Critica Sociale - Anno XIX - n. 9 - 1 maggio 1909

1 Critica Sociale f?IVIST .Il QUINfJ/CIN.JlLE tJEL SOCI.JlLISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lette,·e e vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE- MILANO:Portici Galleria V. E. 23 Anno XIX - N. 9 Non si vende a tnimeri sepa·rati. MIiano,1 ° maggio 1909 SOMMARIO Politica ed Attualità. .lllli/(11•Mti Stl/Z(I S(iptrlo (FILIPPO 'fURATI), lltsm-rtztone: 1° Jfa(l(IÌO J909 /Pror. OIO\"ANNI ZIIIORDT), f.(I 11ostn1 p~,', IH"{/t11te rfre11d/.cazto11e (AMlI.CAIn: STORl'III). Studi economici e soclologlcl. l!a11w:ssto11e <ltl/o nos11ia-E,·ztgovi1w e ti Pm·Uto socfolls/<1 {l)ottor 1\fAIUO GO\'!), Cdtiche t co11trocrtUc//e (l'I,INIO 'l'URCATO O,\ VI', ET1'0J(E )IAI\CIL!Ol,1), Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. J/imvfo11U e dtSldt.-f: mcdlhtzlonl di maggio (P1·or. t:;-;HJ(JOCAltRARA, - l'osWla (NOI). li pm·tito operai-O l11A11stt·la: s11e fon:e, suoi l,.i.011µ (Sac. l)r. (I. C,\PRA). MILITADISTI SENZA S.APEDLO Dico, seguitauclo, che v'è un modo <liessere mi– litarìsti1 anche a dispet.to proprio: ed è quello dei molti socialisti che. nelle vecchie e nelle recenti polemiche, scambio di bS:rricarsì sul terreno così ben delimitato da Leonida Bissolati nel <liscorso che ho già citato, ne escono imprudentemente e, per vaghezza polemica d'insegni re l'avversario, abbandonano la difensiva, tanto cara a Sylva Vi– viani, rischiando di rimanere imbottigliati nelle trincee militariste, nelle quali essi avranno sempre torto, tanto più (caporale di settimana, ajutami !) se, per caso, avessero ragione. E cito alcuni esempl dei più comuni e ricol'– dabili. * * * AvYiene ogni altro momento di sentire, da co– loro che combattono Paumento delle spese mili– tari, che una ragione, per non concedere nuovi crediti, sta 11el fatto che i quattrini già concessi furono male impiegati, e il Governo e i corpi di– rigenti dell'azienda militare e navale non ci affi– dano che, da oggi in poi, verrebbero spesi con maggiore giudizio, Questo argomento, che vuol essere di rinforzo. indebolisce, in sostanza, la tesi principale. Perché implica Fammissione della utilitài se non anche della necessità, delle maggiori spese, e ne fa soltanto una questione di modo. E' in base specialmente a un ra– gionameuto di questa fatta che - aiutando l'inde– cisione dei radicali, appigliantisi a ogni sorta di 8,m– minicoli dilatorii per non volersi decidere per il sì o per il no - condusse alla nomina della Commissione d'inchiesta per l'esercito, a.ppoggiata anche rlal– l'Estrema Sinistra, che vi mandò - e questo fn l'errore fondamentale - uno rlei suoi senza im– porgli il mandato <lella pregiudiziale finanziaria. La quale Commissione d'inchiesta sta. divenendo, anzi è già divenuta, uno dei maggiori e µiù for– midabili arieti per demolire il bilancio civile a fa– vore delle spese rnilitari 1 tantoch0 oggi alla Camera - dal Gruppo socialista alP infuori - a resistere un poco alla follìa militarista che iuvase tutti i banchi, rimane quasi solo .... Giolitti! Or io, per esempio, non fui mai eccessivamente entusiasta - me ne fecero uu capo d'accusa di deficiente solicìarieta di partito - <lella famosa (non nel senso latino) campagna contro i succhioni di terra e di mare o, a. dir meglio, del modo come essa venne impostata. Io pensavo, fin dai primi giorni, al quarto d'ora di Rabelais, cioè al conto che alla fine del chiasso ci toccherebbe pagare. Strillare su peì tetti che le nostre corazze sono di burro e i nostri cannoni di marmellata potsva aver per effetto (uou dico fosse cosa probabile), dato che l'accusa recasse con sè un fumo di prova, di portare qualche ministro sullo scanno dei rei per titolo di alto tra<limeuto, ma più certamente do– veva portare alla conseguenza che quel burro e quella marmellata dovessero essere convertiti in acciaio ben temperato. Sarebbero rialzate le azioni delle Case concorrenti alle prime fornitrici dei nostri apprestamenti militari, e la nuova spesa avrebbe dovuto essere tanto maggiore, di quanto il nostro sistema difensivo usciva screditato: perchè le forze mllitari, come tutte le forze, tanto più in questi tempi di guerre sempre minacciate e nou mai effettuate, valgono più per quel che sono ere• cinte essere, che non i,er quel che sono in effetto. Comunque, alla obiezione del cattivo impiego dei fondi ha già risposto vittoriosamente il Barzilai: non pe.rchè una volta il chiavaiuolo ci ha traditi vendendoci una serratura impotente, lasceremo per sempre senza chiavistelli la porta di casa. E se, come la logica dell'obiezione porta con :sè, noi con– cederemo nuove spese a patto di migliori controlli, le spese verranno di sicuro, e i controlli .... ci sa– ra1mo promessi. Più tardi si discuterà sul controllo dei controlli ! . .. Un altro riparo 1 che veggo eretto da taluni contro la concessione di nuove spese militari, ma che non resiste in pratica più del precedente, consiste nel– l'affermare che l'esercito viene adoperato a fini di politica interna, deposto come la spada di Brenno sulla bilancia della lotta delle classi: fin che questo avviene, i difensori delle classi lavoratrici debbono rifiutargli nuovi incrementi. E il fatto è verissimo, ma l'argomentazione prova troppo e sopratutto prova un'altra cosa da quella che intende a cli– rno$trare. P1•ova troppo, perchè condurrebbe a ricusare llOn solo le nuove spese, ma ogni spesa di armi e rli armati; prova un'altra cosa, perchè la conseguenza che ne scaturisce è che conviene democratizzare l'esercito e sopratutto democratizzare il Governo .... e magari il paese. Ma un esercito democratizzato - esempio la nazione armata in Elvezia - non è

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