Fiera Letteraria - Anno II - n. 31 - 31 luglio 1947

3 Congedo da tutte le Spagne Nc.ff'apti/c 1937 l'ambaJciafore Robe,lo Canlolupo. accredita/o quale ,app,csentonte J' Italia preuo il ,;cnemfe Franco da poco nomino'o capo dcffo Stato Jpagnolo naz.io· d i ROBERTO CANTA LUPO gio ca1ta e penna. Vedevo il C·nera'issimo sotto IYJO\'ll luce. Ma quante pa,ticelle di Isobella callolica e di Un11muno acattolico ,ono in ogni spagnolo e in t:.ilti gli spagnoli} nd/e. /a,ciavo impu111visamenle ii suo posto e rientrava a Homo. Lo slumpa europea- in quei giorni di /cn,ionc internazionale in cui fa pace pareva ,/ipendc,c dalla violcntà po· /emica tra kf,molini e B/um. seguì il 1im• potdo del Jipfomalic:o italiano con appren– sione. Pocln' giorni dopo Cantafupo fascia– ua l'Ambasciata, la carriera e /o vita pub– blica. Non /u un segreto che egli otJetlo proposto al Goue,no Jascisla una radicale rettifica dello politico Jcl''l:afio in Spagna. ropprCJentota con,;refomcn/c dalla presero za d; circo 40.000 noslri combo!lenli sul terrilorio iberico. L'amboJciolore Canlolupo ha sc,i/fo /e Jue documenla/e memorie. Pubblichiamo uno parie del mano&critlo e crediamo che i nos/,i lctto,i ce ne saranno grafi. l:.ss~ con/iene un colloquio ha Cantalupa e Franco che &piego molte cose dello pos•· zione equiooca in cui tJenimmo d trova,ci in Spagna, e illumino co\ su3&idio de 1 /e idee generali gli ospc'li che diremo spiri· tua/i del/a lcrtibile guerra cit>i/e spagnola. stru1rne1ecittà eampagne e industrie, mn del,- 1 spalle. Lei ,nrà compreso qual'è d mio pen– bo redim.ire una parte im1>0rlru1tedei miei siero militare, quello che io chiumo In tatticn fTate'li di sangue, debbo sal\'/IIC le città, fate per la guerra spagno 1 a: essa è in funzioue in modo che le U1mpagne rcstiuo feconde, della politica che le ho riassunto. A me sono mantene,e in vita le ind'Jslr1e e In produzione. neces.1a1ie lappe gr.adu.ali e p,oporzionatc .ol· Dio mi aiuterà perchè la mia miniane è spa• tanto ai mezzi di cui dispongo, perciò mi !i· gnola e cristiana. Spagna e Cristo non si ~· mito ad offensive parzia 1 i ma di sicuro •uc– parono. Però non posso aver fretla, Le opere cesso. Questo m'impedirà di ,haoliare. Se io di bene si fnnno con la p,nien:r.a.. Si j'clais sbagliaui, agg,avetei i ma 1i del mio pac.c. p,csSC je serais un mouvois cspagno/. S; j e· Occuperò città per cillà, vii aggio per villag la,s prcuè ie ne ~cr.:Jis pa& un pal,iolc, e/ jc gio, ferro, ia per (errovìa. Le offen,ive con– mc condufrais comme un étrangc, (parlava un tro MndriJ, tulle fallite, mi hanno iiucgnato po' in spagnolo e un po' in francese. ma k, che debbo abbandonare i p,ogrammi di gran– pregai di servini sollanto della r.m lingua, diosa e immediata liberazione 1otale. Regio· pc,chè questo mi avrebbe ,cso partecip,e anche ne Per regione. succelSO per succ.euo: le po· delle più sottili lince de' uo pensiero). lo polazioni da 1 1'alt,a parte capiranoo e upeHe– non debbo insomma conquistare ma libcrnre. ranno. Non mi allontanerò per nessuna ,..,. e liberare 1ignific., per me anche redimere, gionc da questo programma a gmdi, a top;e: perchè la mia liberazione è destinata sopra· ne avrò meno gloria, ma più p11ce interna, tutto a ~alvarc ,piriti di ,pagno 1 i tra\'it1ti, ani· dopo. Ad ogni mio successo il nwnero dei ml• s))~gnuole, l'anima del mio paese. Se non u 1oui u diminuirà •'le mie spalle e davanti chiaro per chi guarda solo il lato lattico del· 1 a nostra guerra, ma se arrivassimo a Madrid senza la sicurezza di polcni restare come classe politica, spingeremmo il pae1e alla ro vina. lo comprendo perfettamente che pc, voi. restare accanlo a me con le vOltre trup· pc e con la vostra diplomazia forte per quol· che anno potrà c»ere •.m grave rischio, che pot,cbbc portarvi contro le potenze e:iropce con cui ~clc slati sempre amici. Dio mi guar– di dal chiedere alla gcnerO&a lta 1 ia un ta 1 c conltibuto alla nostra libciazionc: oltre tutto ne avrei danno anche io, perchè ncnuno quanto me è intercssato a ricavare do.i buoni rapporti tra 1 'ha'ia e le potenze occidentali il magsi0r utile possibi'e per i 1 futuro. D'altra parte, debbo badare agli inglesi, L'lnghiher ra ha qui interessi antichi e tradizion:ili. Ci· bilterra può essere calll'a di gravi discordie con la Spagna, ma intan10 è per !orza di cose un legame, Badi che non è un paradosso. Questo p:.rnto è essenziale per capi, i. Chi sa rispondere a <1uestadornanda ha già compreso 111 Spagna. La vitll per gli ,pagnoli è ~ueiio, sl. ma è anche realtà: è rogno inafferrabi 1 e ma è at– tu.11li1à t11ngibile. Eui vogliono che ,ia .we1io, ma s.anno bene che è ,efità. E come poteva· mo noi immedesimarci. adegu:i,ci, dividere lo s'Jirito ncstro con lo spirito 1010, l'anima na· ziooale e la storia n06tra con l'essenza della Spagna} Come potevamo noi italiani diventar spagno 1 i. spag'M>lizzare sia pur p,oV\isOria· mente e mimeticamcnte la nastra taltica mi· lita,e e la no&lrapolitic.,. estera} Certo la mia ero una diplomazia personale, affidata anche ad elementi e!lrinteci al mestiere ma intrin– seci al'a conoscenza delta vi1a. una diploma· tia poco I carriera ~. Forse potevo capire qualcosa più degli altri perchè napoletano. 11 quindi cons.ipe\ole e penetiato per trad,zione familiare e regionale di tanli \'alori, da ,ecoli immutabili, def'a concezione ,pagnola della vita, che si avvicina a quella di noi meridio- A un certo punto feci conoK.ere al gene· raie Fra.neo che .arei partilo per Roma 'i!lven· done avulo ordine formale dal mio governo, e che naturalmente desidera\o vederlo prima di DIALOGO nali ch·c fum:no da e••i 1u.,gamcnte go,-ernati e rinsan(!:'Jati. M11più capi\o come pcrs,ona, e pit:l av,·c,ti· vo CODlc1apprcacntante del mio paes.e, di– vari e di11acd1i, incompatibilità e avversioni. A che teniva che capiui} Solo a valutar me11.lio l'incompren,ione dei dirigenti della politica itali.ana. i quali si erano gcUati nel· l'avvl!n\ura spagnola, che era anche avven· tura di cJ 1 tura, se,za a\'Clèe n-:-zione.proforr da. e quindi SCflZaaver calcolato i fischi e i danni. le azioni e rcazio1i del'o spirito. tcn· za aveme pcs.ito i pro e i contra nel girot1e de'la J)!'ico,logia. E tra i contro c·era anche l'irreducibilità del carat\ere spaonolo, e quin– di la dilatazione pos.sibile delle ostilità al– meno diplomatiche oltre le fronliere de la Sr>agna, e infine l'eventualità di acut:uimi riflca.si intcrnaziona 1 i qua 1 i poteva p1ovocarli la peui,tente presenza di fon:e militari Ìla· liane alte spa'lc della Francia. Avevo cerca· to di distillare i succhi di queste verità per chè Roma 1i 10ttopone11e ad esame, almeno quCJt0. Ma a Roma erano ~rdi a t"Jtto ciò che non G\'CISCfO essi steasi immaginai'), lasciare Sa 1 amanca. Il 1ig110r Sangroniz mi di SALVATnRE QUASIMODO fis.sò un'udienza per il pomc1iggio. Egli era sempre molto gentile con me, ma da una die– cina di giorni qualcosa era mutalo in lui, o mi pareva: mutalo ne{ miei rigwrdi personali? nei ria-.iardi della politica italiana} Non sa· pevo, ma pcrcep.ivo 'ncltamente s!um;i~ fredde, un·accoa 1 icnza più compa11ata. ~no sgua.rdo più Krutatore. Sentivo che se non la mia condotl3, e.crio la mia psicologia era so!loposl:a a \'igi 1 anza. Prnbabilmente da Ro· ffill anivavano a Franco per' vie fiduciarie (quelli del Ministero parlavano molto con le signore. e 1'ambasciatorc di Spagna frcqucn la\'a assiduamente la tocietà). inform:izioni precise sui consigli che io davo al governo italiano. "At ca.,1/11 commotac Erebi dc sedibu.s imis .rnll'<l1ltopù1110. Ma i,1 q1u:l luogo io vidi eia raga:;r;o arbu.sti. di haccl1e viola, umbroe ibr111I tenucs li11111lacrc1que luce care,1lem ". Siamo spore/ii di gmtrra e Orfeo brulica Cimi da gregge e 11ccclli d'aria c11pll d'in.setli, è bucat 0 dfli pidocclii. e ca'VUl/i, misteriosi ,miimalzl e lii sei 111ortn,/...'iuvcruo, quel peso che vmmo dietro />1101110 a. l.esta altt1. I vivi hamu, perduto per sempr4! di gliiaccio, l'ac<111a, l'ariC1 di l.empesln, /11r(Jnocot1 le, e il 1110110 di eco i11 eco 11elle l11e notti di /erra. E ora so la strada dei morii e sla,1110 in d..f'$f>llrle. che ti dove1.•o piii forte consenso. Q1iesto silenzio è ora più tremendo tfi quello che cli-:•ide la Lu11. i-ivc1. ""' il riostro tempo è stato /11ric1e sangue: tillri giii affondawmo 11el fa11go, 0 Ombre 11eniva110 leggue ". E qui t'Olo11c,scorre tranquillo, non albei-o si 1111,ove dal. s1w po1Szo di ra,Uci. 11ve1.•a,io le 111a11i, ocelli tlisfatti, ur-lavrwo 111isl'ricordùi e wuore. Certo una rcle di M>ttilie anonime ostilità, dclerminate dal modo col quale cond:.icevo la mia mis.sione, avvolgeva strettamente 1,a mia ambasciata e la mia persona. Vi parie· cipavano g 1 i intercs.si di vari organismi e ca· legorie. Quante u ovre i, funziona\'ano, e di quante nazionalità. e di qwnte polizie} Quel· I la del ministro degli e1te1i, quella del •i· Mr, co,i,ie è sempre lllrdi •per cmwre; perdo,uimi, ,lrwque. Ora gn·,ro anch'io il tuo t10t11e in quest'ora 11i.crhllf111a pig-ra. d 1ali, di corde di cic(l/e' fese dentro le scorze dei cipressi. O 11011 eri .Eu,-iclice? No,i eri Euridice! E11i-id.ice t -i•iv11.Emidice./ Euridice! E tll sporco 11ncOr(1 di J[IICrm, Orfeo, come t1 tuo cnvallo, senza la sferza, a.kt1 il capo, uoti trcnia più la lorra.: 11,,fad'c,mfJre, vinci, se 7111ci, il mo,ulo. l'iù 11011 .mppi,11110 dov'è lo, tua spo,ula; c'era 1111 -i•cuco scgr,a/ 0 dai ·poeti, "Non 1lovev11110 lnsegrmrml In strnd11 !,, prt·sso font.i che f111trn110 ti,, fran.c Ripensavo quella sera, ritornando dal quar tic, generale di Franco allo mia vi letta. alla minale, quella del partito, e poi certamente qua 1che altra u ovra » non italiana: infine in riusc.is.si a fnr questo, non avrei fono nienlc. Spagna c'erano autorevoli esponenti de' 6e non riusc.iui a far qucato, foccupaziooe SIM, della cui solerzia nel réportage non che io faccio dc la Spagna 1t bianca n tnrcbbe potevo d:.ibi1a1e. Brc\"e: ritenevo. e dopo ne esattamente lo slcuo \,11lo1cdel 1 ·oceupazione acquistni la cerlczza, che l'italiano più sor che il generale Miaja fa della Spagna u r0$– vegli-ato dalle polizie in Spagna era 1 'am· sa». Poichè lei è un patriota it11liano, ep· buc.i.atorc. cioè cd.'ui che avrebbe dovuto preuerà il patriot1im10 mio. St'mb,a agli altri 10n-.cgli11re tutti gli altri. Si spos.,vano 1ul che q:.ia11do i miei aeroplani bombardano le 11.1010 iberico le tradizionali accorleue dello .città II ronc i... io faccia un:,, guerra come tuf' Stato per10na 1 e borbonico e le agilità infor te- •e altre, ma questo non è vf.r0, non è vero mnlive dello Stato loln'itario italiaoo, I cir- in ncnun momento. lo ed i miei gt-nerali coli milit11ri e di partito dei due paesi me· siamo degli 1pagnoli che 101fri11moatroc.emen- 1icolosamenle perfezion,wnno i u servizi 11. te nel compwrc il do\'ere <.tic !'.1•norc per la nostra r,atrin ci ha auegnn10, n,a questo ,fo· lo,oso dovere dobbiamo continuare a compier– lo. Come ,uole che 10 faccia presto} Il colloquio cou ~'rauco Franco mi ri.ecvctle \'ellO le 6. Il sue ,guardo cr.a quella &era lo sguardo di chi ,•<,r rebbe l'Jllo sapere dall'ahro e tutto farg,i P· " Debbo sa.Ivnrc r;;~~n~cl~:'1ia n:,';:it:n si:1:r:~iv:ji e::;:; anche i rossi " nel suo studio avvertii l'imponibilità eh.: fra lo non debbo 1,ibe,are tohanto i urouii, che il capo di un governo. anzi capo di Staio. tono di f,ontc a me, nelle città ancoro go,er e il rappresentnnte ufficiale di un altro Stato, nate dai comuniati, pere~ questo nrebbc un si tac~sc oltre su'l'esscnzia 1 e. Franco aveva compito relativamente facile. lo debbo salvare il dirilfo e il dovere di spiegare completa· anche i II ros.si" che sono dietro di mc ~ in mente la suo politica: )O avevo il diritto e !omo a me. nel'c città e campagne che hc il do\-ere di rientrare a Romi1 recando una già occupale ma non ancora redente. nelle sua spieguionc concl:.isiva, Era d1iaro che zone rt bianche II do,e dobbiamo condwrc una lutto quanto aveva fino allora costituito ii ta· opera di redenzione e pacificazione neceS53· cito comp 1 esso del mio alteggiamenlo -,;3er riamente lenta. senu il cui relice compimento vato, sommato con tutto que'lo c.,~ ,1\evo s.ircbbe in g,.an parte inutile l'occupazione esplicitamente detto durante $.;li ·Jlt''lli ~i<,rni. mi itare. L, redenzione morale delle zo11eoi:: era venulo a formare un equi,oco c:he biw cupate s111à lunga e diffici 1 e, pcrchè le ra· gnav:s spezzare, Ne ebbi la immv-cii1ta ci n- dici dell'nmtrchi,mo in Sp11gna ,010 antiche ferma (chi:.inque sia de] H me1t1crC',, \ 1'u1e- e p,ofonde, Più piano procederemo 11c1lacon· rà tecnicamente questo particolare ~icolo- •versione ITIOrnle.piì1 eua s...,ràdu,evole e an· gico) allorchè diui al Generalissimo (.hc sa· tica. Non so se 'JIIO stroniuo. per quanto be– rci and11to a' Roma anche per dire •i tulio ne ci voglia, pona comprendere completa· que 1 lo che non era staio nncora detto n. mente l'obbligo ,oatro, E se ho necessità di Eg'i mutò d'un co!po a1petto e lingua~gio non a,·e, fretta ncP11Spt1~na già liberata, Ìm· e mi disse ex abrup/o; magini lei, CM0 ambucia101e, quanta mag- - Certo, birogna di1e tutta la verità, que: gior necessiti\ ho di p1ocede1e lentamente ver sto è il suo obbligo ed è arn::hc il mio. lo so la Spagna 11rc.or• 1n 11.tno ai uro .. , •. I,) ho dei doveri verso l'hali11. E' il momento capi~ che. 11 1 i stranieri accorsi ad aiut11,ci non buooo per riassumere il nostro punto di cootcmplino con gioia I ' evcntu:i.1.ità d~ u.no vi1ta. Se per Cll!O nei rapporti con lei io lunga durot,, della guerra. Mo m1 lasca dare non fossi stato sempre chi11,o, perchè '1)';550 tutto: le prima io non con10lido la conquista gli uvenimcnti militari mi hanno dislratto da•- spirituale delle popolazioni che sono a' 1 e no– la politica, e'imincrò ogni equivoco in quc- sire sp."tlle. è ••n so:, l"llile m, 11:ch! :.e· ,to colloquio. lo le esporrò tutto il mio pen· ricol010 andare oltre. Il co~lidamento mi_Ji· siero e la prego di riferirlo a Rom.a con pre· tare de 1 'e mie avanzale dcv essere garanttlo cisione. di fedele interprete. Se lei parlerà a dalle popolazioni che po»aoo sotto "TI mio ►'C· Mussolini, tutto andra bene. Ambasciatore. \l~rno, garantito moralmente con 1'11desione Franco non fa la guerra alla Spagna. ma ~irit-.1ale a me, lo non faccio avanzare solo fa soltanto opera di liberazione della Spa· dei soldati, ma a.nche delle idee e dei senti· g.na . Tutta la Spagna è la min patria, non menti. Non porlo con me solo la Spagna soltanto 1 n Spagna d,e ora si chiama •ebian- vecchia, come voi temete. ma anche la Sra· ca 11, Franco non fn g:ierra di conquisi:a per gna di domani. Tunavia non po$SO pre· chè egli è soltanto un patriot11. Se c'è qual• correte i tempi pcrchè la mia padronn è la cu,io il quale crede che il capo del molli.. storin, che si svolge se-condo 111sua legge. m,'ar/o wlvado, ,oglia perdersi, si sbag'ia. Prima di ogni nuova avanzalo debbo fa,e il lo non debbo ste,minaie un nemico nè Ji. bilancio del consolidamento cht mi 111&<:io al 1 ~ I frase che un informa.fare mi aveva riferita a me. pcrchè io so quel!~ .che faccio, Ciò Lei &3 eh~ il ,iconoscimento inglese dei mio I :nepr cert::.en~:; r:: 1 ~!io~ t:.~~~avd; premesso questa guerra c1v1lc potrà durare goH:rno m1 sta molto a cuore. E quanto alla M I opo d' • • I p • • T 1ncorn ,u~ anoo, due, anche tre. Caro amba· Francia, non è detto che II il fronte popol,,· a aga: 1 ric,ammarhè d• 1•~tion~ mJ •.ta~e 5'.'iatOT~ .d'Italia, non. mi ,inte~essa il. teITito re 1) sia eterno: i partiti _di. de,trn sono in :::::~:u::::~ ,~io, a;z:at::a st ;:bb: 110, m, mte~e~no s)• ab11an11. La nco":<\u1· conlat~o str~to con mc. Peta1n è no~,o am.1· conlCTmnto molto più 10 ~da, egli imponendo ata del tcmtot10 è 11 mez.r.o, la redenzione co mio amico e maestro vene,ato. M10 figlio . 1 • d' C d I • (eh do ' d' d:S~i abita.nti è i'. fine. lo a~inist,o .e cu10 è in un collegio navalt; ing•~. il duca d_.AI· 'il ~:no.e ~val~ •d:Jab:uag'ia 11 t:\:van-;:d:~ i!• m!ereS!'1 '":°'ah anch~ deg. 1 s~gnoli II ros· ba è .a Lond_r:i per rruo conto .e cura. gli tn· to: _ lo oon mi lascio fermare: quelle stra- 11 11. 10 sollO ti padre d1 1u111.E wia guerra tercu1 del mio gQ\'Cl'noprcMO 11Fore1gn Of· d I d • Cl' s~iale, unica. Voi la chiam..,1e guerrl!. fra· fice.' ~o.ve ha. una posizio~e. eminente ,e una /cv';:, Ta~toe ,e;:e;a:~ ~:;::n~ead~; 1; trtcida: U~a'_'lttno ha detto 1empo fa ~lic è osp1~al1t_aco~drnle. A ~ang1 aut~r~oli . •~· strade sp.,gnole 5ll cui p~e erano stati' bar guerra frntnc1da ~ anche frolcrna. E u.ni, gnoh. liberali e ~oderall della ?? 1111~ d1 p,1· tuti cbc legg~dari condottieri, Pompeo e delle lanle guerre mtemc della noSl.rn Slo'.tn: ma della. repubblica, cer~no .d! .evitare eh~ Napoleone, ed egli do\-eva otamai percorrer e mi' dom_a~do fino 11 q:.ial punto gl, stram~n la Fran~,a .commctla atti_ dec1s1;1 contr~ d1 le, superarle, divorarle con le sue le ioni.•. a.nche ~ 1 c1 posM >nov:i.lutarln c?mc la \'ol u- me. V~1 siete n.el Com11~to d1 oon mter Ern subentrato il prrstigio personale gl'orgo– ltamo ,noi. lo ~n poMO abbrev10rla neppure \'Cnto d1 Lond,a m rap(X>{IIcon tutt~ le po: glio _ e orgoglio mi'itarc. E. da'l'aÌtra pu– dj un giorno. nspetto a quella ;he ~ -la sua l?nze s~I ,caro del.la .gue'.ra sp.agnoa. Noi le _ ommai lo vedevo chiaro _ ferma da· naturale 'durata, cioè rispetto nl\ ora In ~:ii la s~~mo più mte,~s sat ~ d: ch,unque altro a .eh~ \'ftnti a lui. fofse intimamente g'à contro di nug~ioranza degli apagn?li sari\ .contro 11_ '?' I •~fluenza dell ltaha in Europa non d1m1· hai, llava quella Spagna ferrea e granitica, mumsmo, perchè, ~ cosi .facessi la lradtrcJ,' nulsca. con la ,un antica e nuova tragedia. con la quesl:a g'Jerra. E già destinato qu..,ndo dovra A l"IUÌ e non uomiui s:ui irreducibilc \ita.lità nozionale, con la su.a finire. ma io oon conosco quClla datn: .cere~ pazicnz11 dura come una pietra e ostile alle di intuirla ogni giorno, sto allc!1lo a. spia.re _1 Datemi aerei, datemi ar.tigliC'lie, date- cmozionj altrui: con la sua macignos.1 trna· sintomi rivelatori e a oon l111e1armehsfug'JI' mi carri armali e munizioni, datemi I'appog· eia e con la sua ecclesiastica persistenza, re. Faccio il pouibile per non farla durare gio dipk,matico. e vi sarò molto riconoscente. persistenza capaee di formare storia. più del necessario, ~. ~n farò ~ulla pe! f:u: Se credete di dimin:aire il vostro apporlo di Rimuovere la Spagna dalle sue posizioni la durare meno dcli md1spen1ab1lc. Chi m1 uomini, io non mc ne 1 .iignerò perchè la Spa· JCCO!ari, Mu$SO'ini vo'cva I La Spagna con aiuta de\e s.,per'o, Non posso n:uconderlo gna di .combanenti ne ha anche troppi. Ma il wo pa~salo ormai immobilizzato e imrmt all'Italia. Anche un paio d'anni può durare: sopratutto non mi date fretta, oon mi spin- labile, e col suo Franco che si rivelava un l'enenziale è che la Spagna di dopo viva gete a vincere subito, pc-rchè queSlo significa colosso della resistenza pas.siva ! E Mussoli· in pace. invitarmi ad uccidere un maggio, numCt"od1 ni vole\1\ mutare, capovolgere e ,vel'ere quel (lii it111ia.11i han no trovpa frett:i Per noi 1,pagno 1 i, in generale, 1pazio e tempo non contano: ne abbiamo av:.ito ·e ancor.i ne abbiamo tanto, di sp.nio e di tem· po I lo so 1 o posso comandn,e quella guerra, io spagnolo, perciò ho dovuto chiedere ti MuS!'o\iui di riconoscermi il comando anche sulle truppe ita'iane: quando 1 c vostre unitò hanno fretta, fretta di usc.irsene da quest.a impre». per riprC'lldere liberamente vecchie relazioni intCTnazionali fuori dall'incubo della guerra spagno 1 a, io ho il dovere di gratitu· dine di parlar-.i a cuore aperto, di moslrarvi la rca 1 tà di questa noslr3 conqui51a quale è. E' certamente una nuova reconquisla, come dice Jmencz CaballCfo, non contro i sa,11ct:' ni, che questa \Olia stanno anzi dalla. parie nostra, ma contro gli stranieri che hanno in· quinalo con le teorie bolsceviche la forte eni– ma spagnola. e hanno porl31o umi ai mi<:i compatrioti affinchè ~cidano 1 n loro madre. Sarebbe molto perico1050 se io arrivassi trop– po presto a Madrid, con un'azione militare di grande stile. Vi arriverò non un'ora dopo del necessafio: prima debbo avere la ccr tezza di poteni fondare un regime, di po· tervi defini1ivamenlc insediare la capitale del· la nuova Spagna. Questo non è forse ben spagnoli, a distruggf!:fe una maggior quantità ca:nplesso non lahilc di tante immobilità I di ricchezza nazionale, e quindi a rendere Vedevo ora.mai Fra.neo come il vi\-enle sim· &empre pii) in,tabili le basi del mio governo. bolo della più profonda carattcrÌSlica spagno– Ebbenc, se i vostri fini sono soltanto quelli la: come colui che non cede $e non sia con· di impedire il bolsc.cvismo nel Mediterraneo vinth ,:.he il suo do, ere e i' suo interesse gli e in Europa - Franco pronunziò queste pa· ingiungono di cedere. Avrcbb,- tenuto testa 10lc con partico'nre fermezza. e il suo lono a 11uo1Fiasipressione, non avrel:,be mai sublto di voce mu!ò - ~'lora dovete conveni;e che l'infbenza nostrn. sn,ebbc rimuto &empre tolo mediante una conquiSla lcnla e graduale spagnolo. resistendo e combattendo. spagnolo io polrò redimere. insieme con l'ultima città, apparentemente letargico e indolente ma in· anche 1·u 1tima anima. Aiutatemi nella mia timamcnte volili, 0 e irrompibile. Secoli di ope1a di soldato cristi.3no, ai:rlalcmi a vin- esperienza di reiistenzn passiva csprcs.si dal– c.e1e $CC.Oodo il significatg comp 1 eto che io la sua 1teua teno, conside,evolmente adde– dò a quc1ta pa.iola. strata in lui dalla lunga convi\'cnza tra i pa· Franco a\cva pa,lato durante un 'ora seni.a mai interrompersi. Nè 1 o -avevo interrotto io. che ero come suggestionato da\ suo lucidiui· mo ragionare. Separava le idee una lall' altra Con ccc.ezionale chiarezza, ma use si ricol· lejavano da 10le. spontaneamente, Co'loca\'l\ ~pressioni e parole al 1 oro giusto po$lO, ~ mc uno scrittore, un oratore, un artista. Che C0'3 è un intel\ett:iald deve ~ ne<:cssn· riamentc un uomo che ha letto molti libri e ho appreso molte cose) oppure è un uomo che parla dando a cia.oeuna paro 1 a il suo valore specifico, i~ suo posto legittimo e il suo signi· ficato autentico, come Franco avc\'a parlato) Era lui, l'intcllelt:.ia\e, lui, il soldnto ma,oc.· chino. non io che pure da trent'anni maneg- zienti,simi a,abi, prendevano corpo nella 111a esigua e allo,a quasi adolescenle pcr.ona fi. siea: ma 11dolcscenza di spagnolo, adolescei,· la che non si piega. Dal paualo remoto 101gcva dietro le sue spalle l'ammonimento di iberico. quc 11 '1berico che ave\'ll scacciato i Ialini di Pompeo dalla Sp:igna barbarica, quel nudo e scarnito Iberico al quale anche i pili di1pe1a1i villaggi spagnoli hanoo dedi· cato 'Jn monumentino di granito, E Mus.soli– ni, volc\'a domin11re da lontano, da aol'l. rna seni.a una ragione concreta, senza uno \·i· 1ione bilaterale, lo spirito sr,1p > o che ha espul,o e rc,pinto sempre tulle le inva– sioni strnnicre, di armi e di genti, di rc 1i· gioni e di costumi, amiche e nemiche I

RkJQdWJsaXNoZXIy