Critica Sociale - XXXIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1923

:: éittftcA aoctAiÉ ~--..:.-:...:.;......;:;;..r.....;,.,,..,.......:_,._.:.:.__ __ --,- __________ _ Mi · vie di risparmiare fI pubblico denaro,· che non quella di lìmitar,e l'insegnamento ed aumenta,re le non lievi tasse s_colaistiche; ma· H Governo, che. ha colpito i salari, che ha abolito l'impo-sta suoces-soria, nulla di meglio, poteva certamente darci in fatto, di politica finanziaria. Ma, dicesd, all$: scansezza delle .scuole 'pubbliche rJ.– medierà l'iniziativa •privata,: questo è vero, ma l'inizia– tiva priv_ata non si propone « fini eUoi », non ha obblighi verso la collettivi~; l'iniziativa privata {!Onmuove che da considerazioni .partico-laristiche e pertanto essa sarà . animata dall'uno o dall'altro di questi -due-scopl: o co,n,– fessionistico - ,e soff·och~rà la libera ricerca col dogma - o ·di lucro, e .sarà inaccessibiJe al modesto lavoratore. In ogni caso, l'istruzi@ne del p,opolo -riceverà µn fiero colp.ol ' Qui •si rivela quanto fos.sè nel vevo Antonio Labriola, àllorchè, ·ricercando che cosa sia veramente progresso, . scriveva, nel secondo deii -suoi: « Sa,ggi sulla co·nce– zione materialistica ,de:J'.la storia •, ch'esso è: ,, il compendio morale ed intellettuale di tutte Je umane mi– serie e di itutte le mateniali disuguaglianze ». E spiega– va che alla g,erarchia economie.a delle classi corrisponde un disuguale grado anche deUa, coltura, nella q.uale a·p– ·punto gli, idealisti -ripongono la somma del progresso, • mentre es.sa, è in massima parte ,solo appannaggio delle classi elevate. Il progr,e.sso fu ed è, finora, parziale ed . unilaterale: fu chiamato progresso, umano, fu de-tfo natura um,ana che si sv·Òlge: esso però fu sempre rela– tivo -e inegµale, a causa deUe antitesi economiche, che generano le antitesi -sociali fino allfL più alte antitesi intellettuali. · Contro questa, prosaica asserztone, ·poteva pur ieri in– sorgeI1e il «filisteo», per usar.e un termine car'.o ai due t.ondatori del socialismo scientifico, affermand-o che lo « Stato etic,o », padre benigno di tutti i suoi figi.i, am– mannisce a tutti, cob sacrificio- della c.ollettiv,ità, quanto d'istruzione gli chiedono, •senza distinzione di classi sociali. E per l'ingenuo o-sservatote superficiale che non scorge, dentro alla realtà delle cose, la pro.fonda anti– tesi che divide tutta la .società mode-ma e- rende vuote formule l'eguaglianz11, de,i diritJti, la 'libertà di lavoro, la libertà d'i,struLrsi -· per l'ingenuo, osservatore, dicQ, l'obiezione poteva anche passare. Ma ogg.i Giovanni Gen– tile, il disce-polo di Bertrando Spaventa, il padre d·el neo-ideali-smo, italiano, s'incarica - pro-prio lui! - di distruggere la credenza idealistica nel!'« etica dellq Sta– to•• riconducend.o gli illusi e gl'ingenui alla oonstata.– zione materialistdca di Antonio Labriola, che sarà pro– saica quanto si vµole, ma è tale .solo in quanto è prosaica l•asocietà i.n ,cui viviamo.,Nel regime delle disuguaglian– ze .anche• la coltura è un privilegio. Nella s,ocie·tà del danaro, anche la ,scienza si acquista a contanti. Ma contro· questa ineluttabile conseguenza del regime capita1i.stico, che preclude all'operaio le vie della col– tura; oontro la necessità di ·tutti i dominatort di conten– dere ai .sottoposti la c.ono.scenza del vero, perchè non •arrivino alla consapevolezza del loro sf.ruttamento: sta– v,a la stessa nece,ssi•tà borghese di avere un operaio sem- • pre _più scelto ed intenettualmente migliore per miglio– rare la pr'oduzione; stava sopratutto l'esigenza, pro!on– . damente sentita dalla classe operaia, di istruirsi e di elevaMi. E l'anti.tesi, come tutte le antitesi deUa società · capitalistica, pareva dover,si risolvere gradualmente con la graduale elevazione clel ;proletariato, fino a trovare la· solùzione piena e definitiva nel socialismo, il quale, dan– do agli operai con una maggior coltura anche la con– sapevol,ezza del proprio sfruttamento, li metteva in pari tempo in grado di eliminare questo sfiluttamento, colla gestione diretta: dei mezzb d~ •produzione e di scambio, per arr-ivare alla costituzione di una nuova società, in cui « il libero svnupp,o di ciascuno sia condizione per il libero sviluppo di tutti ». Questo progressivo ascendere del proletariato ur:ta oggi improvvisamente contro l,a Rtforma. Gentile. Dob-. biamo noi -credere che uru tra.Lto di penna d'un ministro, sia pure- fa,sci,sta, sia pure il fiLosofo Gentile, possa aver 11agione di tale moto a.scensi.onale, che ha le sue cause profonde nella costituzione -stessa della società nootra? Possiamo supp·orre ché la riforma di cui si discorre rap– presenti una sconfitta de1 socialismo? No certo, perchè l'Iitalia non è tutto iJ mondo, e non è nemmeno un mi– c11ocosmo,in cui tutto il! rimanente del ID,ondo,si ri,flet– ta. Chi non si limiti ad osserv,are i fatti soci•ali entro gli angusti confini del propri-o pàese, potrà faci'lmente -vedere quanto poco la Riforma Gentile armonizzi colla tendenza insopprimibile dehla società moderna, ài far .. ~ibtioteca.Gino Bianco, ,partecipar'e ·alla coltura .strati sempre pm vasti della popolazi'one, tendenza a cui l'Italia non potrà cèrta– mente ,sottrarsi, ,checchè ne pen,si H Ministro della Pub– blica Istruzione, se l'Italia vuol rimanere nell'àmbito delle Nazioni che si dicon civ.ili, se vuol rimanere una Grande Potenza, economi-camenie ed intellettualmente. lo non farò, nè hl. breve .spazio me lo consentirebbe, un ampio saggi.o di legislazi,one comparata su quest'argo– . mento; mi· basti accennare di volo a qualche disposi– zione sull'istruzione dei lavoratori, che potrà certamen– te riuscire interessante per chii su diletti di confronti. Non ho bisogno di ric-ordare oome in Germania la « Gewerbeordnung » (Codice Industriai~) del 1869 accor– dasse sin da allora agli operai inferiori al 18 anni iol diritto di' avere dai loro ,padroni la concessione del tem- . IJO,necessario per frequentare le scuole secondarie (Fort– "bi1dung,sschulen). Questa disposizione, imitata dalle principali legislazioni, trovò più tardi ri•scontro nelle agevolazioni, accordate agli impiegati, per i.nco·raggiarli a frequentare gli studi secondari e superiori. Così in Inghilterra esistono in 'questo senso le dispo– sizioni .del!'« Education Act » del 1921 (,sezioni 75-79), oltre ali.e facilitazioni concesse d,alle Autorità · lo– cali: inoltre le Amministrazioni .st.atali accordano ai loro giovani dipendenti, qualche ora libera durante H giorno per la il)ro,secuzione dei loro studi: J giovani fattorini postali,, per -esempio, hanno 6 ,ore alla settimana. In Germania si concedono licenze di sei, mesi ai dipe,ndenti dello St,at.o e dei Comuni, per la prosecuzione dello studio. Parimenti in Svezia le Amministrazioni centrali ed anche alcune Amministrazioni locali ·(come p. es. le -Poste, i Telegmfi, _le Ferrovie; le Dogal)e, le Ammini– strazioni clelle cascate d'acqua, ecc.) concedono ai' loro impiegati, a scopo di ,studio, un congedo annuo di tre mesi o più, con pagament(} parziale del .salario. Inoltre vengono concesse·, sempre a scopo di studio, parecchie ore settimanali da ricuperarsi con lavoro straordinario. Lo s-tesso dica-si: per l'Austria, per la Rumenia, per i nuovi StaJti, come la giovanissima Repubblica Estone (ove gli impieg,ati dello Stato ,che intendano proseguire i loro studi hanno diriti.o a una diminuzione d'orario di una o due ore al giorno). e persino per alcune modestis– sime repubbliche ,americane, come p. es. Costarica, ove, in virtù di una disposizione ufficiale: « los jefes de las ' ottcinas pubiicas estan autorizados para -eermitir quc lo-s ,empleados de su dependenci.aJ•que siaan wrsos uni•· versitarios puedwn asistiri a. sus cLases siempre, que r.e· ponl)'an en horas extra10rdina1'ias el tie7Tll[)o quc haywn empleado en la. atencion de sus deberes estudiantiles •· E molti, Stati, sempre per incoraggiare la classe lavo– ratr.i,ce agli stucl.i, organizzano .corsi .serali, non solo del– le scuole professionali o medie inferiori, ma anche per gli studi ,secondari superiori, ·o addirittura universi– tari, come in Germania le'« Verwaltungsakademien » di Be,rlino, Lipsia, Dresda, e le « Verwaltungs-Hochschul– kurse di Hannover, Konigsberg, ecc. E tale esempio han voluto imitare gli Stati novissimi, com!J'la Polonia, che, travagliata assai più di noi dal diJSsesto,finanziario, trova modo .di organizzare .a Varsavia un iprimo « Corso peda– gogico per formare professori di disegno•, da tenersi di sera; come l'Estonia, che istit.ui.sce corsi seraU: di Gin– nasio in quasi tutte le città, e a ReV1al 1, corsi secondari superiori e corni universitari di Giurisprudenza, Filo– sofia e Commercio. E la RussLa.,la tanto diffamata Rus– si,a ,bolscevica, con la creazione delle Facoltà operaie (Rabiak) e .con gli sforzi miranti a popolare le Univer– sità, non sta fornendoci l'esempio di una legislazione intesa a far progredì-re intenettuialmente le classi Iavo- rat.rici? · Ma non è il caso, di im.sistere oltre in questa esempli– ficazione, che si risolverebbe sempre a svantagg,io del nostro Paese, o, meglio, del nostro Governo., I pochi esempi che ho addotti e ho citati a caso, per citare, bastano, io credo, a mo.strare come -sia oggi universale la tendenza a spingere le classi lavoratrici sulla via della coltura. Si poteva sperare che anche l'Italia avrebbe proseguito su questa via.. E il iMinistro della Pubblica Istruzione del Guatemal•a, dopo avermi spiegato i van– taggi che anche colà si accordano ai lavoratori studenti, aggiungeva: «Se voi potrete divulgare tutto ciò che v'bo detto, farete certamente un servizio alla gioventù del v,ostro Paese•· L1. ·risposta gl,i viene oggi dal suo col– lega d'Italia. · Gi.ov.a.nniGentile ha creduto di poter mutare il corso delle umane cose con un semplice deoreto. Forse il filosofo idealista, secondo la C'UidottMna il mondo este-

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