Critica Sociale - anno XXXIII - n.6 - 16-31 marzo 1923

S!ll CRITICA ~IA,:,K . fr:onte gli uomini di Stat-0 e quelli dello Stato ... maggiore, trova sempre il suo campo di contr:isto principale nel... bilancio. Il trattato della perfet– tiss.ima economia politica della guerra non è mai stato scritto o non ha mai trovato osservanza nel– la praxis. storica. Nulla di più risibile dell'.accademioo che sfoglia le pagine della relazione dell'Inchiesta, cercando– vi le conferme dei suoi p11econcetti ec;onomici. Lç1. ·,guena è una, nel 1fatfobellico e nel fatto am- ., ministrativo. La guerra non tollera comode dis;tin– zioni e sceverazioni tecnfohe ed amministrative. E' un blocco. E il blocco della gue1Ta e del dopo gueirra ohe lo conchiude è e sarà semp11eun ope– ra di ~taio, un immenso fatto coHettivo, a· e,ui confluiscono coi loro istinti e bisogni e ideali tut– ti i ceti e tutte le classi. Quando il senatore Ei– naudi leva l'inno dell'individualista liberale ,a proposito di e.erte considerazioni· della Commis– sio,ne molto amare a,11 'in.dirizzo ,<:leiprotezionismi industriali ha certo ra,gìòne. Ma se si vog!1a dare addosso a. tutti gli interv~nti governativi del dopo guerra, ·allora si oo-rredietro più ai piropri a priori ·che a,d una. verità VP,ra,una verità unitersale. ·sì, la Commissione aveva spiriti profondamente li– berali ed antisocialisti e colpènd,o episodicamentè formazioni \"iz'iosedell'amministrazione pubblica proiettantesi sulle iniZliative;che m,eglio si s.areb– bero lasciate ai privati, ha oreduto colpire giusto. Ma,· &pisodicamente, pensiamo noi -- senza pre– tese sistematiche assolute. Infatti la Commissione stessa, sulle alienazioni del· materiale e sulle li– quidazloni del dopo guerra, rimesse, con criterio indiviclualistico, ai p·rivati consorzi,. ha -fatto con– statazioni desolanti, deplorando i vergognoSlivam– p•irismi, in cui venne' dilapfdato tanto patrimonio dello Stato. Tuttavia pensano alcuni ,che ciò sia stato saggio e p•iù utile di una lenta alienazione attraverso le ordinarie vie amminist1.1ative. Può d!:).rsi.Ma è un'opinione• che non s,i appoggia ad un fatto avvenuto, mentre i danni di quello avve– nuto sono constatati e palesi. Da ciò noi, disçreta– mente, ricaviamo solLanto ohe la discussione è sempre possib.ile ed è sempre aperta. In g,eneraJ.e, la relazione permette soltanto di ass,e·I'ire che l'amministrazione· pubblica è più morale ma è meno elficace di quella privata.. Ma se l'efficacia dell'amminist,razione pr.ivata ha per oggetto lo StaLo,allora è un'efficacia da guardar– sene. L'Amministrazione. se· ne guardò e se ne difese abbastanza bene; non sempre, si capisce. Ma le lodi e gli incensi che s-ipretendono levare· ai ceLifornitori dello Stato in antites;i ai ceti am– ministrativi dèllo Stato ohe li dovettero contene– re, formano una s-travagante ·ingiustizia, che fa pensru~ecome sia scarso il senso degli intt>,ress:1 generali.' L'amministrazione fu fedele allo Stato d"UranteJ.aguerra, specialmente nei ,gradi costitu– tivi e responsélibili ed organici; le defezion~, e men frequenti che i facili adescamenti pote-ssero far suppòrre, si raccolsero specialmente negli av– ventizi, nei ,runzionaI'liiUJ,provvisatidalla guerra, che nol'I a,v,evanoil sernso acquisito dello Stato, e non avevano, a cosl dire, d,omani nella a.mmi-· nistra:zione. Costoro erano, se sia permessa !'e: sp-ressione, i pri.vatisti tra: i pubblici funzionari .con l'etioa del di fuori .dei quadri, l'etica dell~ Bibliote·caGino Bianco concorreÌl:z,a commercil\le, e pertanto il passivo che essi TapP'resentano va piuttosto portato in conto dell 'inaiviaua'lismo che del coltettìvismo. (Ci si in tenda çum gran.o salis neU'uso che fac • ciamo -di questi termini pèr estremo am-0re di stringatezza). L'azione per i recuperi in cui si sustanziò più visibilmente l'opera aella Commissione non e sta– ta comp'iuta. La saraoinesca del termine tJirata fra– gorosamente sui lavovi impedi che lo fosse. E' un saggio, non è un quadro. Ma anche nei suoi brevi umiti quale terri.oile documento ci fornisce d·ell 'antitesi orgailiica tra l'interesse privato e l'in– teresse pubblico, in un tempo come quello della guerra m cui sembrava tanto naturale che da tutti •si identificasse la propria fortuna con la for– tuna dello Statoi ,1 profittato,ri sono •stati a legioni'. Quial·ch-esempio d1 disinteresse, tanto più nobile · quanto più solitario, sembra piuttosto· servire a indicare che a coprire la piaga. Ora n:on' è più lec;ito insistere su queste cose, s·e si voglia, pru– dentemente, schivare la tàccia .di demagogo o di sopravvissuto. Sorvoliamo adun:que, ma non ta:nto da lasciare la via aperta, senza contrasto, ai teme. ,rari c he sulle pagine dell ''1nchiesU;J. vogliano bai- · la.re i saturn.ali deil'individu.alismo ·anticollettivo, an tistatale, antisocnale. " · E' questa una delle contraddizionii più saiienti della vita nostra . .Si vuole esa:ltare insieme la guer– ra e l'individualismo aristocratico, rinnegando c~otèin pratica la collettività d13llos.forzo e del sacri,fizio. ,Che· se ciò sia. nec;essar,io per cr.eare sulla g·ue,rra una nuova ,aristocrazia che domini la collet.livita, la. cont11àddizione non cessa di es– sere manifesta, nella ~ua. doppia consis.tenza 1110- rale e dialettica. Nè la Inchiesta la auf orizza., poi– chè anzi la Inchiesta rivendica• e.on parole altè e ferm~ l'~roismo ed il tormento-della guerca che fu di tutti - e delle masee, in prima, corne· èf– ficienza di azione sLorica; il perchè si deve rite- - nere repugnante, come ,la più esosa delle ingiu– stizie e il più iniquo de,gli s!f,ruttamenti,. la prè– ·tensione di levare da)la guerra valori imoriali di monopolio per nuove oligarchie di v.eri sopra– pròfittatori pollitici. -Non una· parola dell\l.Jichiesta legittima la dittatura, anzi tutte la oppu'gnano.· Con ciò non intendiamo neppure di stabilire in contrario una ,posizion,e sociailista che emeirga èon– cetLualn).entedall'Inchiesta-. Siamo in tema di -me– t0,do, non di jini. Nessun giudizio aveva Ja Com– missione •da 'dare sul1a guerra, ma soltanto ca!~ colare la spesa ~ va,gHare le responsabilità nel- . l'azione esecutiva. Ciò postd, · una .questione di _cc socialismo». ven,iva act·essere del tutto esclusa\ .Se, per spieg,a,rci, la guerra fosse costata la metà di .quello che consta e fosse sempre stata gestita con la più austera e intelligente e·fortunata virtù, non per questo, pensiamo, l'Inchiesta •farebbe mutare .al socialismo il suo giudiziò sull'essenza della gue~ra. Mà il tema non era queslo. Ìl tema era la con– gruenza dei mezzi a,i fini della guenra. Ora dal complesso della indagine traspare che se i mezzi f~:ono se~1pre i_ncerti ed oscillanti, si fu' perchè pm mcert1 e più oscillanti furono ii fini della guerra. Dal calcolo della spesa non sòlo non e-~ merge che un fine siia !Statosempre proposto tJ-1-.

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