Critica Sociale - Anno XVIII - n. 21 - 1 novembre 1908

CRITICA SOCIALE Suffragiouniversale, questione meridionale e riformismo li. I nuovi dati del problema meridionale. Il suffragio unh•ersalc non solo i'. indispens!Lhilc n noi socialisti per soddisfare immediatamente 11 cl~– sidcrio che ~entono ornllli imperioso lo nostre plcb1 1 di protompcrc nella ,•ita politica o amministrath•a, t' per incanalare, disciplinare e utilizzare qucs~e fon~e che pullulano oggi invano da tutte le 1>arti j ma è il primo necessario 1>asso alla soluzione del prohlcma economico e sociale del )le~~ogiorno d'.Ital.in. L'ltflli11. meridionale d'oggi non è 1>1U quella d1 q~11n– dici anni ra. La emi<mtz.ionc ne ha sconvolto dr1.cuna. n fondo tutti i rapp~rti economici. [ conta_cli11_i, rhe erano una volta tutti misor.1.bili cd affamati, s1 sono, spf'cialmentc. in Calabria e in Sicilia, rapid~mente trnsformati. I•: stato calcolato, che nn contadino me ridional(• - uno di quei contadini meridionali ncghit· tosi o inerti, per cui riscrvn.te tulta la vostr~ pietà umiliante YOi razze superiori , che aYete rntorno a )lilano i co:1tadini più m(lltrattati e piil abbrutiti di tutta Italia. - un contadino meridionale econo - mizzR. in America in media un paio di migliaia di lire all'anno all'incircn. Non vi ha piccolo Comune del l\Cezzodì, che non alJhin. nella Cassa postale cli ri~ponnio centinaia cli migliaia di lire di. depositi appRrtonenti ad " americani 11 • Il Comune cli Forruz– znno, che fu distrutto dall'ultimo tcrr_emoto 1 nvcva $.00 mila lire cli depositi postali. i\ I rmo paese, dove quindici anni fa non si trovaxa d~. prend_ero _denaro a prestito a meno del 20 • 0 e p1u, oggi cln n1ole dllre danaro a prestito do, e contentarsi del 5 e del 1 ° °' se pure trova da foro affari. I contadini meri: dionnli non son più i miserabili di una volta. Ogni g-iomo più miserabile, invece, dive1 ~to.la _pic_coltL l~or– ~lu•sia parassita ed oziosn, che scnv e s~ H g1ornah, e piunA'e sulle miserie proprio, credendole in buona fede miserie cli tutta l'Italia mol'idionalo. (lueste nuove t'orzo economiche, però, si trovano inrcppatc da tutte lo pnrti rlall'nttua\e organizzn- 7,ione amministrativa e politica dell'Italia. 11 conta– dino, dopo aver pagati i debiti, dopo esser.:1icostruita una casetta corea di possedere della terra. E com1>ra 1 a 1>rezzi ra.,!olosi, piccoli pezzi di terra dai httifoa– disti che se ne stanno tranquilli ad aspettare la preda. )In, prh·i di istruzione tecnica, abhandonati in paesi senza \"iahilità, esclusi pc! nostro sii,tema doganale dai grandi mercati 1 sof1ocnti dal sistema tributario, 11011 tanto gravo per i pesi assoluti che ~mponc_qun~1t_o rovinoso per la iniqua distribuzione d1 quel:itt pesi, il nuoyo piccolo proprietario, dopo alcuni _anni, .non pui> pii.1 sopportare il peso della propnetà: !'ICO– mincìa a indebitarsi, si rovina, rivcnd~ al latifon– dista per il derimo del prezzo d'acqmsto la terra oramai coltivata; ritorna in America a la,·orare, e riC'omiacia <la capo. Il no!itro sistema lel,{ale, insommu, è tale C'hotutti i risparmi, che i contadini fanno i,~ Amer_icR,~anno tutti a finirc nelle tasl'he dei grandi proprietari; che ve111lonole terre incolto a prezzi altissimi, e le ri– prendono a prezzi hassi8simi, dopo po_rhi anni, <'?1- Uvnte, guadagnando lo differenze fra I due JH'0i'.Zle fm lit 1·endita antiClL o In nuova. I•!evidente che, por mottern un freno a ~ues~~ sanguinosa infamia occorre che lo Stato mochfich1 1 sit-1temi tributari e 1 dognnali, organizzi la istruzione tronica curi intensamente la viabilità, il rimhoschi• men lo' il riordinamento delle linee fluviali, e così di sP/uito. E nei nno,·i alvei co~ì co3tituiti prorom- perì~ hPn presto la g-ran<lo forza operosa dell1t nostra rtt'l.l.lL · e rinnovando i pnesi nostri, porterà un nuovo prci,io 1 so 1 contrihuto al11t grandezza di tutta. l'Italia. M1t lo Stato è formato da coloro elio eleggono i dc· putnti. Lo Stfito ò formulo d_ai piccoli_ borgh~si cac– ciittori d'impieghi e d'appalti, tu quali non importa nullu fuori del loro impiego e del loro appalto; lo :-4tato è fatto dai latifondisti e dagli av\"ocati dei la– tifondisti, i quali hanno interesso a lasciare le cose come sono! 1◄1 quelli, cho hanno interesse a mutarle, proprio quelli sono esclusi dallo ~tato ! _ _ Date, i11..recc 1 a qul'sta enorme ma\oisa 11nmcd1ata– mente il diritto elettor11h.•. Il monrto certo non mu– terà da un momento all'ttltro. Saremmo sciocchi e sleali se vi ,rnscondossimo che occorrerà il periodo di una intera generazione, prima che il ri1rnov1.une11to si 1>ossa dire profondo e generale. ,ra questo e c('fto, ciH', non appena qu esta mas sa enorme sia diventata una forza politica, i deputa.ti incomincerann? a yreoc– cupnrseno por non avorht o stile nelle elez1on1; do~ vrnnno studiarne i hisogni e sforzarsi Yia via di sod– disforli come fanno i clf'putati settentrionali, che, nnchc ~e sono oontòervatori, cercano sempre di far<' qualcosa per le masSl' dei loro paesi, a.Ilo scopo <li conquistarlo. fnsomma noi avremo creato il 1>unto cl1appoggio por la lenta, gradualo soluzione del pro– blema meridionale.1 1 ) Il suffragio ristretto nel Mezzodì e la democrazia del Nord. Ma voi siete uomini 1>ratici. Nella reazione legit– tima. e necessaria. contro la rotorica squilibrata dei rivoluzionari o contro i cRstolli in aria elci dottri– nari, voi non amate piit nò i boi gestì nò le idee larghe. Yoi, che avete nel ,·ostro cuore una fo1~tf' pC'renne purissima di ideale, o tutta la. ,·ostra v1~a passata testimonia 1>cr voi, YOimettete una BJ>ec1e di civetteria nel deridere i bei gesti; mettete una specie di furore nel non f1tre che µ-esti hrutti j e ci tenete assai ad essere gli uomini d'affari del prolo– turiato, niente altro che gli uomin: d'affari. Sono parole lo so. Ma. vi ò molta gente che prendo troppo nlhi p~rola le vostro parole. ~ voi stessi minaccinto di rimanere prigionieri delle vostro parole. 'l'VB.A'l'L - Bravo! S:\LVEi\HNL - Così, nella questione del suffragio universale, voi che vivete in condizioni di,·orso ~al!e nostre e stentate a conq>rendero perchè e~so ct sm nccess~rio come la luce, come 11aria, Yoi riman('te indifferenti· e ci dito:;; :Noiabbiamo i nostri affari, e non pnss'iamo sacrificarli a voi. I nostri operai lrnnno biso11110 di pagnr meno il pane, hanno bisogno di huone l;ggi sociali, llanno hisogno dì scuole mi• gliori. La questione del suffragio universale a\'rà importanza per voi, non no ha nessuna per noi. Noi tiriamo all'arrosto) e non possiamo sperderci dietro al fumo. [ sentimentalismi non ci vanno. ,, 8e questi ragionamenti li facessimo noi, o dicoit– simo: 4, Dei \"Ostri affari settentrionali noi ce ne Q111rnto11111 affermo 1mllr u110\·e co1ullzlonl economlrhr drll'llflllll morlcllOnl\16 JIUÒ lllllll\rlrn In ('011l1'1ttll1lllOUl' ('01\ l'llttua\e nc,ul88\mf\ erl~I. <'Ile 111trn,·er11Rno Il' l'UJrllf'. )la 111luull rhe nea~un 1•ae11e, 1•<'r 11uRnto rlC('O lii ca111ta1e, 11fu1nre II rrl~I aUre1tnnto i::-rnvl11ua1110 tmn o\ltorll'. In l'UQ'lll\ lll (•risi ì.· dNNmlnatR dl\lla ,-IC<'itil. che ha tlh!llrultl lulll I raccoltl. e <IR\IR rrll'il monf'tnrln 11ordr11nl'ricana l' d11lln l'h-1.!0110 \)fl'8\dl'l11.1Rll', ohe, hllllno f(lfllllllO l\l'I' orn 11moto mlgrl\torlO. :.ì, \{I l'Ul(II(', come flltl'l1 l"{'lflllnl dtll ~lt•t;, ;0111.hl \lltlO lu rllll'l'V/1 (\('110 ('l'O· nom1o accumulale negli 1u1111 pn,antl d111tll emlgr11nU. IJ<'rehi: n('ll(' 1·111ell<' Il rrno111cno m11frl\lorlo al ì• dN<'rmtn11to solo 111 qul'UI ultimi 1\11111,a~sat JJIÌI tardi Cht', 11er ,~ .• In 1'11h1hrll\ {' In "-h•l\la. l•R~~RlO, 111,rio, 1111eMoprrlotlo terrll.lllm<•nt~ crltll'O, nnrhf' Il 11ro\1'111rlato rurnh• 1ml(lleae rlpre11dori1 1a ~un ~trndn. l'nn fonfermR c1t1moro~11 delle mie ntrermazloni ,·erri1, 11011 lii' 1\utilto, hen presto <1111111. i,rr111111<' lru-l1h•~tl\ gO\"l.'flllUIVR RUilf' ('1,11111\/\nul del l'llnladlnl ml'tl<ilomll\.

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