Critica Sociale - Anno XXI - n. 4 - 16 febbraio 1911

CRITICA SOCIA.LE 51 di sotto del quale uoi non potremmo in nessun modo dichiararci sodrlisfatti. · Alcuni mesi or sono, aJl'accusa, da me mossa. a molte organiizazioni economiche e politiche dell'I– talia settentrionale e al Gruppo parlamentare socia– lista, di avere presa l'abitudine in questi ultimi anni di sacrificare ai v antaggi im mediati dei gruppi piil influenti i bisogni genera.li della classe lavoratrice e più specialmente quelli del proletariato meridionale, l'Avanti I del 24 giugno 1910 rispondeva: " Si deve precisamente al socialismo del Nord se oggi la questione della riforma elettorale, avviamento al suf– fragio universale, è posta in guisa da dover avere un principio di soluzione. Se i deputati socialisti del Nord, dove il bisogno di uu su,ffragio11iù largo è meno sentUo, hanno deciso di essere ministeriali, l'han deciso per il prevalente e unico intento di imporre una seria riforma, anche se non sia il suffragio universale: con ciò drmdo a vedere che essi, i deputati socialisti del Nord, si sono is11iraUai bisogni del proletariato del Sucl, per il quale la questione dett'alfat•gam.ento del suffragio è di gran lm1ga più urgente che non sia per il proletariato settentrionale. " E questo, mentre l'Avanti' aveva fatto per un anno intero la campagna proprio per una forma di " allargamento del voto "' che sarebbe stata efficace solo nei paesi meno analfabeti e meglio organizzati, mentre avrebbe avuto resultati irrisorii proprio per il proletariato meridionale! Era certamente u11errore di previsione intorno ad un argomento male studiato: il Bissolati, che scriveva le parole sopra riferite, credeva che l'Avanti! con la campagna per l'art. 100 scendesse al Sud, e invece rimaneva sempre al Nord! i\la oramai quel che è fatto, è fatto: rimbocchia– moci le maniche, e riprendiamo il lavoro senza voi• tarci più indietro a t·iguardare il passato, se non per quel tanto che ci occorre per prenderne I uce alla nostra opera futura. E la luce ci è data dalla idea, che è affermata nelle parole qui innanzi riprodotte del Bissolati, il quale non so fino a qual punto sia d'accordo col Bonomi: La riforme, eletton!le deve essere voluta dal pnnto di vista dei bisogni delle zone più povere e più op– presse della classe lavorati•ice; le quali si concent,·ano sopratutto nell' Ital-ia mei·idionale e nelle Isole, ma lraboccano da tutte le parti anche nel Centro e nel Nord d'Italia intomo a pochi nuclei di proletai-iato più evoluto e già fomito del diritto elettorale. E, dal momento che questi gruppi, nel cui inte– resse la riforma deve essere fatta, sono analfabeti o quasi, e disorganizzati o quasi, e in molti luoghi estranei alla vita pubblica o quasi - e la riforma elettorale deve appunto mirare a trascinarli nella vita pubblica, come l'aratro che mette in valore strati ùi terra prima inerti; deve fornirli dell'arma politica elementare, senza il cui presidio la organiz– zazione non si regge; deve dare ad essi la capacità per imporre ai pubblici poteri la cura dei loro biso– gni, fra cui la lotta seria e definitiva contro l'anal– fabetismo - ; ne consegue che riforma elettorale ideale sarebbe quella che: 1° rendesse del tutto indipendente la compila– zione delle liste degli elettori dalle iniziative degl'in– dividui, delle organizzazioni economiche, dei grnppi politici, o ne facesse una pratica amministrativa automatica; 2° detenninasse come requisito necessario alla iscrizione automatica; non il possesso di determinati certificati scola– stici - appunto perchè ai gruppi sociali, a cui la riforma dev'essere utile, sono mancate finora le scuole; non la dimostrazione, per mezzo d'esami, cli un BibliotecaGino Bianco- determinato grado di coltura - 1. 0 perchè l'esistenza della coltura è subordinata a.ll' esistenza delle scuole; 2. 0 perchè lo sforzo degli e sam i presuppone appunto quelle iniziative, alla cui mancanza iniziale si vuole supplire e che si spera sieno messe in moto dal nuovo sistema elettorale. [I suffragio universale risponde appunto perfettit– mente ai requisiti Sllddetti; perchè in questo caso la compilazione delle liste elettorali non è che una ripetizione della compilazione delle liste di leva sulla base esclusiva dell'età raggiunta da chi dev'essere iseri tto eltittore. Ma questo non vuol dire che non sia possibile escogitare riforme più limitate, eppure notevomente efficaci, e rispondenti ai requisiti Sllddetti almeno in parte. Per esempio uua riforma, che sarebbe in– dubbiamente accettabile, quanclo p,·op1·io no11 fosse possibile mettere in cmnpo, con le, nostra azione poli– tica, le forze necessai·iee, conqnistai-e di più, potrebbe essere qllella che - abolendo sempre le Commissioni comunali e provinciali e rendendo gl'impiegati dello stato civile responsabili della regolare compilazione delle liste·elettorali, come delle liste di leva - sta– bilisse come requisiti della iscrizione obbligatoria d'ufficio: 1° avere prestato in qualunque formr, il servizio militare; 2° oppure resultare dai registri scolastici come promosso dalla prima elementare o daL primo se– mestre di scuola serale; 3° oppure presentare domanda {innata innanzi al notaio o ad altro pubblico ufficiale. La estensione del diritto di voto a tutti colorn, che han fatto il servizio militare, rappresenterebbe una notevole conquista per il proletariato meridio– nale, mentre produrrebbe effetti poco sensibili al Nord, come risulta a vista d'occhio dal seguente specchietto : Numero Numero dogli elettori degli elettori attuali tscr1ttt secondo l'al• hlrgnmento proposto Per 100 Per 100 Elfettlvo maschi 1•:rretth•o maschi maggio- maggio- l'ennl rennl --- --- ---- --- Piemonte 460.582 bl,3 450.000 50'fo Liguria 138.662 44,6 l 50.000 50 n Lombardia 483.433 41,D 550.000 50 11 Veneto e17.J70 ij8,9 400.000 50 , Emilia 254.702 87,1 340.000 50 , 'l'oacana 251.682 35,2 350.000 50 , ·Marche 85.•05 30,5 I 30.000 50 , Umbria 58.277 30,3 140.000 50 ll Roma 87.042 24,6 170.000 50 \ Abbruzzi e Molise 102.140 28,I 180.000 50 11 Campania 217.465 2ti,4 410.000 50 ,, Puglie 130.891 25,8 250.000 50 , Basilicata 30.147 25,S 60.000 50 n Calabria 79.861 24,9 160.000 50 , Sicilia l 93.336 20,7 460.000 50 , Sardegna 39.978 ~ l 10.000 ~ ---- --- Totale 2.930.473 33,6 4.810.000 50 'fo Calcolando, all'ingrnsso, che la metà degli elettori attuali non abbiano fatto il soldato e sieno iscritti per titoli di coltura (certificati scolastici o esami elettorali), avremmo che, con la leva elettorale a base di servizio militare, il corpo elettorale nuovo conterrehbe immed'ic,tamente t.500.000 iscritti per titoli di coltura, senza servizio militare; 4.300.000 iscritti per il servizio militare prestato 5.800.000 elettori.

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