Critica Sociale - Anno XIX - n. 9 - 1 maggio 1909

138 CRITICA SOCIALE . • * Ora, siccome un tale ordinamento è già in parte ef- fettuato, con l'autonomia della Croazia-Slavonia e la sua unione al Regno d'Ungheria, appare evidente come la unificazione di tutti gli slavi illirici (croati, serbi e slo– veni) in un solo Stato autonomo, unito federalmente col. l'Ungheria, non possa iniziarsi e compiersi so non col raccogliere e unire alla Croazia-Slavonia gli altri paesi slavo-illirici che appartengono all'Austria, all'Ungheria e alla Turchia, nonchè i due Stati serbi inclipondenti. Senonchè l'autonomia attuate della Croazia-Slavonia ò troppo ristretta e non sufficiente a tutelare gli iute• rossi nazionali dei serbo-croati. La Croazia-Slavonia è piuttosto una dipendenza deWC-ngheria che uno Stato autonomo. Perciò, oltre ad unire alla Croazia-Slavonia tutti gli altri paesi croati, sloveni o serbi, si do'vrebbe dare alla nazione slavo-illirica) cosl costituita, una suffi– ciente autonomia politica: tale che essa costituisse un vero e proprio Stato autonomo, unito all'Ungheria con un patto federativo. Queste, del resto, sono le aspirazioni comuni dei croati e dei sorbi più colti, cho hanno più sviluppata la co– scienza della nazionalità comune e aspirano quindi al– l'unione politica di tutti i serbi, i croati e gli slo– veni (1). E molti sono gli scrittori che propugnano questa unione; citiamo fra gli altri Novicow. E le stesse classi dirigenti austriache, in molte occa– sioni, da un cinquantennio, vanno parlando della for– mazione di un regno slavo•illirico, che riunisca intorno all'attualo piccolo regno di Croazia o Siavonia tutte le altre provincie sud-slave dell'Austria e dell'Ungheria. :j/'I, Poste le cose in questi termini, stabilito che questa debba essere la sistemazione ideale di tutti i paesi slavo– illirici, si può procedere a giudica.re gli avvenimenti. La monarcbia austro•ungarica ha proclamato l'annes– sione della Bosnia-Erzegovina; senonchè, parlare di annessione è molto inesatto e fonte d1 un grande con– fusionismo. In realtà, la Bosnia-Erzegovina non ò ancora stata annessa ad alcuno Stato; nessun ruutamenlo sensibile si è verificato in quelle provincie, che già prima era.no occupate e governate dagli agenti del Governo austro– ungarico, ed erano solo di nome sotto la sovranità del Sultano. In realtà è accaduto finora soltanto questo, che l'Imperatore d'Austria e Re d'Ungheria e di Croazia ha esteso la u prammatica sanzione '" ossia i diritti di so– vranità. della sua casa, anche a quello due provincie j sostituendovi anche di dfritto la propria sovranità n. quella del Sultano. Oro, se noi ammettiamo che l'unificazione politica degli slavi-illirici non possa nè debba effcttnarsi so non coll'unione alla Croazia-Slavonia, autonoma e unita fe– derativamente coll'Ungheria, di tutti gli altri paesi serbi, croati e sloveni, dobbiamo naturalmente approva.re che la sovranità sulle provincie serbo-croate di Bosnia ed l~rzPgovina sia passata anche di diritto ~al Sultano al– l'attuale Re d 1 Ungheria e di Croazia-Slavonia. Ora, nulla più cli questo è sh.to ratto flnornj e perciò nulla vi è da disapprovare, in quanto riguarda la nuova situazione di diritto, creata dal Governo austro-ungarico in Bosnia– Erzegovina. (I) Veci.Iin proposito n bell'artlcolo, molto soreno e ollll1ett1vo,del dott. A. Tres10 l'll,\'IO\o,deputato croato (della Dalmazia) al l'aria• mento austriaco: I/ai111esslo11edelf« /Josnia,fù-zeuol'l.1w d<II punto dt vi.sta c1·ollto; noll'Illl/1(1 llll'Ksten,, turno 1809, 1..-. I. È soltanto il modo arbitrario col quale il mutamento è stato operato, che è suscettibile di critiche; ma di questo tratteremo più Innanzi. •*• Intanto rileviamo che l'unione della Bosnia-Erzegovina agli altri paesi serbo-croati della monarchia austro-un– garica· è assai preferibile alla sua unione cogli Stati in– dipendenti di Serbia e dl Montenegro; perchè, anche se quest 1 ultlma unione avesse attualmente giovato a questi Stati, avrebbe reso ben più difficile per !'_avvenire l'uni– fteazione politica di tutti gli slavo-illirici; alla quale quei due Stati, sl considerevolmente Ingranditi, avreb– bero opposto una resistenza ben maggiore; e avrebbe inoltre grandemente contribuito ad accrescere il parti– colarismo dei serbi e l'antagonismo fra questi e i croati; mentre, al contrario, l'unione della Bosnia-Erzegovina agli altri paesi serbo-croati della monarchia austro– ungarica avrà. per effetto di fondere sempre più i due popoli in un'unica nazione. Si aggiunga. che l'unione alla Serbia della Bosnia– Erzegovina sarebbe stata una rovina economica per questa: percbè !a Bosnia-Erzegovina costituisco l'Hinter– l1nà della Dalmazia; e, separata da questa, non avrebbe piìt avuto l'accesso al mue se non attra~erso il Monte• negro. Qiò che è da disapprovare non è già quello che finora è stato ratto dal Governo austro-ungarico In Bosnia- 1!:rzegovina; ma piuttosto quello che non vi è ancora stato fatto, nò si è ancora manifestato di voler fare, ossia l'unione della Bosnia e dell'~rzegovina, e insieme della Dalma 'l.ia, alla Croazia-Slavonia. Infatti, la Bosnia– Erzegovina è ancora allo statu quo, ossia separata total• mente da tutti gli altri paesi slavi della monarchia au– stro-ungarica. Sicchè la questione della Bosnia-Erzegovina incomincia proprio ora; e si presenta così: che farò. l'Austria-Ungheria di quelle due provinclc? Saranno unite all'Austria? o all'Ungheria? o saranno divise fra i duo Stati come bottino di guerra? o costituiranno, per modo di dire, un paese autonomo una specie di Hei– chslanà austro-ungarico? Ecco quale doveva e deve tuttora essere la prima preoccupazione: la sorte della Bosnia-Erzegovina; della quale invece nes~uno finora si è occupato j perchè tutti gli interessi tiOno stati prest in considerazione e soste– nuti, eccetto proprio quelli delle provincie annesse. Non appare ancor chiaro quali siano le intenzioni del Governo austro- ungarico a questo riguardo. Si è parlato di autonomia della Bosnia-Erzegovina; si parla anche della formazione d'uno Stato slavo-ìllirico, che sarebbe indipendente sl dal I' A.ust~ia che dall'Ungheria; e si avrebbe con ciò il cosidetto trialismo, ossia una triplice monarcbi11, in luogo della duplice nttuale. Questa sarebbe la soluzione giusta i e si dice che essa sia cara all'!lrciduen erGditario e ai circoli dirigenti au– striaci, come quella che servirebbe a togliere forza e prepotenza all1Uagheria. La prima soluzione invece, quella cioè dell'autonomia della Bosnia-Erzegovina, sarebbe la. peggiore di tutte. Questa autonomia significherebbe, infatti, Che la Bosnia– Erzegovina non apparterrebbe nè all' .Austria nè all'Un– gheria; ma, siccome ossa dovrebbe continuare, come ora, a dipendere dal Governo comune austro-ungarico, nella cui composizione ossa non potrebbe essere rappresentata, essa dipeuderebbe in realtà da un Governo straniero e semi-assoluto, perchè responsabile .;oltanto di fronte alle Delegazioni austriaca e ungherese, e non già anche di

RkJQdWJsaXNoZXIy