Critica Sociale - XXXII - n. 21 - 1-15 novembre 1922

- \ . 324 I CRlTICA SOC,lALE moderna, non si regge il capitalismo, non vive e non fiorisce il lavoro. Libertà: che non è più . solamente l'anelito idèale ·dei precursori e dei poe~i, il sogno degli Enciçlopedisti, la passione dei patrioti - quelli d'un tempo! - , un sinoni- . mo dell'Italia redenta: ma è l'ossigeno vitale, della stessa eqonomia nella quale e della quale viviamo, <lacchè la grande industria - crollata l'antica schiavi.tù supremamente antieconomica, dissolte per semp re le «corporazioni» artigiane,. a cui vaneggia di risospingerci qualche letterato archeologo, che sembra novatore agli ignari, solo perchè vive idealmente nel medio evo _:_dovette, per necessità di vita e di sviluppoi attingere al libero c~mtrattc,, alle arderiti com petizioni di classe, allo .slancio dei lavoratori animati e· or– ganizzati a difesa e. a conquista, le condizioni essenziali di sua pr0sperità. Già gli industriali più .accorti avvertono l'inganno immane, in cui e13si- e, più di essi, la Banca mezzana e lQ. Finanza speculatrice e parassita - sono caduti, il tra~ello inverosimile che, favorendo il fa~cf:. smo, hanno teso, prima che ad altri, a se stessi, e mordono il freno dell'ingenuo ricatto che ,han– no provocato e _sofferto. La stessa proprietà ter– riera - ulti~o rifugib d'ogni utopia reazionaria - dovrà scuotere il giogo, che, illudendosi di imporlo soltanto alla groppa dei· lavoratori del solco, impose a se stessa., tostoèhè la coltura,· oggi tanto disertata.; dei patrii campi, accenni, come è urgente, a intensificarsi, a·industrializzarsi, · a rammodernirsi, non · fosse · che per resistere alla concorrenza dei Paesi più avanzati in civiltà, senza l'effimera ed usuraia custodia delle bar– riere di ·confine, nemiche di ogni ceto e di le_i stessa. Più di tutti sentiranno ben presto la ver– gogna e il danno dell~ tricolorat~ servitù, e del potere personale che vi si erge sopra, quelle classi mediane, quei piccoli ceti-cuscinetto - professionisti, pseudo intellettuali, trafficanti mi– nuti - la cui politica innocenza li trasse dietro la veniata clie pareva foriera di novità e vindice della ignavia dei inal tenuti poteri, ma la sorte e la fortuna dei quali, anzi· la loro stessa esi– stenza, è per tanti fili connessa al fior.ire delle industrie; al benessere dell1immensa · massa con– sumatrice, che- è massa· proletaria. La reazione, che nel '94 e nel '98 fu, al- - men? alla super~cie, prevalentemente politica e che oggi minaccia dÌ essere più esplicitamente economica - e quindi in più violento contrasto con le necessità più imprescindibili della vita civile moderna - troverà in ciò la sua condanna anche più pronta ; ed è facile yedere profilarsi, a non lontana scadenza, una nuova lega di tutti gli uomini liberi, al di fuori e al di sopra delle anguste concezioni di parte, per la riconquista, nonchè della comune dignit.à, dellè • condizioni ?ssenziali alla esistenza e allo sviluppo di tutti i partiti,_ per la salvaguardia degli interessi col– lettivi più alti e più veramente nazionali. E il fascismo che, con disinvoltura ammirabile, già– si sbarazzò con un calcio delle fazioni conser– vatrici e pseudo-democratiche che gli avevano apprestato il trampellino sperando di venirgli a rimor'chio; dopo aver proclamato la politica del pugno· di. f4;)rroe della disciplina coatta, avrà, per virtù di reazione, l'effetto ,di affrettare il· Biblioteca Gino ~ianco prQcesso di evoluzione e di scissione di altri partiti di massa, di spezzare l'equivoco della doppia· anima che ancora li ingom1>ra - come ingombra lo stesso fascismo ~ e di spingerne la parte più progre~f:.iva e più degna a nuova e più ·alacre vita. _ Queste constatazioni strettamente obbietti ve ,e queste facili previsi0ni assegnano nettamente il còmpite al partito e al proletariato socialista . in quest'ora. Che è ora di attes'à vigile e pru- . dente, e· insieme di preparazione avveduta e so– lerte.· 'l'utti i problemi, che assillano crucianti l'Italia del dopo-guerra, rimarranno, nonchè ri. sol-ti, neppure scalfiti dalla prova del fascismo vincitore, condannato - tostochè tenti uscire dal vago della frase retorica e del luogo comune - a cozzare nella ferr~a resistenza· delle cose e a spezzarsi contro se stesso. A riso'lverli ver– ranno, allora - col partito socialista, libero or– mai dal narcotico del miracolismo, che abban– donò alla secessione comunista - e con le avan– guardie militanti del proletariat.o, tutte le grandi energie proc:luttive e democratic}_i13,disinvoltesi ancbJesse dalla incrostazione maligna d~Jla uffi– ciale democrazia, rinunci_ataria; sbertucciata e fuggiasca. . · · In questù senso, ben dice il Manifesto degli Unitarii, dal fascismo il proletariato nulla ba da. aspettare, nulla, o ben poco, da temere. ·Tutto ha da aspettare da s-e stesso e tutto ha da te– mere soltanto dal pericolo di farsi cogliere· an– ?or3: una volta_ sguer7:1ito )ii c~ncreti l?rogrammi, m ritardo sngh-eventi ed impreparato. Una legge, che tutta l'esperienza dei secoli conferma, che i -credenti chiamano provviden·za, che noi pre– feriamo definire fatalità storica~ vuolè cihe tutte _le forze, anche le. più nemiche '- queste, spesso, più ancora delle altre - favoriscano alla fine,. sovente anche accelerino· il cor's'o. delle cose u– mane. versò gli sbocchi necessarii. E, nell'epoca cinematografica che viviamo, le atteAe possono essere infinitamente più brevi,· e insil3me più fe. conde, che _la corta veduta dei pigri non pre– suma. Ora, il socialismo _è nei fa ti. L' _Inte-rna– zionale -.la più .vera delle· Patrie, la· sola• ve– ramente umana - è l'avvenire medesimo, Le impalcature materiali d'un partito - Circoli, Leghe,· Cooperative -, le decorazioni, i vessilli, tutto ciò che è di cartone, di ~encio, di vento - possono crollare in brev'ora e in brev'ora risorgere. I dolori si placano, i, risentimenti ·svapora.n0. L'opera necessaria trionfa. Da quel cj:ie parve un· cimitero -balza, per essa, la nuova, la grande città degli umani: · _,_ Il socialismo è morto - gracchiano ad , una voce tutti i dementi e tutti· -i Vanni Fucci ·d'Italia. . . •Viva dunque, viva più che mai, il sociali– smo immortale.! \ LA CRITICA SoorALE. -Abbonatevi al quotidiano della n-osfra fm– zi~ne: La 'Giustizia; Milano, Via d~lla Signo– m, 8. ÌJ.a og,qi a tutto dicembre solé L. 10. --:– . Anno L. 50; semestre L. 25; t1'imestr,e l. 12,50.

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