Critica Sociale - anno XXVI - n.12 - 16-30 giugno 1916

' 170 , CRITICA SOCIALE 11azione. Il Gruppo socialista tende ostinatamente a combattere il Ministero 'ed a difendere la sovra– nità parlamentare. Questo duplice obbiettivo lo pone permanentemente contro il Governo• e contro gli . occulti avversari di questo, quando 1,o vogliono ab– battere in forme che ' f.erir.ebhero col Ministero, il Parlamento. Ciò ha dato oc-ca.sione a contorcimenti bizzarri, a situazioni paradossali, non percepite, non per,cepibili alla gente semplice. Il Ministero, a malgrado della conclamata concqr– dia, ha sempre avuto avversari, anche nel campo costituzionale; avv,ersari segreti, ma appassion.ati, e tanto più quanto la conclamata concordia li obbli– gava alla solidari-età palese.· Il Ministero non diede mai ,tr-egua ai fautori della neutralità giolittian.a, intendendo, che la « tregua dei partiti » portata dalla guerra impegnasse i part_iti, n:on il q-,ov;ern_o. _Tant'~ che 1',orL Salandra non s1 pentò ma.1 e nei d1scors1 al Paese - come quello di Torino dove disse che l'Italia era stata fatta dal partito liherale - e negli atti alla Carnera - quando, ad esempio, in nome dei principii -conservatori, si ,oppose ad ,ogni modifica– zi,one del prog-etto finanziario. diretto ad accrescere i ,carichi sugli extraprofitti della guerra ed· a sce– mar.e quello della gabella sul sale - non si peritò mai a lasciar comprendere che la concordia doveva stabilirsi sul deferimento degli altri partiti al par– tito ,conservatoPe, nelle cui mani era il Governo: che ov,e'tal -concetto non. fo:sse stato accetto• alla Camera, questa P?teva rovesciarlo ~ ave_va anzi il dovere di rovesciarlo, se non si sentiva d1 a.cco,rdare al Go– verno la sua fiducia intera - ma non poteva il Go– v,erno- rinunziare' a-d ,essere quello .che era. Nella. stessa politica dell.a guerra il Minis,tero- non scar– seggiava di nern,ici, più o meno ,occulti, sparsi in tutte quelle schiere di onorevoli che, per gli impe– gni che li vincolavano• all'ii:iterve_ntismo del~a pi~zz~ e deHa loggia, dovevano ms1stere per sv'llupp1 d1 guerra tali -che avr.ebbero messo il Ministero• in con– trasio _col Comando Supremo, e che· gli eventi sue- oess1v1, · si incaricarono di dimostrare che sarebbero stati semplicemiente folli. Cotesti avver– sari vistisi negletti dal Governo, torturati e. spinti dagli elettori furenti per .àltre ques.tionj (i noli, il grano,' il carbo-ne), dei quali conviene pur_e te(1ersi ' in grazia, cominciarono sordamente ad ag1tars1. In. fondo è proprio del 'regime parlamentare ché al banchetto del potere st variino e si moltiphchino gli inviti. Ciò, in tempo di pace, si chiama l'avvicenda– mento dei partiti, in tempo di guerra allargamento delle basi del Governo. La differenza consiste in ciò .che ,l' « avvicendamento» suppone critiche, discus– sioni, vis1è're alz ate, nesponsabilità precise; l'« al– largamento delle. ba.si » in"'.ece.non r~chiede o~e. ma– novre di co-rrido10, comurucaz1one d1 memoriali se– &reti, imposizioni fatte con l'ammiccar minaccioso ctell',occhio.... · Ora n,el criterio dell'azione parlamentare dei so– cialisti, che considera -il Parlamento -come una fun– zione di natura permanente, entra l'avvicendamento dei partiti, non l'allargamento delle basi. Ed ecco p-erchè i socialisti si trovarono sempre per oppu– gnar.e la politica estera, la politica interna, la poli– tica finanziaria del Governo, ed .ogni volta clte pote– vano prov:ocavano su di essi il voto, e in quella forma che stabilisce meglio Le r.esponsabilità dei rappPesentanti, l'appello nominal e,. Ed ecco perchè' gli avv,ersari del Ministero che voleva.no soltanto I' allargamento gri,davano che· ciò -era un sabotare la guerra e votando palesemente per il Ministero diceva.rio « che votavano p-er l'Italia,». Il Ministero· era l'Italia. Però ,essi un certo giorno del febbraio · •scorso, che si credevano molto· forti, ·SÌ adunarono · segrètamente e decisero di mandare un'ambasciata · • BibliotecaGino Bianco segreta a.I Ca.po del Governo, intimandogli di far loro posto. E toccò all'.on. Turati di « .salvare il Go– verno» in fine di un.a seduta travagliata nei corri– doi, strappando al capo del Governo l'impegno di non far crisi extrauterine. Il salvataggio- del Governo non era che il salvataggio dell'istitutò parlamen– tare. Semplicemente. C.r.esciute le febbri e gli appe– titi col trascorrere del tempo, moltrplicatisi gli er~ rari 1:lie 1 l Go,verno• . , dispe– rando -0mai di eludere la buona guardia del Gruppo ·socialista, gli avversari del Governo compresero che se volevano venire a capo• dell'impresa dovevano trattar-e nell'aula. Allora tra essi ed il Governo si apre una schermaglia accorta per aggr.edire e per difendersi - rispettivamente - senza scoprirsi. Il Governo intende l'imbarazzo -di quegli avversari - -onusti di connivenze - a parlare di propria ini– ziativa, e, abilmente, convoca la Camera per la di– scussione dei bilanci consunti, senza accennare ad alcuna comunicazione suU.e cose maggiori che pre– mevano• sul ,quo,re di tutti. Ma il Gruppo socialista g,ettandosi attraverso- straie,cia tutte le file del giuoco, presentando .un.a mozione Modigliani, con la quale , la Camera constatava « che il Governo ha omesso di fare al Parlamento- l,e,comuni-caz.ioni sul1a situa– zione che -era 'suo dovere di far.e, per dargli m0do di esercitare la sua funzione <li controllo - oggi' più che mai necessaria. - su tutta l'azi,one gover– n,ativa.,,sia .in rappo,rto• alLa politica fin.anzi.aria ed · economica, che m rapporto· alla politicy estera e alla condotta della guerra, e ravvisa·, in questa omis– sione di co-mun.i,cazi.onigov,ernative, una nuova prova che il Gov,erno è impari, aUe esigenve della situa- . zione e agli stessi dov,eri derivantig!i dalle proprie ·direttiV1e ». Il più ardito• degli op~o;sitori «latenti», l'ono·re– vo,le 'E. Chiesa, s,i inco-raggia allora a proporre La sospensiva della discussione dei bila.nei, per dare il modo al GoV1ernodi affr ettare 1a di scussione sul- 1',ese.r.cizioprovvisorio e di. premette.re a<l essa qual– che comuhicazion,e: « T_rovì il Ministr,o - pregava l'-on. Chiesa - il mOdo di comunicare con la rap– presentanza nazion.ale intomo• al ,pr,obl-ema militare che urge .... Vogliamo avere la convinzione che si è provv,eduto .... Vogl ia.mro•esse·re rinvig oriti nella no- stra fiducia!, .. >>. Il' resò-contdufficia.le qui segna una interruzio•ne de11'·on..Mazz,oni : Ch iesa domarula un « cordiale »! Il Grùppo si affretta ad associarsi alla sos,pensiva Chie.sa che giova ad jri,calzare il Governo p,er tirarlo, a sua volta, a combattePe in campo aperto-,,' sfugg endo all 'imboscamento di bi– lanci morti, fatti per st orna.re l'attenzione· dalle cose (ahimè!) vive, troppo vive. L'on. Modigliani ne {,!ice 1,e ragio-ni: « Non si tratta di tiv.olgersi all'on. Sa– landra, 'e dirgli: la preghiamo, si alzi, ci dica qual– che cosa che ci tranquillizzi ... , Il Parlamento: non è luogo nel .quale si chiedano· per favore al Governo, a qualunque ,ora, dichiarazioni ,che ci appaghino o non ci appaghino. Il Parlamento è il luogo dove le azioni positive ,o negativ:e del Governo si giudicano. E poichè quest'aàone oggi è, ahimè, quanto! nega– tiva, a nostro· avviso· non si può fare altro- che do– mandargliene conto». E soggiungeva, cogliendo il pensier-0 di tutta la Camera: « .... Non è della dignità del Parlamento, mentre suooed,e quello che suocede, 'ment.r.e si spera, si desidera e si teme quello che speriamo, desideriamo e temiamo, mettersi a discutere di mi– .nori corrigendi •O di stipendi di. guardie caroerarie, e nemmen~ dello scioglimento del tale o tale altro municipi-o socialista -o clericale ». Jn· quesi;e parole è la ra-dioo psicologica delLo sciopero dei bil,anèi a cui la -Camera si ,abbandonava di 11a poco, tra grida di dimissioni, dimissioni!. L'Avanti! non l'in– tese. Vide quasi una combu\ta di socialisti e di op- I \

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