Critica Sociale - XXXV - n. 23 - 1-15 dicembre 1925

riti ca • oc1a e RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno:· Anno L. 24 •- Semèstre L. 12 - All'Estero: Anno L. Jt. 30 - Semestre L. 15 DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - .AMMINISTRAZIONE:_ Via Omenoni, 4 • Milano Anno XXXV - N. 23 Numero separato L. UNA _MIiano, 1-15 Dicembre 1925 , facciamo .viva preghiera ai nostri amici . ·blocco borghese contro il blocco proletario; i dì voler rinnovare con cortese sollecitudine s? st enitor~ della prop~~età pr~vat~ dei mezzi , . . . . . . . . , d1 pr-oduz1one contro i sosten,1tor1 della pro-- I abbonamento e d1 formrct nomi d1 proba- prietà collettiva.· La borghesia"non è una; il bili abbonati cm poss1ç1momv1are numen · P_arlamento non ospita, non può ospitare l'u- d' Sa2'gto. nico partito borghese contro l'unico partito 1 ..., socialista. Se ciò ha da essere, reclamato dal SOMMARIO POLITICA E ATTUALITA': L<i cri8i fra·nue8e (Rabano A1auro). n pi·ogrnmma di Heiàelberg: La àich·iarazione di pt'inc·ipii (Il Vice). STUDI ECONOMICI E SOCIOLOGICI: La sooializzazione nell'agricoltura·- II: La socializzazione della· pie• cola pro_prietà; L'Industrializzazione dell'agricoltura (La Critica So• cl11le e Carlo Kautzky). · Le •altre• otto ore (f. t. e Luigi Plerard). FILOSOFIA, LETTERA TURA, FATTI SOCIALI : Ciò ohe Bi BtlN'1npa: Movimenti sociali e polltloi In In,ihllterra, dopo le guerre napoleoniche (f. p.) , . Pabio Jgleatas (La Critica Sociale). · Puòbiioazioni verven,uto in ào1H>. La Critica Sociale 11 cl 1926. · La • • cr1s1francese - Gli uomìni sono assai corrivi a generaliz– zare tn speranza o in timore le proprie 1espe,– rienze. É _questa la causa più freguente e 'più grande dei nostri errori, così di ragionamento come di pratiça. La crisi francese, che è reale e prof onda, si vuole da troppi modellare sulla crisi italiana del 19-21, sboccata nella rivolu– zione fa~c_ista,e da questa trarre gli oroscopi. Innegab1l~ sono le analogie, ma innegabili! pure le differenze sostanziali. Le analogie si riassumono tutte nell'affaticamento• del re– gime parlamentare; le differenze si concre– tano nella diversità della m·orfologìa del plesso economico - sociale dei due Paesi. Il Parlamento è stanco di un sopralavoro sem– pre crescente, conforme al crescere ed all'in– tensificarsi dei rapporti sociali. Il ·Parla– mento più estend-e la sua autorità di legisla– zione e di sindacato sul Governo e meno trova la nuèleazione di una.forte, compatta, as·sidua maggioranza. Esso si rompe in partiti, in fra– zioni, in gruppi, che stentano a ricomporsi in unità di fronte ai grandi problemi della N a– zione. Di· quì la crisi dell'autorità, la debo– lezza dei Governi e il loro mutarsi vertigi– noso, caleidoscopico in figurazioni sempre pìù effimere. - La crisi si profila in forme diametralmente opposte a quelle che il semplicismo scp.ema– tico della tradizionale intransigenza sociali– sta va da tanto tempo preconizzando: il Biblioteca Gino Biancò bisogno dei nostri schemi intellettuali,· biso– gna preliminarmente aholire il Parlamento ed il parlamentarismo. Ai socialisti di con– siderare se ciò giova agli interessi politici del!a classe lavoratrice; se, cioè, giova incal– zare furibondam.ente, spietatamente, la crisi dell'istituto parlamentaré borghese, determi– nata dal fatto che su .quel terreno la borghe- . sia, anzich~.- riassumersi ad unità, si risolve in differenziazioni politiche. · I socialisti francesi sono ·stati finora par– lamentaristi e cartellisti. E continuano· ad es– serlo nella più candida buona fede. Del sinda– ~alisrno rivoluzi0nario antiparlamentare non. sono in Francia altro che avanzi. 'Di nessun altro, come del Sorel, si può dire: nemo pro– pheta in patria. L'autore delle Réfléxions sur · la violence lavorò in modo quasi esclusivo per l'esportazione e il suo mercato prediletto di consumo fu senza dubbio l'Italia. L'orga• nizzazione operaia in Francia -è molto meno ardente deH'organizzazione politica e non ha affatto accentuazioni antiparlamentari; -piut– tosto ne ha in senso contrario. Il perchè gli eletti socialisti al Parlamento' francese non hanno alcuna pregiudiziale, nè espressa nè sottintesa, contro il Parlamento. Ed anzi, con– tro tutte le velleità spiegate di dittatura si schierano risolutamente in prima linea. N ul– ladimeno una certa fatalità vuole che i socia– listi· francesi, agendo dall'interno del Parla– mento, come altro, e tra i più potenti, dei gruppi parlamentari, contribuiscono al suo affaticamento e, per quel che si è detto sopra,· all'intensificarsi del ritmo delle crisi di Gabi– netto, non potendo per il loro numero esiguo assumere la responsabilità del Governo e non potendo per il loro numero ingente lasciare che si costituisca un Governo fermo, senza di loro, contro di loro. Nec tecum nec sine le. Il· Cartello delle Sinistre sembrava dovesse risolvere le difficoltà con la creazione di una maggioranza democratica-socialista. Ma i so– cialisti limitarono l'assunto del Cartello delle Sinistre, in due modi. Primo, facendone un organo di azione esclusivamente elettorale e parlamentare. Secondo, proibendogli d1 di– ventare un partito di Governo, al quale essi portassero la collaborazione per tutta la gam– ma della responsabilità ministeriale. Il Car-

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