Critica Sociale - XXXIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1923

304 CRlTICA SOCIALE ma ,d,ella guerra .e-ssa produceva dieci volte più_ grano che la Gran Bretagna: e due volte più zucchero d1 quan– t,o potesse consumare. I grandi progressi realizzati negli ultimi anni colà nella 1Scienza,e .sopratutto nella chimica, hanno ancora aumentata, ,e notev-olmente, la s,ua facol– tà di produzione. La maggior ricchezza della Germania d'avanti guerra era però generata dalla sua industria .manifatturiera: i suoi vantaggi sugli altri paesi erano dovuti _alpqassess~ di materie prime in abbondanza, al buon mercato àe1 trasporti, alla eccellente posizione geografica e allo spi– rito laborio,so di una popolazione sempr-e crescente. Que– .sti vantaggi sono quasi .tJutti.restati alla Germania. Pur avendo ,perduta una parte -delle sue regioni carbonifere, essa rimane la nazione europea più Ticca di carboni. At– talmente possiede 235 miliardi di tonnellate· di carbone (cifra appPossimati va del va1ore dei suoi giacimenti) contro 190 miliardi •posseduti dall'Inghilterra e 31 dalla Francia. Si aggiunga che dai ISUOigrandi depositi di lignite estrae 120 milioni. 0 di. tonnellate, all'anno, .e che nessun altro paese è potente quanto essa nel campo idroelettrioo. Ha dovuto, è vero, rinunziare ai suoi im– portanti depositi di ferro (Alsazia-Lorena), ?i stagno (Alta Slesia) e di potassa, ma le r-imangono incalcola– bili .ricchezze naturalt ed estrema facilità di impo.r– tarne. Non è esagerato il ritenere che la: capacità di paga· mento -della Germania sia assai più alta -ora che prima 0 ùella ,guerra. La sua potenza di lavoro e di guadagno è forte come ano-ra, perchè le •perdi~e territori ali fl.lrono compensate dallo -straordinario miglioramento 'dell'appa• recchio di produzione e di ripartizi•one. D'altro l•ato, le sue spese corrinti ,furono ridotte al minimo dalla scom– parsa del suo debito pubblico, conseguenza della mort1; del marco, -e dall'importante rid,uzione delle spese per l'esercito e per la flotta-, che •prima del 1914,assorbivano 11 meglio delle sue eritrate. Se la produzione sarà sor– vegliata -e un ragionevole spirito di economia regolerà le sp·ese pubbliche· e private, la Germania troverà nei suoi bilanci commerciali un eccedente doppio• di quelh ,d'una volta. Gop. un ipacchinario, quale è ora, assai più perfetto dell'antico, l'operaio tedesco può facilmente aumentare la sua prod,uzione quotidiana, col doppio vantaggio d1 · fornire· un forte avanzo di merci. per 1-aesportazi.one e di ridurre la quantità delle merci da importare. Già a- . desso le esportazioni .tedesche superano d'assai le im– ·portazioni. Ridotto,, l'ammontare delle riparazioni 'al– l'equa cifra .proposta dall'InghHte·rra, il Reich potrà as• solverl-o senza che la .sua futura vita economica nè ri– sulti gravemente compromessa. Queste co.nclusioni de-11a Quarterly ci sembrano inte– tessanti a conoscere (checchè se ne pensi in merito) pe1 l'autorità -e l'imparzialità tradiztonali dell'impor.tante Rivista britannica. · · ANGELO TREVES. Ciò che •• stampa La Basilioata senza scuole. • I · Vorrei augurare molte e molte migliaia di lettori al Ji,bro ohe, col titolo qui sopra. apposto, Giuseppe .Stolfì, un basilisco pieno d'amore per la sua. terra e pieno di ansioso desiderio di aiutarne la civile elevazione, ha recentemente pubblicato. (1) E' una. documentazione, fatta con cifre e con episodi e!oqùen– tissimi,. di una. situazione che· in gran parte già conoscevam9, · ma che .di qui balza con evidenza più viva, quasi plastica. L' A. raccolse questi suoi scritti ,sulla. fine dello scorso anno, prima eh~ _si avesse il, menomo sentore dei propositi riformatori del Mm1stro •Gentile; e questo suo volume è, appunto per questo, una.. ~estimon!·an~ quan~ mai notevòle e probante sulla oppor– tunita. e bonta. d1 quelle riforme. Leggendo le pagine dello Stolfi noi possiamo infatti constatare, con vero spavento che cosa significhi e quali effetti sia per apportare il proposito di chiu– dere tutte le scuole che hanno meno di 20 ,alunni e di adegua.re . e.Ifa domand a. attuale di insegnanti il numero dei l icenziandi da.Ile scuole norma.li d'Italia. Se la richiesta è bassa in con– fropto dell'o fferta., no n è perchè non ci si;,. bisogno ·di me.estri, ma. perohè mancano ancora molte scuole che dovrebbero esserci· e dovrebbero esserci ·non solo per soddisfare ad una platonic ~ ~igenza ~i civiltà, ma in obbedienza a due, tre, quattro succes-, s1v~ leggi de\lo _Sta~o, che nessuno pensa di far rispetf.are. Eoco qm. In provmc1a d1 Potenza nel 1916.(e da a:llora )e cose non · ,G. STOLFI: Basilicata senza scuole - Torino, Piero ·Gobetti ed., Via XX Settembre, 60 - 1923 (L. 6).. · . Biblioteca Gino Bianco \ sono mutate) su 60 mila obbligati solo 37 mila frequentavano · .le scuole (p a.g. 9) : c'erano, dunque, 23 mila inadempienti, •per a.ocogliere i qua.li, tenuto conto che in Basilicata. la popolazione non è, com e in P uglia, raccolta in grossi centri, m~ è frazio– n.a.ta.e sparsa,, occorrono non meno di 600- 700 aule; 1! ohe vuol dire almeno 350-400 maestri, il cui numero dovrebbe accrescersi not0'Volmente se (co me & arebbe necessa..ric in un paese che dà un forte contingente a.ll 'emigra.ziooo) si volesse, specie dopo la. approvazione della. le gge americana contro gli emigranti anal– fabeti, provvedere anche all'istruzione degli adulti. Da tutte le pa.ginè di qul"5to voluIJ,1ebalza. l'imperativa desi- -· gnazione di oiò ohe si dovrebbe f are. La. gente del luogo, speoie dopo la. dolorosa. eaperieni,a, degli- emigra.ti in America. (si vegga, per es., a pagg. 63-4), sente il bi sogno de lla. scuola, ·vi accorre, lotta per farvi accogliere i propri figli e si ·dispera se non vi riesce (pa.g. 12); sequestra. pèrsino i ma.estri per ottenere l'aper– tura di un.a. scuola vicina. a. cui i suoi figliuoli possano acce· dere (pa.g. 157) . Già,. p erçhè s e la scuola. è distante un'ora. di strada, di un.a. stra.da scava.ta . su per il monte, ohe è fa.ticosis– sima. anche d'es tate, e d'inver1 10 - quando c'è in terra la. neve e soffia Ùn vento ohe getta. a. terra. le persone - non è a..ddirit– tura. possibile percorrere, evidentemente non 'si ·può pretendere che le famiglie mandino a souola. i loro figlioli .. In questa. situa– zione sono, insieme con la Basilicata, molte altre,regioni d'Italia., , specie dell'Italia. settentrionale, dove, 11elle val>La.te ·alpine· (e in a.loune vallate anche appenniniohe), piccole frazioni, anohe di 80-10\) abitanti, e magari anche meno, che possono fornire a.Ila. scuola, 10, 15, 20 alunni, hanno però ,bisogno di una scuole. propria, perchè d'inverno, quando c'è in terra qualche m<itro di 'neve e a ogni soffio un po' forte di vento si scatena· la tor• menta, no n è possibile pretendere che ragazzi di 6 a 9 anni percorra.no apche solt.a.nto Ul .J.oi o due chilometri ·di- strada, su fianchi im pervii di monti, i n c ui, ad ogni. svolto, si è colpiti da. raffiche impetuose. E la tormenta ,non consente dooilmente ad obbedire a.ì decreti del M inistro Gentile!· · · In Basilicata (come da.pp~ rtutto, ·dei' resto) non solo sarebbe .delittuosa la chiusur a. anch e di una sola ~uola., ed è incuria degna di popqli !; >arba.ri la.· tolleranza delle autorità verso la costante trasgressione dell e leggi, sull!istruzione; ma. i quatt ro quinti d elle aule e.vreBbero bisogno di eseere o migliora.ti o. muta.ti . · Su 6 02 a.uJe, solo ù09.era.no .dichia.ra ,te buone, 253 medioori e 246 disadatte; e s e si pensa . ~he ne lla. compostezza del !in• gufggio, ,buroora.tico disadatta vuol dire addirittura. indecente, oscura, umida., fredda, senz'aria, fetida, come quelle scuole di S. Cataldo delle Ca.Ida.ne e di M. qui dipinte {pagg. 59-67 o p'.ag. 74), con tocchi sug.gestivi, si può im maginare o he anche le qua.lifichs di medioori e di· •buone vanno interpreta.fa con be- neficio d'inventario. 1 Lo Stolfi si diffonde lunga.mente (pa.gg, 13-61) a dimostrare · che questo stato di cose è effetto a nche d elle leggi, e, sopra · tutto, del modo ne) quale furono applicate; per cui nella con• cessione dei mutui sulle somme stanziate per la. c ostruzione, di 1, _scuoi~ ebbei:~ più, non quelli oh,, piìi avev ;a.no bisogno, ma quelh che piu gridairono e poterono valersi ( ed e rano spesso i meno bisognosi) di appoggi più va.lidi: sop,rat utto il No rd è sta.to favorito a scapito del ,Sud. E' la tesi saJ .veminia.na che ha u n i,nnegabile fondamento di verità! Bisogn a. ·però ri; a.lire alle ca.use per trovare i rimedi. Il aud avrebbe torto di pren• darsela con l'ingordigia del Nord, il cui es empio è pur stato u_nosprone che, insieme! co": l'~perien·,,a, degli emigra.ti in Ame• 1'1ca.,ha scosso La torpida. md1fferenza. dell e popolazio ni meri – dion.a.li e la. oui iniziativa ha avuto la. ·cvil 'tù.di far approv.ue e ·promu lga.re quelle leggi che, se pur minor e di qù elle' che po – te van6 e dov evano , qualche va.nta.ggio hanno pure a.r,·ecato. Il Sud_deve cerca.re sopratutto in sè .Ja forza di reagire a.i suoi mah: m utare i s uoi ra.ppreaenta.nti politièi che come dice lo Stolfi, o fanno (\},.ia.ochiereatteggiandosi a grandi statisti o ser– vono interessi ,oe.morristioi (o ,fanno l'una e l'altra c~a.) de– nunciare e combattere l' incuria.'•e, peggio la. resistenza dei ceti ~icchi. e domin.a.nti '?o":tro og~ i pro v~edi~énto vantaggioso a.Ila 1struz10ne, cercar d1. hbera. rs1 cl.al" g1ogo di costoro e formarsi ~a cos_cienzà e_e'!'p,re -più oh ia.ra. e sempre più operosa. degli mteress, collett1v1. · Ce!t? non. è i~presa. f'!-cil'._' ·là dòve ~ cosi' sa.!d-0e pesa.nte il dom1~1? de_1cet1 P;D,rass1ta.r1,tant? meno facile, poi, .quando lo s1;nr1tua.l1smosahto al potere aiuta questa difesa de'll'oscu– ra.ntism<;>. Ma è qu9?ta. la. sola. "'.i'!-dell'.ascesi'; .e solo per a.scen- .. dere su questa vu,. il Sud ha dmtto d1 ohièdere e di attendere · la solidarietà del Nord. RIC..lMOMTI Grua■PPS, g,renl•-rupom~bile .Stal,. Tip. • L.l PBBIODIGl,I, 'U>MllW.l • - Via lllo-,n., 17 - Milano ATTertiamo i lettori ohe ai rivolgono a noi per av~• l'opu• toolo-diaoono di FILIPPO TURATI• 11 Bivacco fasc.ista al la Camera oh;eaai d~-.;ono i,ndirizure ~e richieste e l'importo (Lire una) al) Ammm1stra:mone dal G1orna-l• LA QIUSTl,Zl:A (Mllano 1 · Via Kramer, 19). · , ·

RkJQdWJsaXNoZXIy