Fiera Letteraria - Anno V - n. 32 - 6 agosto 1950

Pàg. 6 LA F I E R A LE T T E::....::.R:_:A..:...:. R:.l :.A:.._ _ _____ _________ _________ _D_n_"_'_"_' i_c_a_6_•_g_os_t_o_1_9_5 0 Le99en .de (l di ,Gesù * di ALB@ CAPASSO ORFEO TAMBUR I - e-Il pus:.nlo a. lh'ell o , , (XXV Biennale di VenezJa). Biblioteca Gino Bianco L-:4 LEZIONE DEL lLASSl(l SJJ!/O * ILLIBRO DITERSIT Gli otto racconti di Concetto ~lar chmi sono do– minati dal senso del passato. dall a imp'craM,e "memoria delle cose ant iche,, menu . E per quest&, e per al– tre ragionJ, va lodata la sua. bre· I pensieri di Mallannè sulla ve ma preziose. e garbata ta.tica. stampa si trova no raccolti In -- una traduzione - t.ipc>graflca- STEFANO MALLARME ': Il 11· mente microscopica - di Renato bro. TrP.duztone di Renato Muccl . Non è Il mlgllore Mallar- Muccl. ~e d~b~~!!e ~U:àn~ e=; Enzo de Bernardl tecnica espressiva , al llmtte dcl mall&rmlsmo. Non è U ca.so dJ 1.irare QUI OU0\'8.mtnte 1n ballo le questtonl sulla lingua dd Mal– larmè. Va sottollnea.to però, in – nanzi tut.to , U mertto del tra– duttore, di a.ver saen1'1cato alla dltficlle evasMtA, alle vartazlo· nl mallanntanc quals.1a51 prete– sto personale di chJa.r1f1caztone. La metloolOSltà della versione tro\'&. apeaso ll suo punto di sod– disfazione propriO nel paMi e– sp.esslvamente ptù o,curl, e che nell'sU.o d1 volgere in Italia.no di– vengono ardite esercitazioni. Il .significato teoretico del li• bro e della pagina dl giornale, I rapporU i;pJrlt.uall, psk:hlcl e tah·olta mett'l.psk:hicl, che colle– a:ano l'atto cree.Uvo con I meT.Zi rnaterlall dl pubblicazione, Il connubio fra libro e lettore. che prende tnlzlo dallo s!ogllacarte e dalla piegatura e Si aV1luppa nella let.t.erat.ura, sono detU da Mallanné col suo perioda.re Im– previsto, nel quale la cifra mm vale la parola ma un intero pe– riodo. l\1'uccl ha la.sclato questi limi– !!, li ha anzi sottolineati spez– :t.ando Il t&to e.on del SOl.totl– tolJ, che sono di per sè de1 com- E' vero che un prigioniero pensa aa:ll ogget.tl che la sua vita civile usava quoUdiana – mente e senza. porci mente, co– me per esempio alle taue. E' anche vero che pensa di perde – re tutte le donne che ha ama– to, e non é lui che vuol per– derle, perchè non si può muo– vere, è prlglonlero, non ha al– CUM PoSSibtutà quindi nè di imbattersi in una donna nè dl tradirla. Ed è pur vero che la c!Ltà dove visse forma. attorno I\ lui come una velatura di te– nerci memorie, che lo seguo– no ovunque. Questo è li prigio– niero di cui parla, In un ro– manzo a respiro, Enzo de Bcr– nart , scrivendo Italiani e pa– tate. 11 colmo di queste sensa – zioni è reao benissimo, con un Italiano proprio e vigoroso. Che tempo della prigionia è questo? A che punto del logo– r&nte martlrlo ? La cronaca di una prigionia ha questo di particolare: che puoi leggere a qu1,,tslast pagina. In qualalul momento cronologico della sto– ria, e 1)1parla sempre delle stes– se cou , che si ripetono In un,. forma osses.sh •a. e spesso drnm– matlca . La cronaca d'una prl• a!onla, e come la storia aeo- metr ica d'111111 discesa. Se nou cl fosse la china, tut.t-O&al'ebbe monotono e uguale, e senza. termini di riferimento. L'ottocento era assestato sul– le arcate di certi romanzi. Non era romanzo, che non avesse !a parabola, l'arco, la. chiusura. Una aovrappoai.z.lone di eslgen• ze morali rende\'& spesao diffi– cile a digerirsi la materia., gon– fia la cornice, e falso li suono della cerniera. Oggi, qualche volta , si \prefc rbce scivolare. SI scivola ln una con l'autore e le sue memorie. Si può ben dire che la scivolata senza ftne è n crtsma di questa generazione . La letteratura del campi di concentramento ne è un esem– pio. Per tutto ouesto , Il libro di De Bernardt :-nerlta. d'essere let.to . E' abbastanza fuori della letteratura, per omaggio alla verità. e vi è abbastanza den• tro. Questo Ubro è poi un buon documento. Non è fazioso e rac– ~lltlccio. come I documenti della prima ora: è meditato , sof– ferto e tuttavia è vivo. E' scrit– to con mordente , Ripet iamo. è C:lsta.ntealquanto dal linguaggio corrente della letteratur a con– temporanea italiana. Significa che De Bernard t è lontano da questo circuito . E' questo. per le sue posslbllttà av\·cnlre cii scrittore , è un male e un bene. ENZE DE: BERNARDT : Italia- ni t ;,atate. H . l"RANC. Cecilia Picciola Fem CECILIA PICCIOLA FERRI 11.ut.rlce d'una sobria ed elepn~ te raccolta di brevi lirich e • Polyphllla > (Urbino bUtuto Statale d'arte 1950) procede :r ase!~~~~l~:~~nlllese=c~ef1 1 ; !rase poetica In una scarna n• brazlone d'Immagini. I 1,uol versi sgusciano da una specie di atmosfera limpida, ma pe.r accenna .re un disegno tea.suo non sempre liricamente con – cluso. Lo sttle, non sufflclent.e – mente sommesso e aeonta.to da una matura coscienza lirica provoca ertettl elltUcl che sl csaurlacono Infatti In elegan – ti annotatlonl. Tuttavia la rac– colto è ricca di buoni semi; e la semplicità non provocata del brevi componimenti ne à una concreta promes.sa : segno di Uni\ ln\1lale autenticità. Fausto Giustini FAUSTO OIUST1Nl • Poe . Sie• (Adriana Roma ) &embra plutt.oato sbrigativo nel fissare le sue lmpresslon1 non sempre liriche. Una certa elementar e freschezza da al n1odesto opu– scolo un gioioso tono gtovanUe che giustifica una non ancora raggiunta inamrltà di ritml e di linguaggio poetico. J>. ~lA.RlNO PlA ZZ OLLA

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