Critica Sociale - XXXV - n. 23 - 1-15 dicembre 1925

CRITICA SOCIALE 508 A differenza però di-Francis- Place e dei gruppi radi– cali sotto ·l'influenza di Bentham, sempre ansiosi di mettere il mòvimento delle classi operaie sotto la guida illuminata di uomini delle classi medie, Cobbett simpa– tizzava col desiderio, che si andava sempre più affer– mando negli o:perai dell'industria, di prendere- nelle pro– prie mani e d1 a1<:ere sotto il proprio diretto controllo- . il movimento. Egli credeva che padroni e operai ave– vano il loro posto nell'ordh1e delle cose; ma non cre– deva che gli. operai dovessero accettare la direzione politica dei loro· superiorj sociali. Egli fu perciò uno dei potenti artefici di- quel vasto moviment-0- po'litico delle classi operaie inglesi, del 1830, nel cn·rso del quale, per opera dei più radicali,- ceme di O' Brìen, si veniva elaborando q_uella té<Jria della lotta di classe poiitica per la riforma sociale, che ·doveva scuotere così profon– damente la classe operaia inglese nel successivo pe– riodo del « chartismo "· (3). Ma poichè si verif.icasse questo· grande primo movimento autonomo di classe del proletariato. :era necessario che il movimento per la riforma elettorale del 1830, in cui la classe operaia lot– tava insieme alla borghesia, finisse, nel ·1832, colla. conquista del suffragio· da parte della borghesia e col– l'esclusione delle classi lavoratrici e che il tentativo sindacalista-owenista del Ì834, conseguente all'amara delusione pQlitica, sull>J_ss è-lin.çl :i'es_so una c-ompleta _di- sfatta. . Se al Cobbett spetta i.I merito di aver risvegliato la classe operaia alla coscienza politica, ad Owen, infatti, . tocca il primato nell'aver dato al movimentò operaio ~ un nuovo crèdo · sociale. :È, .sopratutto, nella azione: svolta da Owen dal 1830 al 1834 in mezzo alle organiz– zazioni operaie, che il Cole scorge il valore più carat– teristico e permanei1te del grande riformatore sociale. Più che il geniale industrial~-filantropo di New Lanark, il pioniere della legislazione Pròtettiva del lavoro, l'u– topista promotore di comunità socialiste in Inghilterra e in America, il precursore dell'istruzione pubblica generale. egli è per il Oole il leader della grand{l ri– volta tradunionista del 1834. Anche mentre si· rivol– geva ai ricchi. le sue idee av.eva fatto strada nelle; masse operaie. I radicali delle\ classi medie, scrive il Cole. intenti alla riforma ·politica e in buona parte espressione della. classe industriale, non potevano far · uso alcuno delle critiche di Owen alla politica del– l'individualismo capitalista e del laissez-faire; e gli stessi radicali della classe operaia, i quali, come Cobbett, ponevano la loro fede nei cambiamenti politici- ed erano ciechi al significato economico d.ella rivoluzione in– dustriale. non· trovavano nulla che li attirasse nell'i– deale owenista di un sistema cooperativo basato sul controllo sociale delle nuove forze produttive. Ma tra gli, operai, tra i più giovani specialmente, l'Owenismo • trovava eco come un messaggio di fede, che offriva ad un tempo un ideale accettabile e gli elementi essen– ziali di una politica economica costruttiva.· Il socialismo britannioo, come movimento della dasse operai~ basato sull'idea di un'azione collettiva per il controllo dei mezzi di produzione, data dagli anni seguenti alla pace del 1815. Dalla miseria degli anni del dopò-guerra napoleonico, sorge gradatamente un mQvimento organizzato di rivolta. Le nuove forze pro~ letarie, create dalla rivoluzione industriale, ed a lungo represse dalla guerra, cominciano ora a manifestarsi, .non solo cogli. scioperi e collo spirito di rivolta, ma anche colla attiva formulazione e diffusione di teorie economiche. e sociali. Hodgskin, seguace di Godwiu, e Thompson, che interpreta in termini economici le dottrine di Owen (4), sviluppano la tesi g:à avanza– ta da Owen di un compenso al lavoro corrisponden– te alla sua funzione d'« u,nico creatore del valore». Con– tro la dottrina dominante dei vantaggi della concor– renza capitalistica, Owen predica il vangelo d~lla coo- · perazione sociale e di una società organizzata· come una repubblica cooperativa di produttori. E per quanto Owen si fosse fino allora rivol-to alle classi superiori, le sue propoi;te suggerivano agli operai non (3) Sulla elaborazione di una netta dottrina della lotta di classe nel periodo dell'agitazione per la riforma elettorale si veda Beer: Geschichte des Sozialismus in England. - Stut– tgart, Dietz Nachf., 1913. (4) Sul socialismo inglese del periodo si veda, oltre alla ci– tata opera del Beer, l'importante studio del Pumpianski su Cooperazione e sociqlismo in Inghilterra dal 1820 al 1830 pubblicato nell'Archiv del Grùnberg e da me riassunto nella Critica Sociale del 15 ottobre 1912. Biblioteca Gino Bja.nco esservi alcuna buona ragione contro una loro azione diretta. sia pure in forme piµ modeste, e 'i «· villaggi cooperativi di Owen diventavano, per opera degli ope- · rai, i primi esperimenti di Cooperative di produzione ·e di spacci cooperativi. Owen non è il diretto fonda– tore del movimènto cooperativo. e del movimento sin– dacale moderno. Il movimento cooperativo; cre·ato da– gli ·operai per impulso delle sue idee, lo ha ostile quando egli ritorna dal tentativo di « New Harmony » d'America. Il movimento sindacale si è sviluppato fuo– ri della sua infl~enza, per opera di eminenti pionieri del movimento del prolet-ar-iato della grande industria nascente, quale il Doherty, ed egli ne copsidera l'a– zione in gran pa;-te sterile (5). Nè alcuna simpatia ave– va Owen per · l'azione politica diretta alla riforma parlamentare. Durante il periodo della agitazione per la riforma elettorale l'Owenismd fa scarso progresso tra le i;nàsse, tra~cinaté nel vortice dell'agitazione alla coda della borghesia radicale. Ma la riforma eletto.– raie del 1832, che dà il potere alle classi medie e lascia senza voto e rappresentanza politica il proletariato, dà particolare risalto alle antiparlamentari idee owe– niste e l'owenismo diventa l'appello agli operai a con– seguire coll'azione çliretta ciò che la riforma politica non aveva saputo dar loro. La cooperazione diventa il credo (I.ella classe operaia: Cooperative, Borse del lavoro. sindacati operai per ogni industria e sindacati interprofessionali sono considerati ! mezzi per creare il « nuovo _ordine» cooperativo. La nuova società, se– condo questi pionieri del moderno sindacalismo e gil– dismo, doveva essere fondata sulla libera associazione dei produttori in «gilde,, e società industriali abba– stanza forti da rendere superflui gli imprenditori e lo sfruttamento del lavoro p~r il privato _profitto. Stru– mento di ques1a palingenesi, la « Trade Union », non più considerata organ,0 della p.ifesa di mestiere, ma organo dell'azione diretta della classe operaia per la sua emancipazione. strumento per l'attuazione pr·atica del socialismo. Nello statuto della Confederazione na- . zionale del lavoro, la famosa Grand National Conso– lidaled Tràde Union, creata al Congresso del 1833 dei delegati delle Cooperative e delle Trade Unions come organo centrale di coordinamento di tuttò il movimento operaio. si afferma: che, per quanto il fine della Con– federazione sia.· iri_prima istanza, quello di migliora– re i salari o resistere ad ulteriori riduzioni dei me– desimi. e quello di ridurre le 9re di lavoro, il grande · fine ultimo della medesima. è queno di stabilire· i per– manenti diritti ael lavoro e dell'umanità e di promuo– vere il mutuo appoggio degli oper_ai per costituire « uno stato differente di cose». Il « nùovo unionismo » del 18_;33-34 si dWerenzia perciò profondamente così dal– l'unionismo corporativo degli operai qualificati prima della 'legge sui sindacati del 1824, come anche dal mo– vimento sindacalista politico del proletariato industria– le del 1830. La crescente proletarizzazi:oQe della clas– se lavoratrice.~ gli orrori del sistema di fabbrica ini– ziale. il mito diffuso dal credo owenista che l'orga– nizzazione di un ordine sociale cpmpletamente nuovo fosse questione di pochi mesi, la sfid11cia nell'azione politica per l'esito della campagna: di riforma nel 1832, tutto contribuisce a dare immenso sviluppo al « Sin– dacalismo owenista » del 1834. « Owen era partito per fondare comunità ideali com.e niezzo per rigenerare. la società e approdava al movimento tra_dunionista. mo– derno, preparando nel contempo la via all'altro grande movimento operaio di classe mod~rno, quello della cooperazione» (6). Le speranze dovevano essere però presto deluse~ dopo che per opera del mito owenista il tradunionismo si è diffuso con rapi<;J.itàvertiginosa, trascinando nel suo vortice, non solo grandi masse operaie, ma con– tadini. donne, classi medie, la resistenza padronale e la reazione dello Stato abbattono, con altrettanta rapi– dità, il movimento. « Il millennio non poteva essere conquistato così ·facilmente, come Owen aveva pro– fetizzato». Dalla disfatta del sindacalismo, risorgerà (5) Sui rapporti tra Owen e le Trade Unions si veda,.oltre ai citati scritti di Beer e di Pumpiansky, il notevole studio dello stesso :Pumpiansky: Zur Geschichte der. Aufange der englischen Trade Unions. - Ergiinzungsheft zur • Neuen Zeit • N. 13 (9 agosto 1912). (6) Su questo interessante primo esperimento di ~ sinda– calismo--0wenista • il Beer e il Pumpianski nelle ·citale opere hanno portato materiale molto int{lressànte a complemento d~ quello contenuto nella classica storia dei Webb.

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