Critica Sociale - XVIII - n.22-23 - 16 nov.-1 dic 1908

CRITICA SOCIALE potula utilizzare co::aiper la volgari rivendica1.iooi eco• uomicbe come per le alte idealità. della scuola. Oggi non po:>siamo formulare che un augurio: che al sonno segua presto un ri-iveglio \'Ì vace. li ritardo nella pubblicazione del fascicolo del Ili no– vembre e la :ina fusione con quello del 1° dicembre ci han perme<1!-:0 di far seguire qui immediatamente la po• i,ctilla rli Ugo G-nido llondolfo, pre<1idente sino a ieri della. Federnzioue degli in<iegnanti merlii. Cw ·n Tura li. A questa. requisitoria th~i Ct>rtimicola. tn hai n,– lnto tenei:H~c dietro nna. dift>iMi. deg-li !lù('Usati. Ai lt"ttori dPlla Critica mauclierà. li piac ere di un a replico, che tu avresti potuto t'ttre schiocca.nt ,e l'0me nna frustata. per difendere 1111patrimonio di idee, e di opere vnna1, cht> 11ou {-., fortunata– mente del la $Ola uostra .1!\~tlentzione. Ma forse hai aYuto rag-ionfi> di riYolgerti a. noi. La ri~pol:lta al Gern.n1icola non tmò essere nna esposizione e una d1lel:la <11prog-ramma. ila opporre 1\d altro pro– gromma: de,·e essere quasi solo una rettifica dei ra.tti, atrocemente contorti per servire alla dirno• ~trazione di nna tesi qnasi personale: che. cioè, noi A.bbiamo esercitato nelle file dei collrghi fedf'– rati un'azione adclormeutatrice. li Ueramicola non ha infatti il coragg-io di pren dere per le corna quel torn, che pur noi abbiamo 1·i(lot,to a 1nausueto ,·itello: eg-li uon dice che questa az.iotw ideale, ,·erso cui noi vogliamo, oltre e sopra i fini corporativistici 1 \'Olte le energie della classe, :-.i,icosa dn gettarsi fra. le ortiche: ;\.fferma che 1·opera del le organizzazioui tli categorie andava ,liscipliua.ta , ma in qual modo 1liverso da quello che iI Ccm gresso di Napoli approvò e noi attuammo, eg"li 11011 !-<aprebbe dir certo. A buon conto, a Na– poli. f'gli ed i snoi compagui rii tendenza soste11- 1iPrO ch e ()neste c ategorie si dovesi;ero lasciar li– bere di formul8.re e propn1.rnare, come e quando e quanto \·olessero, i loro desiderì. senza freno di prudenze e di misure, anche se contrastassero fra loro. per la fretta onde è presa ciascuna rli manda.t· lr proprie domande iunanz1 a tutte le altre. Ma imwmma queste rlispa,·ale e IJidisciplinale ene,·gie, che il Consiglio l,edenile si sentiva ùu· volente a contenere. erano o 110 una minaccia alla unità ferlerale? quel sindacalisn/0 ltella scuola pO· teva essere o uo un ,·tto,·no alla rlisg,·egazione, anzi il ritorno dei ])f'1•sonafi eterni 11ostutanti? C'era proprio bisogno tll i,igJ·amli1'e e sf,·uUw·e rtbil11wnte pericoli e ininfU'<'<', per dimostrare che. dove ognuno tira Facqua nl molino suo e vuol macinare il suo grano prima di tutti gli altri, ·oon può esservi uua Cooperativa 11l· <li mu~na.i, nè di ,consnmatori di farina? E <lo,·e è il soffocamento che noi compiemmo? Chi sorres~e f' guidò e aiutò il Uomitato per la legge Rampoldi? Non certo le cateJ,torie clel cuore di Ceramicola, che ci rimpro– Vf'rarono le a~sidue cure <late A.Idoloroso problema. Chi accoli,:;ee <liffuse e propu~nò le domande clegli insegnanti dt ginnastica? - .Di 1tltre cate~orie non curammo altrettanto o 1101.1 curammo affatto le do• ma.ode. Yerissimo; e rifare i e rifaremmo domani lo i:;tesMO, perchè - dissi a.ll 1 iucirca al Congresso di Nnpoli - ilove !a port a è stretta e la folla. è _!.rraude, non è possibile passin tutti ad una volta. E noi incoraggiammo e soRping-emmo le categorie che più avevan diritto e bisogno di farsi avanti. Ecco il nostro soffocamento: soffocamento dell'e– goismo, che non è stato uè sarà ma1 il soffio ani• mn.tore <li una vita vis.wta. lw·ga. ])iena, vita po- li/i('a ,u·t seilso ue,;e1·ate e h,101w 1sic!) rte!la JJa– ;·oltt. ì\ln il :--onno c'è batte tri<mfonte il Ceramicola: lo c011f~ssate voi stessi nel Bollettino federalr. li't•.,· 01·e /110 /r jurliro può esser canone acconcio, t,1,,1110 ,dh~ più scrupolosa lealtà di giudizio, qua1,to al!H più infida morale geimitica: perch<" intanto cl.1 miri f' sproni ad un fine, cui altri muo,·a stnu.:cament.e. non ha obbligo di mostrare se non la lunghezza della na che resta cla percorrere. non 1tnd1e di quella già percor,;:a. St> non che 1wopr10 1 111 questo ca~o l'os no.\lruo1 parla. sen:1.a mezzi ter– mini contro la te!'-lidel rern.mirola, f'1l è - OYf' SP ne odano hene e se ne interpretino IE>almeute IP parole la piena <·onrhrnna della condanna sua. Lanwnbne c-he, nelle unità loca.li, c-he sono le 8e– Y.1(i11i. non sii\. ancora tonrnt a quella coucordia P pic~1H>.:1.:1.a. di vita, perrhè ognuno tl'P1le <li poter t'lu·e da sè, perchè i Consi gli dirett,ivi non sono. per it1nzia o pe1· ot.tusit.it, pronti ad a.vvertire E' coonÌIU<He tutti i moti e t ntte le aspirazioni, 1101, ;. c•nnl'P:::isa1·p gli effetti dPlla propri<1, a~done a<ldor menta.tnce, è dichiarart> chr 1 n vincere il pericolo della. di~grt>gazione. tli cui l'azione autonoma e in– conentf' il, g-ruppi part.irolari crea il sintomo e 11 coefficiente più gra\'e, f' necessaria una meno an• gusta e meno torpida coscienza. Adopera1·si a de– stan~ quesita coscienza., iucitarla ad un'opera a!il· sitlua e fattiva, anchr qnesto fa parte di una po• lit.icn. ,l'acl.donnentamento? Oh! t' possibilissimo: c1,uzi è certo! Almeno al– trettanto certo quanto il pa<.:sionato intPressame1ito del Governo attuale A.I proble1na. della riformn scolast ica. li ì\Iinistro rlella P. ]. non fa che ~olle– cito.re tutto il giorno la Commissione reale perd1f' attenda al suo lavoro con impegno. se anche ~f'n7.a fretta di fìnirf' tchè altrimeuti hl distrazione durP· rebbe poco!): e fra i giornali ufficiosi è una garn comandata <l1suscitar d1scus ... iom intorno al pro– blema. Informi una nota rE>tentt>clE>lla Trilnuw. che <lichi.trava chiacchinf' inutili il diba.ttito sul ln riformt\ della. scuola media. Con qnPsta esatt.< ~7.za. di c-ollstatazioni il Ceramicola !-<Cri ve n cnn1.tteri di fuoc·o la. storia recente della, no~tra ~,ederazione. i\fn egli non trova poi li cornggio di condannare. quel dibattito. Egli lo considC'ra, ~i. materia infi– nita ,li ciàcote a tutti gli sfacceudati che souo uella Federazione, ma uou pare disdegni di oecupargi lui pure <lei problema, sul quale e~prime idee, clw egli crerle diverse dallr altrui, solo perchè queste non si è preso la cura. dì co□o8 cerle . 1.,·obbligo di provvedere all'istruzione element ,1.re prima che a<l ogni H.ltra 1 il bisogno di scuole che s eguauo e ain• tino lo sviluppo rlella vita economica nazionale e perfezionino le abilith tecoiche dei laYoratori, la. necf'ssit.à rii un orrlinamento che sµinint iu alto i migliori e dia la possibilità, di scegliere in tnttn la g-ran1le massa sociale quelli chf' dovran com– piere fnuzion e di rettiva.: tutto questo è gtato detto da. molti, è ~ta.to ripetuto <laiCongresso di Perugia (delle cni deli beraz ioni parmi C'he il Cera.micola. non siasi fatta nn 1 illea molto precisa). f' affermato e ili– mostrato nel libro di Oalletti e Salvemini. che evi dentemente il Ceramicola non deve a,·er letto (' •. ~a.Ivo che essi .non pensano f' noi non pensia11w 1 clle nlla riforma della scnolr. media. sia preginrli– zialc uecessn.1·ia una. palin{lene,\i sociale Affrettiamoci alla fine. Quel Pan ima politica <lelh· org"anizzazioui. di cui pa.rlr\ nella fine dell'articolo, come intenrte, come spera il Cet'i\.micola di crearla? Il programmP~ cli lavoro, che noi abbiamo ampia.– mente svolto nel Bollettino, coordinando arl una " ~t• d1•ve 1n·er letto li discorso del SR\Ve!QIHI sul surrraglo 11111 ,·er~11le: 1tllrlmenll sarebbe lnconce1)lb!IP la l'ua o~lczlone.

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