Critica Sociale - anno XXX - n. 5 - 1-15 marzo 1920

' 66 CR_ffICA SOCIALE'. ,, ;.. l .¼ • ' • : (,. Bombi"Jcci!)ençrnc hé i :gi::>rn i, le S:l}ttim.ane;',J,.,~~i sembl~a }~de,pu~ti del prolet~i~~. !'}Dn. siano la sòno qjascorsi, e l' dppo. rtudi.tà cfel &'altol'}rlbuio non mag$:lorai'lza 11ssoluta1 E se- cosi s1 prete-nel.e,c:>me·.,\ si é ti)waGa. I --Paesi v:inti avévana; fatw 1~ rivola- poss1~ile"11gìre. di, sola ?.r~:55i-0fle. rinunziarvi ~- zione,' perC'hé ~vev~no• disf.aitto I' esePC'ito,· oppure pena•·~! frutto. dcl,la presSlone rkh1·eda una éoopera- l'esercito era passato ,a,i rivoluzi:mari. Cotesta con- zion~ per cog.Ji~rlo? In verità, la pratica vin-ce·l'a- •giuntura da noi non si realizzava. Si real.izzavano · strazwne te::>I'ellc,a,,Anche cotesta tendenza a, volte invece tutte le altr,e dipendenti: dalla 'crisi, dalfa·dis- · ·si• dimentica 1 _è presenta di'segni d i legge per il giu- organizzaz.ione sociale, dall'impotenza dello Stato a ramento politico, per il diivorz.io, per ,]e maestre de- riprendersi. Ciò ,implicava la visione della possibi- gli asili, ecc., così come se credesse alla loro attua- lità di una •rivoluzione civile,' amµiinistrativa, poli- ' bilit.à in qtresto regime. Ma di tutte -J.e,tendénz.e 'che t.i_ca, e n,oJ.1 di .l!n a 1 ssalt~ ..~ivo.Juz~on~•ri,? ..g.uerresc;> di . diyi~ono il campo .cte.J P.artitç>,c?testa ch~,.fu ',)Onnoi• ·VIOienza. Il nsultato delle eJ.eziom rmcalzò questa mmorànza ·.a BoJogna, sembrav,a e,sseré la meno vis·ione. Molti intravvidero._•la possibilità, di prowe- adatta a racc!?glirere l'eredità di Bologna, guando la dimenti. r.adicali di .r~nnovazione s_ociale e temettero attes~ pal(ngen,esi _rivolµzioparj.a ço munist a iaiecen- che 1l'esolusivo prepara•rsi ad una rivoluzi-one di coz- nava v;erso un'azione di r.eaiizzazione p.iù graduale, zo, integrale e massimalista, J,a,sciasse sfugg-ire !'oc- più sperimentale,. più, a di,r oosl, .parlamentar.istica, casione della realizzazione di que,i provvedimenti, e Ma questa sorpre ,sa, c he• ... non ci sorpr,ende af- così il periodo dinamico (c::>mesi dice) tra,scorresse fatto, é i.J portato , n.at \1rale dei molti equivoci che senza rivoluzcione e senza riforma, ]asciando scappa- aveva· lasciato dietro di sè iJ massimalismo ele- re il fringuello di man o e il tordo dal.La,frasca. Le zionistico dei comunisti improvv.isati del Congresso masse cominciarono a dir.si: Ma che fann::> i depu- di Bologna. Fin d'al lora prevedemmo che. i due ber- · tati socialisti? Non vedono-come ,la vita rinca,ra, co- mini, el,ezi, on.ism.oe mass_imalismo, avrebbero dete,r:- me i salari, malgrado tutti gli sc.ioperj, non la fron- minato dei balletti eccentrici con figure'assai curiose; teggiano? Perc)l.é si baloccano in discorsi, perch'é i l'elez.ionismo avrebbe i:i-cer,catoi suoi· diritti istintivi loro disegni di legge finora non riguardano che il nel parlamentarismo integ'rale (provvedimenti ·con- giuramento politico, l'indennità parlamentare, il di- tingenti, Jocalisti, interrogazioni minimaliste, azioni vorzio - temi, g,ravis:;imi, ma non nel primo pi.a.no dirette di scioperi. acc.omodàte neille, anti,camer,e go- deHe attese proletarioe? L'Avanti!, contro i,! nuovo vernativ,e, ecc., ecc:, eoc.) e il massimalis.m0,,avreb- Gruppo, .Parlamenta,re a specie ele z-iòn ista-massima- b.e dovuto abbandonare all'elezionismo molto orgo-· lista, riproduceva la vecchia solfa g.ià usata contro glio, molta enfasi, molta parte di sé, e, esooni:iaJ- il Gruppo Parlamentare a ,specie riformista, e yeni- mente; il ·cuJto esclusivo~ assorb,enté, un'Ìèo, ·della va, senza volerlo, a rinfocolare coteste. ing.enue ten- immediata o imrninente catastro fe! Or a.,aJ·Len_oncon,- denze util,itarie, a •rea lizzazio ne parziale, ma subjta, fossa~ .$cevetaiioni .,é,d a,i, ts'~ pieri.ti a c,ci,im:>daii\en:ti,'' che si facevano ,strada tr.a.le masse, - tanto più che che ne/seguono, .la- antica intransigenz.a formalistica seIT)brava sospendere la p ropaganda ·ossessiva per d·iCostantino Lazzari offre. una sua pjattaforma? Non ·la rivoluzione immediata. Fu così che una voglia, un · oe ne dispìace, e tanto più -sie çiò vaJga ,a, c~mentare programma di fare, o massimalista o possibilista, lo spirito, ·unitario del P,artito, ·che troppo acri dif- o... l'uno e l'altro insieme, a seconda dei tempe- forenze nel fare.· potrebbero inetteJ1e a repentaglio.· ramenti e delle :tradizioni del,)e .fazioni socialiste, si Ma, pur troppo, non vedi.amo in ciò che· uno spe- aprì il varco .... Donde .J'iniz,iativa de,] Turati, la con- cliente, una battuta di. aspé,tto, ·un alt momentaneo troiniziativa di Bombacoi e, tra i due, il trionfo del-· nel fatale andare delle cose e degli eventi. La vara- la Direzione che annullava l'uno e l'alt ro e i fieri ce rapina delle cose· e degli eventi non ,si acqueta, propositi di una attiva, _çoncretaz,ione conclude.va e davanti ad una po,sizion~ di cose che non é di ri-· con il banqo della concretazione passiva. Co me ciò? .forma, pevchè I.a riformà rinnega, e non é di rivo– Oh! in modo molto semplice. I comunisti di Bolo- Juziòne, perché la riv3'luzione rimette •sempr('\.a tem- gna; .in via di •rev.isione pratica della formola escJu: po indeterminato, porrl\ con ·pjù insistenza, il ·suo sivamente rivoluzionaria di Bologna, procedendo dilemma fatalè - al, quale non si sfugge, per àccor- sotto gli stimoli deHe folle redamanti in• quest'ora tezza di opportuni espedi,enti: - o la .l;\iforma o la SO'l 1 lievi concreti al loro ·soffrir.e ,ed appagamenti ai Rivoluzione! · · CLAUDIO TREVJ;:S. loro ideali ed ai loro hisogni di realtà, non osando· avanzare fino... a Turati, dovevano a.r,restarsi a Co– stantino Lazzari. Costantino· Lazzari ne,l Partito So– cialista rappresenta la più rigida intransigenza· di classe, così avversa ai sogni di viol,enza insurrezio~ nale come a.Jl,esperanze del possibil'ismo. Egli é la do,ttrina ·che ·Il'On p'iega •per rispétto di tempi e d.i ci,rcostanze. Prima 'della guerra e dopo deHa guerra. cotesta dottrina é semore contro a tutte le tentazioni del pragmatismo, pe·rché, in fondò ad esse, si tratti · dell'eresia sindacali;sta ·o dell',er-es.iariformista, essa inltùsce, sospetta, denunzia, condanna la collabora– zione che vi 'é latente; Conosciamo il suo motto: né a destra ·né a sinistra;· la ,sua"azione, che non é pro– priamente un'azione; é iutta:,in una linea diritta di . mera predizione e predi,cazione finalì,stica senza che mai si cimenti ad una conquista :p,a.rticola;e, Di fron– t.e a Lia, che é Ia vita attiva, essa é Matelda, la con~ templativa; e forse sta che l'una e l'altra come si spiega nel Convito, traggono l'uomo· a sal~te, ma é certo che in tempo_in c~1il'azi::me più urge non sem– bra la contemplativa sia per essere •più spedita ed eftìcace, .e,· in ogni caso, quella cùi accennavano le· circostanz~ c::>) •l?ro co_nflui,re.Non .si,amo noi in pie- _no ·travàgl10 dr r1voluzwne? Un baho da 40 a 150 de– putai.i socialisti serve a nulla ·perché e finché ~ell'as- Claudio Treves, il Vice, Giovanni Zibordi esami– nano e discutono, sotto varl aspetti, 'lo stesso pro– blema delld vita interna del nostro Partito. Ma è problema che,. per l'opera nostra e per il nostro do– vere, . sovrasta e assorbe ogni altrò in ·questo mo– . mento.• Ed è bene che si· odano su esso rnÒlte voci~ anche, se vogliono farsi udire di qui, voci che espri– mano il pensiero di altre .tendenze. _UN PROGRAMMA DI .L VORO S CIALIST In relazione col dibattilo di çui' s'occupa più oltre l'articolo dell'amico Zibordi è quest'ordine dèl gior– no che •iJ nostro Direttore ha presentato nell'adu..: nanza del Comitato· Direttivo de.I Gruppo Pàrlamen- _ tare.· · ·•· · · ·' · Lo diamo qui integra)~ente, come documento · importantissimo del metodo d'azione che noi pro– : pugniamo: Il Comitato Direttivo del Gruppo Parlamen,trure So-· ciaJ!isba: -ritenuta 1a oon,sta1:atai necessi:tà ché il Gruppo So-· ,cialista, per adempiere ai! mandato de,rivanteglf diàiLia •. BibliotecaGino Bianco I ,J

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