Fiera Letteraria - Anno I - n. 14 - 11 luglio 1946

2 m1 .aai dire perdi~ i oo.slrl giornal, 50no m. l1eee tulio il conlrario; e proprio nei ooatri giornali vediamo dala patente di etemit<l al cinfingcnle, e giusli/icdlo ogni ecceHo dì paa.sione, anzi a que.sll ecceHi dato aizzamento ed eaca;; e gli indiQidul ultuperoli o gfon"ficotì aenzo oUenuazfoni, e g!i aooenimenli gon/iaJi e celebrati con gli stessi lito/i, fa •fe.ua :,e,quipe. dalità, .sù•no eui ~no r>ittoria di tappo del t,iro d'Italia o la rapina dì terre nostre) - J-'otrei dirti che quel Unk> che noi ab– biamo del conh'ngente e del relalioo ci /a giadioar le notizie, e lo spa:do che esse deb– bono occupare ne/ giornale, e i/ modo di preacntarlc, con crr'leri dii>erai do quelli dei oofo,i ouoluli ed eterni. Ma più genera/men– te debbo ricordarti che non ae.mpre, o non luUo il giornale ~ /otto dal giorno/iati. E coai quelt'oizzomenlo, quella de/ormd.rione di cui dici non è di noi giornali.ti , è d.i quel/' altro molla genie clic scrii>e •ui giornali, o dei giornali si scrt1c per intere"i politiei o per– aonof1. Perchè, e questo definizione oOTei do– t1ulo prcmelterla o questd noatro chìoccliie– rata, ~1 g1ornoU11li non t1i aono che due aorte; i croniall', cioè quellì che oanno a l)Cderc gli ot1t1enimenli e poi ne fanno una narrazione, cd i reddttori, cioè i com~i– lori del giornale; quelll che le notizie sccl– ROno, ordinano, muniscono <Li litoti, fanno stampare in quel corpo, con quei doli caral– teri; e lutto il materiale dispongono aecondo uno stile e ,un'armonia di proporzioni; e cre~o ogni' noUe quelfopcro d'arle di cui l'lCHun pro/ano intuisce la di/ficoflà, ed essi solo sonno la labilità I utti gli altri non so– no giornalisti, ma acriltori sui giornali, più o meno occaaionali; ond1e a e ne ingombri– no le colonne e le rubriche. Md è genie di cui noi, giornalisti IJCJ"i 1 /aooicmo il mc;:no conio; sono della atea.a famiglia di quegli a~tri eroi e attori del contingente, labili figu– rcmc, burattini gesticofanli che bastil ,un col. po di filo a tirar uio dalla ribalto o alteg– t,dre un gesto ridicolo. Caro Direttore, TRIBUNA I Gente irritabile ~ La trattoria d~I • Bottaro •, è un posto tranquillo, che i grandi platoni di R1petta e la vicinanza del fiume circ.ondano di un p1<1cevole ailenz.io, e :a i.era c1 vanno a man– giare alouni deì nostri amici che abitano a Via Mugutt.a. Il vino non è più cattivo e neanche più caro che m altri posti, e ad altra gente capita di andore a ttovar'° l sud– delt.i amici e di intrattenersi a d1,coirere intorno ai tavoli. Orn, uno dei nostri amici pittori, qualche s-cra fa, dal , Bottaro •• s1 inquietò mohia– •imo, e noi, che imprudentem'!nte avevamc.· provocato la sua ira con alcune affermazio- 111 ci alzammo da quel tavok,, dopo un 'ora di. chscusaione, &enZcl voce e non senza mo!ta am.areZ2.a. Non tanto per !"umore b1- lioK" manifestato dal nostre, interlocutore e per il fatto che egli, nel corso della di– scussione, avesse frequenterncnte o\ropass,1- to i limiti della pjù occcaa. oratoria, quanto per il tono del suo di&eorso e per le mnlin– co111che conclusioni che bisognava trame, le quali andavano molto al di là si;,. dell'oCC'a– sionc del noatro acontTO, sia ~ella sua stessa pentono. li nostro pittore, dunque, a1 inquietò mol- 11ss1mo a propoaito della mostra di ripro– duzioni di pitturn , europea» a Valle Cm– li,1. FIERA LErrER.IKl,1 LIBERA discutono critico, nd1a quale disamina si perdette il 610 del diacorso. Dopo di che è naturale c.h.c noi ci aJz.as· simo da quel tavolo co: cuore pieno d1 tri– stez.za . Non tanto, ripetiamo, perchè ntl co,so della discussione l'amico fosse caduto in certe intemperanze polemiche, quant,l perchè quella poct.ca irritabilità aveva dS– sunlo per noi un significato più grove. Di 1mprovv1&0, nelle sue parole, avevamo sen· tito riecheggiare l'equivoco anco1 oggi co– mune in qualcuno doi nostri pittori, scu~to– ri, mu&icisti e via dicendo. Era la vecchia po&iz.ione de.l'arlc esdus.– v&, anzi di un 'art-a per gli artisti e per gli specio.li.sti. Una posiz'tone che, &ebbene ab– bia avuto una rag.o ne dj e&sere e una r un· zione precisa quando, in Italia, si t.rattavu d-i !cagire a certe cattive abitud ni est-ettche estron\andosi dalk esigenze di un pubblico m..ole avvezzo, appare, oggi, completament~ sun,erata. Ci sembrava, in altre parole, che negli ani,1i in quesuonc quella poetica irr1tabili- 1is prendeS&e la formo di una curio&a c.u- 11ce11ib,htà tutta tesa a difendere, non piu le: nstratte ragioni deUa dignità dell'arte, m~ una personale incapacità (per non di,~ un timore) u concepire l'arte in genere, e quello propria in part1~are, in rapporto quotidiano con la &ensib:Jitù. dei contempo– ranei. A con:,iderarai, semplicemente, sullo stesso pìano di un pubblico che non è più nè 01Btile nè insensibile alle ragioni vlt<tlt de!l'arte, m.a, al conlraf10, è preparato e sempre più .ai prepara od accostarsi all'ope– rd degli artislii ~ a giudicarla. Sopratullo a giudicarla. ENIUCO GALLUl'l'I Limiti della critica G-entili.ssimo Direttore, mi è sembra!Q di particolare inleres.,c nel n, 11 di F1era L<!I• ler(.lria l'articolo di londv di G. l"r.::m,bato;c •• Accuso allo Critica", /anlo pc, il •i.o ccn– fenuto, ton/o perchè ini:io (come /ci dice r,eho prelllCnlaz:onc) un" ,erie d, arlicof1 do. t1ul1 d g1ovan1 seri/lori su oriromcnli 1mi.<,r– tanti e attuali. Po1chè dunque la Fiera ha in!c"1:Ìc>ne d, a,coltorc :l parere dei più ~iot1ani, le d,. spiacerebbe di pubblicare questo mio ap– punto, scritto qualche utltmanc. /a, che, coincidendo con l'idea base c~rcua dal Trombatore, oi aggiunge 4ualcl1e altrn (lS:.er– Uozione e può mostrare come 1ale idt'a .sia e1.,ndioi.o assai da t1ici"lo) • Tutte le teorie di questo mondi) non mi toglieranno l'ldca che l'attività cri•ica sia un"att.ività inferiore a qut'lla deirarte. Se Ja ca:atteristica dell"arte è la sua .uso:uttl in– dipendenza e autonomia, la su.1 as:1olutn li– bertà (per cui essa dipe:1de so!o d<tti.csiste- 1e da chi la ere~. c~ri'lleriatìca della cri– tic,1 è il dipendere da qualcosa di g1à ct)m– piuto, l'essere in /un-:1one di, :/ veni,e dopo, m!IOJllma es.sere causata e non libera. Ciò dovrebbe fare , c•iti,·i pili unuli I! pù consapevoli de.11'-.proplla umiltà In u.l 1110- do eserciterebbero megli•, la !ore, I un~1.:>ne che è regolatrice ed ('Ìucatrice re~p••n~abi. le del formarsi del gusto, e non :,otanto af– fidato agli im.pulsi mcot:rcibili dc'l 111ct:irai:1.,· nr-, Molta critica d'o,.:g:1, spe._1e < lon.io de– ve giudicare un autore cl-ie e ~ contrmpor11- nco dimentica. lo sua f'lon-nnto11om1'l i: in– vece di g'ludicare commenta, ric:e.\. \'.\le a dite non critica e viene meno a s~ =ote"Ssa. Si hanno c06Ì (per non parlar d'altro) le fa– mose rocen&ioni ermetiche o p~rctermttichc le quali si astengono da un giudizio con– creto e ol massimo offrono un giudizio re• l;1uvo per cui non si capisce se i pregi del– l'autore recensito siano dn prendersi sulla ilcnla dell'arte MSOluta o della cronac.-, pst– colc,gica o dell'amicizia personale. Se un compagno di bvoro mi viene a far leggere una sua novella e se questa novella mi pja– c.e, io gli dico che l'ho trovata ott;ma, bel– hssima: ma allora cosa dovrei dire d'una novella del Boccaccio) Ora, molte recensio– ni d'oggi sono fotte sul tono d1 rnpporti 1t<ntimentali e non critici. E d,- questo 1 primi a r'1ceve, danno sono gl: arl'isti, i q1rnli ai montano la testa e pe1dono anche loro la nCGC68ll.ria umiltà cioè il controllo t: la conS11.pevoleu.a che· soli 9Pingono ,-.d una fecondn in»o<ldisfozione. Se oggi 81 dc.idera un· arte pili umana, d; pari pa.9Si bisQZna desiderare un,_ critien più giudicatrice e conscia dei propri limiti, non !hera. Se l'attuai" crisi fil080fica 1cnde pro. blen1a.tico .il concetto cl.i giudizio m orte (co,s; come lo rende in mornle) è bene in– l3nto appellarsi al gusto, che ha t1lcune co– stanti universnli (c08Ì come in c:ica è bene appdlar!ÌI aUa coscienza che ha certe cara!• terietichc eterne)-.. (h'fl1rno Onrnn1 nel n. 27 dello Fiera Letteraria è apparso un corte_, cenno, di Clh' La ringraziamo, della Rjvi6t.a di Letternture Moderne da noi diretta. Il redaltore, però, riferendo U programmo della rlvi.to , lo ha pruentato al lettore in un sen.to completamente dioer– K> dallo spi,t."to in cui è •toto conoepito, Criiicondo, in/Grl.ti, il conceUo di •• lettera~ lura na.:.ionale ' 1 intendet1amo ri/erùci a una •ecolare tradizione che ha le tue origini nella grande atoriogra/io romantica, e non GAbb'iomo affatto tenuto d'occhio tendenze c..ulturali contemporanee, leeate a delermi– nate /or.:.e poliliche. Noi avevamo ca:,ualmento riferito d, es– s-crc1 recati a quella mostra e di overla tro– vata m.qlto opportuna e molto frequentaua. Il pittore perentoriamente alfe·rmò che iu1, bcnchè personalmente invitato, non ci .sa.· reb~ anelato per niente, e che non lo tro• vavo opportuna in ne8tlull modo. Avendo noi dichiu.ralo di non capire le rngioni del– la sua r'lscrva, il nostro amico si ina.berO ed aggiunse: che, oltre a costituire un"offes,a per&0nalc per gli artisti presenti o Roma, quella m0$tra ,era • indecorosa •. Era per· eonalmcnte offenllivo, secondo lui, che si invitl\S8C:ro ortisti di chiara foma a contem– plare semplici r'1produ21ioni di notissimi c.-.– polavori, '1a cui co1loecenza doveva supporsi t-.cquifflta da quegli artlisri sugli originali: a ciascuno degli invitati s1 veniva, in tal mo– do, A dar Ja qualifica di ignorante. E.ra poi 'lndccor0$0 che in una pubblica ga,lleria, tempio dell'arte italiana contemporaneo. si -----------------------------– Co,i ciò cadono le al/u.,ioni che il redat– tore ha uoluto oedcrci agli " intel/.ettuali di •in1's/ra " c al loro preteso •' caoa/lo di Troia''. Con cOrdio~ saluti. * Carlo Pellegrini V il torio Santo/i Cnro d('gli E,pinooa, (lllu sue, cortese fctt.era apJHlTSfl sulla Fieru Lettcrnriu del 4 luglio mohc cose mi .(e11tirci i11 1ie1w cli risponcle,·c; uw non 110.~sitimo, 11011 è ucro?, chiamt1re i lettori d' 1m ~ttimruwlc " testimoni di <1uclfi,_ elio M1rcbberò gli argomenti, per loro imliOe– rc,11i, di 1111'w11icl,evole co11ucrS(lzionc. Solo 1111pur,to mi µrcme rilevare: h, 11t.:.ocssitù della trasformazione dello stato iuiliano da regno in l"<'Jmbblict, che ella melle i11 dub– bio. ò. per essue pi,ì esolli, ,1ega. Per mc q111..>/Lo 11:eoc:..sitàert1 assiomatica come unti 1,n•gituli:i,,/t' tli 011cstti e ,li puli:ia; e 11011 voco mi l,m,11,, ribculito in utle opiniqnc gli .~pettacoli e i com.portame111i osservati ne/. "reg11ò del Sucl ". /11 <111estc1 mia tesi 11011 c'(' r,111/0. spero, di !#Cmp/icistico; .so bi 11e che /e dil]icoltti vere comincfono orci. <111Ci,ulo s, trt1tta di cre<ire il 11uor'o Sfitto. Mfl ver troppi di 11oi era im1,ossi,,ite ri– ·'/Jcllure il uechib che, clirei, accumulando ('rrtJJi e cofpc lu, voluto morire. lf i abbia fJer suo UMBERTO J\•.lonnA Informazioni l. I. Romei. - Si lamenta, in una 6Ua lunga le1tcr:1 che i concorsi o i J)l'cmi Jcucrari 6iano detitiJtati eolo ad opero di arie etlite; e. .::.ichiede: « Non sarebbe più logiro o utile che fossero destinati a opere lllcdite? ». L· osscn-azione è esatta, ma la risposta è r,lata gii1 dnta du vari e.uti ed editori che h:umo indetto, vedi << l<'iern » dei numeri precednlli, concorsi e !)remi 1,cr opere inedile. Tra l'altro, Mondadori Jiu istihLito un premio di centomiJa Jire per un rom:111:r,o inedito. Lo i,tesso corri– ~1>0ndcntc ci iJ1vit11a farci iniziatori di una <'campagna» per far rivivere l'antico mer– cat,1 dei libri n Cam1}0 dei FiorT, che fu SOJ}pre.-..::.o in epoca foscista. Questo proble– ma è giù Sl:lto dibattuto su alcuni quoti– diani di Roma ma, fino nd oggi, nosstUI ri:-ultuto concreto è slato ottenuto. Uniamo la u~tra preg_hicru a ,1uclla degli auto· facesse poeto, sia pure per qualche selt.• mana, a una aerìc di litografi.e, per fedeli che fossero agli o!'liginali, ile qua:i, al mmi• ••mo, poteva accoglieMi in una moatrn delle arti grafiche: •i venivo in tal modo a me– nomare la dignità. della nostro pitlura, !a qua.le risultava àmplicitnm.ente d.dinitn come arie provinciale, degna, tutt'al più, e ansio– sa di veder Khierata tn:1 le sue opere quai– che tardiva riproduzione dC.:1a I grnnd,.. scuola • europeo. Opponeinrno, con timidezz.n, che non ci sembrava un'ingiuria personale llnv:tare i pittori a prender visione di r'.produzioni CC· ce:z:ionnlmente perfette d1 opere dispe18C in collezioni e U\ musei d'Europa e d"Ameri– ca e che, n parte gli artisti, l'offr'1re un'l raccolta così eloquente all'attcnz:.ione dego'.ì amatori, degli. studenti, del pubbEco. m– somma non ci sembrava disdicevole od u– na GalÌeria. La quale, oltre a un compito strettamente antologico dell"nrte che s,i v.i facendo, deve anche ossolv.ere a una fun· zionc educativo. e divulga( va. Oltre che a– perta .e aderente al tempo suo, l'arte, se– condo noi, deve renders, in ogni forma ac– cesaibi.le a tuttt qua.nt' t. Insistemmo perchè sul carattere o sulla utilità della mo.tra di Valle Ciu.l~a. E. qui il nostro omico scoppiò. Disse che proprio il carattere divulgat:vo, l'altitudine didattica ostentata dagh organi:.:• zatori della mostra. era ciò che lo mandavo in bestia. Oisise che l'Italia non è In Sibe– ria, nella quale metodicamente si inv:ano carovc.ne documentarie a so~levare l'mvete· rata inciviltà degli abitanlli, disse che que– sti\ novella smania , popolareggiante » gli sapeva di demagogia. Disse che lui, perso– nalmente, oveva fatto un viaggio a Parigi per veders\ i Renoir, i Cézanne ccc., e quan– lli non avevano fotto come ,ui, art:sti o ..,. malori. arrivavano in ritardo e si arrnn– gidsscro. Disse che i giovnni, se non ave· vano potuto pr.endere quel famoso tr-eno, e gl.i anziani che non avevano voluto e col~c– :z:ionavano 6no a ieri vecchie croste nostra• ne e muffiti ottocentisti, si arrangiassero anch'essi. PTCoisò che !"arte è per coloro che ci si socri6cano, riguarda gli artisl! ~ quelli che oi hanno una pas9ione speciale, ~ quali. certamente, si sono fatti un dovere di andarsene per qualche mese in Francia. Tentammo allora di farg~i osserrore come. negli ultimi anni, aJcune diffico'.tà confin<t• rie e a.leoni disguidi nei trasporti abbiano impedito certi trasferimenti a fine cu:turale. e come. pur C8SCndo non pochi, m hal:n, queUi che da molti anni. seguono .cd amano la • pittura europea», taJe interesse e tale amore abbia 1preso reccntemenlc larghissi– ma diffusione. E eh.e perciò, anche se non $1 era provveduto in preccdenui, si faceva bcmssim.o, oggi, ad flndare incontro come .iti poteva, al desidei,io del pubblico. 11 quale d'altra parte, con la sun affluenza e i suoi re\Oli quotidiani, con la speranza di e.i;- comme11t'1, dimostra di approvare l'inizi.nti– "'erc ascoltati dal Sindaco di Roma, a1>pa<,- v2-. Cli foccm:mo inoltre notare come fosse eiorwto bibliofilo. I'. B. F. Ro,mr. - La nostra corrispon– dcn1e ci scrjve: « Come non pensare al premio della Vcndernmfo » dopo il gusto– to articolo di P:10!0 Monelli 6U « Fiera contraddittorio, da parte di un pittore che avero sempre battagliato per l'arte • euro– pea ». sollevare obbiezioni d'1 forma proprio contro una mostra Ontes.a. ad agevolarne la Ldleraria »? Se non che, pensa e ripcn· conoscenza. i.a. il bando di ConcOr'60 dice: « opera Ma il nostro amico, dopo av-er ripetuto narrativa »; e st:m<~O :iJ vocabolario e alle che una mostro simile offendeva la dig1111à reminiscenze di 6h1.tlio, tale desjgnazione dell'arte, ed aver ribadito l'accusa di 08Cure i,hbr:iecia svari:iti generi C fonne le1ter 3 - intenzioni po]it'lche e di ostentazione dc.m.a– ril~, tru le <1u?l! è bcosì Ja letteratura ame- gogico negli organizzatori discca.c .ad una J!lt. la noveJli61tca, ma non quella 601Lanto. . , • . . i< Perchè i Conurli56,.'lri dovrebbero csclu· 1 d1sanun.a alquon~o accesa d1 tulio 11.~Miro -'ere gli altri generi?•· pcnonale atteggiamento morale, pohuco e B1bl1oteca Gino Bianco Difesa della . . critica Ctiro Oireuore, ho I.etto 11el 1111mcro <i.ecimo dello. f< J<ie. ra » 1111 artOCoW d1'. G<,etwio Trombatore i11titola10 « Accuse al1'1 criticCI », cl, 0 nel– la sua e0icaoo 11rge11:a poi.emica mi l,a /at· to ,wscere ,,mdche co11si1l<-rcizio11e: forse µrofJrio ,,,~Ile che Lei ncccnmi imlùe1w- 11H!111e ,1clla Sm1 uola {l"1111ròdu.:.i.one. Credo che og1111110cli 11oi, soprmullfJ og1111110 di noi giovm,i, SÙI /Jro11to (l ri{;()IIQ– scere l'CSldtc:.u1 di molte delle ossertx1zio- 11i di Trombritor(', e ,, co11diuidere le con• cl11si.011i. T11l1twia n leuura f,11iw. 11011 è /c1cife l1.• berllrsi di 111wlchc du.bbio: so1Jrcll11llo111um– do /'i)1l011a:io11c µo/emica si trl111111t~·~ i11 11.<J>re:.:a, e i11 evidente 1>ar:folitcì di gill– di:io. Su110 gli stessi dubbi che mi su110 ,w1i ad chiude.re fo /cttun, del primo fuscicofo de/fo " Strmb, ·•. se cioè tonto progromm 1- tismo, Umta pas~ione d'i fXtrle 1io11 f,nisct1- 110 per nietl.€rc chi. /ormofo codeste osser• vc,:.io11i in WIUJ f)Qs1:iu11c ambig1w e i11/e!i– ce: la 11MJ110 ad(llla per o.sseruare libera~ mente i vei,t'wmi ~li?fl'11llu11a leVcraturci if(lli(ll1a - per co11trdllare in modo criti– co e 11011 "J>prossimativo - le rngio11i ii1- ter11e che posso11,:, ovcr clell(lto <111alc/,e,at– teggiamento lei/erario o culwrcilc. Ilo scritto ragioni i.11ter11e: uorrei. con <111eUepcu-olc ,eti111i1wre c/1rl.cliSCC'rso tulto q111•ilo che nei. vcnt'a1111i è si.Ma f,orit11ra, mera occasione polemica, m.mfo - Le re– c<11sio11iminime di ter:ti 1x1gi11,a. che nrieg. gim,o lo stile dei nrnggi.ori e i 1e11t(ltivi po– co onesti di comporre le /rtllt11re del pe11· ~ie-ro, i graui warioni critici in 1mct p11/i. ::io estcriure, i11 1uw /H1g:1w trOJ>f>O 11c1u1 e le1 1 igata per essere si11ocrt1. Qf1esro 11011 ci intcreSSll: può rapprese111are 1111.'enorme ric– cl,cz:a per chi domani. voglia ritornare s11 11m1:stccose e còglierc (U1che I.e mi11u:.ic del 11ostro costume leuerarù, e 11111,1110. A 11oi 11011 U,r.ere:ssa. Se. <1uall(/o discutUtmo, e pùice S1J11rot11.tfo (lVCrc dcw(lllli 1111 ititer/o• cutorc in buo11C1 /e<le: del <1ualc 11011 sùi possibile m.ettero i:,i, dubbio la seri.età e l'onore e che, JJroprio r>er <111estoimveg1111 tutta fa ,wstrt~ fiducia. Ma i.nsiemc ci ob– Mign a liii cl scorso che tenga co1ito e5'.,I· tò ,le/le sue r<1gio11i. Ilo 1x,rlato emche di ombigui.tti, di wissio- 11i i11/clici: 1wt11mlmc111c l.'es1Jressio11e è &, 11re11dere con molta ,lolce::.u.1. Nflss,mo lw il. diritto di me1tere in dubbio U, vreIJtlro· :imie e l'o11esrrì .dortct,. seriamente vrovo– tc, di 'trombotore (v~nso sovrritu.llo al ri11- .,ci1is.timo saggio sulla /orl1111,, del Fogaz– :.,,ro). Ma vorrei dire che <1uesta r;olt(I l."tr. more di ordine e lo spi.Pilo di parre gli /iau• 110 /<1110, i11 c111nlche v111110, 11cl.ò. Qmmdo, ir, c111ell',vticolo, si dice: "tut– ti rifuggono dx1l gù.ulicarc. Il che vuol dire d,e tutti 5i ~Olf'rflggono (l/lo loro res110:t• M1bili1à. In 11l(U1{:U1I.Zll cli 1111gi11di:io esvli– cito il letwre i11ge11uo è tafuolta i11clo110 ,1 (lcsumerle dai to,io de/C{lrticolo. Ma il. 10- tio è talle che ,,umido <1ue51i110S1ri critici scrivo11ò ,li S(lbn e di Ungllrctti, di Merauia e di Uocchelli, pnr che scrir:ano di /,,•o· pcrrcli e di Ucuulolnire, d-1, 1'olstoi e. di Do– .~,o,ewsk.i ". Ognu.110 cli noi è prònto a ri– co11oscere la, si11gohtro (!&11te:.=c, dcll'osscr– L'tt:ionc. lt1a con una ri...;;c,,-,m mc11tt1le: che dietro il 11egltlivo c"è il /U>Silii•ò. di<'lro i modi pigri e clit;agnnli e·;, ;,, molti 1111\,. mòrc sicuro alAi pooia, c'iJ, nei migliori. 1111'(1rtc mimbile 11-0ll'i11vestirc e riconu.~r<'· re la mat.eria uma11u e la str11ll1tr(t />Jcti• ca dei nostri co,11e111porw1ei. C'è so1Jr-r1- tu11~ uel 10,w. negli nll.e15hlm,rnti, 11cl/'ot- 1c11:io11e che si J>-Orta olle pcirticol«ritù eJ1>rc.ssi11e.11.ell'impef(IIO che si mette a µer– seguiro gli tisµclli 111,c110 µtrle:..-i. i JJitì dia• lx.,/ici o at.1011i1io rotti, 111olr11x1rlc cli noi. (penso li/.. w,g1:iu tfi Contini. :..11 \lu11t(l/e: o al secon<lo su. Cecchi. tutto i11 chUu•c di <Juei bei. oaoolli11i ch"Cddl'ce11w111.-ti f>Orla11tJ al diavolo). Q11.e/,fo 11wg,u-i che oggi. se111;,,. 11w com-0 w1 peso e come 11.11cL ,k>ctul,•11,i. ma che i11 og11i cas& rim<f11enostro. E /X.Tcùi rum ve, .t<mto co1uln111u1t11 e res11ù1.1<1, qucm lò cmtdtzullll e defi1111a ,ici suoi motivi <• llt•lfe sue prcsu11zio11i storiche. Questo vc– lltme11t.e m•mca nelle p(lgi11,e di Trom/Jr,. lore· una giusti:it, e t/tl{mlo 11w1101mc1 t'<lllfl• 11imilà storica. Q11ella che llfl~CC r,o 11 d"lfo s11111xafo e dellh <mli,,-ai,, che ci lttw110 11/fa 11111terù,lrClllalc,. ma cfofl<' c011di:'011i obbil>ltit,-,, e/,(' deter111iru1110 l-<1 11-0:.trn in– dagi11e. C"è 1111 (lltro 1m,110 dtt chùirire: si 1x1r/,<1 11eUe prime righe dell'urticolo del/'11//ìcio che compete affo criliC(, militante, ;; (fllfl• le viene sen:'dftro de{ì11ito dùlasculico. No• t11.ralm,e11te11011 c"è bisogno di rioòrd(lr,e e, Trombatore qutmlò si(I umbig110 ffllesto ter– mine di critica militante: e che co1111111t111e m/litm1!e mul~cb/Je dcfu1i1a ng,ii critic,, che s msertSca <1fl111<1111e11te nel prooessu del fJt'II• siero e delle leuue che 11 c so110 co11tem– von111ee, og11i critica cl,e 11011si I.imiti ,dia ,w/a csvlorwdone {ìlplogica dei testi. l/1ri- 111e1111, è melfiio JMrforc di crit.co improt:• visata e gionudistica. 111 01511; caso q11el1', ;, feticritica che ccrchiam.o 11elle pagin(' d,ei nostri mig/.i.ori, morti e vivi. ifldicmi e s1ra- 11ieri che sicmo: <111el/11 criticC1 ci occ1111n l'ICrchi:, oltre ctl co,1se.11so e. al dissenso ;,,,. terno all'opero (i'cirte, 11e ù1d,1ga le ragioni morali e psicologiche, rwverte il terrl'/10 sociale da'/ {Jll(lle è 11,,ra. lu, regi.Ime detru– mcu,o che lu, messo ti nudo. (E c1ui. "PJXU'C tf1wn10 sia /111ile e vano stabil.ire """ gr(I. dm1toria Ira flrt.e, e cr11ica, t..'<l in og11i. pre– s1111:io11e1L"i11/eri.oritù della crÌlie<t). A <1u.est11 critica è c:ert(lmenrc con1uesso 1111 compito t>et.fogogicò: mc, nel modo che le, mornlc (' insieme 1U1ita e di.s1il11a a/1,<1 fìlo– :.o/w teoretica. IY,Jtra 1mrte se le neg(l.~Sl• mc, r1uesto /ì11e di co11osce11:(1, (ripcl'o. gù1- clhio est.elico sui testi. mrt t11sieme ill(lagi– "l' dell'u11u111,, mor,,k 1>sic.iJfogiw e sociale eh" i t<.·sti roccolgo110 come l.'erediJeì de.I loro temvo): &, criticc1 miliuu,te ci inf'ert's– .(crebbe assai poeò e 11css11110 di 11.oi si ram- 11wricl,erebbe nel u(!(/crfo sccul11.1,<1 ttdJ una I /1111:io11(' 11ier(l111e111educctliva. Forse cmd,.e Trombat.òre 11011S(!.11tiv11 tut– te le .~u~ cttrte lii rcgolll: ~(" 11011 lw j(llto 11el suo articolo <111-ei nomi che S(ircbbc :.to– to necessario al/ronuue, l<111tO che ,'ri cri1i– cc1 iuilia.11,, vWne tutJa coinvo/Ja in ,uw cu11dm111" che per es:-;ere tro11po so11111utrw risulti, eces~irUrme11te generic,1. Com111u11u• rmre 11ell'lU'co15liere c 1 mmto c"f.; di ![it1sto 11ell'csi.ge11Z<1esprcs$l1. da Trombf1torc•. ri,n,<ute scmvre da chforirc i" termU,i storici - L'(llo a cli.re in 1.crmi11i di co11Qsc('n;z,ooo,u:reu, - le rugio11i che lrnn- 110 cle1ermit1-0to q11(!.)l<1 dé/"ill~nc(• d lfo ai– til'a iJalimu1. /,e, r::ipo,ta è 11p<•rta: e costi- 111i.-:ceprobabilme,11e 1111ade//e co11cli:iorri viti ricci,<' e i111,1>0rl(l110· delkt ,io~rn, riOf.'r• C<l di du111m1i. T11llt11·ill rorrei ricbr<.larp 1111 brel'I! doc11· mento pieno d'inteli ge,i:u che può ni11tt1re ad i1111,o.,f(lre il /Jr<Jbfrma: ii SClggio •· Cri– tica e lutobwgruf,a •· cl1R d1iil(/e fo prima ~erie dei •· :f,aggi Critici •· di Dt> /Jc11e(_ll't• ti. Credo che si J>O.•WL far cred.ro ,),icuro ,, OC' 8e11edet1i: 11110degli i11terprc1i miglÙ>· ri - lo <-rriL•e lfo.:isi delle no~tr<• lettere C'Ot1temportu1<'<'. ,, it,.,ieme 1111giudice 11011 :)-0$l,etto di [>(ir:it,iù,i. (11(1,),lw1011dimo~trar– lo le varo/e c/1(• i11 :iom, il .,110 r<'Ct'nti.~si– mo saggio sul C,wwi1. I)" /Je11ed!•lt1 poru, 111 ,,,u·,,t<• w1~i11<• co,1 1111t1ccc•11to nppci.,!'-iom1tame11te ,wwbfofog-j. co: umto c/1(• j, /Ctcile l'e~J!.<'r<.' riga JU'T rigCI 1111 ricl,ic,mo o.,ti1111to alla ,u:1 <1m,li1à di critic-0, u/l"CSJJ('ri('11:e1JXlrlicolare tfrlht :.uu critica. 1/a 11011 /a11to 1>11r1icnforc cl,r 11011 fornisca il tem-; a 1111 di~~cor:.o fJÙÌ a11111in. Paru1 d,•l/"11/f,ri() dt•I critico <' 11H•tte i11 riliero 11eltis:.i111ule 1/(.'C<.'~~i11ì <.•,'JJr<'~:.tt"<' che sono implicite trl'll'escrci:ih di ,111elf110icio. I ti pagi1U1 gli Sl'lllbra il luogo it!C'ah• JKr ww bottmdla tre, !<, Po,•.(i, <' il Ue1.,oio. rlv- 1·{• •• rc,m~,bi/e <' /11,i11ghi<,rr1,wturcditfl del· le ('SpN·.,.,itmi"' q11dlct c1,·f!J!.li ch,,1111"co11 111in:bil, t1(:curt<•::t1 •• fo 1>0esfo del critico •· si .scm11n, co,1 /(• IIN:l'.~<iuì dei di~ror-o logico. ll(I c'i.· a11cor(I di viii 11el"1 critirn: che i11 r111alclw v111110 f)IIÒ dfrf'11tflTl' ·• 1111a tJ11~1io11(_• ddio11t1 ,l'.,11iroz1011<• ·•. f,' ('omc tale. mi 1><1rc eh aggùmgt..·re. «>11dotfll a di.– si11ttff1>,ar.,i d.<.>/ s110 p11bbNco. c/1<> in 1111t>I ,,rct·,ilerc c/'i11kres~i snltmllo co110:icirivi si rid11c<• ad 1111a110:io11e 0l1r1•motl11 1•<t,:t1. E" h, sit1wzio11e tl<'lf"ilon<- che 11el c<tldo del l'i![ore <'1>/>re • ..,,,,,vo ig1ion1 <' di111e11/i.c'1 il di– segno incerto cli 1111c1 1,fot<>i1. Cito m,cora: ,. 01:11i df'J!.110critico lu, in 111e11re u 11 ,,110 itleu/., di /on,w "o" 11u,1-0 locc<mte per l11i di <111111110 si(l In mo,,e-11..:a di•/ 1·<•rsò <· /'iJ1to1w:io11(• ciel d<•tll/Jo tJ<•1· il /JON<I ''. Qui mi ,f.embrct che stùi fa/Jis.<ima 111ort1· J,itii della critiet1: l'i110011tro cf,wa necessità ,oggettiva d"espre.s..,io11e (·on rcs11erie11:(I di 1111 dtdO OJ!l{ellirJO da esm11i1wrc {' tW CO· stri11gerc ne~ t'cr111ù1irig<Jrosi di un cliscor• so logico. E' il miracolo di. Serra 11cllc sue p11gi11cmigliori. i• /'isvirc1:io11e dcli~'trtn. chtt guitlti lr, mmw di Sai,11e /Jeur•f• (' rii DI'" St111c1is. Ilo citmo :jerra con 1111(1 rogim1c J>recisa: riportar<> il di.scorso 11Ri .,·,toi 1cr111i.11i co11- Cl"t'li e i.11sieme far.- l."uhi11111, del/e, mii• os· scrv":io11i. Vorrei dire che i11 <1u.c.~tio<>nli wmi la lcttcrnlum criticll in ltrrfia, t/1uuHfo 11011 è ..,l(llll Celuborc,zi.o11c tli 1uw m/finalÙ• !!Ìlm, <'.~p,:,rit•r1:f1 tcc11ioll, si è voluto />Orr4 111<•110 com,• Q::,..W:.rVl1trioe che còme cr.1tr:ce tli u11 vrooosso letterario ie 11m,mo. E cia– scuno dei 11ostrj crit.ici migliori (vc11so " Cor1t.U1i e ,~ Oe /Jenedctti primu di lutti) llll l(Lsciato 111ct1ur11rc i'l 1111,terial.e dellu s11c1 culture,. la ricclu,:.za del/,<, s11c1 scmsibilitiì. fo, 11nrie1àdei testi clic gli starm,w d,wm11i co.11 l'1>ccl1i.o fermo (I «11 ttrriccldm.e1110 della 5 ,w cspcrie11:t1 dell'1101110 co111(•m1H.>rtwco. IJòmrmi /or!>(? ci sttr<Ì pii, Jricile ricoriosc{·re che app1111/o q,wsro l,a .vd,mto ta11ta f'llrte cfell-0 nostr11 le11crot11rt1 e d.ollc1 nostra cri· rie,, tfd/, fall-ime1110 e d<tlfo distru:ione rei· 1nrict1. E 1w1urt1lmc111e converrtÌ i11.le11den1e e s11iegrtr11t> 1-e rt1gio11i. R.onEnTo CASTII\I A S S O C l~A Z I O N E "VITA DEL LIBRO,, Si è coafitu1'/a a Roma, pc, ini;;fat.ioa di alcuni scrittori, un' A :,.socozionc lclleraf'io " V~fo del libro'•. Del eomifalo d1rcttir;,o fanno parte Antonio Baldini, E.ucordio Mo– migliono, Carlo Salsa, Leonida Rcpaci, A– da Supino, Em<Kiucle Orano, Adone /\;osari. L' osroaia.:r.ione /10 un programma di originali manifestazioni clic & 1 iniz1èronno in autunno, mentre nelle riunioni iniziate il giovedì al Circolo de.Ila Stampa. &i std organizzando '' La Giornata del Libro•· per rl prossimo scllembre. All'inizialiva l10nno aderito nu– merosi scrittori, tTa i quali n·cordiomo A fes– sandro Varo/do, Luigi Bolfo!l::zi, Lu~gi Cl1io– relN, G,'no Valori, Barbara Allason, Gusta– vo Brigante Colonno, Emilio Betti. Liliana Scale,o, Emj Moscogni, Monlio Miserocd1i, Diana Fiere,, Nino BOiia, Dasj dt Carpe• netto, Luciano Folgore, Gabriella Laiotico, !J:andro Paporalti, Tomma:,o Collodi, Rosa– rio Assunto, Cccchi Betrone, Dante Serra e molti altri. Gli editori hanno già dato la lo– r~ adesione per la •, Giornata del Ubro '' e ciò è di buon auspicio per quesla nuova ed interessante iniziativa. L'Associazione / 10 sc– dt: m Roma presso il Circolo della Stampa. olivet.t.i u • .o,., .. STUDIO ~RIL YOSl"° STUOIO l'ft!UTO

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