Critica Sociale - anno XXXV - n. 8 - 16-30 aprile 1925

i08 CRITICA SOCIALE C'è un'oppressione storica che pesa sopra _di voi, che sembra schiacciarvi ed annichilirvi; ma in essa è la condizione stessa della consapevolezza del vostro stato, della vostra esistenza di classe. Il movimento delle classi operaie ne è la con– seguenza ineluttabile; movimento che, al pari di tutti quelli che si sono presentati nella storia, a caratterizzare un'epoca, ha una sua I.dea pro– pria, che distingue la classe lavoratrice d<:tlle BI– tre classi, e dovrà distinguere l'età dei lavoratori dalle altre età. Ora il processo vitale della sloria, per Lassalle, è il trionfo dell'Idea, conseguito per la virtù intrinseca di questa. L' / dea lotta contro 1'eresistenze, contro le stratificazioni del passato, conlro le sovrapposizioni inerti, clie si oppongo– no col loro peso ·a1 cammino progressivo della storia in sviluppo: contro la materia, insomma; e nelle resistenze di questa accresce la sua po– tenza di lotta, e finisce per spezzarle, dominando e foggiando ~ sua volta la materia nuova, in un processo di superamento ·continuo degli ostacoli opposti dalla natura, dalla miseria e dall'ignoran– za. « Le successiYc vittorie su tale impotenza co.r– rispondono al progresso storico della libertù ». (Programma operaio). . Ora• la classe operaia con la sua Idea rappre– senta il grado più alto di tale progrçsso storico, perchè la sua idea è l'Idea etica universalé, l'iclea dell'umanità. « Si tralla di -condurre l'essere u-. mano àl proprio svolgimento progressivo, di al:– tuare le finalità umane, il, progresso di cultura di cui l'umana specie è capace; insomma l'edu– cazione e il progressivo sviluppo della specie u– mana nella libertà ». Dove <;ra un concetto analogo a quello che Marx ed Engels avevano espresso nel Manifesto dei co– munisti, definendo fine deJ proletariato la crea– zione d1 u;na società, nella quale il libero sviluppo di, ciascuno sia condizione del libero svjluppo di tutti. Ma per Marx ed Engels la potenza di quel ìine sta nella forza stessa· del proletariato; che · è la grandissima maggioranza dell'umanità,· e col peso della sua azione storica è perciò destinato a vincere le resistenze, quando la sua volontà sia • messa in moto e diretla dalla consapevolezza del– la. necessità storica deJ(a· sua missione. Per Las– salle inveceJ più legato all'idealismo hegeJiano, Ja potenza è nell'Idea stessa, perchè sviluppo del– l'Idea è tutto il cammino della storia. · E tuttavia Lassalle non disconosce che la po– tenza dell'Idea si dispiega solo attraverso la YO– lontà e l'azione consapevole degli uomini; e .per ciò sente l'importanza della propaganda, del– la diifusione del convincimento, de11'a1fermazioné delle esigenze. La sua fede .nella necessità in~ trinseca ed inel'utl.abile dell'idea anima e sostiene la sua stessa propaganda ardente, e suscita e sor– regge la fede dei suoi seguaci. !<'orse, all'inizio, . una fede incrollabiie e quasi fatalistica nell'im– mancabile successo era necessaria a promuo, ere il movimento di classe contro tutte le resistenze del– Fineriìa spirituale degli interessati e delle oppo– sizioni degli avversari. Anche Marx ed Engels han creduto utile, se non necessario, mantenere il mito ed il miraggio della fatalità del processo econo– mico del concentramento delle ·ricchezze, della pro.etarizzazione crescente, del .e crisi e del,1afina- 1e espropriazione degli espropriatori: anch'essi han credulo opportuno talora sorreggere l'azione di classe con la fede che la storia stessa veni,sse operando automaticamente nella direzione delle a~pirazioni proletarie. L'importante era, all'inizio, suscitare, alimen– tare, propagare e rafforzare· l'azione di classe, per irrobustire, attraverso questa, la coscienza e la vo– lontà di ·classe, sicchè queste potesserq un giorno assumersi arditamente il còmpito immane della SibliotecaGino Bianco progressiva attuazione del loro jine, per propria energia e costante attività, in contatto ed in lolla con la realtà delle condizioni storiche. E in que– sta convinzione più profonda le visioni divergenti di Lassalle e di Marx potevano avvicinarsi; e l'azione di LassaHe, creatrice del primo grande movimento operaio in Germania, poteva intera– mente essere utilizzata poi dal socialismo- mar– xista. P·er questo, pur senza nasconderci le oscilla– zioni e contraddizioni interne del pensiero di Las– salle, e le divergenze insopprimibili del suo idea-. lismo dalla dottrina critico-pratica··del marxismo, possiamo e dobbiamo, noi marxisti, inchinarci al– la memoria· di F. Lassalle, in atto di riconosci– mento del valore storico dell'opera sua. Certe sue utopie sono ormai lontane e superale; la via, che egli tracciava all'azione pratica per il trionfo del– la classe lavoratrice, è abbimdonata; ma l'apo– stolo eh~, come disse Marx, moriva giovane co– me Achille nell'atto stesso della battaglia, in que– sta battaglia ha segnato il suo titolo di gloria im– peri turo: alla caducità di tante parti della sua dottrina è sopravissuto e sopravviverà sempre la vitalità della sua azione, suscitatrice del movi– mento operaio. RODOLFO MONDOJ.,FO. Lassalle e i diritti acquisiti Il giurista e il filosofo det diriUo non lasciano pas– sare questo centenario senza inLervenire. il sistema dei dirilli acquisiti di Ferdinando Lassalle - due com– palli volumi pubblicaU~ dal Brockaus in Lipsia nel 1861 - scritto a trentacinque anni, nel tumulto di una vita appass1onala, sla come un monumento. Quel– la dei « diritti acquisiti » è la più ardua delle questio– ni di diritto privato e si allaccia in pieno al diritto pul>bli,co; e però il sistema testimonia ~lell'unità ma– gnifica dell'anima di Lassalle. Come nella questione parallela della efficacia dellr leggi nello spazi-o, ògni Stato si dibatte tra i due op~ posti ostacoli, del conservare immutata la propria fi– sionomia giuridica politica sociale, pur ammettendo l'applicabilità delle leggiJ.straniere per. certi· rapporti ed istituti giur,'idici, e l'altro di non venir meno alla necèssaria solidarietà internazionale, pur senza com– promettere il proprio ordine pubblioo interno con. una eccessJva tolleranza yerso le norme giuridiche slra– nière; così nella questione dei limiti di efficada delle leggi nel tempo co~zano due esigenze contradiltoric, e pure entrambi imprescindibili per )'esistenza di un ordinamento giurid:i,co: cioè, da un lato l'esigenza del progresso del diritto, la quale comanda di adattare le norme al mutevole spirito del popolo, senza feticismi . per le sitùazioni createsi sotto l'impero. e la salva– guardi-a di leggi anteri,ori, e, d'altro lato, !'-esigenza di giustizia, la quale impone di non sacrificare l,egger– mente le pretese validamente acquistate dai singoli all'ombra del diritto obbiettivo. vigente all'inizio della situazio.ne o del rapporto di diritto regolato in diversa guisa dalla norma nuova. Tale problema della col– lisione delle leggi ( come la chjama lo stesso Lassalle, · nel sottotitolo della prima parte) aJfatica· non meno la politica legislali.va che il diritto positiyo, per i que– siti da risolvere per ogni serie di rapporti quando la norma di legge non li abbia imperativamente, e più o meno equamente, troncati, ed infine la filosofia del diritto, pér l'esame ch'.esso implica dei fondamenti stessi del diritto oggettd,ivo e soggettivo. Il Lassalle · si proponeva appunto, col suo System aer erworbenen Rechte, di°oper~e una conctliazione (eine Versohnungì •· T.

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