Critica Sociale - XXXIII - n. 13 - 1-15 luglio 1923

C1U'NCASOCIALI decol\So ed il resultato ultimo dell'impresa russa, di cui, se, insieme all'altissiiIIlo signilfkato che a.mìnonisce una volta di più i despoti vecchi e nuovi •e conforta di. una promessa, ohe· non f1alllisce,i _tormenti del servmsmo, qualcosa' di pratico e reale, in mlezzo agli accomqda– menti, ai compromessi, alle concessi'oni ed alle restitu– zio,ni, ,sopravvive, si afferma e durerà, non sono certo il contenuto e la forma d,ella concezione e dell'imposta– zione prime. Dittatura provvisoria ... Un regime, qualooque esso si1a, che risulti da un'im– bastitura insurrezronale, f;retJtolosa ed improvvisata, non può avere che efficacia e vitalità precarie; non :può essere che la provviso!'ia dittatura de Ha_vio lenza, al]ià quale ·ha~ta sempli.cemente nrmare la ma.no dei gregari e co– spirar.e coll'intrigo volgare ecl oscuro e gli accostamenti i,nazionaU <lell'uljjma ora.: ·e chi neghi ad ogni rivolu– zione la. sovrnma n~cessità di un ri<gore logico, cli .u;na meclitata prepara21ione, di un qualunque ordine progres– sivo, per ,sostituirle il salto nel buio e l'azzardo dell'av- , ven-turà ci.eca, confonde, per bestiale ini.ntellig,enza dei fatti storici•, il tipo coll1aimitazdone; ancor meglio, colla pai,odia. Fra il Contratto sociate di Rousseau e la man– naia di Robespiene, cosi ·lontani ,nello spirito, è una str,etta, rigoro·sa trama di dipendenza, che la storia ha sottilmente intessuta. con quella lunga elaborazione e_ formazione spi·rituali•, le qua.li po'rtano nome e vanto cle•lII)iù alto miraoo1o, e del più fulgi(lo, trionfo della civiltà. A queslia stregua, certi a;rresti sono piuttoisto l'interpretazione delle fo!'me volubili ed esteriori della storia che la consegue111zae manifestazione di reali iat– ture e<1 i-nterruz.ioni nella sua compagine: ed il feno– meno dei ricorsi, cosi fedele nelle riproduzioni esteriori, non lo è sempre egualmente negli effetti' ,e nelle influenz~ intrinseche e determina111ti<. · Comu nque, nulla, per 111o.i, è p0rduto, poco ritardato: sia.mo e rimani,a.mo, - anche ora, quello e quelli che fum mo . La r eazione, che ha condotto aH'attuale regime ed il regi.me stesso non haooo -distrutto, come un facile vanto e d un 'analisi empirica han1110 tentato di persua– rtere ocl hanno saputo sperare , ill1 questo ameno. diva– gare attraverso i liberi reg.ni della fantasia, nè distJrug– geranno dottrina e programma socialisti: rappresentano piuttosto il fal1imento di gratuite e recenti sovra.p.posi~ zioni, la fatale chiaTiflcaziome dì -contraffazioni e di esasper.azioni ab_usiv,e ed ill;Proprie: un- arre6to brusco nella pazza c·orsa degli sviluppi inC'eppant.i e delle inter– pretazioni e$agerate o false. ... e socialismo eterno. Hanno sci,ostato il pesante e tenace sedimento dell'ar– ti.flcio: ed il socialismo, etemo come le -ragioni stesse della vita, su,scitato- ai ;fini eterni -del diveni,re umano; il social!ismo classico e ramonale, senza scorie e senza bardature; quello dei primi maestri e delle prime- bat– taglie si prepara, con tutti i suoi valo·ri etici ed ideali incorrotti e sicuri, colle .sue tavole nè manomesse nè alterate nè menomate, e colle sue bandiere nè ripiegate nè macchiate, all'avvenire, quan<lo che sia, certa– m€1Ilt~suo. Contento, per ·oro,, di serbare intera e, nel raccogli– mento dell'attesa, in rito augurale, addestrare e<1 edu– care ai futuri cimenti la grande virtù, di'Ilan7;i'alla quale s'arresta impotente ogni violenza; che 'nessuna ira ne– mica può travol-gere od uccidere, ne~una reazione éo– string-ere e mutilare e che L'ispirato sdegno di Heine, in magnanima. ·sfida, che scende pei secoli, opponeva: già a tutti i despoti ed a tutti i despo.tismi: il pensiero. MAEVÌO. Avvertiamo i lettori ohe ai rivolgono a noi per avere l'opu– aoolo-diaoorao di Fl:LIPPO TU.RATI· 11Bivacco fascista alla Camera oh'eui devono indirizr.are le riobieate e l'importo (LiN una) ali' Amministrazione dal Giornale LA GIUSTIZIA (Milano, Via Krai:ner, 19), Biblioteca Gino Bianco DALLE - RIVISTE L'Uc-raina (scrive la Deutsche Rundschau di giu– gno), coi suoi 415 m.illi.ootiJ <Li abitanti, coi, OOISplicui tes011i deHe sue pianure e del suo sot~osuolo, non, rè ,sollta1rnt.o i!! maggiore e ili ,p,iù r ioco fr:a gli, Stati -d,ell'Oriente ffi.lJ'opoo,ma anche il p.iù ,eitn.icameaitei compatto, La sua ,popolazi,one ll10ffl pr es ein.1,a,come quella degli Stati vici'ni, un m:o,sa.ico d~ razze divecrse, ma è quasi toital– mein-teformata da mdiv.idi.IlideJJ,a med,e&iJn.a stiil'pe. J>,iiù ruiloora, forse, degl.i Stati! bal,t1ici e della IPoLo:nia essa Ila ritsanti:to il crollo -della R'USsia cza,rtsta. ~ome un.a l'ilbe:razione da giogo st~,a.ni i,E~ro; e, memor.e degli antil– chi trad~rzionali rapporti coi paes.ii Th0dx1ic.i 1 ,(1 'Ucraim,a cli M.aze,ppa.e la Svezia· furono a lLeate conti·o à~ comU11e nemico, 1.a IR 'l.lssila),fu .la pl'ilma, fra le il'epubbli'ch.e· s~parates> i.da) lai compa.g.i1rre russa, a concluder e la p ,ace com. la G e rmania. M-a.l'i,n,dipetndenza del.l'Uc1,aitn.aè du– Tata. po,co: i bolscevichi cli Mosca, nol!l appéna ebl >em rafforzato àl !!Orodom.i!Ilio,i;n,rni.sura sufflci.ente peir po– tere pemare a oonqutste esterne, susc.iltaron,o- i,n Ucraina un movimento comunista., che servì loro (li pretesto pe,i· intervenire (X)II}, le armi. ,e « fedie,ra-re• forzatamente 1a giovane repubblica alla Russia dei Soviet: poichè, scrive la Deutsche Runds'chau, .nel campOI internazionale j1JboL.soovismo è l'erede e il conttnuatore, del program– ma <!,egli czar •. E allora accadde che 1-aGer'mani,a e il resto -dell'Eu– ropa., .che 1pur si erano affrettati a riconoscere, l'indi– pe in,denza d egl.iJ altri- Sta.ti già russi, sebbel!1e composm. di nazioo.al, ità dtverse (illl iPqlonia Ja :Pazza d,omin.a.nt.e non. CO IStiltuilSCe n.èmm.eno la. maggiqr8Jilza de.Ila popo– lari:ro111e), ic0111Sidera;romo liln veoo com e cosa naturale il ritorno àell'Ucra,jjn.a sotto il domi.ni, o di Mos,ca; e quan– do, nel 19W, l'es ercito roisso .ebbe /l. eflnitivarn.ente schiac– C'i, ata.la terza · dt.sp, ernta rivo-1-taderu =tadi111i ucra.ini., i? .nes sun paese d'Europa si, levaro1no. quelle pro1este (:Jle ind'ubbi:ameiruteavreb bero accompagnata. 1a vioJenta · ·soppressione -d.J, un"alt:ra . n.az~ cmeeuropea. Gi,ainde.col,pa, da parte specialmanfe · del1a Germani.a, cn1e ha, diloe I.a. H~vista, « una notevole parte deil suoi. figli ridotta iin sogg.ea: ione delllo.straruero, e da VersaiJHes in poli, tiene il prill' lO posto fra i, .popoli oppressi •, e la cui- fu1.1Ura salvE_l(lza può ve.nilre solo· dal trionfo del pJ'lim.ciipi.o d,el· cl~ritto dei popoli a d-eaùdere d•el-pro,prio d-estino,, 1-asola wa posi.tiva che 1a guerra mond-ia'Le abbia gener,ata: guai p& la Geo:mania, se in un punto quaJwnqu.e 'del gJoJ:>Oi essa si, mette dal1a iparte degl-ii'Oppressori! Anche a costO' di nuocere al su o interess e del momento, ;il Reich no11 1. ·a-vrebbe do:vuto, aval1a. re, c-ome fece, l'anniien– tame111.to d,ella. perscma1ità. statale d,ell'Ucraina. · A di.sp etto delle speranze destate, ;in Germani-a dal t.ratta.tq ,concluso coi !Russi a ,Rapallo, -d'°1J)O qu~l trat- . tat o rim ane aipèl"ta, oOIIIle prim.a, la q\JJ86tioné se la .Gel'IIlallia possa f,arsil .str.ada ilil Oriient.e e associare le proprie sorti eoonomi•che a quelle dei .paesi oriiemtald fln quando dura ;in ·Hussiia. H .regime_ bolsoeviloo,. Nul-la sarebbe più peri,oolios-0 che .~l sottovaluta-I'e ta forza at– tuale di qu,el \reg.ime, che è oggi/ la oo;Jta. forza reale neID.·O:riente.-Ma un.a :Collaborazicme tedlesca CCJIIl l'eoo– n-01IDi·a russa sig1bidìche-rebi}e consolidare i'l ·Governo bol– sceV'ico e, per quel che r;iiguar'Cl.a l'Ucnaina, assumere un tnteresse di primo ordine alla perpetuazione del ppe, simte statq. di cose,; e ciò me111tre :i:l bolscevismo deve, tn grazia cl.elle sue t endem.z.e fonida mentali, opporsi ad ogni TioostruzWilie econo:mi Jca.nel senso ·ellll'Ope,o-tede– sco. Oontraddiz:i'<lllliesse.nzi.a.1e ed tru;ainahilLe: poichè per il bol•scevi.smo ogni ooHabò-ra.zione nel oampo eco– nomioo 119n può es.sere che un mezzo per ,persegu.ire i suoo ifini di rivolu.ztooe mo'IlcLiale. , Perciò i Tedeschi devono decidersi, a considerare il prob1ema. ,orientale ~0111. softaruto in funzione dei, I.oro rapporti con la Hussi•a soviettista, ma n,el]a sua vasta totalità, nel.laiquale l'Ucraina occupa il primo posto, non ooss'al!liro perchè fu e sarà. ,amcorl!- il · gra.naàtOI dell 'Eu– ropa. Essa siJ trova ora sotto ,:i:l. terrore russo, come la Ruhr sotto .il oor.rore fra.n,oese; ma è ia.nf.o poco russa e sov'i.etti.sta.;quanto poco 1a: Ruh'l" è franJcese: e tl .sUtO popolo diJ ,conitadirui non le p,erme-flterà mai, _ dli, dwelll- 1are tale. La Germani,a. m cerca _dt spazi!o ·e di lavoro per lte sue COIIIPres5eenergi:e eçonomiiche ,ha ·tutto l'in– teresse a ric onoscere e , coosiderare l'Ucraina. come un.a nazione riJn. dipen:de.nte , ,o om.eun pàese che può notevol• · • I

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