Critica Sociale - Anno XIX - n. 2 - 16 gennaio 1909

CRITICA SOCIALE 19 sttnno e tutti lamentano che la macchina dello Stato ò nrrugginitn ed inerte; che la. burocrazia s;embra incaricata fii fare <lell'ostruzionism.o - potremmo dire del '/aùolage volontario - contro ogni iniziativa più provvida; che nei ì\linistt:ri le " pratiche :i si addormontauo, anche le più sem• plici, per mesi e mesi, e ci vog-liono, per smuo– \'erle, gli argani e le cannonate; che infinite schiere di impiegati fanno unicamente da passa– carte; che ogni lettera più inconcludente passa al– meno per sei o setle mani, caricandosi di inutili visti e di sigle e di sgorbi, simboli di un coutrollo fit– tizio, prima di arrivare ali' " incaricato della par– tita. " o al competente che deve occuparsene, per ripercorrere poi la stessa trafila e tornare al punto di partenza i che coteste peregrina~ioni traverso gli Uffici, risolventisi in un enorme spreco di tempo e di quattrini, disperdenti spesso nell'in– dugio l'opportunità. dei provvedimenti invocati, non hanno altro effetto che di diluire e confondere ogni effettiva responsabilità, ogni slancio ed ef'fi. cacia di azione, in una specie di meccanicismo ano• nimo 1 nel quale l'uomo - ossia l'attività. intelli· gente - sparisce dietro il regolamento, la forma– lità, il protocollo. 'l'utto questo era risaputo: ed era anche accet– tato e tollerato, con fatalismo musulmano, dal Governo, dalla maggioranza parlamentare, dagli stessi impiegati, come una specie di male inevita– bile e ineliminabile. Noi soli finora abbiamo non soltanto protestat;o, ma procurato di suscitare e diffondere la sensibilit.i.\ di que~to male. di se~na– lar11e i pericoli, di indagarne le fonti, di spingere insomma ai ripari. Le nostre campagne per le in– chieste sull'esercito, sulla marina, sull'amministra– ~ione carceraria - l'assunto patrocinio dei diritti degli impiegati, delle loro Federazioni, sopra.tutto <lei loro d iritto di controllo e di critica - gli sforzi indirizza.ti a migliorare lo stato economico e giu– ridi co del personale degli Gffici, onde guarentirne un miglior reclutamento e un più serio rendimeuto - la mozione Sacchi-'l,urati, ricusata dal Governo, intesa a promuovere un'inchif>sta complessiva su tut.ti i dicasteri dello Stato, per semplificarne i con gegni, per svellerne i parassitismi, per isUtuirvi norme uniformi di giustizia e stimoli di responsa• bilità individuale - e la. stessa opposizione te– nace a. un aumento di spese militari, ,la gettarsi nel gran calderone degli sperperi denunziati o so• spettati nei dica.steri della. difesa nazionale - que– ste varie azioni, che caratterizzano l'opera politica nostra di questi ultimi anni, che altro furono se non tentativi di prevenire per l'appunto quelle sorprese e quei disastri ag~iunti al dististro, di cni oggi una guerra cogli elementi naturali ci ba dato, e domani forse una. guerra internaziouale ci da– rebbe tragico esempio: quelle sorprese e quei di– sastri, che oggi finalmente sgomentano anche la stampa conservatrice, ma senza il più piccolo sforzo per penetrarne le cagioui profonde, per prepararne la. profilassi coraggiosa e risolutiva? . .. Ma l'amico Ruiui è preso subitamente da uno scrupolo, e teme che anche l'opera nostra non sia senza peccato e che noi stessi abbiamo potuto con– tribuire, per altro verso, a. indebolire qualche volta, colla diffidenza e col sospetto, i congegni dello Stato. Diciamo subito che - almeno per riguardo al pa.ssato - non ci sembrano legittime queste preoccupazioni. Se è pericoloso accusare lo Stato delle sue deficienze, lo stesso Ruin1, pel primo, avrebbe dovuto lacerare il suo articolo; e, se egli intese riferirsi a qualche possibile trasmodanza di forma o dì sostu.nzu. 1 alludendo ad accuse recenti e ben ricordate - a parte cho ~n I fondamento <li tali accuse non ancora fu detta l'ultima parola il i:tuini è troppo intelligente per poter non inten– dere come un possibile errore individuale - dato e non concesso che ili elTOri possa parlarsi - non scemerebbe affatto la necessità. ecl il valore della libera critica, la. quale sola, anzi, suscita'udo la discussione e l'esame, può chiarirlo e distruggerlo. Del resto le magagne gravissime rivelate dalle inchieste e tutte lo obbrobriose emergenze del fe. numeno Nasi uon dimostrarono se non la necessità di avvalorare la. libertà. delle deuuucie, in coloro che il timore riverenziale delle gerarchie e un falso od eccessivo concetto del segreto d'ufficio fece complici e strumenti necessari delle dilapidazioni e delle concussioni che disonorarono l'amministra• zione dello Stato italiano. Ad ogni modo, ciò di cui importa persuadere - profittan,Jo della presente commozione - l'opinione pubblica in Italia è questa verità lapalissiana: che lo Stato consiste essenzialmente nei pubblici sen'izì; e che quindi la politica tutta la poli– tica - sta innanzi tutto uello studio del loro ftm– ziouamento, per evitarne le involuzioni degenera– tive e per introdurvi i migliora1nenti indispensa– bili. Se un tale còmpito deve preoccupare indistinta. mente tutti i partiti e il Governo ed il Parlamento, esso SOJll"atutto deve interessare i partiti di riforma ed il partito socialista: i primi, perchè nessuna riforma puh innestarsi con successo sovra. un tronco fraclìcio; il secondo per la natura stessa delle sue aspirazioni, che si risolvono in una sostituzione sempre più ampia - su base democratica - della fuu~ione dello 8tato all'azione anarchica dei pri– vati egoismi speculatori. Il disastro di Calabria e di Siciliai ponen(lo in prima linea il problema ciel rinnovameuto dei congegni dello Stato, dispiega davanti a noi una larga. trama rlolorosa 1 sulla quale t1 debito nostro lavorare alacremente, sotto pena cli dover dichiamre, pel presente e per l'avvenire, anche la nostra bancarotta. . LA CRITICA. SOClALE, SGUARDO IN GIRO Il 1908 I. 'Le <·outUzion/i, <l-i la.:vm·o e <li O<·<·uva.zione. Ln crisi flnnnzinrla o l11u1caria,scoppiata. noi secondo somostre 1907, ebbo dornnque, durnnto l'anno 1908 1 una vasta ripercussione nell'andamento industria.le, dapprima sullo Industrio metallurgiche e meccaniche, e poi, 'Via via, sugli altri rami cli produzione. Al rallcntamenlo della produzione è corrisposto ovunque 1111 ristagno nel tramco o così una cllmlnu1.ion0 negli scambi lnterna- 1.lonall e una diminuzlono o una stasi nei trasporti fer– rovlart e marittimi; la depressione Industriale si è ovunque manifestata rrncho con uno scarso Investimento di nuovi capitali nella produzione; e cosl sono state minimo nel 1908,nella prima parte dell'anno, le emis– sioni di azioni per creazione o allarg,unonlo di Imprese. Alla sfavorevole situazione economico-Industriale fa natura.lo riscontro una sfavorevole situazlono dol mer– cato del lavoro: I sintomi di depressione, già. così evi– denti negli ultimi mesi del 1907,sono andati accentuan– dosi nell'anno 1008. Nel due prospetti cho seguono, ho raccolto gran parte degli Indici finora (8 gennaio 1909) risultanti dalle rilevazioni ufficiali sull'andamento del

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