Critica Sociale - Anno XVII - n. 2 - 16 gennaio 1907

20 CRl'L'LCA SOCIAU: vamento necessario ne seguirli; qualunque forma si dia all'indennità (e di ciò discuteremo altra volta), chi la intaschi e non lavori dovrà essere stimato un truffatore politico. Il Nitti, nel volume recente che abbiamo citato, pur sforzandosi di tracciare le lince di un pro– gramma radicale, non sembra annettere grande im· portanza a questa riforma. Egli scrive che su di essa non potranno distinguersi i partiti: e ciò, per i mo– tivi accennati, gli potremmo anche consentire; seb• hene in pratica si vedr~t che tutti gli interessati allo statu quo, i beati 11ossiclentes dei Collegi feudali, si schiereranno contro essa: e ciò accenna già a una delineazione politica. Dalla iutroduzione della indennità. - scrive il Xitti (pag. 118) - guadagnerebbero soltanto i socialisti (?), cui è data la possibilità di disporre di somme rilevanti e di contribuire con larga parte della loro indennità alle spese del partito. Si può volere però anche la in– dennità. ai deputati per ragibni di con\·enienza pratica i ma volerla o no significa men che nulla .... Che significa questo disdegno della " convenienza pratica" in un autore che fa tauto sfoggio di posi– tività e di realismo politico? B aggiunge in un'ap– penclice (pag. 15G): Si può votarla e non votaJ"la per ragioni di conve– nienza pratica, con la sicurezza che non muterà nulla(?!). Forse il solo vantaggio sarebbe quello di indurre alcuni deputati ad abitare a noma e in certa guisa (sic!) a interessarsi un po' plì1 della politica. M par nulla al nostro dotto collega:l L'indennità obbligherebbe i deputati a fare il deputato; il re– gime rapprnsentativo a cessare di essere una fia– grante menzogna. Di questo ci conviene persuaderci : che ogni ini– ziativa, ogni teoria, ogni programma di rifoi·me - f?sse pu1· quello realistico-idraulico caldeggiato dal Nitti - non ha che un modo per tradursi in effetto: trovare uomini che sappiano e debbano sgob– hare a spingerlo innanzi. Oggi, per lo pil,, non ab– biamo che delle ombre. * • * L'atonia parlamentare socialista è il riflesl:lo- ed a sua volta una causa - dell'imperfetto sviluppo del concetto socialista nella coscienzu. prnletaria: non si vince che aiutando lo svolgersi di questa coscienza. L"indennità. ai deputati è uno strumento decisivo di questo sviluppo. La propaganda per hmo elper l'altro risultato è essenzialmente una sola propaganda. J: tempo di fortemente e tenacemente iniziarla? Questo iJ quesito che poniamo ai compagni, al par– tito. Per il quale abbiamo vinto gli scrupoli del " camel'atismo "' insistendo in 1111 discorso che a parecchi nostri amici carissimi sarà parso - a dire il meno - una famosa seccatura. O altrimenti rinunciamo francam.ente a tutto ciò che abbiamo inteso fin qui essere socialismo evolu– tivo e conquista dei poteri. Confessiamoci, alla buo– nora, u rivoluzionarìi " e attendiamo un u mille, non più mille n· Sarit certo più sincero: fors'anche (come un giorno sosteneva con noi l'amico Galantara} sarà almeno pi l1 estetico. LA CRITICA SOCIALE. Al prossimo numero: fja necessaria. connessitù. dei lH'Oblemi di lfworo, del prof. GIOY.\NXI MON'J'tj)IARTL\'f. Politica lnterna3ionale ACCORDO AUS'l'RO-rfALIANO e non triplice alleanza ROMA, 13 del 1907. Mro CAltO }'ILIPPO, A quel tuo cortese cottab01·atore, 'l'ullio Luccia- 1·ini, che, neU'altra puntata della Critica, ass1,rnse tolllro lli ·mc te di/"ese aeua Triplice, io voglio {mY una sola osse,·va.zionc. 1-:gu nii ha comùatluto in ciù che io non lw pnisato nè detto. Nel m,io discm ·1So alla Ca1nera s·ul !Jitancio de{Jli esteri io sostenni essere desideraUile pe,· l'Italia, wi;:,i necessaria, l'intesa amiche cote colt' Au~·tria– Urtgltcria. Dimostrai co,ne tale intesa sia possibile fi,01 ·i e sen,za delta 'l 1 ri pi ice. Dunde la conclusione che la nost,·a politica estc1·a d,.bba prop01'8i cli stabilire accordi diretti austro– italiani S08tituencloli ai vericolosi tevam,i della 'l'ri plice. L'al'licolo del Lacciw·ini p1·e&uppone invece che, 1;0,nbattendo la 'l'riplice, io p;·opugnassi la rottura coll' A 11stria. Preciswnenle il conlf•ario di quel che sostenni e sostengo. Il Lucciarini ha insomma creduto ch'io abuta /0.Uo atta 'l'riplice cattaCt;o cccchio stile della 1:c•cchia defJwc,·azia. La novitti della mia te8i consiste neil'avere a/j'ò•mato ta vossibililà e la ttlilità di 1·01npe1·epe1· parte no stra la Triplice, soslituenclola con 'ttn accorcio austro-italiano. Questo è il punto di disputa : è qui dove chi voglia cont,·addinnt ha da didge1·e il suo S(OJ ·:,o. Saluti a te e al 1nio gentile conl1·actclitto1·e. LEONIDA BrsSOLA.Tl. Problemi del lavoro LANUOVA LEGGE INGLESE SUGLI SCIOP e la crisi del !rade-unionismo Il nuovo 'l'rade Di.r;putesBill è passato incolume attraverso la stessa Camera dei Lorcls. li leader del• l'lndepemlent Labour Party ha già celebrato il trionfo del suo partito nella faccenda. Con quante ragioni è l'obbietto di questo articolo il discutere. Anzit.utto due fatti: l'attuale Bill non è la sem– plice restituzione dello statu quo ante la famosa sen– tenza della Camera dei Lords nella controversia con la 'l'afl' Vale Compauy. Il nuovo Bill, oltre al pro– clamare - questa ne è la sostanza - che le 'l'rades Unions, in quanto tali, non sono civilmente respon– sabili per alcun atto illegale commesso da qualsiasi dei loro membri o funzionari in casi di conflitti in– dustriali, riconosce questa irresponsabilità e la cor– ris_pondente immunità dei fondi di guerra anche per le Unioni di imprenditori. Il secondo fatto è la nessuna opposizione fatta dagli industriali, che hanno nella Camera dei Co– muni una abbondantissima rappresentanza, al Bill medesimo.

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