Critica Sociale - anno XXVI - n.12 - 16-30 giugno 1916

172 CRITICA SOCIALE Ma i fatti sono stati diversi da que!J.i che si pre– viedevano. E poichè i fatti sono stati diversi, diverso ha da, essere .J'atteggi,amento del Parlamento. Non ci si può indugiare in, p:iooole, qu,i,squilie di politica in– terna, quando di ben maggi,ori problemi è giunta J'.or.a, quando di ,ben più gravi resp,ons.abi.Jità è ora che si discutra ». L'o•r:atore. a questo punto· affronta l'-obbiezion-e che sente mana. « Il Governo dirà: ,v-oi IDi domandate un.a cosa a cui non possiamo consentire; voi domandate in so– stanza, una discussione sulla politi.ca estera, e sulla condotrta della guerra, che noi non crediamo di po– ,tere a,ccettare. L'on-0revole Sonnino fu molto chiaro ed esplicito nell'ultima discussione, quando rispooe alle osserva– zioni, ohe con '1a ,legge ,alla m-.ino_gJ.imuoveva l'ono– N:vole .Labriolia: « Non, possiamo ,consentire - egli disse, m .sostranq,a - a queste discussioni, pel'Chè esse ~ono n~cive agli interessi del Paese, della pa.tria, mteress1 che voi ci avete affidato». Ebbene, io n-0n v ,ogl.io oggi contr.app,orre tutte .Je ragioni :teor.iche, storiche, e di con~reta oprporb;nità che stanno contro questo modo di intendere J,a. fun– zione del Parlamento. Io vogl-i-0però ribadire- il di– ritto sov-rano del Par-lamento, di discutere tutto e •tutti al cospetto .della· Nazione. Ma, riaffermato· que– .sto diri.tto, io posso anche subire :i•l modo oon cui a!tri valuta la, realtà delle cose, e adattarmi, si.a pure riluttante, al pensiero di chi ritiene che certe oose ·n-Onsi debbano dire in 'Pubblioo, ·perchè, risapute fuori di qui, posoono nuocere a quel minimo .comune denominatore di solidarietà civile, su cui possiamo trova~ci tutti concordi in questo momento. E quindi, se voi sosteneste che la discuss-ione pubbli,ca de-Ile questioni di cui è urgente oocuparsi, non può aver luogo, noi, ci ,senti.amo di •assumere I.a re-sponsabilità di fronte a quelli che _ci hanno mandato qui, e, eh~ aspettano da -noi 1a·discuss-ione pubblica di tutti i problemi, noi ci sen.ti.amo, ripeto, di assumere, per parte_rnostra,· Jia_ responsabilità di accettare l.a p-ropo– sta, d1 convooo.z1one della Came:ra in seduta segreta. N-0i l'a,ccettiamo, ,non tanto pel'Chè siamo d'accordo o~n voi che. certe cose in pubbJ,ioo non si posson-0 <hre, m.a pel'Chè .non vogliamo avere in futuro la re_sponsabilità di non. averle dette, anche da questa tribuna, -onde è dovere di-rie, anzichè nei corridoi ove cir,co1ano conosciute da tutti: In altri termini, se.condo noi, la seduta segreta n-0n deve essere tanto il luogo ove il Gove'rno dica qoollo che non intende, dire .alla Came-ra, quanto il luogo ove i deputati possano liberamente e. senza sottintesi dire tuffo quello che è loro dovere di dire. Cosi formulata, e con questi intenti, la idea di con– vocare ,J.a Camera in• seduta segreta, non può trovare oppositori altro che fra, i reazionari ». Se la tes~ p_a~e ardita, !'on. Modigliani sj con– forta con l_.opm1?ne d_ell'Oss_ervatore Romano, il qual~ mfatt1 11 _giorno mnanz1 aveva scritto questa massima: .« Poichè il. Pa_rlamento ha giudicato op– portuno di d!elegare i pieni poteri al Governo la sed!uta segreta costituisce il ripristino del contr~llo P?,rlamenta_re ». ... In questo sunto, noi ci interdi– c~amo ogm apprezzamento; ci permettiamo solo .di rilevar~ coi_ne anche da fonte non. sospetta ed a proposito d1 una tesi assai ardita, viene riconosciuto quel concetto cardinale della difesa dell'istituto par- BibliotecaGino Bianco l~mentare contro i colpi della guerra e della rea– z10ne che ha costantemente ispirato · l'azione del Gruppo socialista in Parlamento secondochè ab– biamo tentato di illustrare più so'pra. Posto adunque eh.e la seduta segreta sia oggi il solo modo di far vivere il controllo parlamentare non c'è deputa~o •o.nesto - dice Modigliani - che non debba sent.Jre 11 dovere di aderir.e, occorrendo, - a questa convocazione del Parlamento in seduta segreta. E il Modigliani ha conchiuso: « Noi p,ossi,amp desiderare a tutti gli effetti che questo G-0verno cambi; voi potete desiderare il con– trario; ma c'è un.a co-sa suUa qua.Je siamo d'accordo anche noi socialisti: tutti, fermi i nostri pr-o,pos·iti ,i.de.ali, forme le ragioni di -opposizione irreducibile a determinati errori storici ormra,i commessi, c,'è un punto su cui non, è 'Possibile dubitare: la sc,o~fitta non può trovar,e .nessuno con.corde. Anche, chi abbia afferma.lo , come i-o·ho fatto in que-st'.au,la ne,lla !on– -tana, vigilia, ohe •la guerra si chiuderà col tragioo r.isultato di •non dare nè vincito-ri nè vinti (Commenti); anche-, oo,sliui, e specialmenlfl oo-s.tui, non. può rinne– gia,re ,o dimenticare -oggi la seconda parte• de.J,Ja.for– muta: Non d-obbiamo esse·re vinti! Per non esse·rJ.o, ognuno fa,cci,a il dovere ,suo qua dentro. E se per I.asciar oompiere questo dove-re a chi, come i socia– listi, ha funzione e m.issione di critica non c'è che un modo: togliere tutte .le• remore alia sincerità e .a-Jl.a -crudezza delle critiche: e,bbene si tolgano! Se il Governo questo ci neghi, n-0i saremo e-0stretti .a compiere ugualmente il n-0stro dovere, signori col– leghi, pel'Chè se in un primo m-omento v-0i ci trovate dover-o-s.amente' remissivi ra ·quelle che s-ono le esi– ge,nze d-i-una politica ,che noi n-0n dividiamo: in de– finitivo invece, certo non colla stes~ lihertà di pa– rola, certo non, cogJ.i stessi dettagli, ma ooUa spe– ranza di i-llumina·re ugualmente, quel tanto che po– tremo dir,e• dovremo p,u,r'dirlo. Ameremmo, che que– sto ci f,aooste•gire qui, in, un.a riunione dove si possia parlare liberi, se-nza apprensioni di c-0,scienza per J.'\ipercussioni este:rnre. Se- non ce• lo, oonoedete, ci creerete un.a condizi-0ne ,più d-ifficile, m,a ~on ver– remo meno al nostro dovere, che 'è quello di dire tutto oiò che occorre dire, secondo noi, perchè il dovere nostro sia oggi compiuto inter-0. (Applàusi al- '/'estrema sinistra) D. · Qual si sia l'.a~dimento del dire, difficile è con– testare che tutto il discorso del Modialiani nel suo caldo afflato per la libertà della. tribu~ parlamen– -tare e nella •schermaglia fortissima contr-o la rea– zi-one e !'-assolutismo governativo, imboscato nella stessa .diffico'1tà della situazi.onre, da cui voleva sni– darlo, )nrquad11asse esatt:amente nelle ragioni ideali e pratiche della battagli.a dél Gruppo ,contro il 'Mi- nistero Salan.dra. · IPSE. CARLO KAUTSKY IL.PROGRAMMA SOCIALISTA Principi f~ndamentali del Socialismo Seconda edizione Italiana con :correzioni, aggiunte e un nuovo proemio. dell'Autore. Lire 3 Presso la Libreria detl' Avanti! via S. DamiAno, 16 Milano. "' '

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