Critica Sociale - XXXII - n. 21 - 1-15 novembre 1922

<:Rl'ì'JCA SOOlALi 827 . vittorioso - diciamo le cose con franéa obièttività - av_rebbe attirato su di lui, all'interno ·e all'Este.! ro, dai. fascisti e da tanti altri, l:juesto· no'rl infon-· dato rimprovero : "Li avete lasciati e aiutati a a cres·cere e a fare d'ogni erba fascio, quando . potevate inftenarli senza strage applicarldo le più com.uni n.orme di -polizia ~ e li affrontate {! tentate soffocarli nel sangue ora, eh' essi hanno in certo modo fondato col fatto un diritto nu.ovo o, almeno, han,fatto cadere ,in desuetudine l'antico?,, ' Quando !'on. Facta ripetutamente dichiarava ch'egli intendeva svolgere "opera di pacificazione e di persuasione ,,, era ingenuo, ma sincero. più di coloro che esigevano da lui la "maniera forte,, per spegnere -un incendio enorme ch'essi stessi avevçino direttamente o indirettamente alimentato. Il· vero è che dei mediocri .e tristi· politicanti avean creduto in principio valersi anche del Fasci- , smo, c,ome di un mezzuccio dei soliti con· cui essi - usano fare la loro bassa politica di espedienti, adoperando. l'uno per picchiar l'altro; avean _rite– nuto ch'esso valesse solo a battere sul proletariato; e non valutarono la vastità del fenomeno nè previ~ dero che esso avrebbe scavalcato anche loro e lo ·Stato tradizionale. Facté~ fu l'esponenfe ·o, meglio, .il gerente re-· sponsabile di 11na: impotenza chè . non era in lui ma nelle cose, nella situazione che i precedenti Ministeri avevano creata o lasciata creare. Il Governo, o lo Stato, si mosse tardi, ·come -. da altro. _punto di vista -,- si mosse tardi il proletariat-0 socialista, con quei due successivi sciope!'j di Lugtio e Agosto, che diedero al Fasci– smo l'occa~ione di mobilitarsi, di provare e mo– strare le proprie forze, e di ripresentarsi alla _pub– lica opinione, un po' stanca/come !'-indispensabile salvatore· _del P.aesé. Non si può n_egareche abbiano avuto tuttè le fortune, i fascisti - ai1chequelle offerte gentilmente dal nemic_o·! - e che a!bbian saputo astutamente trarre forza- dai propri stessi errori. Per esempio, con la loro opera èontinua né! Paese, col -turbar " l'ordine ,,, col tener agitato lo spirito pubblico, essi -avèvano creato .uno stato d'animo, nella ge-nte tranquilla, per cui il loro av– vento al potere fu accettato - -se non plaudito - come una .soluzio·ne. · Molti s'eran persuasi che solo loro, che pote– vano impunemente stra-p·azzare la legge, potessero, appunto perciò, restaurarla. . Quanto' alla massa _proletaria, una parte a'i essa, educata dal massimalismo. a rallegrarsi dei colpi cl]e,il Fascismo menava allo Sfato ''borghese,,,· ·anche se i colpi rimbalzavano sulle teste socialiste e operaie, parve indifferente dinanzi a un fatto che riguardava il regif\1e. J.,a lite era fra lo Stato vec- ,chio e un- nuovo, ·ma· sempre· antisocialista, fra due correnti della borghesia. ·. Secorido la mentalità intransigente, ciò_è e_sat– to. E rico'nosciamo anche che è logico, per chi è rivoluzionario, non· riscaldarsi per le- sorti della _legalità e della costituzione. Di-verso·è il caso di- chi, senz' esser bigotto della legalità, ,crede, coìne noi, alla verità dell\e– ·voluzione e alla norma delle maggioranze libera– mente interrogate, Il Partito Popolare, ad esempjo, che si afferma partito. di masse e ossequioso dei suddetti principii, trarrà poco frutto avvenire dalle presenti fortune della ·sua spartizione del potere con il -Pascismo. Toccherà a lui domani quel che ·già oggi av.venne ai conservatori, che avevano al– levato il "ragazzo _ierri9ile,, per servir~ene _contr~ · di noi, e, quando 111terven·nerocon_ ana d1 padri nobili p~r mettergli _gi~dizio o per sede·re a tav~la ·con lui, furono Jasciat1 alla porta. Salandra e Gio– litti sono, in fondo, ben più ridicoli di fa.eta ! liotecà Gino Bìanco Le no~tre _àntìche -direttive legalitarie non pos– sono 'tuttavia farci chiudere nella negazione. di– spettosa e nella· "ignoranza,, aùstera .della- realtà· compiutasi. Il Governo responsabile deU'ltalia · di oggi è questo. In .fondo, non è una novità. Era il_ .Governo a1ìche di ieri, salvo che non era respon- sabile. In questo senso, è UH vantaggio. Nè illusi, nè disperati, nè spavaldi, nè mendi-chi, i nostri uomini -potranno e dovranno chiedere al. capo del Fascismo, divenuto capo del Governo, i suoi in– tendimenti, i suoi programf)li ; pofranno trarlo ad · accettare o a respingere le responsabilità politiche d'uomo dl Governo, per fa situa-zione· del paese, per gli atti che -il movimento_ da lui guidato ha _ compiuto e compie contro il movimento socialista e proletario. · All'infuori di ciò, noi -do·vremo "vivere,, e far vivere il nostro pensiero,_ la nòstra -idea, i nostri programmi. sof)'rattutto, la critica. e la proposta sui prol:)lemi urgenti della vita nazionale, con immu– tata· e serena fede nella verità socialista, inestin– guibile e incombustibile, oggi COl)le ieri, come _sempre.. GIOVANNI Zrno'RDI. Il~artito- f [ialiita unitario aìlav~ratori -~--ee••-- 1 -- · Roma, 2 novembre notte. Lav.oratori ! La rivoluzio'ne fascista è nn .fatto compiuto. Il Go·verno si è costituit.o colla sommossa e coll'r,ppoggio della Monarchia e della forza annata, fuori delle .v~e parla'mentari. . Non a noi spettano le irrnenti proteste contro l'oftesa al regime costituzionale e parhnnentare. La cla~se· che dirigeva e· sfruttava a fiUO profitto i.I regime democratico parlamentare, aveva cdnsen~ito, in odio al proletariato, a tutte le esorbitanze reazionarie, all'abo– lizione di tutte le guarentigie dei lavoratori. Era ine– vitabile che la fo•rza da essa addestrata contro il socialismo le si· rivolgesse contro, una volta che il partito 1:1ocialistae le organizzazioni operaie ·appilrvero schiantate ~ disperse. · . Ora conviene guardare virilmente avanti à)la situa– zione. Un nuovo ceto borghese .esce dalla dittatura a foi'mare lo Stato. Il regime fascista è al potere <'OD. tùtti i suoi istinti, con tutte le sue res.ponsabilità. Noi poco abbiamo ormai da temere, nulla da sperare. Le )ibert~ di associazione, di riunione e di stampa, sono alla mercè dei vincitori: tanto di quelli che sono di– ventati i'ivoiuziònariamente lo Stato, quanto delle mili– zie private fuori_ dei qua_dri della legge. Le Organiz - zazioni operaie sono minacciate nella loro vita e costrette ad incorporarsi nel sindacalismo ufficiai~. D'altra parte il fascismo, diventato State e Governo, h,, l'impegno di. restaurare le finanze e l'eeo- . nom·ia naziona·le; ma, in relazione alle esigenze del ceto che l'ha favorito, non po~rà tentare di sollevarle· che cercando di gcltare la soma sul lé ·spalle . dei lavoratori, riducendo le leggi tutrici del la11or9, libe- , rando dai pesi fiscàli i ceti plutocratici· ed abbando– nando i consumatori alla speculazione privata. Il sindacalismo ufficiale o nazionale, irretito ulle mani del Governo, non potrà opporre alcuna resi– sten;,;a ai pro.positi nettamente spi'egati. _ Si presume di -vincere la crèscènte crisi di dieee– cupazione coll'emigi;azione, abba11donando ogni tutela

RkJQdWJsaXNoZXIy