La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 18 - 8 ottobre 191

1..-\ IJIFES. \ llEl.LE U\.VORATfll Cl LENOSTRE DONNE Bisogna cercai le negli opifici, nelle fah liriche, chine , ui lelai. ;,ulle macchine - oppre sse da un l;..1,·oro g1aroso. pe:::.ante. superi-0re alle loro forze. Bisogna cercrn lè nelle risa ie, OYe passa no intere giornate nel- 1·acqua, colla felJb,--enelle os, a. Orunqu e è fatica, ::acrificio, bisogna cercare le no:::.tre donne. Povere martiri oscure, maestre di dolore e di miseria! .-\ trent'anni son già recchi{': portan tutt e sul r i~o le traccie incancella– bili che più degli anni le fatiche la.sciano quelle rughe profonde che rnnno dalle na– rici agli angoli della bocca. un·e.spressiot1e indefinibile di ,lanchezza e di sconfol'to. Al mattino. ronzano nell' aria le &ìrene. Ecco sfilare tutta quest<1 folla di lar ora– trici . . \rri1 ·a110fretto lose. a frotte: sbucano dal le 1iuzze fangose dei sQbborghi. dalle rampagn -e ricine. hanno già_ fatto moll o cammin o.. sono già stanche.. Che impor– ta? Le n1ste salt' degli opifici le ing oiano . le macchine turbinano e la fatica incomin– cia .. An111ti. ayanti! ~on imporla che sia– te stanche: ,iete pornre e dqre te , tTrire. siele po,·ere e clorete soffocare ogni pel'SO– nalità. I Yostri bimbi hanno fame: non lo sentite dunque il loro pianto sommes:::o. an– goscio-r50 leYar_,i dalla strada? ~on lo di– stinguete fra il rombar delle macchine? .. E' il pia,1!0 dei ,·ostri figli. o donne. clw s'alza al cli sopra cli tutto. ri tocca nel più profondo dell'a nima. e ,·i fa male al cuore' Trì,te. incolore e tetra è per ,·oi la ,·ita. ,1 dolorose. \"ila Lii pianti soffocati. cli an– goscìe non elette. di mi~rie nascoste. si– mulate. c-henessuno ~a e nessuno compr en– de. \"on la miseria che abita le soffitte lu– ride. che piagnuco la all' an2'olo della Yia. stendendo la mano a i pn '-anti. ma la mi– seria n~•ra. alla quale si passa ignari ac– c<1nto. la lotta terlibi le d 'ogni giomo , cl'o– "'1li ora per l'es istenza. per il domani bmo. incerto. Chi pui, narrare i sublimi sacrifici . ch 0 1 nni gion~o Mmpie umilmente una fragil r donna. nella po\·era ca..i;asenza luce e Se1r,– z'aria? Chi <a le Q"rari fati che •01mortal" cinicamente. le lacri me l,rucianti. che sol– cane- i pallidi ,·olti consunti? lo \i ammiro e mi inchino daYanti a ,·oi. o donne no-tre dai ,·isi appassi ti. im·er– r-hiati i'l'nanzi tempo.. dalle mani sforniate <lai la\·oro. che i!;norate . e lie,·i pa,t:alr :::i– lenziose nella ,·ita. curre -otto un fardello immane rii trislezza- Yerrà il zi0r-no in cui in oizni ca.c::a umil r ,ar;i una fa,te rii 0 .ole. rii luce. c1·acia - r,211i fine~ira 8\Tà i c;uoi fior-i- o~ni bimhn IP ,;ue earPzzP - ozni rlonna la. sua nartr di 2ioia. r rinn'-o rli naf'P? · Dimostrazionicontro il mo viveri e pel suffragio fem minile ali'Aja L'" At;enzia Radio" l}a da Amsterdam che i:i occa:;ione dell'apertura solenne delle Ca– :ne;e pe:- parte della regina GuzJielmina. una folla enonne ha partecipato alla dimostra– zio:ie innanzi al palazzo del Parlamento al– l'Aja. cont:-o il -i:1ca:-o della \"ita ed in fa\·ort> del :":,Uffra:.[io fe-:-ri-n=n=Je. In difesa. della. sa.tute delle madri e dei nascituri. La Confeder azi one del Lavoro <le\·e insi– ~tere a mezzo dei nostri Dep utati, spoc ial– mente ai terzo acca 1 po del suo ot1dine del g ior– no che riguarda il funzionamento dell'i spe t– toll"ato del la,·oro. . Q uesta necess itit la sent on o in modo spe– ciale le donne occttpate aUa fabbricazione de: pro ietti li_ Xe ho Yiste parec,chie .aiecettat e in qu esti stabil imenti .in stato interessante . e dtYil)opo– co tempo. per la fatica di stare tutto ~l o-ior – n? in piedi . ebbero l'interr uzione della ~gra– n<lak1za. .'\e conosco una che prima di arr i\·ar e al– l'aborto . ifu condotta a casa in deliquo. e con perdite forti di sang-ne. a,lme no tre volte: si ~·iposa ,·a un giorno e poi se ne ritorna ,·a al la\·oro; I~ più robuste che riesco no a portare a ten1li ne il Joro nascittff0 1 arr ivano al mo– mento ,del parto esauste moralmente e fisica– mente. nOin solo per la conti nua concentra– zione e fissazione nell'eseg uir e il propr io la– ,·oro. non solo per la fatica cli stare cont irnia– mente i.n piedi. ma anche per trovar si chiuse per dieci ore conseonti \·e in un perio .do dell a loro ,·ita. nel quaile il bisog no di all"ia libera diventa ma gg io.re . per la necessità doppia che hanno le madri di ossigeno. per sè medes ime e per il bambino che deve nascere. Maria fiiu~irn rn ~aunata er una rnnferenza , -enerdì. 29 ottobre. a Tri no \-er celles e. si è .a\·~tto il processo contro i co1npag. ni ".\1aria G1udtce. ·seg retaria della Came ra. del La.,·oro ~inberto Teirracini, studente in legge di To~ nno. ed i compag-n i Cogg iola. De )lan ini. Spetta\·ini , Porta ed a.ltiri di Tricerro. imptl– tat i : la Giudice e T enra.cini •di /<LIVer pronun– ciato in una 1pubblica riunione frasi che pote – Yano deprimere lo sp irito pubblico in Tricer– ro. g li altri , co n Terracinri, d'a ,ver di st ribuito, senza il regolare pe rme sso delle autorità . ma– nifestini del Com·egno di Zimmerwald. Difendono i compagni avv. on. Cng nolio. on . Sciorati. Scaletta e G. G. Gariz.io . Il P. :\f. che axe,·a durante l'interrogato– rio tentato inutilmente - di far cader e in contraddizione i nostri a.miei. ch iede: per la Gittdice .) m1esi e 100 1:re di ammenda: 1)er Tcrracini r mese e 500 lire: per Cogg iola 1 mese : per gl i altri otto. 100 lire. I difen sor i ham10 pairlato inva no . contr0 nn eYi<lente propos ito di condannare . Dopo le loro arringhe. il ipret ore .conda nna :\[aria Giudice a 3 me si di carcere e 200 lir e di multa: Cmberto T errac ini a r me se e 250 lire. ordinando la q1a immediata s.oa1rcerazio - 11eper la nresentazione alle armi con la so– -;pensic,:1e della ")ena fino all;1 fine dell,1. gt:er– ra: Co.zgiola a I me..;e e ::?OO lin~ e Porta l" De )fartini a :;oo lire di ammenda: tutt i g-li altri sono a-·.-;olti. A )!aria r.:udic;e ~ agli altri \·ada l'espres– sione della 110.c·,·a aff-..uuo<.1 simpatia e so – lidariet.ì APP ENDI CE LA GUERRA P.O~A:<ZO DI V S EVOLOD GART S CHI N L'r>ra dtlla. 11,irfHiZ:'.t é i:;.1•1J(•r~}.:l:J ,,<J il tr~w, non. "'' rn111ni-: ,:'i- J,1 lin,~a in::wrnbra. P" ...... :1 n1,:::zz'ora. 1.,n'vra, u11\,r& e !fiPzza, e n,Jn partf– ancora; in q;1f-~t-1Jn.1 i:: rn,:::zz.t ~n,,i t1\'11to tnn. po di c1,rrr•f1· a ta-q, Fr,r-,e 'f'H.1.lcu11,, rni di– suhl,idirà " \'f~JT'1. _ ·11, tutti r-r-•rJ 1 ,nrJ il tren<, gia partlt,; nf-----uw, r,r:nc..,.,a a un 1i1a,,J,,. Tutt<1xia 1d -.11·! E 7uard;1·,,1 da!L.1 pa.rt.i:: da cui a \Tf-b{,,:.u, ~,r.,tut11giunQ"n,-. :>lai ti·mr,o mi e par.,,, più l1rn~0. Il '-11'//JfJ acut11 <J,:-ll;.1 tr0ruba dif- ~1Jf>T1an1 ;1 racct.ilta. mi f..,-., lr,:1.salirf-'. I --rJJdi .1.ti ch'Pr:1n,, scesi d:ii n.1..ti,ni e tlii- inrJ1Jµ-i;1\an1, ~ui rhilzi si affn,tta.r,>JJO &. ri~·Jlin·. Il t/'(•fl, '-ta p1-r p;1r– tir e, n<Jn H·cltJ Tlt"---U[J/J. Si, hrJ vi~trJ qual · H1'J '. I Ll\O\' CIJfTf-"\'é1JJfJ \Pt-.,J il ('J)P\ ~li • (°Jf(ti– fui felit"€ di ,-f'.-d<•rli ' ~i ente ric1Jrdo di qHPl eh.-=. ,Ji--'-'i lor,,. rie <11 ciò ch ·p... -..j mi Ji~-:'f!rr,, 'f'.- nrJn q1,P ... ta ,la fr •– se: 11 Kouc..rna ,, mr11 t•1 !.. 11 7\!VJ J.' -;p_\LLI. Giunt,, K1 !Jpn._-\· .. ,..r,,,i "li•"' J:i ;.1;~ Jid ... i<,n•• di fantt-1: 1 d, \·e·. 1ttrw. t-r... ·11 .. h r·it ·• r furrw111dr,1t1, al1'111 1 1i11 ~tl'lttu !,ul mi,1 libietto di 111a1rir-rJla, JJJi tnn :ii il gion10 do.lo, alle ,111a!Li ,, rJ;,J 1u;1ttirtrJ, i1t h,l!· ;1.fa. llf'i rang hi ;-.çdgi rii•! t.-t'· 1<•~7i1111•111<i di li1w.1 St:irol,f'lsk, ,J;,1,\iJI1ti all,i ,. -a ,J,,J r·•ilùnrn·llr,. .\\'f~\',, il rn;111t,•ll1J 1-{rif.!i'J filr•tt:Llo iri rosso, r·r,lla m,,~tra 1;zz11rrn id lHìVf'ro, il kr111 a ri ,..·:(1l'i H7.zllni. z ifl(1 111 -p:ill11. cartucciera al l:.1 cirllur:i r-,J il 1h,,1flf1• f1wil1• l{rink a l hraecir,. Surmr, la lf111 i,·:, dalla r·as:1. <l<>lf'<1lfHJllf'llo \·r•1H11-i-er-at:1 l,1 b11ndir,r·a; ~•u<Ji 11n <JrdinP, il rf-;tgirnr•11t,, r,r, .., ... ,,nlfi ,:.il1•11zir,~a111t•tllf' J,, armi, p1,i :r;';dz.,J un fonni<fol,iJ,. fr;1g1wP Il <·ol,mrn·l fo <·<,rn:uHfo il <'<>J11:1fJ'IO fu ripetnft> cl:JI ,,a fJ'J l,;itt:1gli1,nr•, dal <'..ipilanr,, da l serg<·otl·; nei ruant..tlli ;rriu-i <..i tm•t111ri 1111lfl<JVÌH1P11t,, 1·<,rn– r,lir-at,,. " 'JJf•J' mr• irwr,111prPns.ihil<•, P il rpg_zi- 111r11t<, 1 rJi~I<•~· <;U mw J1111~H<·olo11na, 1,oi la CfJ]OIJfl:t (Jflflt•gg-io (~ ~i J/IO~Sf> iu rad{-'/J'Ul, TflPll– ·J'(• la rnll'--ica snon:1,·a un;, rn:nc-ia ;il!PJ(Ta. :\I:u·d;, :,>. F-fot·zandorni di 111is11ran· il P'1."-"''"' -'Il r111f•llr1 rlr-1 rni,, t i<·i1111.L,, zi.1inr, rni strap 1111\11 i11tliet11i, l:i ~-r,,,.,, -·art11rrif•l'1 t1ii mad..(•J. LJ\,1 il \"f' 11frr•. il hC"ilf' Kl·i·;rd,iva dall:i ~Jrnlln., 11 l,.J\"ef"(, dr•l 1,i;ir1t -IJ,, l'!Ì fWùrlira\a il r1JlliJ. :\h la JIJ:•,i "...J. il rn111,i•r!f>11tr, :;tr;1vf• ,. radr•n- 7at1, lt•ll:1 ,•,>l,,rin:1. l'aria friz1.;int,~ dr•J nu.ttti– t1n, l-1 -~tf;H• 1lfl li t 1/tr- q11r•llf'> bai1111PttP i 11 wt,tatf' P di 'IIIP; . di or 1 .1.i <lai viso fì1,,.,, p ah li partito socialista e l' educazione del fanciullo Chi meglio delle donn e puu occ uparsi de l– l' educazione (le i fanciulli? 1\· oi pensiamo che ai! funiionamento de i circo li infant ili par teciperanno le compa– g.ne tutte non escluse le madri, perciò cre– diamo sia di gra1nde interesise per le lettrici della Difes", il cono scere ciò che si fa da con~~agni _nostr i.kn tale campo coi mezzi s uig– ge nt1 dall esperie1 1za. L'e sempio di ohi le ha preced ute J1ella via sarà 11011111a e sp i111taa ,movi tentativi. (A\·– vertia n:10 K:he qua~1to seg ue è tolto da u.n opu– sco lo illustr ato d1 M. F. Bona(:c ioli edito dal Circo lo Educat ivo « Edmon<lo De Amicis)> di R eg,g io Emilia, intitolato «li Partito Soc iali– sta e l'edu caz ione del fanciullo >1, co nt en en te un Sta buto- H.ego lamento tipo per la cos titu – zione di circol i educativi. L'opu sco lo casta 50 centesimi. Lanciata. dal C. C. della Federazione Gio– Yainile So ciailista lta ,Jiana. l'id ea dell a. costi– tuzione cli !Circo li educati\·i per i fan ciulli. es– sa at tecc hì rap ida1TI1ente. Ed a.n.che a Reggio. per ~pe-ra so lerte del Ci rco lo giovanile e di a.loun1 adulti fu cost itui to un cir colo educati– v-0 il cui insegn am ento morale si racch iu:de. po ssiafmo dire , in .queste ma ss1me riprO'<lotte sullia.tessera di fo·equ enz a data ad ogni soc io: cc A ma lo studio e/te è pane della mcntr e sii grato a chi t'~11scg11a.come a 1110padrr e a tua madrr. Sa11tifica tutti i tubi giorni co11qualche a:;io– ;1c utile e buoHa. con q11a!cheatto gr11tilr. J\·011odiare, no11 offendere, 110n ve11dicarti mai: dife ndi il tuo diritto e 11011 rasseg narti alla prepoten=a. Guardati da ogni viltà. sii a111ico dei de– boli . ama sopra tulle le cose la GIUSTIZI.~. sr 1 1::tr la q11ale 11011 c 1 è che miseria. Ricordati che i beHi della vi fo so110 frutto del lm 1 oro~· godnn1e sc11::a far 1111/la è comr dubarc il pane a chi /m;ora _ Osscr.-ua e medita. prr conoscere la ·verità . 110J1 credcrr a ciò che ripugna alla ragion e. 11011 lasciarti inga1111are. 110n i11ga/)1zaregli altri. Y 011pensa,rc che la patria si ami odiando e dispre=::aJl(/ole altre nazioni. o dcsid ciraJ/do la guerra. chr è ai'a11.:o di barbarie. Chi scHle così. odia la patria . Augura invece il giorno in cui tutti gli 1101ni11i.cittadini libr ri di 1tna patria sola, viva 110ili pace e giusti=ia da buoni fratelli>). Ed il circolo fu i.nititolato a E. De Amici -s p erchè :come il nostro g rand e esti nto. ha per progiraimma il pro g1res so morale umano. la bontà co me meta suprema. la felicità collet– tiva 1come r,isu ltato dell'opera del\ 'e<lnca.zione . Come mezzo pe r l'a tt uaz ione di ta le pro– gramma il compagno nostro prepone: - Riu11io11c dei fanciulli in luo go ape rto o chiuso per far li di vert ire co n giuocl,i i11di– vid11ali_e collettivi. - Passeggiate istruttive in cami)agna . ,·i– site a.i paes i pil1 vicini. ai monumenti loc al i. .a.i mu se i. alle fabbri che più impon-tan1ti. - Le::ioni di ca11toindi1.'id11alie collettive . - Lettur a cli brani scelti atti a dare al fan- oiuJlo nozioni incont estabi lmen te \·ere e pos i– t ive. tenendo lo così lontano da tutto ciò che è p,reg iudizio relig ioso e soc iale. - Le=io11i ·uarie illu st rate da 1proiezioni le qu a.li servono a rendere le le21ioni st es se più atttraenti ed efficaci . - Recita di co1w11cdie opport unam ente scelte il cui scopo non sia sohmente il di– vertimento. ma anche quello morale ed i5trnt– t i\ 'O. bronz ato, 111·nuir na\·ano e rn·infondc\·ano fer– ruezz·,. ).lalz .. ,1110 1·1,1·a n1c1. tutiua . la fulla era corsa '-'ngli usci <klle crt'-'P, " a lle finpst re a.ppa ri\·a– no 1)n1brP scmi\'estite. SPgui,·:uno una. \'i:..i lun ga e di ri th,. \"icini..;;– :--irna Hl 111r1·c·.itn, do\'e i .\loldavi si di sp0 ne– nu10 già coi loro carr i a cui erano aggiogati dei l>twi. I.a da. in sa li ta. co<:.tcggia-..a il cimi . tero. La mattiw1ta era gf•li rla. E' ,wbbios:1.. Ca– deYa una pi,,~·APrelbt 111i11utu. Fn1 la nelihia si s<'orgenu10 i cipre~:-.i del cHmpo-anto : le sommità. dcli,.. tC1mhe s11pernn11111 i c·,w<·elli ar– rugginili e l' un liclo mur o di cinta. La~f'i:nnrno il 1·irnitcro '-.Ulla nostra d1: .. L1·a. ).fi JHlJ'('\ a ,·i !.{'1!;1 rd(,L''S·' -=or•irf'SO, fr a la IICb– hia. u Pr-rrJi,, a11d:1t.P /L 111ùlirc> su i camp i di IHtttnglia tn11tl' rnig lh da di miglia, lonta no, quHnd,, potre ... 1,, rnrwir qtii lntnoui lla111enLe, P riposard ~olto Jr- n1i(' rrof'i <li Jeg-no o IP inie h1.s're <li pif•lra'! Hestnle, l't'Slalf> dunqu e! u. ).la IHHl ci f1•rlll Htl''JllO. Ci tra!-<'illa\'i-l, unn for1.:1 ris1·ura " 'i<'011oseiut.1, ta lf' che 11011 ne r•si--L<m11li pio fol'm id uliili e:11l11t lrrrn_ Ognu– no <li noi fo--s1• shto solo sareh/J" rima~tn · 111n la llla'-<::ll .pn 1·P<lf•\'H, <· non rra nt• la di sr i– plit1fi, 111• la <•o-..,·iem. 1 dPI ~uo liuon <liritto. ni• un s1•11ti11111to di o<li11 pn un ig-noto nc-miro r·IJe la ~ping,,,·a. " n(lm111Pn1, la paura di un r·astigo, uw unr, ,timolo cirr·o (',I incqsrirntP r-!1e pP1· mollo INn·,o am·ora gnide rà l'uina 11ilà a s:n1~11i1111sf' g-m-n-r, r clic P la ca,11<.;u pri– ma <IPJlf' nr>,tn• '-offerc111R P di•llr no<..t1·e S\"en– ture. DiPlm il rindtf>l'O si stt•11<le\'a una pra.!Pda la rg-a <• '-('r)llf\1ti1ta che ~i perdr\":t nPJla nrh– liia. J.·1 pio1?.ui:r r·arlr\':i. piì1 filt:1. in <p1:1lt-he punl,, 1,, rnhi <li~giungen lo~i. Ja~f'ia\·a,10 JHl'-– siu·P un 1·:i~cd{J di SCJ!<• rhr• foc:1•\a l1ril!Hr 1• ro– m,, nr!!'f•nh i m-.·,..._,d ril,lirp1i rli I it>-'.!J:.\"h. l.. n nr•IJl,i;1 ~wJ<ht!nava il prat" \"f'>r<f.,e h (·1111in:1 Reato di diserzione! Per chè le donne che lavora no negli stubili- 1ne11tiausilia rii non ·uada110i.1contro a spia.– cevoli sorprese, crcdwmo bene d1 pubblicare il reso conto di u11processo svoltosi davanti al Tribunale .ìli/itar e di .ìlilcwo. Dinanzi al local e Trii>un-ale militare è co m– parsa una 1donna. cena Gusmaroli impLLtam di .. dise rz ione per avere abbandonato i! po– sto che occu,pa,·a ~,1, uno stab ilim ento aiu\.5Ì– lia,rio se nza autorizza12ione. Di.fese la Gus.marol i il compagno a\ "1\·ocato Alfredo Podreider .sostenendo validamente il pri.nòp io che la donna assunta in sen·izio in uno sta bilimento aus iliari o non pu ò esse re tr at tata come si tiratr:a 1111 so'.dato. e ch e non possono rit enersi aboliti il diritto e le libertà del la\ ·or o. 1l;a g li argomenti ;;trettam ente lagi 1ci e forti del difen so re non ,riuscirono ad evitare che il Tribunal e mili.tare con dannasse la Gu– sm a1-oli .a, tduc mes i d,i reclus ione . no-n di più pero hè l'impu tata fu ritenuta affetta da semi– infemni tà di mente. L'avL Podre ider. data questia sentenza, ha pre se ntato t1111 ricorso al Tribunale Sillpre– mo e ha richie sta lii. libertà prov \-isa-ria della impu tata . S-u que sto proces..;o , sulila sentenza emes – sa. niiehiamfamo l'attenz ione 1delle donne Che offrono la propria opera agli st abilimenti aiu– siliafri. Quando ,·en gono inga1g-giate es se non •sono avv ertite della gravità deigili impeg .ni che assu mon o? Delle res.ponsabi litù alle qu-aE vanno incon tro? I.Ja con .danna della ,Gusmar oli è pe r tutte un aìvvertimento . Se Yeni.sse .ritenuto co me definitivo da.il Tribunale sup remo il giud izi.o del T ribunale militare di ).lilano. le donne laYo.ra111ti in Stabilimenti ausiiliar i che la– sc iass ero il po-sto lor o senza autorizzazione \·errebbero ritenute co lpevo li di disorzione e potireb bero essere condannate da tre a cin.q•ue anni di reclus ioJ1e. A co1 1plemento ,della notizia data dall'A– vanti! su.lla con danna della disertrice ( !) Gusmaroli, co me conos.cente delba famiglia posso dare .que st i sohiarimenti: Alla Gusrnaroli . ohe en-a giià stata g.ra, ve – mente: ammalata alcuni anni prima. il la....-oro al tonnio nell1officina produce\·a dei notevoli e ,p.reocct;p.ant i ,disturbi nervo-si, in preda a,i quali éll\·eva anche attentiate a:la 1pr-opria ,··ita . La mercede <li 2 lire al giorno. -unita a quel poco che 1guadagnarva110 le sorelle minori. cosbitui1vano tlll mass imo di sei lire , con ou~ do\ ·e\·ano \·-ivere in sei perso ne! Petr queste ra gie1ni la. Gusmaroli. conformandosi ai de– sideri della. madre. aveva chie st o il 1:c~n zia – mento pe r n10ti\·i di sa lute e di sa.la111io. La Commiss ion e senz' altro rifiutò: ed ess a. non potendo più continuare. ab band onò il posto. Ora se per la pietù del caso il Tri bunale ·nilita re . mettend oci tutta la buona \·o lontà . pot e\·a ridurre la pena a so li due mes i. questo non i.mplica che ,il reato di discr=io11c. impu– tato alla operaia che abba,ndona il la\·oro sen– za autor izza zione , porti in tempo di guer ra la pena. da cui non si può der oga re. da tre a cinque anni di reclusione. E con questa bella prospett fr a si spera di ottenere una ma gg iore inten sificazione del la– \·oro femminile negli stabiliment i ausiliari! Si dice che fra alcuni gior ni comparirà anche . da\·anti alla g iu st izia militare . per lo stesso tito lo idi disc r.:ionr una donna in i3ta – to di éll\·anzata g,ravidanza ! c-t1P ctpparh a. fr a le due lun ghe c:0lon ne di sol– d:11 i che ri .prcce·le \·an n. T nh' olt~l le hair~nctLe nicrndaran lampi. I pezzi d"artii:dier ia r ifra n– gendu 1e1:entinc1mente un ra~g-io di sole. o-et- 1,a.vano bagliori \"i\'i e fu ggenti come m ?te:~1e. TalYoltn le :7ub! ~3'~d clen~ a~·a n o, s'in cupt\·ano, mentr e la pwgg ,a s.1 1·0Ye::.c1aYa in rafflch e i1n– petuo:-.e. Oupo qualche Ol"a sentii un filo d ·ac– qua con er mi per la s.chiena. L a prima Lappa. era bre\'C; non c'erano che ,·~n ti chi lometri _da Ki chcnev fino al d llagg io d1 GaurC'rn, e tutta\"i:t, IH ma11ca nza di abitu – dine. ed un r·adro di \"enti o \'enticinqu e chi– \ognunmi rni sfini rono tanto. che giunto alla enprurnu r he d an'!va no ass ep.na ta, non ebbi <..ul>ito 1:i fol'za di sede rmi. ).I 'a:ppng_!{iai al muro ro llo zaino in ìspa lla , ca , ico di tutto il 111io ~qu ipagg ia.mcnt o. col f11cilr in nrnno. e l'PsU.1.1 rn~ì una. <liecina cli minuti. _L"11. sol~lato _che anda\a. a prov,·c-clei-:--i il ra.n. rw, 1mr11rto--ito. pre,:;e anr he la mia ga mella. n11~ tornando tro\·ò che dormh·o pe~antC>n1ente. Enrno le quattro clc>I mattin o, qu ando fui <le-;tato dalle not e e;;triclenti clell:L tromba che suo n~,-;:i la sveg lia. Cinque minuti dop o mi tr?, a1 m f'nlonw1 su lla st rad a n.rgillos a e vi- 1,w1da .. ~otto ·una. 1)ioggia. fine e penetrnnte. DaYanl1 a i:ne e era una ~chiena qua lun que i·,m uno zamo cope rto di pe lle di monto ne' una g;~111ella dH' risuonava ad OJ?!li paç.,o. ed un rucrle <;.u ~ma ",palla. Di etro rli me. al ntio fìnn~o, rna, cinrn. no uomini ç.imili in tutto, tu!t1 .11g11.alm ent ~ \'e-ç.titi d i $?'rigio e rlle i pri– llll !?_H11·111 nrH1 l't\J<::CiYoa rlistinguere fr a Jrwo. (('onfin1u1,. Annonamento annuo alla"Difesa,,L 1,50

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