Critica Sociale – anno XXXVIII – n. 6 – 16 marzo 1946

98 CRITICA SOCIALE partito -confessiònale a 1,is,olvere convenientemente i. moder– ni pr,oblemi della società. Parlavo l'altra volta di crisi della nos'lra cultwra cattolica e intendevo enunciare oonsidera.iio111i e constatazioni assai sempl1ici, che altri prima di me hann~ fatto. Da una parte la .polit,ica della ·Chiesa nel secolo, soorso, .che riusci a re– spingere da sè la parte viva del paese, dall'altra la soristia– nizzazione della società italiana (quali siain,o le caus~ e tra chi vada div,isa la oolpa qui non interessa) hanno portato ad una anemia di valori nella cultura cristiana; e non ba– stano a smeri-ti,re tale constatazione le nobili eccezioni e le attr~zzatissime scuole catll01iche che sii potrebbero elencare. La 1):orghesia, la quale ancoira monopolizza la cultura e, pur frequentando l•a chiesa, è àssai; blandamente cristiana, dà alla sodètà med,id e avv-0cati e tecnici e insegnanti, ma non (là p1iù sacerdoti, e questi vengo1110generalmente reclu– tati nelle campagne, òa una classe cioè culturalmente [.>iù arretrata. Di qui l'i1Dadeguarnzza dell'insegnamento nei Se– minari, dai quali esoo1110 uomini ,che (e lo oonf essano loro stessi) oon òis.agi-0 •battag1iano e si inseriscono nella cultura moderna. Dii qui ·infine ,quella ,politica oonservatrice che nel mio arti-colo denunciavo. A tale de111uncia il Malvestiti oppone u~ elenco di stu– diosi cristiani: non 00111servatori; il cui animo è aperto al problema sociàle, ma po,ichè dal Ketteler al De Curtins i nomi che cita so1110(tutti, meno il Tonio-lo, rara a-vis) stra– nieri, l'elenoo non serve che a confermare l'accorata con– st:at.azio111e che ,i cattolici ital1iani sono fermi su una posi– zione più arretrata di quella .dei cattolici di altri paesi. Ci accusa infine il Malvestiti· di' « studiarci alla mercè di schemi o-ttocenteschi o>. Abbiamo cericato di accontentarlo e di aggiornarci sui testi, demoorist.iani per quanto concerne la più recente azi:one politica dei .cattolici, ma 1110nne ab– biamo ·ricavato alcun 00111.forto i l'articolo « Cristfanità >> di• /. c., comparso come fondo su Il Popolo del 28 agost,o 1945, dopo aver lamentato la funesta :alleanza degli interessi re• Hgios'i con quelli del legiu,irnismo e dei ceti oonservatori nel s·eco.J.osco,rso, passando all'uhima esperienza del nostro paese afferma: « È ,penoso riconoscerlo, ma lealtà lo· vuole: i principi cristiani non hanno avuto nessun potere nell'os-ta– oolare e sbairrare il passo ai: nazionalismi aggressivi e con– quistatori ». · Ha bis.ogno•, .il Malv· est.j.ti, di documenti che rendano più vivo e meno velato il l amento d 1 el democristiano_/. c.? *** Ma è su un altro ,terreno, pm sereno perchè sgombro da. prc,occupa1Jioni polemiche, che vo,gliamo oondune il di– sc,o.rs.o 00111 il Malvestiti. Egli s-eml:ira sinceramente · s,impa– tizzare ,per la posizione democratica del nostro socialismo; vorremmo vederlo altrettanto comprensivo circa le ragioni che possano indurre un oristiano a non militare coi democri– stiani. Senza ,tirar fuori la favola della pagliuzza e' della trave, il Malvestiti ci permetterà di riba,t:tttgH che, per quanto po·oo, noi socialisti siamo sempre più definiti di loro. Co.foro che hanno gli occhi add-0sso a noi godono del nostro artioolar-ci in « 'tendenze », perchè sperano di ve– derci an,oora una volta divisi, ,e non pen.sano che le nostre molteplici « tend'enze » sono gi:à la pirova della democrazia del partito e -chti, malgrado tutto, ciò .che oi unisce è ben più forte. e p-iù esteso dr. ciò che ci divide. Lo stesso Marx, il d,r.a,ppo rosso agli occhi dei òemocri.stiani, potrà per noi essere og-g,etto .cl.i ~nter,pr·etazioni diverse, mai di seissiòne, perchè, pur ammettendo che al· socialismo si possa airrivare d.a qualsiasi premessa d-0ttrinale, un socialismo che ripu– diasse totalmente Marx suonerebbe al nostro orecchio per fo me1110 ingenuo e strano. Essendo precisi i problemi e le pr=emesse sooiali e ,politiche da cui partiamo, precisi diven– tano il 1pro,gramma e la meta del nostr,o partito. Quali sono invece le premesse .d'a cuu. ipartite voi, o amici ' demo-cristiani? Prescindi.amo dalla vostra dottriiia sociale, che .oont.a per quel pooo èhe conta oo·me ispiratrice delle azioni politiche, e veniamo alla ir,icerca dei fattori ·che ·o ooncr·eto tengono assieme gli uomini del · vostro partito: ci troviamo d,i-nnanzi al paradosso d! un raggruppamento polit-ioo tenuto urJlli;toda un ,denominato-re comune che non è nè polit:ioo nè sociale, m1;t è puramente' religioso,. l'ag– gettivo (< cristiano », so•tto il quale convivono abbastanza . pacifiCJameltlte (e in questa pace è il. male) opposte tendenze . . \ p,olitiche e socii'ali-, .che valliilo dai monarchici del sud ai repubh~icani del nord, dai latifondisti della Sicilia· ai mi– gliolini. Vo·i sottol,i:neate -00n ironia il fatto che tira i socia– listi ci siano dei cristiani e d·ei ma•terialisti, ma c'è. da ri– dere ben pi'ù forte delle ,d:iivisioni politiche e soctiali del Bibffotecm-t@ i rio Bta ~t) divisioni religiose del ·-oos_tro partito. Il che non ha bi.sogno- dii aimostrazioni: nella que· stione istituzionale, ad esempio, tutti converranno che è faci,le mettere d'aooor,do due socialisti, anche se l'uno è cre– de111,te l'altrio no, mentre sarà arduo, mettere d'accordo due cristiani, di cui l'uno sia monarchico e l'altro repubblicano. L'aggettivo « cr,i:S.tiano », ,politicamente, non qualifica."' Le vostre divisioni politi-che e sociali neutralizzano la bontà ,delle ispirazioni douri111arie e delle formulazioni pr-0- grammatiche del vostro, partito• e ne fanno la massa pesant-e d-ella poliùca italiana ( « l'elefante o>, oome lo chiama Aldo Airoldi su Tempo). Fattor·e d'iner1Jia dulllqu·e, non d.i rivo– luzione, tanto più che dell'eterogenea oom.posizion~ del vo· stro partito avvantag-geranno sempre le componenti conser– vatrici, ,più rpotooti• e influenti. Gli atteggiamenti recen, tissimi della vostra politica lo òimostrano. · All'assurdo di Ui11 ,partito cattolico, ebe sul piano politico non ha nessuna ri•vendticazione religio,sa d·a fare e nessuna mi111 oranza da tutelare, in un :paese totalmente cattolico, poteva arriva.re soltanto u111acultura cattolica arretrata ·come la nostra: b en divers.o panorama presenl'erebbe una cultura cattolica vlilva e moderna, -capace ,di permeare d·i sè tutti i problemi del~a nostira società, non .chiusa in un· partito con– fe'ssio111ale,m.a lasciata libera e diffusa come liinfa vitale in tutti i p,ro,grammi, per illuminarne le mete oon · 1a luce im• mortale del Cristo. Ma intanto, di grazia, lasciate che almeno i credenti i quali senton-0 viva e insosti·tuibJffe .l'esigenza ~ontènuta nel mito sooialista (e 1110nper ·questo rinunciano al mito cri– st~no) possano, comba:ttere la foro battaglia senza il vostro sospetto, sooza il vostro, sarcasmo. · UGOBERTO ALFASSIO GRIMALDI Sull~ origine del termine "Socialismo,, . , Due soriuori di oose sociali si son contesi il vanto di aver •creato iJ termine sooialismo: Pierre Leroux e Louis. Rey– baud. « C'est moi - scriveva il '{>rimo - qui, le premier, me suis servi du mot socialisme. C'était un néologisme alors. un né.6'.logisme nécessai-re. Je forgea•i ce· mot par oppositior; à individualisme », Ed invero-, 111el1834, il Lcroux aveva pubblicnto nella Revue en:cyclo,pédique un articolo De l'ln– dividuaLisme et du Socialisme e nveva atloperato il •termhie anche .in un lavoro anteriore (1). Dall'altrò ca,nt-o i] Reybaud, nell'artiç.olo Sociàlistes socia– lism.e del DictJio-nnaine de l' éoon·mnie, politique del C~quelin <J GuilJaumin, affermava che « la .parola s-0cialiJs1m non esi·• Steva » prima del 1835, a'Ilno in cui egli incom.inciò ad occu– parsi delle nuove. utopfo e che a .lui spetta «· il tris•Leonore >> · di averla i,ntrodotta nella lingua fra1Dcese (2). Ma nè il socialista Leroux, nè l'antisocialista Reybaud co• glievano nel segno. Intalllto, nel fam:oso• gi-Qrnale Le Globe, il- sansimoiniano J.oncières .aveva scritto fin dal 183,2: « Enfin uom, .ne voulons pas sacl'ifier '·1a per&1)nalité au sociaLisme, pas plus que cc dernier à la pèrsonaHté » (3). Ciò non basterebbe di per sè a demolire l'affermazione del Leroùx. L'airgomento decisiyo è dato i,n·veoo d~ una pubblicazione apparsa nel 1827, 111èl fo'gJ.io. o-wenista Coo.pe• T(l)tive Magazin•e, dove il termine socJialismo app:are a desi– gnare tendenze opposte all'individualismo liberale (4). Siamo oo-sì risaliti indietro di divers•i anni e alla parola socia1ismo abbiamo attribuito circa otto a111nidi' più. È leci·to,- dopo iali ricerche, !l'iposare nella convinzione che l'atto di nascita della parola .sodalismo sia stata definitiva• inente accertata? Si tr<;1tlaveramente di un 'neologismo_, oo- (r) "The .tenn, Socialism, as obposed to Individualism was coined by Pierre Leroux in 1838 •>. Cfr. PfaJgrave's Dictitmar/ o/ Political Economy, 1926, III, P. 43r. Questo ripe-tJe, risalendo ,tuttavia al r832 G. PERTICONt nella sua Storia del co1t1,u11ismo, Milano, Bocca, 1,940: p, 183. . : (2l Il _Reybaud, in verità, aveva dichiarato, nella prefazi~ne . .a-1 ·:;uOI libro, d1 aver· preso a prestito il -tennine dall'Inghi!Jterra (Ètudes swr les réformateurs conte1nPorain.s ou soci,alistes modernes, Bruxel– les, I~,Jr, P. !,Il. Il sa~gfo sul Saint Simon è appunto del 18 3 5. . (3) Hu1mdwo7.:terb1~ch der St~1ts-~vlsse11schaften, Jena, 192 6, VII, pa– g~na 583. Ma 11 Grunberg è nsahto al 1831. Riteniamo molto proba. bile che nuove ricerche portlino più indietro ancora la d,a,ta della tomparsa della paroJa in Francia. · (~) A'n~e il K:irkyp_ (A hist-Orry o/ socialism, London, Il392, p. r) e 11 Mé~m _-tC!:,e. sociaUsmf en Angleterre, Paris, 1 gg 7 , p. 47) ricon– ducono 1ongme del termine a Owen, assegnandogli La data de.I 1 8 35 . Nell'E1?-cidoPledia Trecca1'1i s'.i. indica R. Owen come padre della pa– rola e il 1820 com.e data cli nascita.

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