Fiera Letteraria - Anno II - n. 51 - 18 dicembre 1947

6_______________________________ FIERA __ r_..E'.IT __ ERA __ Rl_A ______________________________ _ Q UE.STO " Endymionc •, con cui I" autore dc • Il cieco e la 13dono •, " J- - ann.as Vcn. tosca •, , UI .cuoio d 1 ba:,o a, do!=o o:llc u_n decennio di ,i'cn2:io ri·orna al. ·awvilà le tcra:a 1n veste di autore drammatico, pur rifacendosi nelle Iinoe fondamenla'.i a:la tra• N EL nuovo libro che porta il tilo!o • Un dizione (per quanto, come vedremo, più ha:io cl:a di1se • Si.v'.c Michcli ei muo. neg.j ingre<licnt1 dter"ori che nel a !5()a1anza "<' arncora in quella faae apcrimcntalc del.a dela vicenda} ai cariu e •i complica di al. parabo a lettcrarta che conduce lo sc.ritlorc lu1'oni e di aignifieftli inequivocabi'.ment{ a'.la -scope.ria del prop,io genere. riferibili a capc1icnzc. aitu.iion1, alati d'&n.- In • Par,c du10 • la nnnnl 1 va r,ura e la mo ca ,aucr:11.ci dc) noe ro tempo. Non è fa. invcnz·on.e non scmerc ai C1'8°noben combi. ci:e ricondurre a un ecnso univoco e chiaro nate con la tendenza a:l'autob.ografin e l'o. ali ,part;i m~ivi. ~ alfiorano, ac.mbrano ,pera aveva aofferto così per una duplice– prendere con• stenz.a. po: di nuovo ai ~rdc. ragione. - che l'orgar1icità del te11·0era • a• oo per riaHionuc più tardi, ecnz.a eh.e m8i la &lega.la e di.:Uita da una ecCffaJva pro is. uno preva a:a veramente 1 ug:i &Itri e li co- aità di detcriz onc e di confe.sione. eouo– lori di una aua foce p,art;colare. Loria ha (o,r. lineatc in più da inutili conaideraZ:oni pscu. ~ composto il dramme subendo l"urgenza dofi' .oaofic.he. poste pe1 la maggior parte a!– di trop~ 1,tanz.c a cuj non ha po:u10 poi la condu,·orl4e dei up:1oli; -- .. che la cin– trova.rc una -,'.uz.ione. Se pure il aign.ficato teticità de:..1"1mpalco spirituale era venuta a del Lavo10 non •·u proprio in (!uesto pone cedere freque1,temenfe apparendo più ma.ri – de.le domande che real.ano ecn:r.a risposta O festa la frattura dov~ rautore con aro e fi. a cuj 0 ai pub ri,pondere in troppi modi. So!o lo a,tv4 tentato d'o1dire in art.fiC:n la con• che, in tal caso, se rulo il pericolo cklre. Unuità del tesauto. quivoco. naac:e terittimo il ,o.-pcllo cJie que• COiii non tarà for9C il • Fa!an.i:erio • ::e::;\s"~ic\i:z~o~=b'r:,r:!1~:.~~ :.~e •;!: :e:! ~~~:;;:-: :~;:;:::: ti;;o\~:~:;: ro!.e che non vi aia stata alla rad'.c.=.di es.sa , egli dovrà eimenlarai in r,uove non poche poctica~nte. la dttlA.one e la acC:ta, Fallo eaperif'nz.c an.cora ma l"avv:o con • Un fi, ala che la preee,na di certi e:emenli te.ode. g'io el 1 a disse• è dato e po:ch~ ~1 lievito rebbe ad eac:.udcre che t..o:i.o. abbia altre c·è· e la pa,111ta è buon11, nul'a fa supporre intenzioni che non &ano quelle di prendere che il forno non debba cco<"cre bene. a pretulo una be]a favo:a per le proprie Ei.per·enze rcr il roman?'O, U narratore po– aspenenz.c Mi:it1richc, mt:.ntre invece la prc. polare nato aveva pr:ncip'ato col parlare di aenza di ahri portc,ebbe ad ammelleTe che sè accentrando tut'o jJ rimanf'ntic - persone e8'.i non ,i appaghi della be.I.a pagina fine e COiie - alla propria peraonn. Ora il ten– a aè: a:e,aa e ..,og!ia arrivare al aimbolo e ta•ivo. che non era rÌu'l<."Ìtodel lullo inldi· forto a:l"al:eaoria; ...Ivo poi, anche ad· ac- cc. richiamò come per 1impatia la nccusità celiare queata ,econda ipotesi come la plÙ di nuove esperienze. L"au'ore si prove?. al– plau,ibi!e, a re,tare tconcertati della. poli· 'o~ di utcire di eè med..-simo e di OlSCr– valenz.a dc:l' al:egona ste""8. varc e di reia1rare. ekludendolo dalla pro. Più che nei trndiziona!i mo1.vi della bel. pria personalità. il auo pr~imo. E.sao ven• ne a chiam11r•i in prirro luogo Stefano Go. lena e de:l'amore, l'11piraz one di l.oria ri. c:oè' , Un fig,io ella dr'IISC •· t'aag.ung~ un timbro più autentico in a..tri Nel procewo formativo di ~ueato ,treno che ci toc.cano. oa:a:i, p"ù da v:cino. Vuoto, per!IOr.a;gio probobi1mente le infen:ioni de'. eolitudinc. tedio nell'universo e in noi. An• !"aulore vollero inlravwdere e rnp,presentarc eo-c.a della condizone umana che ai dibat.e un tipo umano. un universale conrempora· petpcluamcnte fra la brama di vi..,erc e il Mo 9eeondo le caraUeritti.che di una detcr. aen10 d.el .'inufi;i1à del!a vita, tra il desiderio m'nala provenien:t11 rocia!e. Un o~raio ir. delrevaa.one e la cerlema de:l'impostrbi- alni termini ,. contatto con un mondo estrc· lità d:. casn. perchè l'uomo non potrà mai "'llnm.e.,,.- borq:hcsc e r,on ~rivo ~i rnte ari. aLaccarsi dala ,ua radi0e terrestre. J, 110gr.o alocra'iche. Il .ervo di (ronte al J>l'dror..:, 11entito come mn:attin e al tempo 1louo ccr• E nel'& retro 9 cena -,oirirnale di lui aorte-ro calo come rifua:io e come mezzo per anivarc forse in prima ialan 7 ~. per la vigi'e e com• • d, là•. • una pace in cui wi plachi l'af. ir:o,sn i1ttCaa dello 8Crittore, le tentazioni co. fannoeo tumulto quotidiano. Conllaato trn smiche 4dl"urfo di due mondi ~o!enlemenlc il durare dea.i dei, fermi a una perpetua <"O.,trH'anti ne-1l't1lbll di nvvenlo di ur. 110· Ìmmag:1ne d, -è atCM1. e il passare cieg..i uo- cia!ismo millenario, dove in una luce di idea. mini. effimeri e irripctibil 1 : tra Diana con. kà si sarebbe C'.ombatlufa la guerra. L"an• dannala alla tua immortale vergini à, tra sia di ogni individuo, rirug!ata!ti negli oc– le ninfe che 10rr.dono in eterno, e Cniaca, chi. avrebbe v·a•o gli corrini muli come La pa;torclla che apptue più bel'a e più animali in attesa Ma nel libro non rimase •ffa1ein•nte di loro appunto perchè ai tre• e non c'è inve,('e 'eh.e un uomo• Stefano ~hc va in cont.inuo pericolo di_ morie, perchè vive una au 11 pro:,ria tragedia.' corre v a diventare. la vecch1Drclla nera che J Acocnni A qucl'.o econtro grand·ok> ci so· • atenlo compone 1I suo fna1ello nel bosco•. no mn rm'nui1i a rissa. limj•~ej a eJY.sodio Dnidcrto e nosla!gia che gli dei hanno del. che r.on vlrrano tultnv·11. 8 1 nauarore le tinte la terra. come ali uomini hanno d~ider o va.ate e vio~ente d; chi diping:cndo una p!c. e nocta:aia del cielo: bitogno di unirsi agli cola te'a continua 8 ,ogn:-re il grande. af· uomini. di cuere come 1 oro. di fare le loro fresco: e Dove coneva un~ voce. !a (l'!n 1 e cspcren:r.e. d1 provare che cosa. sono dolore. arr:vava con le mani ,ul petto. ma po"chè morte. tempo: concetto queslo che atabil 1 !v.! non ai trn"fav 3 che di u1,n \'OCC tempre cli una OUC?,VG ea:~n~:ianz~. qu.asi, una f~al~II~•~· Ullfl voce, la gente resfavn lì, 'occhi negli &a tra a i uomini e _dei, ,egua1mentc mf .. lu.. 1. O":chi. come muli nnimn'i. S cchè le co~c egu,Jm~nh; acontenll del loro ••a o. rrr-ttcvano 11.Ipeggio, g'orno via (rorno. I bolo la oraga spicpzione d 0 un11 amma gru,· dcm~nte ma s1ranamenle tormen1ar11. Ma il romanzo che pur ai fa nolnre e ri. vela nel Mlic.h.cliun aulbre dj d.chiarnlc. po&– ,:bililà. guadagnerebbe già molto ec un'at. Oenta revisione lo 11fo'.1iasedi ducccr,to po.· g:ne a 1 meno e gli educaaec la lingua, lo• g 1 iendog'.i quella patina di csagcrnlo e voi· gare veriamo c~ aoven'e l'inla.ngn. G1oac10 P1rra•1 SIL\110 MlOtEU' Un figlio ella cliNC · f..i. naudi 1947 Incontri zn Europa Owt,i itinerario splrituale taltTaver'90 l'Eu• ropa della cu1tura e dell"arte, porta nocee– sariamenle con 8è il per.colo d'~n· avvcs.tu.ra , di una volontà critk:a che poco a poco fa.!aa i) colloquio diretto con i peffl)naggi e le opere. il colloquio umano ineomma, ~r traaporlaui 11udi un piano in ogni modo in– formativo o Slatemalico, ~he più ,r,on ~nt~– reua noi appaseionati contemporanei 01 con:emporanei, am.ci , frate.li.i deg.i Krittori anche dei più anziani e lonlani d.a noi geo• erafiumente, 1rcapaci perciò, il più delle volte ad assumere dinanzi ad C98i uno pro– spettiva storica, misteriosa sempre e azz.ar data come il più proib,to IJ:oco cL arte. Queati incontTi in Europa, lengono invece, f.ede in gran parte alla nostra volontà d1 lct•ori. Nelle ,ue ~g:ne appaiono, 1pccie nel!a prima parte (lr,contri e rilralli) caratle. ri. figure, letture e diacoui che partlCO'ar• mente ci interessano e ci convincono, Cosi per gli enfrcfien~ di Ponttgny e per le di. spute Cide·Du Boa. per il diacor1o pacato di Mauriac. lo svcho g.udiz. 10 su Maurois, il ritratto parlante {come si dice io certa borghe1ia) di Va'~ry_ Poi ancoro Rog~r Marlin du Card, Schu'embcrger e Mahe.ux. Nè d'altra parte restano più opachi i col– loqui con lvanov e le ~morie flU Kaa11ner. Hofmannathal, Rilke e (;eorge. Ne'.la secondo parte (Studi), molivi e i~– tereui della prima sono l":pre.i e tratportall. come accenno compoaito, su di una linea crllica e più letterariamente ir, lerpretat.va . Bei aa;gì. lenuli •u di un alto tono di ci· viltà umana ricchi di poaa1bilità conc.,e e per il lellore·, Sono suppcr;1ù gli atesai temi dei rilratli e incontri. ripe iamo. ::'.i • cui personaggi ac:compaanati da un 'ampio inte reuamento 11loricoe morale e lcttcrar:O che ae ci lascia conv,nti neg'i studi ad peraonam meno ci persuade in quegli ampi ma un po' fre to!oei panorami· ,:he i,cgnano e compre,,. dono la terza parte del volume (Aspclli c'd· In letteratura contempornnca). Così certo fretta espos.tiva (com.,: ai po:rft rimproverart il de11!C.Criod'una informazione il più pos. ,ibile comple'a. me_,. in bnt1Rg'a e in con• traa·o con un ir,Ct10rabile num.ero di paR•· ne)) porla a certe precitazioni critiche che non s .:,pre ci trovano conr.cnzienti. (JTJIN1"11,10 Al.ESSANDKO PELUCRINI: /ncon'ri 1n Euro– pa • Garzanti cd•• Mi'.ano, pe.ga . 3-4◄ S. t-'. Tutti i motivi che ftbbiamo elencato, cd picchetti a•avano 1:mp al'a 1 i dietro le mace– ahrÌ ancora non hanno bil!iogno di appog. rie. ccm sii occhi a fi'o èel 1 e macerie. con le aiar,j neccnar1amente nl aimbolo o a1:•a·1e. macerie chiuse nel pu5tno. I crumiri o volte ;or.a per aiust1f1care la loro p1escnza nel. riu&eivano 1J inf 1lore il c:rnce!!o in,:c1'1"e ~ l'econom,a del drnmmft e provnrc la loro una gragnuo!n di pietre. Er.iro già 1ucce-e 1 validità poetica. Eppure, certi bru11ehi acan• dei f11t i anche in citlà, rcr v:n di qu~I'? dag j in prolono'ill che il tea•o trad,sce, e cualcuT'<> si trovevn ar•o~oed~lc- Ahn .'" malgrndo vengano ,ubito, 11 direbbe per un prigione. ~li uomini •~avftl"O~1cfr? le pie• albelt.anro bru,co moto di pentim.?nto, al- tre. I più 11 trovnvano 1ncMtrnlJ ne le c:repe, 1cnutati tn e:!prcnionl inten1iona menlc va• Er11no magri cor, In lungn i"'f)ida bt,rba. I~ ,--------------, she. certe nl~u,ioni che non 1'0no 110llanto ,guardo sp:~i•ar~ 90tto I.o f11 1 da dc-i berrctlt un poc1·co 1ua:ger1re, ma sollint~ndono un menci di ptogg·a •· {,rnp. Xl~} prob'.ema piuttosrochè un"1mm:igme. scm. C.Osì 1 r mn4"sc tl1 rO.,tfO"O in uni\ !orlar,; brano fotti apposta per ,ollecilare il lettore prospettiva che e nel quadro •'• ma n~n provvedu•o " cerc:ue cifre In 1 cttera un scn- più il t'Uadro e •i agllnro \l:ighc su d1 ~n 10 r:po,to. Co .. sì per esempio En.d)mione po• 1 fondale più ir,timo e raccolte:, e pa•~.•ano 1 ~ tiebbe ado~brarc tn gc-nera'c- ai dn1mma ~condo p'nro d:e 1 ro una venlà lrav "'• dai dell"uomo d~j no11rj giorni: e tn partico!are capipopo 1 o, copre-,do un ruo'o m,~rtndo. potrebbe adombrare il dramma del,·arttst~. ri.~ico 1 o e- mesch,i_no e- d ven:nJo •:rv~t~. dc-I poeta che nel sogno •i abbevera al e birnen!c p 1 ~be. L i?c-n nc_rde d1 va:111~ ...t ." fonti 0 ,curc dell'un ver1o e vi otl,nge la Fano nmug1M nltn pcr,s 1 en che 1n1uznnt1. ,ua pari colare forma di conoscenza. de!la scono nel profondo dd suo c-~ere turba:? qua'e 1ut avio eg:i 11cuo arriva solo in parie men re &i prcp,ua if lui uro scontro P u ad cs--cre co5<:en~ e se tenta di porlore unguin~o e morta e. Perl> dove lo co, troppl'I luce sugli n,Petti e le forme che per scirnza e4i~; una l!'0 1 uz·one. 'i 111 m~r,lc n~n poco g'i è dnlo di con!cmpbre in ques!o •conn~II~ p1~ e cc•;". ft gnd1 ':""ggto~mcn e mondo bu O fn lisce e ,i perde. Ancorei. in neg:it1v1. ~1 coordina~ pcrche IO" p~1".'a i? quell'imposaibi°ilÌI dcl'a dea ad nmore En- poi neUn Vlll\ uno n.ruv..aa non acnt1T11 p ~ d •l'l\;one come unn donnn morrale, e di En• aic~ro ~i ~ •: . E ,~llorn i i,uoi prcs_uppo9t1 i mionc nd elevarsi mi1terio.:rn~nte fino a'ln r~z ?"°I~ ~ 11p1ritun 1 CBdor,o_e qualsun11,ap. d~ in que.'l'immorlalità concess.n nl pastore p1gl:o d.v1cne_nffilato e- png_u 1 ~o'lo com.e una 11 ' 81 , 0 che traaumani (o forse, ai d,su• la"?u d, ra:'°10.. Nel!a ~rcc1p'.1011n ro\ltna ci mn~} ,i è ienti1'i di vcd;rc adombrnlo il puo cssc=re, il m1raeo o d unt1 1mprovv..._" sa!- : 1 • de'l'onern d"orle la ualc pub na \lel.Za ove tnlervcngn un vo 1 ~re ~l~o e te~– m • ero .. · q . I' pr11.to Ma Stefano nor, p'>&111e<lc cio Posa1e. acero solo dnll incontro del d,v1no con u• d r· bba d , I I , · d Il' b mano e nella quale il tempo aemhra fors1 e a n ,or,o inve~e .e a YO ut.ta e a . 9CZ1eibi'mcnle c't=rni:à e retcrnilà !cm~. !ì7dA~:~: :·:,:n 1 :i1ac:0~1e: 0 u:adlf:r!: ~:~ Per conc'udcre con qua!ch~ con~ drraz!onc- luttabile ) 0 prende dolcemt>nle alla tto!a, !o di car:111ere pura.mente cst~t'.co, ~ire-mo eh~ tra.scina più e p:ù 'YC.f90 il 'tOrgo. nel punto a qu--sta nmb·Q:ut 1 à .di mol1v1 e di ~ gnilical! in cui lo •p!rilo cessa non che di specu'are corrisponde un"r.mbigu tà ,di tecnica ~ di d 1 vivere e il corpo 90ggiace 111 ma!.c. E' 1I ,tilc per cui n codcn~e d, un daH•cism~ mom•n'o dove quei due mondi giganteschi ora an:co or_aalessandrino •i mescolano tth1 si ravvicinaro d.vcnuti p:ccoli mondi di sin• di decadenl1amo e d1 e,tstcnz-ial;...mo. e da go!i perchè 111. vità si;nifica ormai oblio e un linguagq o troppo aulico, intriso ta',·olta perchè il temPo può uccidere pre&:o e a di cruschrY0 1 c-ue otrocen1csche, si P3Ua a man salva il più indireao. un eloquio troppo quo·id Ano e parlato, an• L"impalcalura lentata ~i pr~po,iro. e~n che leatra!mcnte auai disuguale, Dove, ad qu~91o romanro, per conf1denz.,alc d1ch o• e ualc diatanu da questi eatremi. l'equi·i. razio~e dello si~"? aufor~_. vac 1lla e decade g . • ., f r • proprio dove s1 rivela p1u urgente, In un brio è raggiu.nlo, sono I momenti p,u e •ci. 30 ! 0 pun'o Michc'i r'c1ee n tramulare un'a. S:no A.NCELI %tor.e n::nle in aignificazione aimbo!tca ed è f.NDYMION'E, di Art.uro Loria. Dramma anti· reKo • Ed di • Let1eratura • Firenze. 1'147. quenc!o Stdano e Mn rema più verso il canto del pcSG&lore. ma ve-rro le rocce a alrnp:ombo dO\le Nora affonna. negli e,n• fratti fter\%.afine ~ Dielro le parole è il airn. 5.000.000 di Americani aderiscono ei BOOK CLUBS LA CE,VIAL8 l,'\'l7.IATIYA K' STATA l'I• ,VALMK;\'TE HEAI.UZATA 1/11ITAI.IA DACLJ AMICI DEL LIBRO 1 cui ederenti godono delle ••ouenti •G•· .,o/nioni: I,) • ugnelnion• menu/e greluil• di •11 libro di .succeuo ,celto fr• quel/I r•• cenlemenle pubbliceli ,n flell•, 11.J • conuign• • domicilio • pnuo dl OC\• per/in•, fr•nco d1 porlo, del Libro d•I Mese rich1.,lo d•ll'•bbon•to, 1/J,). g•renzi• di rie•.,•r• I .,o/umi nelle "••I•• el preno Uefl'edi .don• in commercio, in eppo,ll• tir•lur• ; /V,J • invio •uolu1•menle gr•tullo, per og11I tre volumi acquhl•li, di un Libro del Men • ,celle dell'•bbonelo 1 V.I • nrvizio g,.tuito di info,mnio,11 • conur/enu lib,•ri• L'ede.Jione •gli Amici del Libro t lìb•r• • gre111il• • ,i •tf•llu• con l'ecq11ì,lo di •n Libro del ,.,.... Gli •d•renti eh• preunleno tr• nuoYI eb– boneli hcnno diritto • scegliere graho1it1me11- '• un Libro del MeH, 1Uc1-.. .t.u ._,,__ 1•1'•~ .t.U•flMIM ,,, .. .,-ro•- • 1cM<i• JI •d.,&.- •&Il '"Àak.l de.I Ubre,. • VI• Po•,- M.,._ ... 1 • No.e. s E noi attcnl'amenle coneadenarno del no- elro tempo le condizionj meno eetcriori, dia.acca.r,doci dal'.o strepilo babclic.o del.e macc.h;ne uionfanti, dai capriccio.ii furori dd.e mock e deile folle, da110 08CWO 1m. br03t:o del~e idco~gie politiche, avvierl.a• mo nel rondo del, 'umana coacienz.a un aen. '° penoso cli inquietudine e di amammcnto. L 0 e1à ~.la aicureua è ..:ome una oaJJi sta rica che afuma in l~gger,da, un bene6c.o accordato per breve tempo dai Cek1oti aJ:a noalra ecte di fC:icità, e ormai irr,mcd.ab.l. mente perduto. Il nos.ro prceenle è m.artel· lato da inquietanti doma, u.ie mentre ai prc> b:emi che usillano i tecn.ci più 11e.a.Jtr11i ocre.ano - finora invano - 110luzior~inon illu"80nc. L'atomo infranto sia eul noatro av– venire immediato come una apada minac• cioea aicchè J.a paura - aff.orando da ance• etrali profondità dell'incontcK> - acmbTa or. mai il aegr.o dei !empi. li d.nam.1smo (eb, brilF, la cupidigia dei beni tangib.(j e la ,frenala corsa ai pLaoeri del momenlo altro non -,no che la torbida masckcra. IIOlfo la qua!e l'umanità contemporanea occulta il proprio argomento: !"idea delia guerra è ora 1,cgola, come i.2 un itÌcubo, all"idlea dello ete-nn!nio: e l'ietir,to di conwcrvu..one, rea. gendo a queato dima di a:lanne, cerca di– speratamente una via pe-t scongiurare la ca~ te.strofe. C1 accorif,amo eh.e l"uomo moderno è .ialo ecaval~to d.el •uo IIIICNO forl"l\!cfa. biLe progredire, che è inut!le eofi~1icare se la guerre ,io o meno della nl'llurA umene. finchè non riu.acil'lmo a correggere nell'uo,. mo sociale il suo istinto aggrd$vo, tuttora v:o:er.t<, e mort,fero: • Che imporla... che la i'Uerr& non eia nella natura dcli' uomo fin tanto che !"uomo ncll"espreMione della cua nalura conlinua •ad csaere un a.nim6'e in• correg~ibilmcnle combattivo) L'effcl~o è lo .s'eMO e identico sarà pcrc:ò il r11ultato, l"cffeÌ10 è In ~''"· e la compie.la eco:n• parsa del ger,erc umano IPUÒ il riaultato fi- nale•· • Se quee•o rag;onam-cmo è giuslo, 11~lor_a l"uomo moderno ~ anti~uato, un anacronl• emo eh.e •i è fatto d.a sè e diviene Più in• cong-ruo ogni m!nuto che pana, ~'i ha esah11.10 il c.amb1amenlo in tulle le cose Iran. l'le c.hc in sè ateaao. E' balzato innanzi di se<:oli neli'inventare un nuovo mondo in cui vivere. m·a so poco o nulla di quale 1ia In aua f ur,:r.ione in quel mondo •· Così Nounnn Cousin in un suo taggio dcn-..o e W:"n'n'c: • L"uomo moderno è antico• (I): nel quale 11i prospetta l'urgenza per i contemporanei di adeguort;j aul piano morale e 110Cialcalla nuo..,n ailuaztonc cui t'ero atomica ha oor- 111.to il mO'f,do Occorre so9r11tullo far pre. ,1 0 ; già il Whi1ehead ha o&'Crva'o come le noeire is1:tuz·oni """lcia'.ieconom.'.che e po– liliche 9j ,·iano ..~lup!fflndo con un ritmo che era adegua'o in un"tpoca anleriore nl'a rivoluz'one industriale. La acien:ta atomica '"onc::orrerà. cor, effetti aorprendenti. al!11pro. 11reas'va riduzione e distruz-;one deJ!o tPR.71~ e del tempo: peT l'uomo non c"è pomb:• htà di oaitare rinVare la d•cisione, procrn. atinare u!ter·o~nle un fota'e rinnovamento del 11uomodo di vi"'ere e d'inlet",due i pro• pti rapporti con g 1 i ai'r1. Con un ngoro&o tforzo d'autocontrollo e d'auton tic.n bito• gna che eg'.i liquidi i residui del~ wo feri• nilft Rggresaiva. neutral zzi nucgli impulsi eh.e: lo trascinano ad abitudini eelvaagia. menlc antisocia'i pas&anèo c09i "dallo s•a. dio dell'uomo competitivo a que:lo dell"uo. mo cooperaiivo ... M11r.tenere più oh:e quel– le bnrriere che dividono e contreppongono individui a ind vidu•. popo!i n !"O~'i, 88- rebbe irrng:onevole nequizia, vitlor a dcl'o egoiamo cie-co e bruto. M.ai come ora ab– biamo ..:nti10 che l'otpres, one • umano fa. miglia, tende ad una condizione di rea'.tà. Se In so'i~udine dell"uomo pensante può e&ttre Rncora un rifug o di Jiber'à, la ao· lìdar:c-1à umana Alà inevitabilmenlf" l"unica Sul\..-eua L"ar;omcnto principe per appogg:inre, ,ae. condo il Coua'.n. l'unificaz o~ po!ilic:11lnlcr• naZ-:ona:e è il cl>mpi o Khiacc ante d\ eot• ..,,g.iare l'alomo. Ma il controllo non può cs9Cre efficace ecnza un polere, il quale n auo voha deve etsere per così d.'.re ll"galiz. u.to cioè subord.nato ad una legge: e que. sta non può derivare che da un governo, Un governo cenlra!e del mondo è dunque qU'1-n• lo neceui•a: eo!o su que,tn base &11ràcon– aentito agli uomini di fondare unn pace vitale e di riprendere il lavoro cnn fiducia verso un avvenire ftenzn rninacc.ie . L'au ore non si naxonde gli eventuali rischi 1ni.'.ti in un go..,erno mondiale (• il potere inHi• tab1lmcnle costituisce un invilo alla tiran. 1.ia •): e più di un interrogativo lo turba (• E• l'uomo hvio abbastanz.a per adoperare. una mag(Ì:ore unità per un maggior be– ne>,): ma non g:i sc.mbra tuttav.a che vi aia ahra soluzione mia: iore a meno che !"uomo. per colpire alla radice 1I disordine, d:lotruggendo tutto ciò c.he abbiei concor!clO e concorra alla fondaz.iot"-e e al manlenimen. to della civiità, non prderi,ca. !ornare o'la vita c.lementa.re delle tribù. ne 1 l'omhra quie• ALBERTO FR-<TT1NI la delle foreste (I} NoRMANCouStN . L'uomo rt1oderno è anllco • Settembre •47 • Einaudi. pp. 4'8. L. JOO.

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