Critica Sociale - Anno XVII - n. 2 - 16 gennaio 1907

CHl'rrcA SOCIALE IV La radice del guaio è, dicevamo) anche nel paese. fn realtà l'atteggiamento negativo del Gruppo so– cialista non fece che riadeguarlo alle condizioni nor– mali di tutti gli altri Gruppi e partiti che sono nella Camera italiana. Il Nitti, nel suo libro pur mò uscito C), sfolgo– rauto di geniali paradossi e di critiche argute sulla composizione ed azione del Parlamento nelPHalia presente (non altrettanto acuto e concludente, a parer nostro, nella parte programmatica e ricostrut– tiva, e seminato anche di errori, parecchi dei quali avremo occasione di discutere in queste colonne), il Nitti, dicevamo, di questo male, onde soffre il Par– lamento, riflesso del paese - amorfismo ne' partiti e ne' Gruppi, assenza di programmi definiti e pra– tici, incapacità. alla disciplina, ossia al lavoro or– ganizzato e quindi efficace - tesso la diagnosi la più esauriente e spietata, e dalla sua requisitoria nessun partito si sah'a. TI socialista, egli nota (pa– gina 14), pareva che facesse eccezione 1 ma poi è ripiombato sotto 1a legge generale; del che egli ad– dita le cause prossime - che son sintomi o quasi - ma la cagione profonda sembra che sfugga a lui pure. Ed è elle, venuti meno, per adattamenti reciproci fra le classi sociali 1 gli stimoli eccezionali e transi– tor'ì che facevano sentire a1proletariato la necessità di difendere con tutti i mezzi la propria esistenza ci– vile, 1a legge generale doveva riprendere l' impero 1 e il proletariato si adagiò nella stessa indifferenza e incoscienza - di fronte alla politica parlamen– tare - che è nelle altre classi di cittadini; osso non poteva essere troppo meno idiota (s'intende, po– liticamente) delle classi potenti ed istruite. Questa sitazione è particolarmente favorevole al prevalere, in Parlamento e al Governo, di tutti gli interessi particolari ed anche personali - i quali del– l'altrui sonnolenza fanno il loro pro, e, come è facile ad intendersi, non disarmano affatto. E ciò è con danno di tutte le classi: ma più particolarmente, e anche questo si intuisce, di quelle che dello statn quo non si giovano e dovrebbero semplicemente "rifare il mondo" o spostare il suo asse: un affare (sia detto cli passaggio) alquanto complicato, e a spic– ciare il quale non vi· sono forze da buttar via! Or dunque, per tornare ai casi nostri, converrà ri– farci alquanto alle origini, andare incontro alle forze nuove - insistiamo su questo - che si vengono, malgrado tutto, fatalmente formando nel mondo ope– raio, e ripetere ad esse la dimostrazione 1 elementare finchè si voglia) della connessione necessaria fra. l'a– zione fondamentale delle masse e 1a superiore azione politica; la dimostrazione, in altri termini, della vec– chia teorica della " conquista dei poteri ,,, intesa all'infuori del concetto di miracolo e applicata, non ai soli momenti tragici 1 ma a tutto lo svolgersi nor– male della vita del paese. La dimostrazione vuol essere froebeliana, mista cioè di teoria e di speri– mento, e per questo è prezioso pur sempre) non vuol essere sdegnato, anzi vuol essere iu~ensificato al pos– sibile1 quel tanto che rimane di vita socialista par– lamentare) non foss'altro per il suo valore dimo– strativo. Chi ripensi, globalmente, tutta l'azione schietta– mente riformista di questi ultimi anni, e -- fram-_ mento modesto di essa - la stessa nuova impronta che stiamo imprimendo a questR. Rivista, si accor– gerà che cotesto richiamo del partito sul terreno realistico tende, in fondo, a questa meta precisa, alla quale noi miriamo con tutta la fede. Il ristagno ap– parente è preparazione necessaria; lo sconforto è (') li :,m·tlto 1·adtca1e e ta mwi•a dtmoc,·azl.a t11d1fstrialt. - Tortno– Roma, 1907,Società Upograflcp. od!tr1ce nazlo11n1c.Palf«· Vl-162 - (Llrtl 2 1 W). semplicemente confessione che le nostre illusioni, suscitate da apparenze mal controlJate, hanno galop– pato un po' troppo. Consentiamo invece interamente coll'amico Zerbo– glio - anzi un po' più ch'egli for,:5enon consenta. con sè - nell'apprezzare l'importanza che avrebbe, a inte– grare questa opera di terapia del partito 1 l'indennità ai deputati. Nel presente momento (alcuni anni fa, ne sarà detto il perchè, il cnso non era il medesimo), noi vediamo in questo mezzo - malgrado i suoi inco11Yenienti, che scorgiamo del pari - un ele– mento decidivo- per restituire sinceritìt e aggiungere vigore a tutta l'azione parlamentare 1 e non solo del nostro partito. La stagione è venuta di levare dalla canfora 1 di staccare questo drappo dal guardaroba del programma minimo e sciorinarlo e drappellarlo al sole della propaganda. Non ci indugiamo a in– clagal'0 se Finflue1na di tale conquista si farà. sen– tire per uno o per più quinti nel prodotto che cc ne attendiamo; diffidiamo dell'applicazione del si– stema decimale e della teùria delle frazioni in queste materie 1 massime quando si tratti cli previsioni; pen– siamo che la conquista sia necessaria, e questo ci basta. Finchè Pazione socialista fu sopratutto affermazione teorica o battaglia ùi difesa delle libertà elementari - e il Parlamento per essa fu sopratutto tribuna - gli elementi borghesi acquisiti al socialismo potevano bastare, anzi senivano meglio allo scopo che non potessero gli elementi operai; questi ultimi d'al– tronde mancavano) o stavano involti tuttora nella rude scorza delle lotte di mestiere: e pei socialisti borghesi, professionisti quasi tutti, l'indennità o non era necessaria 1 o non bastava. a risolvere - almeno per molti - il loro caso personale. L'indennità è cosa transeunte, che non abilita il professionista a chiudere lo studio, rinunciando alla professione. L'assicluità 1 poi, in Parlamento era allora meno ne– cessaria. Oggi le condizioni sono del tutto muta.te . L'assi– duità, l'intensità, la specializzazione dell"attività dei deputati socialisti è diventata. indispensabile 1 se P.ssa non debba rimanere, com'è, una semplice lustra. D'altronde 1 lo sviluppo innegabile delle Leghe, lo spesseggiare dei conflitti di lavoro, son venuti a mano mano creando un vivaio di giovani fo;·ze proletarie, direttive e organizzatrici, che, mentre vivono a con– tatto immediato di tutti i problemi operai, hanno le capacità necessarie e sentono il bisogno di cimen– tarli nella battaglia politica. Il loro avvento nel– l'assemblea legislativa sarà presto un bisogno sentito de1 movimimto, come è già un bisogno effettivo (il nostro punto di vista non ha dunque nulla di co– mune col vecchio feticismo della blo1tse corporati– vista)1 e sarà anche il mezzo migliore 1 il più rapido e pratico, per condurre a quell'accostamento e a quella fusione, fra movimento proletario e azione lc– gislath•a, che dicevamo più sopra. Per gli operai - se anch'essi non debban essere deputati cli nome e non di fatto - l'indennità è necessaria ed è suffi– ciente. Rssa svia pernictterà la ricostituzione del Gruppo e quell'organizzazione di lavoro che Zerboglio vagheggia. Questo pel' il nostro partito: il quale 1 poichè csisto 1 è interesse di tutti i partiti, i quali credono nel ,·c– gimo rappresentativo, che funzioni anche in Par– lamento nel miglior modo. :Ma, dato i1 marasmo in cui piombò la nostra vita politica, gli altri partiti avranno dal1 1 indcnnità anche un beneficio diretto. Essa sola infatti permetterà alla rappresentanzr~ elet– tiva1 o meglio la costringerrt, a funzionare realmente. Lo sport deputatizio non sarii pilt tollerato; una se– lezione di uomini si renderà inevitabile; un rinno-

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