Critica Sociale - XXXIII - n. 13 - 1-15 luglio 1923

~ tRITICA SOCIAU 203 Liberali11110· socialista .Per molti sa ormai di vecchio e di stantio l'afferma– z_1one~sser1; il socla,lismo il logico sviluppo del libera– h-sm<;>, 1 oSO'ciah,st1 gli eredi legittimi e necessari di quella fu_nz~one li~era(~ che sp.eftò nel secolo passato ai pa– trioti del R1sorg1mento. Nene discussioni che ·da alcuni . me~1 a questa parte si svolgono nella stampa con una ser-1età ed una profondità veramente notevoli, si è in genere . negata ~ote~ta identità o cotesto rapporto di succe,ss10ne; anzi, più volte si è raffigurato il liberale come 11c~ncreto e nobile rrappr<'sentante della cavour– riana teoria del ;uste milièu, posto al centro tra le due forze anta•gonistiche O,a fascista e la sociaJ.ista), che peocher~bbero ambedue per spirito unilaterale, fazioso dogmatico, e quindi illiberrale. Si è detto replicatarment~ che. tanto i socialisti quanto -i faS<:isti non ,sono che l'espressione di due tendenze e,streme, due faccie op– po,ste di una stesso prisma, lontane nel fine ma acco– munate nei mezzi; entrambe porterebbero all'annulla- . mento ~•o~ni libert~, affermerebbero i loro principi e posCulat1. m base a1 qual-i combattono, come verità as– solute, ·çome dogmi_ai quali sarebbe delittuoso l'oppdnsi; s! POI;I'ebbero cosi automaticamente fuori di quel cla,s– s1co liberalismo, che trovò la sua compiuta espressione nel pensieTO mi_ll-ianoe che suona a un dipres,so cosl: se tutta la specie umana, ad eccezione di una pensona rosse d:un ll)arere, e una !Persona ,sola fosse del parer~ ~ontr_ar10. non perciò la specie. umana sarebbe giusti– hcab1le, se pretendesse di imporre silenzio a questa person,a.. Ora è il caso di doma.ndarsi: la ,senteuza di condanna tiella_ leor!a e della J!l'atica sòcialista Rlla stregua del , pensiero liberale, trova in un passato non troppo remoto la sua giustiifl.cazione nella realtà dei ratti? Abbiamo oggi iI dirit~o di appellarci contro codesta sentenza? Per Quanto. ,si riferisce ·ali 'illiberalismo dei fascisti, sarebbe ozioso l'in,sistervi: essi stessi amano pròcJa– ma11Si,T)On solo fuori del 11.ibe-ralismo,ma addirittura a.nti-liberali nel signtflcaito letterale della parola, e oc– correva la .infelice dialettica d'un idealista come· il Gen– tile, solo preoccupato del famoso·• inserimento nella realtà•, ,per riaprire nuovamente la diatriba. Ma pei soci alistl? Pei socialisti io ho l'Impressione che pelle generiche affermazi"Oni dei libez,ali o sed-icenti liberali un certo tendo di. vero, in mezzo a molte falsità, tutto sommato, non manchi; o per lo meno mi ,sembra che costoro non r.bbiano oggi tutti i torti nell'assumere, nei nostri rl· guardi, c ote,sto atteggiamento. Tocca a noi, non tanto , rettifica.re la nostr-a posizione profondamente mutata, r,uan to chiarirla, affermanla ·ancora più esplicitamente, senza timori di eresie, rompendo gli ultimi lacci arti– flci061 che legano tuttora tanti fedelissimi militi dell'idea socialist-a alla lettera del pensiero marxista e a tutta la vecchia romantica fraseologia, ormni in contrasto .striòente colla mutata -realtà. . Un po' di fal,so e un po' di vero. Il falso sta in quel m'ito, che si è venuto ormai accreditando pre,sso le- classi medie, specie poi nei ceti piccolo-borghesi, di un fa– scismo diretta reazione all'irrompente bol,scevismo no– strano, laddòve ogni persona di buona fede, che abbia seguito attentamente gli avveniment.i degli ultimi anni, non ,può disconoscere che il primo nacque qmmdo il secondo, e per lia crtsi economica (disoccupazione) e· per la crl,sl politica (tumul!Ji. annonari rientrati, uscita pa– cilflca da.gli stabilimenti dopo l'invasione del ,settem– bre 1920, ritorno della Missione socialista dalla Russia, :scissione del Pa.rblto a Livorno) er.a ormai In piena de– composizione. Il vero &la nel fatto incontrovertibile che, almeno sino allo sco'rso ottobre (data· di nascita del Partito Unitario), i11 Italia non è mai esistito, dal 1900 in p oi, un P artito Socta.ltsta, che potesse dir~i veramente libera.le. e de– mocrattco. La Direzione del Partito, 6a.lvo brevi' paren– teei rttonniste, fu sempre in mano ai rivoluzionari; I -quali, abbarbicati alla lettera del marxismo (fatta ec– cezione per la dellzio,sa parentesi .volontarista mussoli– niana), trattenuti, per eccesso Ideologico e per una visione eccessivament storicistica del divenire sociale, dal rlftutare i 9rinc~pl della violenza levatrice, del colpo di mano ban1cadiero, della dittlliura della minoranza. .dti.l lanlllSO .Pulci.D& d1e xQIIU)e il _g:nacionon meno fa- moso,. ecc., fl~irono per legittimare, almeno in parte, la sfiducia degli avversari nella. poosibili,tà di esistenza di un Partito e di una pratica ,sociailista con metodo· libe– rale, la quale pare a me stia a base del Partito Unitario . Nello stesso Convegno di Reggio Emilia dell'autunno 19-20: che ~oveva portare alla affermazione decisa, e per quei tempi audac1ss1ma, di un,a frazione gradualista in ~eno al_Partito, che era allora preda del ma,s,slmalismo intransigente e nullista, ,si fece un posticino aJ.la Dea Viol~nza; rispettando, si, in tal modo, i diritti della S_toria, che ?1mostr~ essere stata la violenza una neces– s1tà talora msoppr1mibile - lo stesso liberalis-mo non ebbe una origine Paci.flca.e legalitaria-, ma indebolendo la ,propria po,sizione. Perchè, ,se è vero che in concreti mor_nenti~torici può rendersi ratale l'uso della violenza, e c1? avviene automaticamente senza l'intervento pre– corritore d1 formule e teorie, è anche vero che il pro– clamare cotesto principio in un periodo in cui di codesta violenza bisogno non v'era, legittima le reazioni av– versarie. ...... Le d-iscussio11i di questi ultimi mesi •li anno posto chi;1- r_amente in luce due concezioui antitetiche del ltbera– hsmo. Per l'una, esso sarebbe un sistema che comporta regole e norme deterrminate, che si richiama ad una - sp~ciflca co,stituzione economico-sociale (apppopriazione privata_ dei beni_ di produzione e di scambio; liberl,ì economica, saJar1ato, ecc.) e che si riassume nell'orrli– namento della società borghese. Il seguace di questa sorta di liberalismo con6idererebbe quindi illiberale colui eh~ lotta,sse, ad es., co_ntro quella categoria storica che_ . è 11.salaT1at,o o che, m genere, miras,se a modi,flCHTe profondamente l'assetto attua le, a.ncorchè si muovesse sul terreno legale, con metodo liberale. Per l'altra, esso si :ni,solverebbe unicamente in m1 111,·– todo di pen,siero e di azione, in uno stato d'animo come disse assai bene Ales,sandro Levi in un articolo 'su lli– votuzwne Libera.le, metodo che non è, non ,può e,ssere monopolio di questo o quel gruppo, di questo o quel Pai:tito, e che sta a signi.flcare il rispetto per alcu1u• fondamentali regole di giuoco, che stanno a base della civiltà moderna e che si riassumono nel sistema rap– presentativo, nel ricono,scimento di un diritto all'oppo– ,sizi~e e nella ripulsa dei mezzi violenti e,d illegali. D'onde due conseguenze· 1) Chi si professa segua·ce del sistema liberale (Se– natore AJbertini) non può nel tempo stesso affermare il metodo liberale, che, per essere potenzialmenlP di tutti i Parti'..i e di tutte le ideologie, contra,sta col sistema che si ri,solve in una ideologia determinata. J liberali tipo Alberlini ,sono tali sino a che non si attenti alla base del sistema economico sociale ch'essi J.,atrocinano. Il raggio d'azione de! liberalismo viene a ridursi in tal modo ad un cerchi'O chiuso; fuori di là non v'è salute; il diritto di opposizione sarebbe confl,nato nella mura– glia borghese, nel si6tema dei rapporti capitali,stici. Spe– cificando ulteriormente, non sa.rebbe difficile dimostrare come il liberalismo alberliniano ,sia talmente angusto. da considerare estranei al sistema, veri illiberali. i pro– tezionisti: cioè, il liberalismo si risolverebbe nel libe rismo. Continuando di questo pas,so, è probabile eh~ ,sulla faccia. della terra un solo individuo potrebbe aspi– rare al titolo di liberale! li sistema liberale- è profondamente statico e cova in 6eno una profonda èontraddizione. Giunge ad ammettere la rotazione delle é!ites, vuol~ magari (a parole ... ) l'ele– vazione del proletariato, riconosce talvolta, a denti stretti, una lotta di flasse, ma considera tutti questi ratti tome fenomeni interni, che debbono svolgersi entro i limiti del vecchio ,schema Jiberale borghese. La teO'l'iR liberale ammette anche il soeiaJismo, purché sia... 1 ibe– rale e borghese, ,salvo strillare contro le inevitabili de- generazioni ! , 2) Un Partito Socialista può es,sere (io direi: deve essere) liberale, quando per liberalismo si intenda quel principio r-.etodico cui sopra accennavo e che dovrebbe presiedere alla lotta per la. effettuazione dei rispettivi postulati. Non et si può erigere a tutori della conculcata libertà contro ogni violenza e tirannia, quando nel tempo ste,sso si ammettono e la violenza e la tirannia come metodi per la propria particolue azione. E' ciò che rende per lo meno goffe le lamenta zioni dei comuni,sti e, In genere, di. tutti- quei gruppi che fan.no òella violenza

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