Critica Sociale - Anno XIX - n. 3 - 1 febbraio 1909

CRITICA SOCIALE 35 ~~~;]~ui~fa~solo) possono arricchirla, non debbono IL PROBLEMA DEIPROBLEMI E <lalla piattaforma nasce la tattica. Noi ci ri– cbiarniamo ai concetti che svolg:emmo a questo proposito uelPimminenza del Congresso; e li man– teuiamo interi (1). Oggi è nd['aria una fregola <li/fusa di popolari• smo ad oltranza, nn furore di vaga. venere allean– zistica, carezzato precisamente eia tali che, con l'in– transigenza sistematica., col discre(1ito gettato a piene mani su ogni possibile "collaboraziouismo 71 , più influirono per lunghi anni, e in momenti ben altrimeuti propizi alle utili intese, a isterilire e allontanare <la noi ogni germe ed ogui proposito di sincera democrazia e di riformismo borghese. Dei rnotivi di così rapide e prodigiose evoluzioni teo– riche si occupa lo Storelli più avanti. Noi non abbiamo pregiudiziali in materia di tat– tica: oggi, come nn tempo, nulla. più cal<leggiamo che il formarsi, nel paese e in P1\rlamento, di una moderna e sincera democrnzia di Governo, colla: quale µren<lere accorrli' e procedere di conserva per qualche tratto di via . .Ma ci pone fortemente in so– spetto il contegno di coloro che, dopo aver semi– nato le ruine nel campo dei Yicìni 1 oggi fan loro Pocchio ciolce e li iuvito.no a nozze; ma riluttiamo a mia politica, cho vorrebbe confvnderci ecl anni– chilirci in connubi imµrovvisi, con partiti e con uomiui coi quali ogni lav0ro concreto è stato fino a ieri, in questi ultimi tempi, impossibile,sull1azio11e dei quali s'è sperato e s 1 è contato invano, e dai quali forse ci divide un fondamentale dissenso sulle maggiori questioni concrete che la nuova legisla– tura dovrà. affrontare e risolvere. Nè ci pare che una verniciatura anticlericale e massonica, o un generico antigiolittismo mitingaio e triviale 1 pos– san? ma.i sostituire quelle sicure garanzie di fede e. d1 lavoro comuue, almeno su taluni capitali punti rh progrn:murn, ch_e non certo valgono a darci le logore etichette d1 partito e le promesse elettorali facili a giurarsi e a tradirsi come le promess~ d'amore. Comunque, poichè voci dissonanti si elevano contro quanto - sono appena quattro mesi - deliberava il Congresso; che pensH. rli fare la Di– rezione del Partito? Come adempirà, al!'assnntosi impegno di iuteudersi - il più frequentemente possibile, ma sopratutto nei momenti gravi e òe– cisivi - co! Gruppo parlamentare e colle mag!.{iori ?rganizzazioni proletarie? Se uo convegno non è 1udctto in quest'ora, a che pro si è discusso e deliberato? La domanda attenòe risposta. LA CR1nca Soc, .... u~. ( 1) \'f'ggasl Ira l'altro: IJlocco e 11011 pi,rì blocto,• nella Crit~ca dt'I 1• settembre, Dobbianio J'inviw·e al p1·ossinw nuniero it se– guito dello Sgn:11·1l0 in g·iro: il rnos, (li R. BACIH e detta Hii'orma della Legge sugli infortuni, di P. LA.NINI. Abbiamo pubblicato: G. SAL VÉMINI Suffragio universale Questione .meridionale e Rifor.rnis.rno. Opuscolo di pag. 56 1 Centesimi 25. -AJ/' 1O copie sconto 20 ¾. Premetto che non mi sµinge a scrivere neppure la più piccola e recondita dose di quella odiosa e ingiusta ..... t?·cwettofol.Jia, che resiste nell'auimo di alcuni nel nome angusto della tradizione, sciocca anche se arlon1a del berretto frigio. Ag.!,!iungo che neanche mi ronza pel capo - moscoue fastidio– sissimo - qualcuna di quelle rigide pregiudiziali teoriche - buone per mummificare il pensiero e l'azione - che condannano l'impiegato nel nome di nn anarchismo più o meno coofesso. Ho sernµre amato la causa degli impiegati, un po' per essere vissuto a contatto continuo e quo– tidiano coo essi ed aver conosciuto precocemente le miserie troppo ignorate degli Uffici; un po' per la profonda simpatia che mi ispirano tutte le cause in cui a grandi, misconosciuti interessi di fo\113 doloran~i si disposauo supremi interessi generali. lUa mi sono chiesto soveute se il. partito socialista. di frontè al comµlesso e multiforme problema della burocrazia) abbia inalberato una politica sua, por– tante il sigillo non solù di preoccupazioui di pas– saggio, ma di vaste e organiche concezioui. Ji: so– vente mi sono risposto che il partito socialista non trovò ancora il tempo e l'opportunità <li avere in proposito un programma proprio. [ Gli impiegati non µossono, ragionevolmente, es- I sere malcontenti di noi. Dopo averli tratti dalle sterili vie sn cui per tanti anni avevano iusistito inutilmente, dopo aver ratto sfolgorare dinanzi ai loro occhi tutta la luce che proveniva cialle nostre Ol'ganizzazioni di resistenza, abbiamo cercato di infonrlere in essi una coscienza rli classe, adde– strandoli alle virtù delle associazioni professionali. Ancor più: la loro causa divenne causa nostra. e portammo, nella difesa del le l0ro aspira~•doni ma– teriali ed ideali, quel me<lesimo impeto e quella medesima vigoria, che aveva.ne • valso pel proleta• riato delle officine e dei campi. Se hanno vinto, se - vitt,,lria ancor più preziosa - hanno impa– rato a servirsi di uu'arme per le nuove ascensioni, essi lo debbuno al nostro metodo, al uostro inse gnamento, ai nostri uomini. Ho ricordato riueste verità banali per l'esattezza storica, non per invocare una riconoscenza che, iu politica, non avl'ebbe valore e sovratutto non avrebbe presa. È naturale che, in questo suo atteggiamento, il Partito socialista sia stato guidato da solide ra– gioni. Ln g-rette;.o;za ignobile della borghesia ita– liana verso i più umili e indispensabili dei suoi funzionari, lo spirito feudale aleggiante ancora nei pubblici Uffici, il contrasto stridente tra l'appa– renza e l'essere, tra le laute prebende e gli stipendi di fa.me, la òisor:.{anizzazione di alcuni dei più de– licati servizi di Stato, le lunghe, impunite rapine sui bilauci µubblici a spese dei contribuenti ed a scorno degli impiegati, avevano arroventato sì fatta.mente gli a11imi 1 da renderli insolitamente decisi ad una dopµia lotta 1 per la moralità delle pubbliche amministrazioni, e per i miglioramenti economici dei funzionari. Sarebbe stato errore non approfittare di questa oncla impetuosa <li malcou· tento e <li volontà. concordi. In secondo luogo, dovette sorriòere al Partito socialista l'idea di rafforzare numericamente, se non le sue forze di– retle1 le forze della democrazia, per la trasforma– zione de~li arrugginiti congegni dello Stato. Alcuni degli obbiettivi furoHo raggiunti. Ogni categoria di funzionari ebbe miglioramenti econo– mici, uno spirito nuovo di libertà aleggiò negli UJfici 1 alcune fetide fogne furono rlsauate, la. classe

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