Critica Sociale - anno XXXV - n. 8 - 16-30 aprile 1925

OR.ITlCA ,SOCIALE 99 DISCUSSIONI Di PARTITO Il Congresso unitario di Roma e le successive a~semblee milanesi che ne resero conto e ne na,ff ~rma_rono_ _i deliberati hanno affacciato, o meglw naffaccwto, alcune - più che contrasti - sf~mature e screziature di pensiero e di at~eqqramen/i o stati d'animo su . talune que– st.wnz. ~~e e appunto nella natura e nello scopo· d,_,tutll l Congressi di mettere in luce per una pm sempre schietta chiarificazione idi quella ·c'!,e è la coscienza e la concezione f ondamenlalc d~ uno stesso partito. Quelle sfumature e scrc– zr?ture - che fornirono alla ignoranza ... sa– pient e di parecchi giornali avversar'i il vre– testo P.er farneticare, nei sensi più opposti; di ravved.•menli o di ritorni- del soc.ialismo unitario sulla propria dottrina - furono in qualche modo, assorbiti e risolti nella unanimi{à dei due Ordini del qiorno rispettivamente conclusivi. E ciò per il pubblico grosso e per il grosso del partito potrebbe, fo1:malmenle · bastare. Ma G.:ovanni Zibordi, analizzalor~ sottile delle "}utevoli. psic~lo9ie .dei partiti in genere e ana– Zlz=atore spec·allzzalo, vorremmo aggiungere di quella del partito in cui milita non si don– tent? delle co1_1clusio_ni uniformi, 'risale di pro·- ~ posLto <;1-ll~ d1sform1 premesse che in quelle c?ncluswl!-1 sboccarono e si pacificarono, e ini– :nq.· ~u dc e.s~e . una discussione che noi pur(: s~zmram? utcllss.cma. Non· che egli pensi, nè che s,. pensc da nol, che quelle screziature minac– cwssero screzii profondi, che per quelle sf u– mature qualc_he cosa potesse sfunrnre, ·come vorrebbero_ gl! avversari·, dall'anima profonda– mente umtana del Partito -socialista unitario. Ma, appunto perchè siamo unilar'i... soprntulto con .noi stessi, è opportuno che anche i più ~e-1:m.accennl a di_ver~ten_ze . P_Ossibili per que– slwnt fond°:me'!talz dz mdznzzo vengano af- f ronlal! e nsoltt' dal libero e fraterno dibaltilò. Anche perchè un partito vivo, che vuol essere progressivo sì. ma non infedele a sè medesimo ha bis?gno cli risuqqiare· e rinfrescare di so~ venie 1 propri" fondamenti teorici, di risalire a q1;-ando.a _quando. ai princip'i, di tener conto d, . tutll glc atleqmamenti sinceri del pensiero dez µropr'i accoliti. Un partito vivo è insieme tradizione ed evoluzione; gli elementi giovani o. nuovz che ad esso accorrono, rappresentano in– sceme una I or:za e un pericolo; la indagine e la propaganda di ciò che il partito « e » e di ciò che « deve essb·e » non può mai languire e bene spesso è costretta... a « ricominciare >>. Ecco perchè diamo ben volentieri e con pieno n'?stro. co_nsentime:1,to le semplici e perspicue nf lesswnz dell'amico Zibordi. La C. S. Il nostro Partito discute. La Sezione Milanese, in l~e affollate e fervide assemblee, ha ascoltata e dibattuta la Relazione dei suoi delegati al Con– vegno di Roma, specialmente dal punto di vista di quelle proposizioni o «note» del compagno onore– v-0le Basso, che ad alcuni parevano eccessivamente eretiche . e auda~i in _senso teorico, e ad altri, più numerosi, apparivano inopportune e « stonate » sotto l'aspetto--pratico. · - ~-- - . · Non v'è chi non si rallegri che un partito discuta. È segno che ha un pensiero, anzi dei pensieri, cioè che è, vivo ed esiste. Cogito, ergo sum, disse Cartesio. Come prova di vitalità, la discussi~ne è sempre confortante. E, se taluno osservi che il nemico non dà tregua e che, in certe situazioni, la dlsputa può somigliare a quelle. in cui si dilettavano i Bizan– tini stretti di fierissimo assedio, si può rispondere Biblioteca Gino Bianco che un sano discutere per « definirsi »è esso stesso un modo di lotta. Un pessimista potrebbe aggiun– gere che la condizione dei tempi, la quale inibiscé più alacri attività esteriori, contribuisce forse ad aumentare una attività e combattività interiore senza proposito determinato, e unicamente per bisogno di sfogo e ·di esercitazione di energie pugnaci troppo compresse . . A parte queste coloriture psicologiche, nelle 4uali s1 mescola l'amore al Partito e alla sua integrità, e l'amore della lotta senza la quale la vita 'è sempre insipida, ciò che importa è che la discussione sia o revisione delle proprie idee, o esposizione di idee nuove. inquadrate naturalmente nell'indirizzo spirituale e programmatico generale del Partito quando si tratta di un Partito che si è costituito: or son due anni, per selezione, per differenziazione·. per separaz~one. Nel vecchio Partilo Socialista, prima delle due successive scissi-oni che ci divisero dai comunisti prima, dai massimalisti p-oi, era inevitabile che si ripetessero, ad ogni Congresso, a un _dipresso oli stessi dibattiti e gli stessi discm·sL. Erano due le~– denze. due anime, due mentalità, che a poco a poco andarono diventando due partili. L'intransigenza. il rivoluzionarismo, il massimalismo. il catastrofismo e la dittatura, eia un lato; la transisrenza. il rifor– mismo, i.I gradualismo, l'evoluzionis1~0, il metodo democratico, dall'altro. Ciascuna delle parti ripeteva invariabilmente le sue teorie, o le sue r-agioni, o le sue e.sperienze; ciascuna restava, su per giù, del propr10 pare:re; lo spostamento della massa mediana dava, di Congresso in C-ongresso, la prevalenza or a una parte, ora ·all'altra; finchè la crisi della guerra il coefficiente di Russia, e le· vicende di Italia, spin~ genclo, w-gendo, costringendo ciascuna delle due parti alle sue ultime c-ouseguenze log.iche, a posizioni estre– me e definitive, acuirono il disseQso, accrebbero la distanza, scavfir.0110 · - o più esattamente scoper– chiarono - l'abiss-o tra le due concezioni· e le due ' « tendenz.e », maturandosi, divennero due partiti: so- ·cialista, e comunista. In mezzo rimase il limbo massimalista, che vorrebbe avere' - a definirlo in <1uattro parole - i vantaggi del metodo comunista e del metodo socialista unitario insieme, senza assu– mersi i pesi, i danni, e le responsabilità nè dell'uno nè dell'altro.. · · Tenendo conto cli questo, si dovrebbe .supporre che le discussioni del nostro Partito. quello formatosi a Roma nel Settembre 1922, dopo 22 anni di di– spule di tendenze e come risultato di una serie di eliminazioni e di selezioni, non avessero da ri- - portare alla _si.lperficie idee superate e sepolte; se– polte pel fatto stesso che il nostro, essendo una frazione che era diventala partito, doveva trovarsi presumibilmente d'accordo almeno su quei certi punti fondamentali che, per quasi un quarto di secolo, erano stati oggetto di diligente abbw-attamento e sceveramen lo. Ma'. è chiaro che certe idee, o mentalifà o tra– d_izioni, o stati d'animo, anche sepolte uffici~lmente, rmascono. - Segno di una loro tenace vitalità, cioè di un fondo di ragione che hanno - dirà alcuno,. Ma non _tutte le erbe che s~ contraddistinguono per una pervicace tenacia nel rigerminare sono le migliori del :campo. *** Comunque sia, le « note » pr:0grammatiche del com- pagno Basso diedero necessariamente origine a una « reazione a sinistra», che trovò ampia e interes– sante espressione appunto nelle discussioni dell'As– semblea Mila~ese. Il dissenso si fondava, per una parte, su ragioni dottrinali; per un'altra parte, e maggiore,. su ragioni di opportunità. Del dissenso teorico non mi propongo di discutere qui, sia perchè fu assai vagamente accennato, sia perchè mi parrebbe utilissimo che, sulla stampa e

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