Critica Sociale - Anno XIX - n. 5-6 - 1-16 marzo 1909

OLU'l'ICA SOCIALE 93 limiti, determinabile, " non dipendendo la facoltà. di scioperare illimitatamctite ed esclusivamente dall'arbi– trio dell'uomo. Lo sciopero, anzichè il risultato di una solidarietit delle forze di lavo1·0, è il risultato delle forze capitalistiche accumulate dagli operai, i quali, per col– pire i capitalisti, debbono impossessarsl delle loro armi; è, insomma, un fatto economico di carattere capitali– stico, quale è l'impiego di un capitale al fine di conse– guire profitti. Certo l'elemento ideale giova ad indurre negli operai quella virtù meravigliosa di sacrificio, per la quale anche una lieve riserva moltiplica la propria efficenza i ma il limite dello sciopero è il limite del ri– sparmio. 11 Alle forze capitalistiche, che reggono l'azione dello sciopero, gli agricoltori debbono opporre altre forze ca• pitalistiche accumulate, altre riserve. Pertanto, lo scio• pero, cosl nell'azione come nella reazione, si concreta in un atto di concorrenza fra capitali accumulati. Ora, l'azio11e dello sciopero procede in senso inverso della sua este11sione. I grandi scioperi, che potrebbero sconfiggere la :~fotua, sono i meno temibili; perchò bauno il minimo grado cli azione e incontrano più presto i limiti econo• miei nell'esaurimento delle riserve; per cui la Mutua può servire a provvedere ali~ raccolta di riserve suffi– cienti, che permetteranno ai padroni di difendersi vitto• riosamente. D'altro canto, la ì\Cutua dimllrnirà i rischi, perchè la costituzione di un organo di resistenza e mutualità avrà una immediata funzione limitatrice, sopratutto dei pie• coli scioperi e boicottaggi, che sono I più dannosi, perchè creerà nelle masse la convinzione della impossibilità delle rapide e irnprovviue vittorie e le spaventerà colla minaccia delle serrate. Di più, la Mutua integrerà la disciplina sotto un duplice aspetto: perchè l'osservanza rigorosa delle norme statutarie sarà una condizione es– senziale all'ottenimento dei sussidi, e perchè la Mutua conforterà i deboli nella resistenza, garantendo loro l'indennizzo dei danni. Inoltre, la :Mutua darà nelle mani clei padroni !'arme formidabile della serrata, la. quale, 14 allargando l'àmbito della disoccupazione, riesce a creare quell'insieme di debolezze, che.son proprie di un grande sciopero a larga base, cot.tringendo gli operai a consumare sollecitamente le IQl'O riserve ,,. Oltre, però, alla difesa economica, la Mutua servirà a creare nei padroni u. la coscienza di cla,,;se ,,. Oli scioperi non sono il prodotto di sobillatori; u. sono un fenomeno ineluttabilmente connesso al regimo di libertà econo– mica, onde si regola l'odierno assetto sociale ,, i e la di• fesa non può essere che una difesa di classe; non indi• vidub.le . Occorre, quindi, anzitutto rinsaldare le orgauiz• zazioni di resistenza, percbè queste si fondano in un organo unico colla Mutua. Qutisti i principt teorici su cui si basa la progettata i\futuH.; principi teorici che rivelano nell'autore una mo• dernità di pensiero, che non è alh·ettanto chiara e ma– nifesta in altre questioni di cui si tratta nel Bollettino }~ederale. Come abbiamo già detto, la Federazione si dibatto ancora nelle incertezze dei primi passi. i\la, se predomi– nerauno i sani criteri che si manifestano nell'autore degli articoli sulla llutua ·e se la Federazione saprà ri– conoscere l'organizzazione operaia come un elemento progressivo dell'impresa e una sicura garanzia di sano ordinamento dei Jayoro, liberandosi dalle preoccupa– zioni arcaiche e reazionarie che vedono nelle organiz– zazioni operaie il frutto di sobillazioni teoriche, an:dchè le conseguenze di iudeprecabili necessità economiche; la l~ederazione potrà compiere una utile funzione nel rinnovamento economico del paese. J<:ssa servirà, intanto, da atimolo alle nostre organizzazioni operaie a perf~. zionare i loro ordinamenti interni, a rafforzare le file, a ponderare le loro rivendicazioni. L'organizzazione è sempre ed in ogni caso da prefe– rirsi all'anarchia <!.ella assoluta libertà di contrattazione e contiene in sè i rimedt contro le sue preoccupazioni regressive. La pratica dell'or~anizzazione guarirà. i pa– droni agrari della loro arcaica concezione del ,u. padrone in casa propria , 1 , da tempo abbandonata dai padroni dell'industria più a lungo 11 educati ,, dalle organizza. zioni operaie, e li libererà dagli appetiti di chiedere allo Stato la spada della legge per fiaccare l'organizza– zione. Anche il u. liberismo ,, della Federazione non si inspira che al desiderio di impedire che lo Stato iuter- venga a beneficio della classe lavoratrice. n tempo le insegnerà che una massa proletaria. disorganizzata, mal pagata, incolta, è il piì1 sicuro baluardo contro ogni progresso e rinnova.monto dell'impresa. Intanto, questo organizzazioni padronali devono incitarci ad un'azione più costante e più intensa. f. p. FRA LIBRI E RIVISTE Sulle 01·g<1,nizza,zioui JJl'oj'e:,;~ionaU openiie. Dopo avere genialmente e ampiamente eseroìtato il piccone della critica nell'impalcatura del marxismo or– todosso, Edoardo Bernstein s'accinge ad essere il princi– pale teorizzatore e inspiratore del sindacalismo antiri– voluzionario. In un concettoso e sintetico atudio pubbli– cato nel numero di marzo della Neue R1mdschau, egli sostiene che la principale tendenza delle Unioni di me– stiere non sarebbe già - come pensava Marx - l'abo– lizione del sistema del salario, llensì la realizzazione della democrazia industriale e del costituzionalismo nella fabbrica. Verso questa meta almeno camminano le po– tenti Gewerkscluiftm tedesche che, dal 1893 ad oggi, hanno visto aumentare il numero dei loro soci da poco più di 200 mila a circa due milioni. Più che tendere al– l'annientamento del capitalismo, I.e Unioni di mestiere in Germania mirano a conquistare dei miglioramenti materiali e morali, e a rendere stabili cotesti migliora– menti con convenzioni e contratti collettivi. Nel 1907, mediante l'organizzazione, 249.000 operai tedeschi sono riusciti a ridurre i loro orari di 912.660 oro per setti– mana, con incomparabile vantaggio della loro salute e coltura; mentre nel J90U (non si hanno dati attendibili pili recenti) gli aumenti di salario conquistati ammon– tarono a 55 milioni di marchi! Questi aumenti di salario furono nominali o reali? In altri termlni 1 il surplus di dalario rimase effettivamente nelle tasche degli operai o fu loro carpito dall'aumento nel prezzo dei generi di consumo e dal maggior costo della vita? !~eco una qut:stione assai complessa e intricata, e che, per essere convenientemente risolta, richiederebbe una. difficile e lunga indagine statistica sul mo·vimento dei preu.i dei principali generi di consumo, degli affitti, ecc., in rapporto all'eleYazione delle mercedi. In mancanza di questa statistica, che sarebbe cosa assai interessante e proficua intraprendere e cho ci toglierebbe dalle vaghe generalità, il Bernstein dice che una Lega ben organiz– zata ha la possibilità di sfruttare una situazione econo– mica favorevole più celoremente o più sistematicamente di quello che sarebbero iu grado di fare i singoli operai non organizzati, e ha la possibilità di alleviare i danni che una cattiva congiuntura potrebbe apportare sul ~aggio dei salari. Ovunque le organizzazioni sono forti, le curve delle oscillazioni delle mercedi sono meno ac• centuate che in quelle località ove esse sono deboli o non esistono affatto. Gli organizzati potranno perdere, in una cattiva congiuntura del mercato, quei guadagni eccezionali che hanno ottenuto nei periodi favorevoli, ma le Unioni di mestie1·e sono le dighe più possenti a impedire che il salario precipiti al di sotto di un certo minimo, che va continuamente innalzandosi. Anche in questi limiti, a nessuno può sfuggire l'enorme importanza economico-sociale dei Sindacati operai che, nel mentre fanno partecipare ai beni (!ella civiltà strati sempre più larghi della popolazione, contribuiscono alla democratizzazione progressiva del sistema, dei metodi e delle forme del salario. Le pure garanzie politiche non bastano a che l'operaio non sia uno schiavo nella fab– brica; ò solo coll'organizzazione che la sua condizione a 1 iunatza sempre più, fino a virtualmente pariflcarsi con quella dell'imprend.itore. Un passo decisivo ver.so questa parificazione è rappresentato dai contratti collettiYi del lavoro, la cui stipulazione non sarebbe possibile senza una preventiva unione degli operai i la quale unione permette poi al salariat0 di assicurarai e di difendersi efficacemente contro i danni della disoccupazione, e di tro,•are facilmente lavoro senza doversi sottoporre allll umilianti e clefatiganti ricerche personali presso i sin– goli imprenditori (sussidi per la disoccupazione o Uffici di collocamento).

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