Critica Sociale - anno XXX - n. 2 - 16-31 gennaio 1920

24 CRITICA SOClALE , I ,I \"Ìla sociale. Sansone ha ben duvulu far crollare ~o– pra di sè il t.empio, se hn voluli sotto le sue rovme sepolti i filis~i. . . Ma l'atteagiamenlo cli pura ucgaz1011e,che la teo– ria sen1brn ° esigere nella. falsi là della sua nstral_Lez– za, cede il campo all'ope!'oso sfur_zo costrnU-1Vo, 4uantlo- gli_~t,essi as_~rt~r1 ?ella _dollrma cata~L~ofica ,;ono messi 111 cond1z10111 d1 !;-{)nl.1re la necess1t.a e la r-espons abililù d ell'azione. , Nelle nstrat.lc discussioni svullcsi intomo al Oon– "Tesso e nella p ropaganda cleltorale, il massimali– ~mo powva aff.ermare con !'igida intransigenza _che in regime borghese l'att~ggiamento del proleta_riato <' dei suoi rappresen_tanll non può c~sere che d1 op– posizione e di negaz10ne; la mentalità, che esso 5?· guirn, era quella stessa che l'Avcmli! d_el1° gc_nna1{! tornava ad esprimere, asserendo che 11còmp1to d1 11na ràpprescntanza soeialis~ in Parlam~nto non può essere che di acoclerare ti processo d1 d_ecom– posizionc di un istituto il ~uale_ non può, us01re _da q11rsto dilemma: o fa leggi ca\.t1ve,_ e dev essere m– Lralciato e disturbai.o nel suo nocivo lavoro; o le t'a buone ma non può evitare che siano applic-ate eonlro la leLt.en1e lo spirito loro, e dev'essere ugual- 01ent.esvalutalo ed altrav,ersat.o, come autore cli ipo– crisie. cd insidie contrrl il popolo. Mu, checchè .pensin{o e dicano qy_a~1Li so:10_lon– tani dal dovere e tlafla responsab1htà dcli azione, una rnlla costituito un Grnppo parlamentare, _che ù fra tutti alla Camera il più numeroso, accade me– vitabilmente che il bisogno di OJ'>eraresi impadro– nisca cli esso, ed insinui ·negl-i stessi massim•a-Iisti quella che si polrcbb,e chiamare la coscienza rifor– mistica del socialismo. Che cosa è. di fatti, la coscienza riformistica? È la 0011\'inzionedella necessit.ì di non rimandare ogni open1 effettiva e positiva al più o meno prossimo do11ta11i; è la consapevolezza dell'irra~giungibililà di un fine al quale non si prepari la via e del quale non si inizii l'attuazione prati-ca; è il tentativo e lo sforzo continuo di venir foggiando le condizioni og– g-ettive e -soggettive della conversione del fine m– ;·ealtù. La differenza fra tale coscien,:a rifo1·mistica (che è poi la vaa coscienza rivoluzionaria) e quella che di rivoluzionaria usurpa il nome, sla nel con– vincimento dell'una che l'i111pe1:alivo e la norma sia-• no nell'operosità positiva; nella p1·axis; dell'allra, <"he l'azione costruttirn vada rinviata .al momento successivo alla catastrofe, e che intanto la sola pre– pariizione adeguala sia la negazione intransigente, l'esasperazione della teoria avulsa da ogni attività falliva. Orbene,. Lutti quegli atti 1 ehe s~ol$a110 entro lo stesso regmte borghese un opera rivolta ad el~vare le condizioni materiali e spirituali del proletariato, a forlYlare in esso la preparazione tecnica e morale necessaria a raccogliere un giorno l'eredità della gestiqne sociale, sono espressione di una coscienzà ;,iformistica, la quale, ,·e ipsa dictante, invade lo stesso spirito dei massimalisti. Nell'attesa di una successione (e tanto più quanto più vicina la si ri– tenga), chi de,·e raccoglierla sente l'interesse di. tro– vare al momento buono, così ·nello stato di essa come nella preparazione delle proprie capacità, le condizioni di una gestione vantaggiosa e feconda: Di questa consapevolezza una manifestazione sin– golarmente signifieatirn appare nell'interessamento vivo che il Gruppo parlnmentare, il Partito e le organizzazioni pi·oletarie mostrano oggi al problema della scuola ; ben intendendo - ammaestrati anche dalla esperienza russa e dagli espliciti riconosci– menti di [enin - che chi aspira alla gestione della società e dello Stato, non soltanto ha brnogno di una prep9razione adeguata delle capacità tecniche ed int,ellettìve, che la grandezza del còmpito esige, ma s·ìbliotecaGino Bianco· ha bisorrno anche ·d1 trovar nella scuola, nel suo organar:;'ento e modo di funzionare, uno ~trument:o adatto e pronto, capace di dare _il·più util~ ~endi– mento, e di rispondere -alle esigenze so_ciah. che daJ-l'opcra sua attendono la. propria sodd1sfa~10ne. Ed eccd pertanto che s·in tln oggi la scu?la, 11. suo· indirizzo, e programma, il suo carattere d1 fu_nz1onc pubblica (ossia di Stat.o) altr?ggon~ _l'.attenz10n~.e le cure del Gruppo e del Partito socmhst.a: os.g1 m vi,sta del domani, nella consapevolezza che 11 do– mani si ra 1 rniunge solo da chi fìn da oggi verso di ,. r,r, ..... esso s incammm1. Chiedendo quindi alla Camera, con la moziom• Reina, la gest.ione cooperat-iva delle terre da es\Jro– priare e il contl'ollo delle maest.ranze sulle fabbr1Ch('. co1ile m·viament.o alla socializzazione delle grandi industrie, il Gruppo socialista aggiungeva co~e ne– cessaria integl'azi-one e gua_si_preme ssa l1:1g1~a !a mozione Piccoli per un 111d1r11.zo e una d1sc1phn:1 razionale delle scuole i nfantili ed el ementari ; e i rappresentanti della Confederazi<?n~ de\ ~avoro, a nome di questa e del Gruppo socialista msieme, nel chied ere la sanzione di una legge al principio dcli<' ot.to ol'c tli luvorn, pongono con la rpozione D'A– ragon a l'esigenza che lo Stato, ad 4vvalorarne iì contenulo et.i-co, inl.ensifichi l'opera integratrice del– ·l'istruzionc elementare e prole-ssionale con i:;t1t.u 1.ioni'di alta cultura popolare, intese ad elevare il livello culturale delle masse operaie; e il Vergna-• nini, a nome della Lega delle Coope1·ative, presen– tando una serie di postulati per avviare· 1a soslltu zione delle organizzazioni agli imprenditori e agli speculatori nelle funzi'oni produttive e <;List_ributÌi'e, vi include, oltre all'insegnamento dei prmc1pi della cooperazione nelle scuole ,medie e superiori, anche l'istituzione di corsi serali e festivi, straordinari e normali per i la, 1 oralori è il personale tecnico delle organizzazioni. Nel Gruppo parlamentare, anzi, s'è giq costituita una Sezione scolastica, che (c'informa l'Avanti!) ha deliberato: , l O di dare la precedenza assoluta allo studio e alla risoluzione dei pl'oblemi che 1 interessçuw la scuo– la popolare (Asili d'infam:ia, scuola elementare·, po– polare e professionale) e l'e molteplici sue istituzioni d'assistenza e d'integl'azione; 2° d'intervenire al Congresso del Sindacato ma– gistrale, de1egando i colleghi Piccoli e Zanzi ; · 3° di attendere dal Sindacalo un programma completo, che, esaminato dalla Sezio.ne, possa es– sere di guida-al Gruppo parlamentare socialista per· l'opera legislativa e per la propaganda n,ella Ca– mera e nel Paese. È notevòle che i nomi dei componenti la Sezione, che ha fissato un programma così schiettamente e lodevolmente (perchè operosamente fattivo e non , sterilmente negativo) riformistico, sono quasi tutti dei più decisi massimalisti ; ed è notevole alt.resi che anche la. Direzione del Partito si ,è trovata d'ac– cordo con la. Confederazione del' Lavoro nell'ade– sione e nell'intervento al Convegno del Sindacato magistrale, in vista di veder concretate in esso le linee di 'un programma d'azione legislativa. Ma non è s~lo degno di rilievo questo atteggia– mento. A me importa notare anche come la classe lavoratTice ed i suoi rappresentanti mostrino, nel diffuso movimento pro .schola, di cui ho citato varie manifestazioni, da una part,e, di rendersi conto del– l'importanza del lavoro intellettuale nella società e del bisogno dell'istruzione per conferire al proleta– riato un grado di maturità pari alla grandezza dei s!1oi fi~i ; da_ll'altra, di int~ndere come _la P!'epara– z1one d1 un rmnovamento d1 tutta la società mvolga l'interesse e l'opera della società stessa, e la scuola quindi, rappresentando un .in.teresse di sua natura

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