il Tamburi edizione Ro,,ellini ,·iena chi■• m110 dall'altra parte del tramt'tl:0. E' di 1cen1. Ma non recircrì; dirì terle cose. rom e 1e gli l\'eucro c.hir,10. rhe ro•a h.rchbc • .e ,:li r1pi11ncro qutHc co1e. E finirì che Roucllini. da quel huon imitatore c.he e. urì. toUrt'II0 1 fare il l'etio • Tamburi peT adattarti alla recitnione di qut'll'uomo. E questa ,·olla non 1i ule fino 11 penullin10 pianerot, tolo di \'h Si1tina, alla pcnullima rampa, dow; il ,•ecchio uren,ore se ne muore con un cigolio: e Tamburi non ,·i 1u1rda ancora dall'alto. di 1opra la ringhiera. con l'aureo, la di npe..lli un po' bigi incornicit1i dal luccrnaio; non ,-i 1uarda d~I 10Hto 1urio di Via Sistina con certi orchi. tra l'umido e J'■quilino, per ,•edere bene rhi 1iete; non ,,1 fa entrare in quello uudio che n,ohi arlilli del mondo rono,cono, come l'ahro 1uo di Pari,:i, uno 111nz;one 111110 orcupato da 1cle e da rornici. che ,embra più un ne101io di compennti rhe una t:ana d.i arti,11 • ancien 1iècle >. Si tr1111 di altre ,raie, ma l't'ffello è lo 1lu•o. Via due Ma• celll, 60, 1010 piano. Orfeo Tamburi 1e 11,- lii> da\lnti alla macchina da preti, rome •e Lumière o lhrey d a,·euero pen11to ~r la prima ,·olla. al cinemato,:t■fo, ndcndo la 1u1 facda. Tit.ne per il collo un ,:atta. Qucua ,:atta ~ bianc,. - candid.a come potrebbe euerlo la biacca più fina di nn pinore -; ha ocrhi cclcalrini, !lriati da certe vene hian• che: i polpu1rclli ron: il pelame ·lun,:o e Ji1cio, da tUJ• gerire ,uhito l'idt'a dd torpore e del 1onno. Approdoin America di ANTOI\110 BAROLINl In funcut-, qut'lla gatta 1i chiama • La charte >, cd à luna da un racconto di Colcue. che ,·erri ruliu:110 per la prima ,•oha 1ullo achermo. con la rc,:ia di Roberto Rouellini. Con,·iene dir 111hi10, che Orfeo Tamburi in ,·utc di ■tton non ha mouo una ,ola penncll,ta dal q1111drodi 1e dcuo. Egli è rimuto com'era. e neuun rc1is1:i potreb– be fargli dire o fare co1c divcue da quelle che Orfeo Tamhuri direbbe o farebbe nella ,;ta reale. 1e 1i l:0• v151e in eirroJUn.1:e analoghe a quelle. di rui ,,J parla il raeconlo colettiano, Quuto è l'anno, in cui con m111,:iore frequcni:a dt'I panato, artiHi e 1rri1tori si 10110 .11,·,·icendati 1ullo !ther– mo. arrogandoti. con matt,:iore o minore fclirilà, p;li ■nti• chi e pre!li,:io!i prh·ile,i del mimo. E ,e gli 1crit1ori. - Eliol o )laugham poni11mo -. te la u,·erehbeto 1t'mpre, con il ditt■cro (co•i poco cueniiale a,:li cffeui di una peUicol, dncmuo~rofica), che contraddi,tinguc la loro fi• 1ura 6!ica, e farebbero tu11°.o1l 11iù da prologo o da tom, mento ■Ile loro 11nrie, il difficile, l'arduo i addirittura, r.he un. non•allore rcua le torli di un film intero come e me1lio dì un ano~. !Oppercndo ron la ,•cridicitì e la Jinreritì cle,:li atteuiamcnli alle inC\•ilahili manche,·olc.1:i:e del n1e1tiere. :tla per T111nhuri è tut1'1ltu co111.E l1 1piettaiione è proprio nell'ambiente. in quulo iuto piano di Via Due Ma, cclii. d(l,·e il famoto pillorc marchi,:lano •i 11gira tra i fuochi dc.1 pnco lampade, Ecnu rhe nulla. dei 1uoi at• 1eni•men1i, 1radi1ra un molo di di•■gio, o di fa•tidio. o di co•ternuione. Egli è 1e !lt'U0. de,e lare da peno• nanio a Je rtcuo. Nel film, il pcuonai:ttio 1i rbiam■ Orfeo. Truccalura. bistro, tcronl!'? M.i nt'lnrhe per ,ogno. La mudtera è ,enuh1 bell'e falla con lui, ,e l'è portata dalle Marche, da \'ia Si 1 1in1 o da l'ari1i. e cc l'ha b"ne auicurata al collo: rapelli pieni di cirri, toprarcittlia di falco, baffi 1pio,ci11i. mento lungo, ri~o di •atirn. Tutt'intorno. l'hauno circondalo di co1e e ;ue ~. come per far,li una culla. Sono dne 11anic, quelle do" 1i n ol• se la ,·iccnda del filn1 e l,o grrrta >. E in 01ni 1tanu. JUi )citi, 1ulle poltrone. 1ui l■'Oli, inchiodati alle pareti, nan ci 1ono altre cole che quelle che ricordano il Tamburi pit• torc. Cli unici ouetti e•lrilnti - e rhe ci fanoo ricadere nella realtì dai prcparath i della ,·icenda - tono proprio la macchina da prua, i proiettori, i fili del irruppo, " i copioni abbandonati mi Il\ oli con le orecchie ne :.Jlc pa· ginc. Per il rcuo. è il 1110mondo. A una parcle, la piccola illunruione del •carabiniere>. co~ì nera, e bilncoroua, con un'ingcn11i1ì da parata. ■I A ELENA 1,'tw l'01'k. o-fuo-ne 1151 SC'm, il fumo dri vapori, dà tra11di r dei piuoli, ., dr gli yacht!. pru11ovrrili; , lr ;r.itou ba11dic.rl '• So·•o le voci e i fi.rchi JCO!ffbio.JiJuU'ocq"" I' le Jalue, e i gndi dd foal1ini, e dri mari"ai. Sono l'ar.q110 Jtrua che corri'. J0110 il brivido della vena JOttomariM. E rot rifltJJO delle nuvole co,ub10 tl '"'"' dr/l'argento del zrigio I del verde, =iario la .rf1miatura dei colori e le ombre. S0110 l'acq11a va.ria im,11e".ra dell'H11d.ron rhc.. dalle lontane sorgen,fj diue11de, cl!.h i111me11.ra va .rtG foce di ~1.ìnha.tta.n. E Jono il gabbion,o. St1'itar10, """ tocca le cime dei zrattacieh, ma .r/11g'geinorridito "1 faf.ra leggrre~za delle loro altez:e .rfren.ote. X,•.i tra le foci abbo,glia11ti dellr infiKitt fi,u.rtre, 1>i-1 , u'grtti iiidi abita dtlle mari11.. .Vi Il, pri,,i, albe ritclugzia1t0 d"i .r11oi.rtridi lt i.rolt. Scivola ba.r&o.rul /"0110 delle oildi? F ~copre i puci rncauti 1tuotarc• t azli i"trichi dei foli. Sono iUimitotn: t co.rl il ,mnbo o il .ro.spiro rlu, dall'Atla11ticf'I al Parifico, i vcaki ti nuovi mari, i t ecchi e i ,movi COl 'lintn.ti rico11giw1te in 1m ompfr.sso compiuto. /c>piri "on esisto. Il mio e.r.rere .ri è trasforniato in "" esi.rtere pii( illimitato e nwltiforme. Trt co.ri mi ritrovi attclle di là dallo morte. Ota:.rto il "'io vero t,ollo mi.rttrio.ro, lillibota chiarezza dtt traggo dalle vert arqiu dtl tuo parse Jwofo"do. Se ima volto .ro"o .rtato il tt,o ama"te, oro la mia pre.rtn:Ja ~011 ì piiè fra le t11e coltri, 1:ott .rofto"to più _ira il tepore delle tiu eoltri, 1:to dovunque il ltto respiro .ri e.rprimt• Ouesto il mio verde t•uo uniido cs.rcre, 'i,rofo11do di acque. Auolta il lungo fremito drlta n.av, 1 che approda, lo .rtridere delle gòn,enc qua11do ;,oltezgiano gl, argatti s11lcapo "• leggermente co,nc portali da 0-ttzeli, , , 1 uendono i trofei della 1111.rtria. Glt scarica:ori li abbracciano rol soirnolenta fa1tte, -lma i cigli delle palud~, coperti di albui. ,4llora la mia pura o1moziottL si /rt•na .r11ll'alta anlLtttta, !'otto il pritio 11 irro cJie viette i11.cotttroall'immr~.rità. dove la, .rtr[.rdata bottdiera .rbatte al .s1101torc d<"I vtnto. E moltt 1mUrtL l10 portato con me t ratt!ue t .rp.-r..tt=t. t t1lfto ho pad11to pu la tua lu-ce. Anche la dole.- catena di tm l11nitc, ptrc/1<• ormai .ro110illrnutato ,o,,u lt terre .:lit .ri .rtendo"o di là dGUt tilt rive, t i laghi i11una111 tuk leggende delle .relvt, e le .ultit di la dallt" ul1,e di pitlro, Tu gridi gridi che lo libertà ì roggiimta. .\fu, per q1u-U'1nfinito e/te ho pir't i•olte toccato co" zli occl1i dei .rogn1 [ft•n1t·rar1, io &o (ht HO" l1a g1ac1gl10 dove posare il coJ,o lo libertà dei mil!i riorni. ANTO?l.'1O BAJ?OLlNl

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