Critica Sociale - anno XXX - n. 6 - 16-31 marzo 1920

CRITICASOCIALE 95 . la determinazione dei prezzi, e mettendo in prima linea la _questione dell'aµmento della produzione. Il– corrispondente riferisce le critiche e i rilievi fatti sui risultati delle nazionalizzazioni, che sono accu– sate di sperperi, di errori, ·di scarsa produttività e di ostilità, burocratic,i. allo spirito di iniziativa e che, secondo un articolo di un funzionario dei Soviety (Drozdoff), nel « Rabotchi Solos » del 12 novembre, sarebbero state troppo precipitate, per quanto i ·so– stenitori del.le medesime osservino, da parte loro, che una rapida n azionalizzazione era inevitabile, perchè l'operaio,' anarchico, senza aspettare l'interyento del Governo centrale, si era già impossessato delle fab– bric_he e stava rovi.nandole.' per noncùranza, non pros ducendo nulla, vendendo le macchine e simili, talchè · la presa di possesso delle ·fabbriche da parte dei So– viety era l'unico mezzo per prevenire l'universale ro– vina. Lo stesso Drozdoff, però, che espone dati poco confortanti sui risultati delle nazionalizzazioni, am– mettè che, nella· media, la produttività degli operai è aumentata notevolmente, in conseguenza delle mi– sure adottate circa i metodi di rimunerazione, i mi– nimi dt produzione; ecc. capo d\ lutti. gli· stabilimenti importa·nti ». Mesi 6r sono,· i Cò'hsigli 'di' fabbrica vennero privati ··di tutti i loro poteri, e r.idotti alla condizione di dubs so– ciali cli ,operai. Vennero adottati, e non senza suc– cesso; tempi meclì, salarì a cottimo, il sistema ·Taylor, il minimo di prod~zione;, cottimi a Premio, liste nere e multe in denaro e in viveri, Mosca ha una « Com– missione regionale per combattere l'ozio»,' là quale tratta l'assenza dal lavoro da parte cli masse di ad– detti alle fabbriche come « sabotaggio intenzionale» e .« consegna .i còlpevoli agli organi• amministrativi, per e.sse~e confinati in campi di concentramento di lavoro coatto>>. Il corrispondente· accenna ai sistemi di -cottimo semplice e cottimo a premio e rileva come il grado di intensità del lavoro venga misurato con grande precisione. Un enorme aumento di produzione·. « per capita » · si è verificato, secondo il corrisportden te, in diverse industrie, dopo l'introduzio·ne di tali sistemi, per quanto l'aumento non· significhi sempre una forte efficienza, d•ato che. la produzione originàle era mi- . croscopicamente piccola. Comunqu e, -l'aum ento rela– tivo, conclude il corrisponde11te, dimost.ra che la po– litica radicale bolscevica -può.' essere altr ettanto effi- Gli sforzi per la riorganizzazione industrial.e , · in Russia. • > c;;ace nell'industria, quanto è, stata nella diplomazia Della politica realistica adottata ·dal ·Govérno ·dei Soviety si occupa un'altra corrispondenza da Il::rlino, .pubblicata nello stesso « Economist » del 7 febbraio. L'abbandono del Terrore, la politica conciliante verso la Chiesa ortodossa, la rinunèia alla confisca della pro– prie~à terriera nelle provinci_e ·ricÒnquistate del Sud, così come l'adozione di sistemi. capitalisti nell'indu– stria e certi metodi coercitivi contro gli operai non mai usati. dal capitalismo, ,sono, per il .corrispondente, indici che il Bolscevismo ha cessato di essere un si– stema dottrinario violento. e ha acquistato la plasti– cità accomodante della politica realistica. Queste mi– sure e la superiorità inteilettuale di una dozzina di uomini' alla testa dei dip11rtimenti organizzativi sa– rebbero, per il corrispondente, la ragione della vit– toria dei Soviety sui potenti nemici interni, assistiti dal plocco e dall'aiuto militare straniero, quantun– que i Soviety abbiano cominciato senza esercitò, de– naro, viveri, carbone, materie prime e organi di ·go- verno. · Il corrispondente, mentre rileva ancora gli incOn– venien ti e le difficoltà che incontrano le naziona-. lizzazioni, e l'incapacità e la corruziqne· di alcuni fun- · zionarì, rileva, . anche, che tali inc'bnvenienti sono, in ·parte, compensati dai successi locali •de'i dit.tatori industriali, dall'aumento locale nel rendimento della produzione, dai trionfi occasionali della genialità .e della scienza. La stessa ·« Isvestia » di Pi•etrogracl.o, mentre ammette segnalata abilità e disperata .genia– lità tra gli organizzatori delle Centrali industriali, lamenta che « non vi è traccia di un legame vitale tra il centro e la periferia. ·Gli uffici dei gruppi indu– str~ali Iosa~i sono ,p~ep,i (\i UOl:J_ln,i,i,_qµali, Jlella mi- - gliore delfe ipotesi, sono burocratici coscienziosi che eseguiscono alla lettera gli ordini del centro, senza studiarli o tentare di adattarli alle condizioni loca– .li». Ma il corrispondente, anche in questa corrispon– denza, riconosce gli sforzi vittoriosi fatti dal Gover– no dei Soviety per riorganizzare l'industria e aumen- tare la produzione. · ·.· · • Il Consiglio supremo econpmico di Mosca perse– gue, senza tregua,· la politica adottata al principio del 1919, dir-etta a esercitare una coazione sugli op~– rai, al fine di aumentare la produzfone. Attualmenle pare che la corruzione sia domata dalle mis'ure· c!oer– citive del, Governo, legittimate dal ·commissario Kra-' sin colla tesi che, se « abbiamo il diritto di mandare dei cittadini leali a farsi uccidere in. difesa della Rivoluzion~. abbiamo senza d,ubbio il dirittb pé'r la .stessa causa cli uccidere sleali scrocconi ». I gidrnali ufficiali pubblicano un . comunicato del Commissario al lavoro Schliapnikoff, secondo il quale i Consigli operai cli fabbrica, per quanto istituiti nell'interesse della disciplina interna, ha'.nno ,peggiorato le cose. · La produzione è diminuita e gli impianti sono stati rovinati. « Questi fatti ci hanno indotto ad abolire i Consigli di fabprica e a nominare de,i dittatori, con ·poted illimitati di vita è di mor,te sugli opera.i, ·a 'bfiotecaGin9 Bianco e nélla guerra. _G\i sforzi tenaci del Governo ·i:lei. Soviety per la riorganizzazione economica ··sono· il frutto di' un -si– stematico programma, : ohe, dal' bolscevismo iniziale primitivo _della fine del · 1917, an·arco-sindacalista,,: ha portato a quell'organizzazione dell'·economia ·a mezzo -dei « Consigli distrettuali-» e del « Consiglio -supre– mo dell'economia», e delle «Centrali·» per le s'ingole industrie, il .'cui meccanismo è stato esposto nello stesso « Economist 'P del 26 luglio, in un articolo estre– mamente interess•arite, riprodotto nei « Problemi ·del lavoro» (16-31 agos~o•). 11 Governo ;déi ,Soyi~ty è _le Cool)erati~~; , Ma, olti:echè nel campo c)ella· produzione, il Go– verno bolscevico·· ha cercato di ·mettere ord-ìne ,anche nel campo della cl'.istribuzione. Secondo,. •infatti; il «-Genossenschaftliches·. Volksblatt »·di Basilea, del 9 gennai6, un decreto del 20 marzo del 1919, del Go– verno russo dei Soviety si è propòsto la creazione di un'organizzazione di Stato per· la distribuzione dei viveri. Tutte le Cooperative di consunio e le· 'loro .succur– sali di vendita in Ogni località· vengono unificate in una « Comune dei cònsumi ». Tutta· la po'polazione , di ciascuna località: deve appartenere alla «Comune» ed essere associata ad una data succursale di vendita. La direzione degÌi affari della ·«Comune» è affidata ad un Consiglio di amministrazibne, i cui membri sono eletti collo stesso sistema elettorale vigente per le elezioni agli organi politici della Russia: dei So– viety, cioè col voto di• tutti i cittadini•di 'età superiore a'i 18 anni e che vivono dei !Oro lavoro. Le «Comuni» 1 locali vengono coordinate •in Unioni di· circondario, "di provincia;, di regi'one; 'ì 'delegati provinl:iaÙ èleg~ gono, il Comitato centrale, il « C,:introsoyus ». La nuova organizzazione·' comunale ·è incaricata, oltrechè della distribuzione dei viveri· e· delle'. altre cose necessarie al consumo, di assorbire tutte le isti– tuzioni soviettistiche· e cooperative con tutte le loro attività e passività.· Ai soci delle Cooperative esi– stenti ·vietie rimborsato il valore dèlle loro azioni. Tutti· gli· impiegati dell~ Cooperative diventano im- ,piegati dello· Stato. · Il· decreto, che nazionalizza di' fatto la cooperazio– n,e· ha trovato l'opposizione nei Circoli cooperàt_ivi, in parte per l'indugio nella ·sua applicàzione. · Ma nel settembre del 1919, la Conferenza ·degli istruttori coo– perativi, che ebbe luogo a Mosca, approvava' un· or– pinè del·' giorno,· in cui, pur affermando che « il de– creto del 20 marzo contì-addice ai principì fonda– mentali · della cooperazione» e- rivendicando· il loro diritto di criticarne le manchevolezze, fantto appello a tutti gli impiegati delle Cooperative « petchè. ri– mangano al loto posto e continuino il loro lavoro col massimo di energia».· Ciò che non impedisce alla Ri- vista di osservare che molto 'presto si' vedrà non poc tersi ottenere risultati durevoli da questa coopera- zione coattiva.

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