Critica Sociale - XXXII - n. 21 - 1-15 novembre 1922

330 CRITICA S◊ClAtfi • abitanti della can1pagna, che pagano il minimo di im– poste sui consumi, e gli operai e imviegati delle· eittà che, specialmente in regime di dazio chiuso, arrivano a medie individuali anche di oltre 300 lire annue, ciò che vn~I dire a medie famigliari di 1000-1500 lire. Si può ricorda re che nella qnola dei consnmi mo– nopolio non tut.to è imposta; una parte è prezzo d'ac– quisto. Ma si deve in opposto senso aggiungere che alcune imposte sui consumi, specialmente dogane e da:d, importano eon sè non solame11te l'imposta visibile pagah all'Ente pubblico, ma anche nna equivalente e più largà i1ilposta invisibile pagata alle ,"categorie di pri vat.i protette dalla pubblica imposta. Se, per esempio, lo zuccl,ero · paga alla dogana 120 Lire, -p·er 600.0uo.· quintali che entrano dall'estero, sono GO milioni di imposta snl consumo pagati allo Stat.o ; sono, nello stesso tempo, altri 180 milioni di imposta invisibile, che il consumatore paga per gli altri 1.600.000 quin– tali prodotti all'interno a prezzo analogo, per la pro tezione cosi concessa .a proprietari di fondi, coltivatori di bietole, zuccherieri,. ecc. · GIACOMO MA'rTEO'l"l'I. LoStato dèl ·tempo ditransizione, Dal recente volume di Carlo Kautzky su " La - rivÒluzione proletaria ed il ~uo prbgramma,, da ·cui , già riproducemmo un breve . capitq_lo.nel num. d·e1 16-31 luglio, traduciamo, in parte riepilogando, que– st'altro capitolo che_tratta un imp·ortante punto della .nostra dotfrina. •. A) ~tato e ~ociatisìno. Quand·o -il proletariato -avrà conquistato il potere 'politico, se ne varrà per trasformar~ lo Stp.to e ·['eco-• nomia in. c·onformità dei proprì inlerf'lssi. . Quant.o' allo_ Stato, dobbiamo rlisting~ere due pe– riodi: il periodo di transizione dalla prod•.,zione capi– talistica a quella socia.lista, e il periodo de( socialismo compiutamente attuato .. c·irca questo secondo periodo accenniamo soltanto al problema, come fu posto da Marx e da Engels. Am– bedue ritenevano che,:c~n l'instaurarsi del socialisID.o e con l'abolizion_e delle ·differtinze di classe, lo Stflto, senza bisogno di abolirlo, morrebbe per mancanza di funzione. Lo Stato, infatti, era per essi l'organizzazione del1a classe. sfruttatrice .per tener soggette le classi sfruttate. Soppresse le differepze di classe, vien meno' ogni sua raiione d'essere. Come altri rivoluzionari, anche Lenin, nel ,SUO « Stato e Religione» (19171,' ;nterpreta la concezione di Marx ed ~ngels nei s enso qhe si realizzerà allora l'ideale anarchico_ del.la completa libe:r:tà deWindiv.iduo. Ognuno· • es.plicherà lil;>erameute le sue capacità e pren– derà liberamente a seconda dei suoi bisogni». Ora, un tale_ Stato potrà forse realizzarsi un. giorno, ina per ora non si scorge alcuna evoluzione fo questò_senso. Lo stesso Len_in suppone che soltanto la seconda fase del comunismo determigerà l'atrofizzarsi dello Stato nel si;nso dell'anarchia completa. Egli si appella in proposito a Marx, il quale, nella lettera-programma ,del 1876, distingueva due fasi de.I'comunismo; nella prima delle quali ogni />peraio sarebbe compensato iu ragione delle sue prestazioni, e soltanto nella seconda lo 11vihrr,poclell&pr9.quttività del litnro permetterebb9 alla società. di scrivere sulle sue bandiere: « da· ogm1- Bibliotecaç3ino Bianco no secondo le prop1:le capacita, ad ognuno seco1!do i p1'opri bisogni». Ma questa fase è aì di là degli oriz– zonti a cui può arrivare il nostro sguardo, e, pèr ima– ginarla, dobbiamo lavorare df fa1ibi'sia, ciò che può. essere tutt'al pit't ùn eserc'izio di ginnastica intellettuale. Occupiamoci del funzionamento dello Stato nelln prima fase. Qui convien distinguere fra la sùbordìna– zione dell'individuo e quella della· classe alla comnnitn. L'udmo è per ,n.atura un animale sociàle e lo 'tro– viamo, già in tempi antichissimi, -assai prima della funzione dello Stato, associato in grnppi ·con determi– nati ordinamenìi, consuetudini, leggi. Ordirìamenti re– lativi al matrimonio, agli alimenti, ·al diritto di suc– cessione, al diritto di caccia, eéc., li trov:iamò, p. es., p:resso glì indigeni australiani, ancora ben lontani 'da un'organizzazione. statale. L'assenza dello Slato non implica quindi la completa libertà· dell' indi vi::luo , la– cui rigida sub<?rdinazione alla comnnità ed al.le sue leggi è compati1'ile con condizioni sociali molto primitive. Prima che sorgesse lo Stato troviamo già cqmu– nità con ordiname11ti, quello gentilizio ad esempio, che hanno un potere civile a militl!re. Quando il differen– ziarsi del~e classi e l'associarsi di varie comunità sotto un potere centrale generano 10· ::ìtato, questo non co– stituisc _ una cosa· nuova, ma soltanto lo• svolgersi di , ·'organizzazioni preesistenti. Quando _·in avvenire sarà supèràl.a la società di classe, !_'atrofizzarsi tlello Stato, qua.le. è attualmente, non significherà ·affatto la completa libertà dell'indivi– duo. Il processo di produzioue sociale sarà più che mai - sistematicamente organizzatb è sott.ratt-o al' be11eplacito indiviciuale. Scomparirà, con la lotta delle classi, tutta una serie di còmp'iti politici del _potere statale, ma cresceran110 i còmpiti ecopoll'!-ici dell'Ente collettivo. Nell'opusco.J'ò «L'idea' dell'Intenu:izionale" nello ' Stato democratico », pubblicato nel 1894, poco prima della sua, morte, Engels definiva: .la mèta v~ghE>ggiata da lui e da Marx: come « il superamento del!' intero Stato, e quindi anche della democ-razia ». Ll'nin è tutto• lieto di fare suo pro' di quE;ista frase, che Engels non spiega. Senonchè la democrazia è più vecchia dello Stato e non è affatto_ legata ·ad esso_jpqissdlubilmente. Le comunità che precedettero lo Stato avevano un'or- : ganizzazione .democratica, e lo Stato nacqÌ1e i11antitesi · alla democrazia,. Questa rinasce col sorgere del cipit11- lismò mod~rn9, portando gi~ in sè ;;.li elementi <!lei -social1smo e quindi_ del super!imento dello Stato nel _senso ma,r:1:ista.Se il socialismo porterà a11 'atrofia dello · Stato, la democrazia sopravviverà allo Stato. ,. :Lenin, sostenendò il cont,:ario, vierie ad una strana co'nclusione. Finchè esistono classi, ~gli dice, è impos .. si_bilf'luna perfetta demo.crazia; questa. può esistere sol– tanto dopo abolite le classi ,..ossia quando lo Stato a.vrà cessato~ di_essère. Per Lenin, in altri termiuì,- la de• mocrazia ·diventa possibile soltanto quando essa t.ra– monta. Essa 'diventa piena e ·-reale nell'atto stf\S!:loin cui è mòrta. :· · Se, anzichè rincorrer~ il fantasma della e deu:o– craz_ia vera,» di Lenin~ ci chiediamo quale, sarà la co– stitnzi.one iiella_ compuità socialista, non vediamo altr9 ordinamento conr.epibile che quello della repubblica de– mocratic:;t;, A noi basta quest& constatazione;Jasciando alle future generazioni di den.ominare come si con– vtene il nuovo' Ente cellettiv.9 eh-e si ' ioii.il! lrà con la ·repubblica eociale democratica. ·

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