La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 15 - 9 aprile 1921

...1.__ -=·=====·=-=-=--=-c-==========~Lg_A= __ D~lF~• Et~S~A:.c-'!cDiH~L~L-~E~L~A_.'.:.V..':'O~ll~A~1C:..'igll~Gc'c'I========~============= LOTTEE PROBLEMI DEL LAVORO I 'l'ari'.ffa appl,icata alici biancheria a nw.- . no (fiori, foglie,_ farfalle, ecc.): Camicette da franchi '5.- a 6.50 a 13.- Illavoro delle donne in IndiH Calwni » » 3.25 1> 5.25 1> 7.75 Camicie • 1> 3.75 1> 6.- 1> 8.- E neces.sario sapere che ad una rica.– ma.trice occorrono du~ tre ed anche quattro giorni per terminare un ~o, e se essa sciupa, quanto le viene con– gnato, le viene dedotto l'importo dal ùa una circola-re dell' « lntern~tional 1 • Questo vi _P,UÒ dare un'idea d()l oome Congress of Work1ng Women » d1 Was- viva nell'India la cla&Sel,aV'Ora.trice 1>, hin:,ton, riproduciamo, per le donne * * * italiane, per le nootl'e donne, sorelle e guada,gno. . Oon d1ii sa.lari tanto bassi, le operaie non possono vivere una vita norma.lie e pertanto vi rovinano la salute in pooo oompa$ne socialiste le.~te le~tera E da una lettera da Porto-Rico, della signora J. J. Petit,d1 Bombai, lil ecritta da un operaio di Hormigueros, da-ta 19 ottobre 1920: . Joseph Mélendez, togliamo: tempo. « La. pnncipale occupazione della « Salvo un piccolo numero di donne, douna, come pure, m generale, degli , che lavorano negri stabilimenti di tre o uomini{· è_ l'1_1_griooltura,.c),e presenta, 1 quattro città, g,uada,gnando da franchi J><:rm1 ioni di lavora.ton 11 loro pane 1 1!.50 a 5, per una giornata di 10-11 ore, mi 0 liore.. . _ . . la maggior parte delle donne lavora a Ho pure sentiito dire che una ame– ricana, a-vendo cc,:nperato u,na cami– cietta fatta da una ragazza dic:.ottenne, ed a.vendo. p~ato vent~ doiijari .(105 fra/Jalii), ha mandato 5 dollari (26 tra.n– ohi e 25 centesimi) alla ricamatrice, a cui la commettitrice non ave,·a dato, .li serv_1ziodo~est100 attira, nei gran: , contratto individuale, a,ltre al prezzo di centn urbani, un certo numero di f con-ente (tutte a domicilio), e cioo a.c– donne analfabete.. Esse. l_avorano come cett.ano i prezzi fatti da.gli specula.tori cuoche, !ler~me d1 servizio, oppure co- 1 1 che hanno delle agenzie ovunque. Circa me bllll?,biilale. . . , . 165 ,mila fra donne o ragazze lavora.no Da circa una d1ecma, d anni le donne· nel-I mduatria del ricamo a mMchina. cercano !)Hre di entrare nell'industrie, I o di esse il 96 % a domicilio. Le ragaz'. ed mfatt1 11 loro numero è andato au. ze, d_opo la scuola., ricamano, inveee di rnentar_,do gradatamente.. Quando. g!t studiar~ la loro lezione, e molte di es- 11omm1 van.110nelle città m cerca?' la- i se,. dell età_ d~ a-!lP.en~ 14 ann1, pre.ssate Y':)r-o,esse h. accompagnano pr-ocutando I da~ b1sogn1 fam1han, cessano la 80110 : d1 oocupa,rs1. ~vorano lungo le ~trade la per poter guadagnare il _pane rica– o pe1 b!'Sbment1 a fare _opera _d1 fae- mando. Le donne sposate, nei loro mo– c~ma;ggio, p_ort&ndo_ canch1 d1. tnat&- menti di riposo, oppure durante il riale; la /Jid• (fahbn~z1one d1 s1garet- giorno, a1 oocupano di tali lavori. Tut– te del paese) è cons1~erata come una ~ 1~ <:\onne la,vorano con salari bassis– occupa:z1one fra le piu rimunerative; s1m1, come potete constatare da,! quadro ma tuttavia iI J?iù grande numero d1 che 10 faccio: in paga, che 13 franchi 1>. Commenti 1 Le COl!J~l\gne che legge– ranno, li faranno cl,a s,è: solo' des,'de– ria.mo che ciò che oggi abbiamo loro trascritto, le faccia p~nsare alla sorte di molte compagDJe dii lonbane 1,egioni, sfruttate :,,I pari e più, forse, di quelle italil,:le, e traggano da ciò incitamento ad' organizzarsi sempre più nelle loro leghe di mestiere, ,nclle loro federazioni. Nel Socialismo, per il Socialismo, per l'avvento, quanto _più vicino e possibile del vostro domam, mercè il con.cor&O della salda CO!lcienza femminile! queste donne è occupata nella filatu,ie,. Così è specialt;ne.nte a Bombay; la sola città della qua.le io - la scrittrice Pe– tit - conosco la condizione -industriale. Le donne sono pure occupate nella ru3patura., neU'i=natura, nel!a fila– tura, oppure in qualità di scopatrici mereaniche o raccoglitrici dei cascami. li loro numero 6ta. in proporzione del 25-30 % sugli uomini, e cioè vi sono cir– ca 50 mila donne. Il salario mensile che esse percepisco– no è di circa 15 rusin (circa 30 fran– chi). Le suddette operaie sono nella quasi totalità analfabete, e quindi ignoran– ti, ma, di carattere, per natura, dolce, sono intelligenti e modeste. li lll.Y.9ro viene da esse fa.tto negligen– temente, come, del resto," è abitudine di tutti gli uomini nelle officine, negli sta– bilimenti indiani. E' una <:osa solita vederli uscir tran– quìllamente dal Javoratorio per ripo– sarsi o fuma.re, oppure vedere le donne andare a-d a.ITattare i loro bambini che esse si portano oon sè, ne.gli stabili– menti. D'altra pa,rte, esse vanno di so,·en"" nel loro villaggio natio, specie qulLildO tpprend.ono la notizia della malattia di qua.khe loro pa,rente, ed anche quando esse atesee sono malate. Sì vede perla,n– to anche in esse l'istinto della oonser, va.zione della salute che le spinge a cer– care l'aria pura e condizioni migliori iiei paesi di campagna. ••• Le cona,zioni di lavoro alle Indie sono del tutto differenti da 9uelle pre– valenti negli altri paesi, e I attitudine della nostra classe operaia farà od im– pedirà lo sviluppo rndustriale del no– stro paeae. lndwrtrialmenf.e parlando la n-0:Stra nazione è al disotto della, me– diocri tà; gli operai e le operaie sono comparativamente incompetenti; la lo– ro abitudine qi emigrare loro nuoce naturalmente, e la loro incapMità. di porre attenzìone al Ja,voro che fanno, Ji r40ciello più lenti degli OJlerai degfi ~i ~~- A tutto ciò aggrnngasi che tutto il "macchinario deve essere im– portato, ed è costoso, mentre molti in– dustl'iali continuano a far J.avorare su vecchie macchine, e quindi ciò è deplo– revole dal punto di vista della produ– zione. Considerando tutto ciò, ci si può facilmente rendere conto del come il prezzo dei manufatti sia molto alto, benchè i salari eembrino (e siano, dico io! - n. d. t.) bassi e l'ora.rio di lavoro a3Sai luogo. ••• In 9uesti ultimi anni ai sono avuti diversi scioperi 1 il cui risultato, fu notevole, cioè I aumento dei salar! dJ circa l' 85 %. Ciò coe 11:ndia domanda., è di poter far fronte ai propri bisogni 1 e non di portare la, concorrenza au1 mercati stranieri, perch& - benchè nel– le Indie .11iproduca molto cotone - il mercato è sempre sf.ato inv~ li.no ad oggi, da stoffe fabbricate 001!0 ,rt-, CQtone, ma t>Sporta.te da. altri paesi. AMERIGO STROBINO della Feder. Ital. Operai Tessili. Unpo'di storia delsocialismo VI. I il),·ascre,. il qmde spinto dal desiderio Carlo Enrico Marx nacque in Trèvi- di conqmsta, piombava loro. addosso o ri il 5 maggio 1818. St,udiò a Brun, in- rubava 1 frutti della loro_fatica, ed an. di a.Berlino, orn si addottorò in filoso- .che_ '!'!alche ':'olta h nconduceva m fia., e stava sul punto di farsi libero do- sc_h,avitu. A) fme d1. UBC)re da quel:-e oente, quando nd 1842 la politica lo di- tn~t, condtz~?m essi s1.unn:ono sotto la_ stolso dall'insegnamento. Nel 1• goo- gmda del piu forte e 11 p1u ardito fra naio di quest';urno lo troviamo collabo- d1 loro, o sotto. qual_che avventur~ero, ratore della Gaczzetta Renana, giornale O _qualche proJ )rteta.no sogget,to ancho d'opposizionè; poi nel 1843· pubblica a lu, alle mcurs1om ladr65Che, Parigi gli « Anna.lì france-tedeschi 1>, In compenso della prot<;z1o~e ~or– e collàbora. nel Voru•tirts (Avanti!). Nel data da qnest,o nuovo capo resi gh col- 1845 fu espulso per richiesta dd Go- t 1~•;vano le t-01:r~,l? servivano~ gh pre– verno prussiano dalla Francia; emigr:i. st a,?no 80 ':V 1~.10. 10 tem!l{> d, guerra. a Bruxelles, ove nel 1847 pubbiica la Abbiamo_ "93) ~ m1z10 del sistema, !eudar « Miseria della filosofia >, nsposta alla 1"'., la cm ongme è fondata. gel bisogno « Filosofia della miseria 1> del Proud- di _mutuo aiuto e d1 SCM?b1e,•ol-0pr0- hon e nel 1848 il « Discorso sulla que- tezione tra le diverse class, _che s1 leva,. stio~e dèl libero scambio 1>, ron_o da,lle SC(?nvolte_ condlZlolll de-Ila Ma gli scfi(,ti che . imroor\'alarono società Ùt quei_ tempi. Ma, questo s1_ste– Mari< furono 1! « Mamfesto do1 Cornu- ma. divenne p,est!° so~,g,,tto a degh a,. nisti » (1847) scritto in collaborazione bus1. Il povero, il privo di tutto e lo oon E,ngels, e il « Capitale 1> • (1867). ignora~~e _èsempre pr"'Cla,del più f.orte Nel · 1864 sorgeva I'« Associazione In- e del P 1 u mtclhgel\te. (,luel!t che e:a no t.ernazionale dei La,voratori 1>, di cui fo stati scelti_ come protetton dei denoh, çapo incontrastato fino al Congresso I 10 breve. d1v~nero gh sp1etati oppres-– dell' Aja. Dopo quel Congresso, Marx son di quelli che avevano cercato la non prese piu parte attiva al movimen- loro protezione. . . . . . to operaio: il 14 marzo 1883 si spense Leggi c_rudeh e ,tributi _esorb_,t,a.nt.i dolcemente nella sua poltrona, in Lon- rendeyano i_ntollerabile la vita; di quei dra che l'accoglieva profugo dal 1849. poveri serv 1 1 fil)chè alla fine msor_sern Marx, che ebbe un cognato ministro di lil a])erta nDelhone, che. moommcio m Prussia, preferì. i~ povertà in esilio a- Inglult,erra nel, OOSI<lettoMed10 E':'o " gli agi e agli ono-r1 nella patria. termrno m Europa colla R1voluz1one L'idee fondamenta.li della, dott~ina di francooe, nel xyn seoolo. Marx sono: Il . proJJa.g:&rsi ~ella, colonizzazione 1° Il determinismo economico; negli _ultimi secoli poi:t,ò all'Europa 2• La lotta di clMSe· grandi nC<)h~, le·quah vennero lar- 3• La legge del sopr~lavoro <la cui gamen~ impie~ate, nella fondazione di nasee il plus-va-lore. nuc'Ve mdu3t;~1e, ~1almeute quella Le prime due dottrine sono abòasta.n- del cotone .. L mvmz~one delle macchine za spiegate nel " Manifesto dei Comu- di~e mei:z1 vant_aggi08:1 all_a produzione nist1 », che consiglia-mo di leggere a rapida, e grandi ~oltitudm1 di poveri tutte le compagne; la terza dottrina. è fornivano mano d opera. a buon IIJ,er– svolt~ nel 1° volume del u _Capitalo 1>, cat,o. eh<, a1 può leggere _tradotto m italiano, . La conseguenza di ciò fu la divi- edito dalla Società Ed't · A s1one netta e precisa della società: ti! "· " 1 rice van- da u_na parte quella dei ricchi fabbri- Crediamo utile per le compagn.e che canti che in pochi anni ebbero nelle lo– n_on potessero leggere le opere citate ro mani la direzione politica. ed eco– riassumere brevemente il pensiero dei nomica del loro paese; da,ll'altra- la grande Maestro 63J)<)!lto nel " Manife.- clasw lavoratric:A!che in larg-a parte sto 1>. prov1en.e dai servi liberati e m parte MArx_ tr_ac<:ia l'ev_oluzione del sisu,, dall'enorme aumento delle popola.zioni rf).a!'8:Plt,3.;hst1co, ed 11suo svilu1;1po dal- Ora i lavoratori pRi!SOnom una terz; I m1zio. amo alla sua ioevitah,Je fine. for~a qi schiavitù: la schiavitù del sa,. L~ storrn_tutta del mondo ò una storia. lar~o. I metodi della nuova classe indu– d1 :t1vol_uz1one,D'!-11~_fa,miglie patria,r- striale f_uro~o presso a pooo duri qua.n– cah de, tempi pr1m1t1v1 è sorta la tri- to 9ue_lh dei prec<,den(,i proprietari' di bù. _Le tribù si unirono per formare la schl8,Vl, e le condizioni dei lavoraiorl nazione,. e I~ nazi?ne. poi passa attrar f~l'ono estremamente miserahili. Non verso d1ve!s1 st841 d1 evoluzione. vi ~ dubbio c!Je questi primi imprendi- Nelle prone società abbia.mo la schia,. to1: e propr\etad furono gli ideatori vitù vera e propria nella quale il la- ed 1_fondatori de!la nostra. attuale pro– voratore _è pr?p_riet!t, a8!'0luta del pa.- spent& comrnerc13:Le e che la società drone. L1berat1s1 gh. schiavi dopo !un- moderna deve assai o.Ila loro energia ed ghe e _penose lotte, 81 trovarono isolati al loro lavoro. Ma questo non giusti– e q_ua~t più miseri di prima. Mentre, fica. l'accumularsi di immense fortune l!'Ch1a.v1, godevano una certa protezione nè ti t!attarnen_to quasi inumano dei da. parte del padrot\8 (il cui interesee p_adrom verso. 1. l_a.v?ratori. Inoltre il era naturalmente di proteggere la sua sistema della m1z1ahva privata quan– propriotà.) si trovarono Qra alla mercè tunque possa. avere una !)('rta utilità in di forti 1?a!1ae 18;(lreeche che percorre- q_ualche •caso e m oert1 periodi, non v&no tu~~l 1 pa.~n; a.Ila m.ercè di ogni hea conto del rapporto esistente fra Ji,, 12roduzione e il consumo. Lo scopo d« 1abbrica.nte e quello di far profitto e possibìlmente fortuna. Tutte le sue :?; nergie sono dirette a sempre più e plU produrre e .non sa regolare Ja, produ– zione secondo le necessità dei consuma- tori. . E perciò quando dopo lunghi perio– di d1 pr;;;luzione, ablnamo periodi d1 ri.stàgno: il fen'om<'flo cioè, di ma,g~– zini e depositi colmi di merci i-nvend1- bili, degli opera,i ina.ttivi e di miglia.i~ di persone affamate e lacere. Queste cri– si, così come gli scioperi ed a,ltri ~n– fiitw industdali sono troJ?po oonoecrn– ti perchè siano neoe"8arie altre s_I)iega– zioni. Tale confusione è inevitabile col sistema delle priva,te iniziative ìndu– l!triali ed è inseparabile 'da, ogni aisi:.e– uia. che non abbia· per primo ed nltimo scopo il bene comune ed il comune be– nemer.e. Solamente oon un llistema. di intelligente oooJ'.)<>razione ai può rime– dia-re alle iniquità ed ai da,nni della nostra presente societ,à. E' indubit.abile che il passaggio da, un sistema all'altro arreca, qualche difficoltà e fors'anche delle sofferenze. Ma la. pfl2.i~za e lo s~u– dio intelligente, il dc,aderio di stabili– re giustizia· aappertutto possono far molto per poter diminuire tutte. le tliffi– Mlt,à, le soffC"enze e le a.spre-zze del cam– biamento da, n.oi voluto. (C(J11ti1111"J Violenza Intendiamo pa,rlare <lolla,violenza in– dividuale organizzata d,alla borghesia contro il proletariato per oostringcrlo supino ai suoi voleri. Mentre il gazzettume ciancia, contro la nostra prcdicaziono rivo!UZ,)onaria, tentando di scaricare sul nostro P a rt,i– to la responsabilità della odierna guer– riglia civile, il nostro pensiero corre rnloce a.gli anni della gue.rm e ricorda l'infame pro1;1aganda di ~itamento al- l'odio di naz10nalità.. . Ecco qui un tipico a,ppelio ultra san– guinario lanciato ai solda,ti <.l&lgior– nale «Savoia,» di Vcn~ia, durante la guerra. E! un dooumontc che giustifica l'assassinio e che incita apertamente 1! «fante)) ai più folli e sanguinari atti di malvagi Là. Dice l'appello: « Fante rioorda,ti ! Il nemioo si batte contro di te per a-vere la tua. donna! per rubarti il grano e il bestiame! per renderti servo d-01più duro dei pa– droni! AUa ba-ionetta fante! Diskug~i la razza danna~ getta il ladro in istrada, uccidi lo sporco vio~ latore di ùonne italiane! Ricordi fante le urla delle donne ri– maste di l.à del Piave, durante quella ·tragica e buia nQtte in cui voltandoti indietro, fermasti l'invasore7 Che quel– le ,wlu s,: mutino in tanti colpi d,i baio– ;,ettal Ad ogni lacrima delle nostre donne viola.te risponda il « rantolo del! 'a.go – nìn. di un nemico colpit-0 dalla 1-ua paUa rù-endicatrice! lifo,:te - St.-age - Roi,i,,,a.f Ardito! leva da-i denti il pugna.le o percuoti sui petti dei nemici finchè la rriano non ti dolori, finchè la !anrn non sia diventata tutta un fango di san– gue! 1), Ecco un saggio di pr~iosa lc.ttcratu– ra « pacifista» di lor signori che noi oggi abbiamo il dirit,to di ricsuma.rn per scindere le nostre responsabilità da. coloro che, imbevuti di libidinosi isti n– ti sanguinari, agiscono ciecamente sen– za alcun senso di responsabilità. _La v1olcnza che noi riteniamo vali– d1ss1ma e noccssaria pei: l'n.bba.ttimen– to d,ell'attual~ ba,,14ra.cca bo,.gh~se non è la _v1ole':Za 1nd,1viduale predicata da lor 1,1gno~1: la. v1olenia nostra deve es– sere escrc1~ a.ta, oollettivarnento da tutti 1 proletari, da tutti gli sfruttati sul lavoro. La nO'!'tra violenza. in sintesi è la vio– lenza d1 una. classe contro un'altra classe _e n_on d1 un indh·iduo contro un altro 1nd1v1~uo. N_oi socia,Jisti riténia, mu. necessa.r1a la _v1oleoza per poter in– staur~ro una_ soc1et~ nuova di liberi e ogualt: la liorghos,a adopera la. vio– lenza per stroncare tante giovani vite (durante la g1:1erre,europea. i morti fu– rono com1;1lcss1vamente oltre 5.547.000 !) e per rovmare e rendere sempre . , travagli3.;ta l'esistenza dell'uman g.;;;:, r~. 1:a v10lenza, borghese si basa sopra. 1 ~18l/lO gret~ di cl.asie, mentr,,, la. v10lenza soc1al1$11, ,..._rà eeercita.ta . I l'interesse della collettività. ne· La vi?lenza socialista è ·1a libera.zì< >– ne; la v1olenu borghese è la. morte 1 l>IETQO PIETQOBELLI,

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