Critica Sociale - XVIII - n.22-23 - 16 nov.-1 dic 1908

CRITICA SOClALE 365 striale e in ogni capoluogo di Distretto, sorgono codeste istituzioni perfettamente autonome, amministrate dai lavoratori che le costitui-,cono, 6,\IC)U<10 il controllo dei padroni, che rappresentano una huona minoranz,1. Cosi, senza spendere un ceote,imo, lo Stato induce gli inte– ressati a crear~i essi m ede.\limi le loro armi di difesa e di previdenza contro le malattie. E si può ben dire che que!!lto sistema riesce ad unire i due opposti principi del liberismo e dell'intervenzio– nismo, con vantaggio enorme per lo Stato e la collet– tività. lavoratrice. ... E possibile fare altrettanto nell'llalla nostra? Il Par. lamento elabora e promana centinaia e centinaia di leggi e leggine ogni anno per soddisfore a piccini e particoh\ri birwgni di dettaglio, Basta interrogare lo statistiche per vedere di quanta fecondità. souo capaci i nostri organi legislativi. Ma dello grandi riformo de, stinate davvero a la11ciare una viva impronta di bene nel paese o nell'animo del p(Jpolo i di quelle ben poco ~i parla. O se ne parla a sbalzi, sempre con l'aria di non voler farne unila. Perchè - si dice - le grosse riforme Co'!tano molto, e l'equilibrio dei bilanci ne uscirebhe scompaginato e i rapporti tra un ramo e l'altro del bilancio verrebbero fru'ltrati nou senza peri• colo per l'as'letto delle finanze. 01Uene, ecco qui una riforma che allo Stato non costa niente. Ecco qui un provvedimento che domanda solo allo Stato di essere riconosciuto e reso obbligatorio per tutti. Penseranno gli interessati a far le spese; gh operai e i padroni. Siamo cosi scar~i di notizie stati– stiche, che non possiamo neanche misurare e determi– nare tutta la gravità rlel male. Quanta gente oggi è abbandonala al dosUno, o non ha assistenza alcuna nei casi di malatUa? Ci sono, é vero, le Mutue private, le quali, in mancanza di meglio, adempiono alla bisogua. Ma quante sono? E quale azione possono esse espli– care? E il 1'10litocanone di una. lira a.nnua, che dà al– trettauto o suppergiù quando •si è malati; ma, a parte che tutte le Mutue hanno un'esistenza grama e tisi– cuzza1siamo ancora ben lontani dall'i~tituto obbligatorio, che accoglie tutti i lavoratori nella grauJe e comune impresa della mutualità. Alla creazione di questo potente istituto dovrebbero mirare gli sforzi dell'organizzazione operaia. L'idea è lanciata. Con ne'!!-lunaspesa per lo SU\to, con verun sacrificio per i cittadini, Ri provvede nel uno dei pili sentiti - per quanto mono rumorosamente dichiarati - bisogni sociali, i;cialleviano tanti altri istituti (Opere Pie, Co– muni, Ospedali, ecc.) di gravami malamente gettati e sterili per la loro insufficienza, si crea per la classe operaia - poiché sarà de.. ~~a, come lo è in Austria e in Germania, la padrona dello Ca'lse per ammalati - un potentis1J!mo strumento di conquista. Su, dunque, capitani e generali del movimento ope– raio italiano! Agitate in alto que~ta bandiera, e vedrete rapidamente accogliersi intorno ad essa lo schiere dei proletari, che han tanto bisogno di difesa o di aiuto, e ni quali il socialismo in que1Jti ultimi a.uni ha offerto talvolta dei cattivi consigli e dei pessimi esempi. A. STORCHI. La Critica Sociale e il Tern110: per l' JtaUa, anno L. 22, semestre L. 12. Crititll Socinle e Av1rnti ! : 'J}er l'Italia, amw L. 22, semestre L. 11. DALCRISTIANESIMO ALS CIALISM (.--4 p,·o,,osito tl"un "" uon licet iutrm·e -) Seriasi 8u queste colonne(') un articolino senza pre– tese, per rar rile,·aro, di mo1.zo allo esagerazioni In un senso o in un altro, che eflèttlvameute esiste fra cri– stianesimo evangelico o socialismo un punto di contatto - sonii mentale - , e più ancora por protestare contro la novlsslma, sconveniente, Intolleranza di certunl 1 I quali, mentre si dicono i più fieri paladini di tutto le libertà, e si sono sempre creduti In diritto di combat– tere I preti in nome della libtrtèt cli JMtlSiero e di co– scienza, ora che 8i trouno di front~ a un gruppo di rl!Jpettablll persone, le quali dichiarano di venire since– ra.monto al socialismo, condotto dalle idealità genuine dell'J<~vnngellodi Crlsto(cln non conron<lersi con la morale cattolloa Imperante), o chiedono di essere ammesel a lavorare Insieme con tutti gli altri socialisti - eccot in nomo di non so quale Juqulsizlone atea 1 e con uno spi– rito domenicano, stile lfberl!J, si ranno a gridare alla lor volta Il .:ade 1·et,-o, Satam,, affermando che al so– cialismo non si può andare so non col crisma del ma– terialismo e, percbè uo?, dell'ateismo. Uno di questi Cerberi, che canlnamente latrano (ml si perdoni l'espressione dantesca che non vuol avere nulla d'oft'onsl,·o) contro chi si attenta violare le soglio soclullsto 1 è il signor Alberto :Malatesta('). Ed ò nella sua missione innsato tanto, che rallendogli il ftuto, giunge a scambiare anche mo (razionalista, e, se gli piace, ateo e materialista indurito) 11\entemeno che per.... un neo-cristiano, mettendomi, quarto fra cotanto senno, nolla compagnia dei Perroni e Quadrotta e Yinci, sui quali egli ha trovato da far tanto spirito. Grazie tante del complimento! ... Che cosa rhpondere al signor Malatesta? La mia im– pressiono generale è eho egli tratti la questione senza la no,•cssaria serenità. di giudizio. JI suo semplicistico spirito di parto e la sua prcvonzione anticlericale lo port1.rno a fargli leggero euperflclalrnonte o a fargli non di rado fraintendere. 1<;g11 critica delle mie frasi stao– cate o non esattamente Intese, con strombonate univor• sali..... t1letzsc/iimu, o divagando dal momento storico o d1ll vero punto della questione. .Ma vediamo di precisare. Io ho sostenuto e sostengo: 1• Che li cristianesimo primordlal1;1,per quanto av– volto noi suo misticismo apocalittico, ru un movimento, non solo rellgioso 1 ma ben anche sociale, e ru una rea– zione democratica contro la società d'allora in Palestina. Il signor ,\lalatesta può softstlcaro quanto vuole, ma da buon marxista non può negare questa verità storica, ammessa da seri scrittori, come ad esempio il Renau. Fu una reazione democratica, anzitutto per l'elemento a cui Cristo, ad imitazione del profeta Isaia, dichiarò e&pllcltamento di rivolgere lo suo predicazioni: .. la buo,ia 11oi:ell<, > amumztata ai paceri •; poi per lo spirito delle predicazioni stesse, esnltutoro dei miseri, degli umili, degli afflitti, per I quali eran tutte le parole di dolcezza e di speranza, o avverso ai ricchi, ai potenti, al gaudenti, per I quali eran tutte le parole di sdegno o di mlnncola. l•'tn nel enntlco dl Maria era detto: u 11 Signore ha. dissipati I superbi per Il pensiero del cuor loro, Egli ha tratto git't dai tro,1\ i potenti e ha innal– zato gli umili; egli ba rlJ)leni di beni i famelici, e no ha mandati vuoti i ricchi,.. F'uavverrn allresl alla rie- (•J c·.-u1tt1, •• 11e11e1nbre, 11•1r. !!,'f. (1) CrUlefl, 1, ottobre, 1>a1r. su.

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