Critica Sociale - Anno XIX - n. 5-6 - 1-16 marzo 1909

92 CRJ1.'ICA~OCfALls raggiungimento del fine massimo? Una legge sul lavoro agricolo e sugli arbitra.ti i la questione del dazio sul grano; le questioni tributarie delle Provincie e dei Co– muni; la tutela della libertà del lavoro; la riforma do! Consiglio superiore del lavoro, ecc. · Circa la legge sul contratto di lavoro ag1·at"io e sull'ar– bitrato, -•il punto più importante della politica degli agrari, che vogliono " un più tranquilto e stabile svol– gersi della produzione agricola, gravemente minacciata dal profondo dissidio tra capitale e lavoro" - la Fede– razione ha votato, nella sua seduta consigliare del no– vembre, un ordine del giorno prettamente sindacalista proposto dal Carrara, della famosa" Agraria JI del Par· mense. Secondo l'ordine del giorno, il Comitato federale - ic considerato che al perfetto e libero fuuzionamonto degli istituti per la stipulazione e l'osservan:~a dei patti di lavoro è necessaria coudizlooe una equipollenza di organizzazioni e di efficeoza politico-sociale fra. le parti contraeuti 1 oggi non raggiunta, senza di che lo sanzioni legali restano lettera morta, ed in ogni caso inefficaci ed irrisorie; - che nel regime di assoluta libertà, e sotto l'egirla clel diritto comnne, i cittadini, come singoli e come classe, debbono attingere nella virtì1 propria la forza QlOrale e politica per ottenere ed eventualmente imporre la reale osservanza dei contratti, senza affidarsi alla p1·oblematica tutela di sanzioni eccezionali, più spesso nocive a chi meglio pi~ga all'ossequio della legge e f:lempre impotenti contro le infrazioni collettive della legge; - mentre afft,rma la improrogabile necesf:lità che la Jl~ederazione e le Associazioni dipendenti provvedano indefel!samente alla. organizzazione, integrandola con ogni mezzo atto ad assicurarne Pefflcacia, -- riconosco che, allo stato delle cose, non sarebbe utile nè conve– niente - e non conforme ai diritti statutari - stabilire qualsiasi forma coattiva di concordato e di arbitrato; - esprime il voto che l'azione dello Stato si limiti, con apposita legge, che garantisca la 1'app1·esenta11za della intera classe, a facilitare la creazione di Comitati di con– ciliazione e di arbitrati volontari o convenzionali fra le parti eventualmente in conflitto; esigendo in ogni car:io, da tutti e da ognuno, l'Msoluto rispetto delle leggi e del diritto comune ,,. È un vero e proprio ordine del giorno di aziono di– retta sindacale, che trova il suo }Jerfetto contrapposto nella posizione assunta dai lavoratori. Seuonchè qui la ragione della repulsa dello intervento legislativo scatu– risce da una concezione di liberismo politico, che teme l'intervento dello Stato come un pericoloso passo verdo il " Socialismo di Stato ,i• Contro la Presidenza, che ri– teneva opportuno " regolare in modo permanente il di• ritto di rappresentanza delle clagsi agrarie ,, e che, pur respingendo l'arbitrato preventivo obbligatorio, si dichia– rava favorevole alla conciliazione obbligatoria dei con• flitti e alla determinazione di norme che garantissero il rispetto dei patti conclusi; il Consiglio ha affermato la sua preferenza per la azione puramente sindacale e di classe. u Quanto si entri nella tendenza det Socialisnw di Stato - dice l'organo federale - non vi sono pilt limiti posgibili; al primo passo deve seguire nece9sa– riamente il secondo, Il cammino de\·e essere e9aurito fino a quella meta che è il Socialismo di Stato, la ne• gazione di ogni libertà, la riproduzione di un Yecchio mondo medievale, sotto le parvenze di un mondo nuovo. ,, La l•'ederazione ha affermato la tendenza oppof:lta, quella della libertà. Perchè :. la libertà potrà darci an• cora un periodo di dolorosi esperimenti, nei quali le forze delle nostre organizzazioni si tempreranno a nuovo vigore, ma essa ci darà infine i risultati di un eqnili– librio, che non dipenda dall'artiflcioso intervento della legge obbligatrice, ma dalla effettiva collaborazione delle classi sociali. ,, " Noi, osservava un delegf\to al Congresso 1 sjamo in una lotta di classe, che credo si potrà risolvere solo coll'energia da parte dei proprietari, non con progetti di legge 11 • Però il sindacalismo della Federazione è limiti\to alla organizzazione padronale. Essa accetta del progetto Nic• colini il carattere essenziale 1 che consiste nella 1·appre– se11tanzadata alle classi indipendentemen!e dalle organiz– zazioni costituite. Ln ciò, cioè nel riconoscere i crumiri, cioè nel non riconoscere la organizzazione operaia, sono d'accordo tutti i delegati federali : tanto la maggioranza, quanto la minoratiza. Lo Stato è messo iu quarantena, in quanto non dà sufficienti garanzie di procedere contro l'organizzazione operaia, che è il nemico implacabile e contro il quale la spada del Governo sarebbe ben !l<'– cetta. È questa la psicologia della organizzazione infan· tile; che vuole il concordato collettivo, per la pace del– l'industria; riconosce che la garanzia del contratto col– lettivo è Porgaulzzazione; ma vorrebbe sterminata questa incomoda organizzazione operaia. L'età sanerà i giornni padroni sindacalisti di questa fobla contro l'organizza– zione operaia, che ha, sola, tutte le colpe della viola– zione dei contratti ! Per ora però la testa di turco è la organizzazione operaia. Così, nella riforma del Consiglio del lavoro, la Federazione non ritiene giusto che siano amme~se a nominare i rappresentanti operai le sole organizzazioni operaie, perchè si escluderebbe la grande ma,:;rgioranza degli operai e non sarebbe possibile determinare quali dovrebbero essere le organizzazioni da ammettersi a tale rappresentanza; pur riconoscendo, però, nello stesso tempo, che " ò forse inutile dar diritto di rappresen– tanza a coloro che, ref:ltando lontani dalle orgA.nizza– zioni, dimostrano dì non volersene occupare ,,. -11,** 4. - La, 1•lf01•uut l,l'ibnl<Hi<t degli a,gnu•'ì. - J n materia tributaria la Jl~ederazione ò invece per l'inter– vento governativo. L'ordine del giorno votato sulla que– stione dei frib1tU locali, per quanto riguarda le Provinrio e i Comuni rurali, rileva l'assurdo di addossare le im– poste, in continuo aumento per i bisogni crescenti della civiltà, sulle spalle della pi:oprietà immobiliare, dimi– nuendone le rendite, mentre la mano d'opera, con co– stante pressione, eleva il costo di produzione della in• dustria agraria; il danno della variabilità e della spe • requazione dei contributi fondiari; la minaccia delle amministrazioni socialiste, che, " con una finanza di classe, mirano alla soppressione dei profitti agricoli e all'esproprio della terra ,, ; e propugna una riforma della legge comunale e provinciale, che egra.vi il Co– mune delle spese per servizi che non banno carattere di interesse locale e determini in un canone costante quelle spese, come la p1tbblica istn,zione e la pubblica assistenza, che, quand'a11che siano gerile dai Comuni, ri• spondono ml un ser-vizio di Stato (Liberisti sì; ma )a scuola a spese dello Stato per sgravare la rendita fon• diaria!). L'ordine del giorno termina invitando il Go– verno ad una riforma della legge secondo i suesposti criteri e, nell'attesa, le A'Jsociazioni federate a salva– guardare, intanto, i dlritti della proprietà, valendosi dl tutti i rimedi di legge. Queste le linee principali del programma politico. Programma prettamente reazionario, ma che vuol affer• marsi mediante organi nuovi, e che mette in prima linea l'organizzazione di resistenza padronale, la quale assume un carattere che ricorda quello del tradeunio– nlsmo inglese nella sua ultima fase, integrando l'azione diretta coll'azione parlamentare di classe; pur conser• vando, però, per la sua giovinezza, delle spiccate e mal definite preferenze per Pa:r.ione diretta. Chiuderemo, perciò, accennando al modo con cui i padroni agrari intendono dar vita a salde organizzazioni di classe. *** 5. - L'organizzazione di ellisse e l'asslcm·azioue uutl-fui cou.t1·0 yll sciopel'i, - Auche qui i padroni hanno fatto tesoro delle e:iperienze del movimento ope• raio. E-:isi propugnano un'organizzazione di resistenza 1 mista di resistenza e di mutualità. Le motivazioni pof:1- sono servire a qualsiasi programma di organizzazione operaia e tradiscono una profonda conoscenza del mo• vimento Rindacale. L'autore degli interessantissimi articoli sulla Mutua scioperi della Federazione, pubblicati nel giornale so– ciale, rileva la maggior sulidarietà che lega lnaieme gli operai nell'organizzazione è la grande disrormità di in• teress'i tra i padroni che rende diversamente gravosa ai soci la disciplina sindaca.le e ostacola il formarsi della solidarietà di classe, che nasce da.Ila immediata coinci– denza degli interessi. Nè basta ad ovviare a questi in• convenienti Il sistema degli indennizzi caso per caso, che porta, anzi, in sè una strana potenza disgregatrice. Da ciò la neces9ità di una agsieurazione mutua, resa possibile perchè il rischio dello sciopero è, entro certi

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