Critica Sociale - Anno XXV - n. 11 - 1-15 giugno 1915

~nrqcA SOCIALE i;,iÌ,hoi, <j;l Pactii~ (',.'./. 1/ v;qP,o,,.'\itiati po,ffn-;.,,;{ i~1n,,if;liuf coùi,~;rt,· p:cla"\on~ non lfrovll! fo:r1i:1n:r. ~ 111 ~f\tit td· ora, ·Jat_D1rezipne nè, ~01 'Gomum /es~ deve tra-rre da•Ha sola 1spllra- clel :Part;ìto sJ· trova !c'lavantv al ·p.ro- rom·1>ere. clelle zioo.é .çj!}i_ p-rppr.t tedaU,p'ri l.'..i:nslirizJ'A_ della. _pr.t>'pa- manifestazioni più contraddillorie, se nza avere _ la ganda e 1 cnlen del controllo sulle opere del Par- for1,a di dominarle, ~.enza.pot~r frl!lluosamente grn- l_1to,col pericolo_ quasi inevitabile di cascare nella clicare di esse, indicànèfo .gJ.i esempi ·e oppugnando , rnsidiosa ret,é psicologica degli a priori posti du- le aberrazio11i. Essa appare come par'.1liz_zala ed rante l'ar~en1e campagna per la neutralità.: ~mbrosa og-nuno si .affretta a fani. senza di ~ssa, 11?,dA~f!3~en~~ che -qualsia~\ ad_a!lamento. alla_ r~al\.à con~prnta ctel alla. eventualità· c·o~ì cìelle sue approvaZH?,P.1 ...~~me, fatt~ sembn ~b!ura,· sconfess!one µella_. 1<;1eacon– cle'rte· ·sJe scòmm1ltFlé.'""' ; ,,i,, ·,rii.,, .... -.,, ,,·'.i· iinl,f,.trarra·; al fatt:olflNessnill;> tut.Lavra:,'qual ·s1 sia la fie- Costantino Lazzari ebbe un motto scultorio: rezza indomita delle sue opinioni, deve per il no- « Noi· ·non \'og!iaino .sa'bdler la gu_erra::_ l\JC!f,'ili?:i.a..iiit.'. ~s{tb._ 1 g!'orios_o __ Avant~! :nuspic~re _al c~pi_o_ dissolv~ la nostra· patria forse· un po' più d1 q uegli .altri. anz1chè a quei sacnfizt chg111tos1e g1':1st1eh-e gh perchè _il nostro amor cli patria è fat.to cl~ll'amore' permet.t.ai10 _cliviver.e, se?on_clo le necessità d~l te~– pei suoi cittadini». Con tutto ciò _ Cos_t ant1110 "Lqz7 ! po e ali umssono :con I amm a del prolet.ar1~lo, 1\ zari npn si. sentirà mai autorizzato ~ ·sconfé·ss:'.\'re; e1ua_leha ~otto le m_segne 1~ gr.an .mas_sa. cle1 suor chi non arrendendosi· al fatto compiuto, s1 com-' figli, a cm - con viscere cli padre ·- 111t1mamente po,;tas·se come sé il fatto fosse ancor~ i:l_a. c_ompiere, convint? di quella u':llile verit.à che qui:- ripet~la– insistendo nel proporre tutte le rag;101:11 d1 pietà e me~te illustrammo, c~oè _cl~e_un proletarmto · v111to di convenienza che la guerra scons1ghavano, men- è vmto due volte -- ferv1d1ss1mament.e augura sal- tre, a guerra. scoppiata, insistervi su non riesce che vezza, fortuna e vittoria nell'nrcluissima prova. un effettivo debilitamento sentimentale - inutile .ai Perchè - e .vogliamo dirlo ..çon le proprie belle nostci principii, ·c1annoso in se stesso al più alto parole dell'organo della Federazione socialista pro- grado - ciel Paese, che è tutto nel cimento, in1 ,;ìnéiale cli Milano, la Battaglia Socialista - « quan– quanto .gli e'ffett.i del cimento su tutti si riflettono., do ferve la lotta; il pericolo è creato; ·in penco.Jo Nè pure alla stregua dei principii, di cui è il fedele sono donne, fanciulli, vecchi, giov.ani.;. E quando cane cli guardia, Costantino Lazwri non potrebbe -il pericolo esiste ·non vale. alcuna ragione per sot– mai convenire nella collaborazione. cli classe per la ·trarsi a:ll'opera di dife'sa ... E si corre pericolo tanto, assistenza. alle vittime della guerra! si~ che q~1esta dall'àggress?re quanto dall'aggredito' .. E se qu~sto collaboraz10ne avvenga per partec1paz1one dei so- è lo stato dt fatto, è duopo che l'Ita:ha c;onserv1 la cialisti a Comitati borghesi, sia che avvenga per. sua indipendenza che fu conquistata con sacrifizii adesione dei partiti borghesi alle iniziative trion- cli sanaue ,e di sostanze. E i socialisti, siamo sicuri, fali dei Comuni socialisti. Ma nè pure C ostantino claramfo tutte le loro energie perchè l'Italia non Lazzari, e,. in lu_i, int_enclia_mo _dire t.ut.ta la i_ntransi- I.orni ai tempi della Sanl'.1 Alleanz~, sotto il bastope gente e nvoluz1onar1a D1rez10ne ciel P artito, sa- tedesco o sotto l'egemonia franco-mglese ... I soc1a– prebbe o vorrebbe in quest'ora staccarsi dalle mas- listi han f.alto sino all'ultimo il loro dovere per evi– se, .as_sum_endo_ l'ini~iativa_ di :'confessioni assur_de tare la guerra ... Oggi gli stessi soci~listi n~n esi- o dr rrisorr p_er1colos1. Cosi a ciascuno è fatto lecito tano a dichiarare che, quando la naz10ne è m una di coltivare 11 proprio campo, con un'autonomia di lotta che investe la sua esistenza tutti o-li italiani movimento ch_e, por~ata a tutte le sue ?ons~guenze? ·_ senza distinzione di partiti - ;ono in "armi. Ciò è vera negaz1_çme~1 qu~lunqu:e orga111~za~10ne, d1 insegna il socialismo ... , ». qualunque umtà d1 Partito. Siamo arr1vat1 a que- Per conto nostro noi facciamo nostre l,e consi- st~ fatto? ~he altre volte sa~eb~,e pars? i1_weros_imil_e derazioni svolte neÌ suo articolo in questo· stesso e 111c~ecl1b!le; ~he_n~l _Cons,1gl10 ,Provmcia_le eh_M1- numero eia Francesco Ciccotti sulla funzione sempre lano 1 socwhst1 si' _chv1clonosu I opportumtà di_ al?- più viva, sempre più necessaria della nostra slampa pr?v~re. uno .st.anzia~ento a favore delle famiglie per met.tere in valore gli interessi che si spiegano dei r_1ch1all!-at! e la m111oranza del Gruppo, com1~0- nella guerra e le direttive a cui deve, secondo noi, :>taeh un chss1cl_ente,parla e vota, per ~onta propno, ispirarsi la pace futura e la posizione dell'llalia nel 111 _senso negallvo, ~upponen~o n?n sia _ancora. suf- sanguinoso vortice internazionale ... Ma c;iò eviden- fi_c1~nt.~mente_ pubblica e stonca l avvers10ne dei so- temente importa appllnto un Partito compatto, in ciahsti al!,a g_uerra!... . . . piena eflìcienza di valore, un Partito organico, com- E la D1rez1one del ~artito s1 strmg:e nelle spalle. penetrato il t~lto di ciascuna parte e ciascuna parte Tutto tollera perc~è mente sarebbe più assurdo che del tutto; il che è appunto quanto il nostro Partito, contrastare: ~ cos_1,non _facend·o i:rnlla, i:ion potend_o sotto la dittatura cl.ella Direzione uscila dai Con- nulla fare, s1 lus111ga d1 essere mtrans1gente o r1- gress 1, nell'impalcatura ordinaria non può essere ... voluzionaria solo perchè mantie'ne alla frazione ri- ' voluzionaria intransigente i simboli di un potere •*• che in fatto più non esercita, perchè sotto l'impero della necessità abbandona tulle le iniziative vera– m()nle direttive ai singoli gruppi, o·rgani ed enti de~ Partito, che se ne disimpegnano con sovranità agile e pronta. E così il Gruppo parlamentare, mentre la Camera ~ ~hiusa ~cl il Gove~no· regge còn_ pieni poteri, si . lus111ga d1 non mohre tutto, costituendo una sua rappresentanza a Roma per gli scopi più vari - dalla difesa della libertà della stampa e della oraa– ni~za~io1:1eo~eraia ali~ _assistenza per le famiglie dei nchiamati, dalla v1g1lanza sull'osservanza delle leggi _sociali alla tutela della previdem,a e delle coo– peraz10ne. Ma i nostri grandi Comuni dimostrano col fatto che essi sono i più adatti all'attuazione dei presidi economici per le classi lavoratrici. La nostra stam– pa, quella locale e quella centrale, non ha rap- BibliotecaGino Bianco Fu meditando su tutLe queste cose, che ci sembrano molto piane, che a noi venne fatto di pensare un or– ganamento efirettivo del Partito nuovo e straordi– nario, da durare quanto il tempo della guerra; un organamento di integrazione e di semplificazione ad un tempo, che compendias,se, avvicinandoli nell'a– zione, tutt.i i diversi elementi rappresentativi e fat– tivi della vila socialista proletaria. Pertanto propo– nemmo un Comitato di azione so'cialista per il tempo della guerra, composto: a) di quanti membri della Direzione del P. S. risiedono in Roma; b) di una delegazione permanente di cinque membri del Gruppo Parlamentare; . c.) di una delegazione della Confederazione del Lavoro di tre membri, non deputati, scelti tra gli iscritti al Partito;

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