Critica Sociale - anno XXX - n. 2 - 16-31 gennaio 1920

e r1t1 ca Social e J?IVIST .Il QUINDJCIN.IILE 'DEL SOCI.IIL/SMO Nel Regno: Anno L. -10 - Semestre L.·-5 - All'•Estero: .A.nnoL. 12,50 _.-Semestre L. 6,25 · DIREZIONE: Milano.- •Portici Galleria,23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni,4 - Milaqo Anno XXX - N. 2 · Il Numero.separato Cent. 50 Milano 16~31 gennaio 1920 SOMMARIO Politica ed Attualità. Al polere ! (CLAUDIO TaEVEB). Per lfflO pronla solu,ione ilei problema delle case (la c. s. e x. y_. z.). Di fronle al minacciato aciopero dei ferrO'Oie,·i (Dott. R. S.). I 11izii fondamentali del decreto d'imposla sul patrimonio (Prof. B>:N· VENUTO Ga1z1o•rT1). Studi economici e sociologici. li nuovo Partilo popolare italiano (CESARE GoasTT1). Problemi concrllli: la Scuola: I. L'azione" pro scii.ola" e la dif•sa della co&cienza laica {Prof. RooOLJ!O MoNDOLFo). ' , P~-r un concordalo di lavoro unico ,in, Agricoltura tN100 <iASPARINt). Pel monopolio degli alcoolici (TOMMASO V AGLIASINDI). l,'educa•ione d•gli adulti nella Russia i.!èi &n!iety (N. K. Uc,VANOVA, - Signora Lenin). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Sguard-i. in giro: Finanza, industria e eXtr·aprofitti; I salari nel aopo-guerre. i La rivolta del proletariato contro i" profitta.tori 11; Il prolet&riato e il controllo della produzione (f. p.). La C1UT1c1. SoCIALF. 'n.1 1920. - Abbonamenti ònmulativi. AL POTERE! Il Convegno del Consiglio Nazionale del Partito Socialista Lenutos-i a Firenze ha lasdato in molti l'impressione ohe la frazione massimalista si muova verso una concezione più fattiva e meno oratoi;ia del divenire socialista. Anche è parso a molti che la frazione massimalista si sia un po' più preoccu– pata éhe per il passato di mettere l'.:iuspieata rivolu– zione comunista italiana in rapporto con la realtà della vita internazionale. Sembra che anche per la frazione massimalista del nostro Partito sia passato il tempo della concezione loca-1-istae affatto auto– noma e nazionale della auspicata rivoluzione, da vagheggiarsi fu•ori di ogni rapporto col restante mondo, proprio come se tutto il restante mondo non esistesse, e non avesse nulla da ,eccepire al rig1.1.ardo. Bel tempo quello che ia Direzione del P. S. rac– colta a Firenze non assegnava -al proletariato ita– liano altro compito immediato che la realizzazione del Socialismo in loto, neHa sua massimalità, e ap– pena tollerava che quei socialisti mir,.orum gen– tium della Confederazione Generale del Lavoro si dessero una tessera di lavoro uri po' più modesta, per il caso che la rivoluzione massimalista non fosse proprio imminente! Da quel tempo è passato oltre un anno: la rivoluzione non è stata fatta e nello sforzo verbale di non farla si è impedito. che si in– canalasse tutta la santa passione proletari·a - 'se– guita alla guerra - verso la riforma profonda, ra– dicale del nostro ordinamento politico--economico– sociale. Ciò avvertono ornai molti massimalisti che non sono che buoni socialisti, e riflettono. Ora è questa riflessiòne che si è fatta sentire al Convegno di Firenze? Ecco quello che, non avendo potuto as- 11istere al Congresso, non oseremmo giudicare solo con la scorta dei resocqnti e delle impressioni altrui. blioteca Gino Bianco Ma noi siamo già sodd~sfatli che la maggioranza d-el Partito mostri di intendere e accenni ad avvia.rsi verso un internazionalismo più _effettivo e reale che non la pura e platonica adésione, per acclamaz,ione plaudenLe, alla III Internazio_nale. . , . _ No-i spiamo e prendiamo a~to con let1z1a d_1 _ogn~ azione ·concreta, grande o piccola, che avv1c1_m t partiti sociali-sti nei Parlamenti e nelle Orgamzza– zioni di mestiere di Europa e getti tra essi le intese per l'assunzione di quanto_ piµ potei·~ sia possib_ile nel loro .Stato da parte del' proletariato e per m– ~uire o _deci~ere la p_oliti-ca estera ge~,~ral~ i?- senso internaz1onahsta 1 ant1borghese, ant1m1htanst1co, an– tinazionalistico, antimperialistico. Secondo noi basta un tale obbiettivo a giustificar~ ogni sfor~o p~r q_uaiunque forma e grado e quantità di conquista socialista del pot,ere. Altre volte ab– biamo potuto pensare essere l'ascensione del prole– tariato al potere essenzia.lmente correlativa alla trà,:– formazione della ,economia dello Stato borgheS-Oin senso so.:ialista. Oggi non più. Ecc;o forse il più importante effetto politico della conflagrazione ch,e– ha torturato e disfatto il mondo! I ceti capitalistici, militaristi, monarchie-i, che hanno adoperato il po- ' t,ere per trascinarci alla guerra, debbono - essere spossessati del potere; debbono ced,ere il potere all.-i, c;lasse na~uralment,e pacifista, perchè ant1capitalist.a e antimperialista, il Proletariato. Non si tratta nep– pure di una rappresaglia. Si tratta di pura preven- , z-ione. La pace lo dimostra. La loro impossibile pace lo grida all'universo. Dopo che tradirono l'armistizio coi 14 puntì wilso_niani che ne erano stati posti a base, ai popoli cl~epon d_o11:andavanoaltro se noi! che nel trattare d1 pace s1 r1movessero le cause d1 nuov~ g~err~ (s9praffaz_io_ni nazionali, gr~ndi arma- 1 menti, r1catt1 d1plomat1è1, gare col@mah, ecc.), . Govemi non risposero che promettendo territori e territori a consolarli dei loro dolori, e organizzando l'economia dello st.i'ozzo internazionale, sotto il no– me di politica delle -riparazioni, .per rifarli utopistì– camente dei loro danni ! Il Keiner, professore di economia politicà a Cam 0 bridge, intimo di Lloyd George, cx delegato del, Mi– nistero delle Finanze brittann-icb alla Conferenza del– la pace a laler~ d.i Lloyd George, interrorito di ciò a cui ha assistitò, lo denunzia con parole che arieg– giano quelle delle nostrè più appàssionate proteste, avvertendo che anc'ora - anzi or più che mai - il solo prograri:urì~ ,serio della Conferenza sarebbe an– nullare tutti i debiti di guerra, che alla Francia e all'Italia gioverebbe assai più che tutte le esose e irraggiungjbili indennità loro atti'ibuit,e sulla carta, adottare il progetto Hoower per l'approvvigion::i– mento solidale mondiale, pbcificare l'Europa dal Reno alla Vistola, 'dal!' Adriatico al Baltico ed al Mar Nero, formando sotto gli auspici di una reale Società delle Nazioni una trade union. fra la Polonia e gli Stati ~mersi dallo spezzettamento de'lla Austria– Ungheria e della Turchia, alla quale dovrebbero aderire per dieci anni g'.i a·ltni piocoli Stati balca– nici, impegna-re gli StatÌ Uniti ad un prestito int,er-

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