Critica Sociale - anno XXXV - n. 15 - 1-15 agosto 1925

, CRITICA ,SOCIALE 179 sia possibile di ciò che vi• è contrario. Certo di tutte le cause di guerra in Europa la p.iù. paurosa, perchè la più permanente nei se– coli, è il confine franco--germanico; ogni f or– ma· di tampone a queila falla della pace de1 mondo, comunque empirico e parziale, non può non riguardarsi come ·provvidenziale. Ma il Congresso cercherà che le sue risolu– zioni riflettano un'unità inspirativa, quanto si voglia aderente alla realtà ,ed ai suoi biso- . gni particolari. Perciò mal si può transigere sul Protocollo, appunto perchè questo tende a creare la So– cietà degli Stati; tende a crearla come diritto sostanziale e come diritto formale, per i dirit– ti e gli obblighi di ciascun app_artenente alla Società e per la procedura onde farli giuridi– camente valere. Per noi ....:_ tanto per addurre un esempio - la questione dei debiti fra alleati non è una questione ... degli alleati; non è· materia meramente contra.ttuale di diritto privato delle nazioni; è vera materia di diritto. pub– blico delle nazioni, poichè trattasi di fissare i limiti giu:ridi~i delle obbligazioni. tra gli Sta– ti, e se sotto la specie eterna degli Stati siano ammissibili gli obblighi sotto identica specie èterna-. Per istinto e per ragione,- noi ci ri– voltiamo: La guerra fatta in comume per uno scopo co.mune fonde in una realtà, unica tutti gli :apporti di uomini, di cose, di armi; non è aip.missibile ne nasca un rapporto privato di arricchimento per gli uni e di impovarimento per gli altri associati. Ancora più inammissibile è che le genera– zioni presenti e responsabili della -gverra, delle sue devastazioni e delle sue ruine, pre– tendano tramandare ai posteri più lontani, per un secolo e più forse, il. c9mpito della, ricostruzione, e tale ricostruzione distribui– re nel rapporto delle classi secondo l.a ra– gione iniqua delle pres-enti. CQndizioni poli– tiche e sociali. La condanna delle generazio– ni future del proletariato a produrre ,esclu– sivamente per restaurare la I ricchezza nelle mani della borghesia che l'ha dispersa, •enon senza dolo malo di particolari accaparra– menti imperialisti, è una... schiavitù. che il diritto nuovo delle genti non può consentire. I• bolscevichi hanno già, alla Conferenza di Genova, prospettata vigorosamente, come– chè, per necessità, in forma particolarista, la tesi che ha una portata etica e giuridica il– limitata. Essi allora fecero intendere ·che era infame eh~ il proletariato redento della Rus– sia dovesse la~orare per pagare capitale ed interessi ai portatori di prestiti fatti allo Czar perchè avesse il denaro necessario per im- , bestialire contro il suo popolo nelle infami reazioni militariste-poliziesche e nelle guerre folli> consacrate alla disfatta dai latrocinii e dalle dilapidazioni militari-burocratiche, che .cominciavano - Jov,is ad exemplum - dai Granduchi... Ma i bolscevichi si ritrassero ben presto dalle giuste posizioni. Con quel cinico opportunismo che ne regola tutta la politica, non insistettero nella sacrosanta ri– vendicazione; anzi lasciarono anche intende- 8 i bliote ca Gino Biancò r•e che,. se si concedevano loro nuovi-prestfor, avrebbero anche riconosciuti gli antichi.. .. Non fa nulla. La Internazionale, che sente la sintesi nel processo storico del div,enire del socialismo proletario neI tempo e nelJo. spazio, non potrà mai riconoscere la giuri.,. dicità dell'essenza dei debiti interalleati, e, · quello che è peggio,. sanzionare lo· sfrutta– mento a sangue del prQletariato futuro per soddisfare i preseriti borghesi creditori e continuarne all'infinito il privilegio nei loro eredi. PEff ff secondo Congresso deila Internazi_o– nale rinata ad Amburgo, la via delJ a pace e· la via della libertà sono la via stessa del so– cialismo .. Economia e finanz'a, come politica e geografia, si compenetrano. . : La questione dei debiti interalleati oggi è empiricamente posta dai Governi interessati– sopra la bilancia della capacità di pagamen– .fo. I Goyerni nazionalisti non hanno nessun senso della li6ertà della nazione. Altrimenti una simile concessione li farebbe insorgere, perchè, evidentemente, consègna lo Stato de– bitore a tutte le inquisizioni dello Stato cre– ditore. É come la Commissione di sorveglian– za sul disarmo dei vinti, ,.creata dal Tratta– to di Versailles, accettata di buona volontà ed applicata a vigilare lo stato di disarmo ... della economia e della finanza nazionale. I:a questione dei debiti interalleati devesi, porre come questione universale, ossia devesi porre in funzione di tutta la Ricostruzione, a cui ugualmente éonferiscono le questioni doganali, le questioni monetarie, le questioni delle materie primè ( che, a lor volta, impli– cano i criteri deH' assestamento coloniale •e il giudizio. della distribuzione territoriale de– gli Stati di fronte alle possibilità d'espansione per via di .mare ecc.) Il perchè la pace e la libertà - politica ed economica _e_ del mondo il Congresso la cercherà nell'unità solidari– stica dell'Europa, nella sparizione delle bar-. riere doganali, cominciando dalla· formazio– ne di unioni doganali, pronube a loro volta di union; politiche federative, essenziali per di– stribuire ai' più lontani retroterra i vantaggi dell'approdò diretto al mare,_ indispensabili per neutralizzare gli irredentismi furenti e placarli ed educarli ad una realtà umana su– periore alle ostili~à razziali ed etniche, contro le quali, del resto, per quel che valgono, si reclamano le più ampie autonomie culturali, religiose, amministrative, per le minoranze incatenate negli Stati plurinazionali. La iniqua distribuzione coloniale, rispon:. dente alla iniquità dei monopolii delle mate– rie prime, implica la necessità, per il Con– gresso, di precisare il suo pensiero così per la tradizionale condanna di ogni brigantaggio di guerre coloniali, di ogni infame sfrutta- . mento· degli uomini di col ore, come per il riconoscimento della valorizzazione dei ter– ritorii inesplorati e incolti nel mondo e del– la inevitabilità di una doppia corrente di assorbimento e di restituzione di ricchezza e di civiltà fra il mondo pervenuto ai fastigi

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