Critica Sociale - Anno XV - n. 13 - 1 luglio 1905

206 CRITICA SOCIALE Quinili se le 11 ,·otazioni ,, non avvenissero in fatto, ,c;arebbe un bene cambiare sistema. ed introdurle nelle abitudini dei Congressi i;cientiflci. ;\la è tutt'altro che esatto ch'esse non :wvengano. Xei Co11A're,1sigiuridici le votazioni si ranno, ben ~pesso, in seno alle Sezioni e sì ripetono nell'assemblea plenaria; e, quando una que– stiono è molto grave, si preferisce e si adotta il metodo della rotazione ad appello nominale, come avvenne per la riformri rlella Giuria al Congresso di Napoli, dove lo lmpallomeni 1 relatore, Jottit,•a contro il T'es.~ina; e vinse nella Sezione di diritto penale e fu sconfitto a Se– zioni riunite, dopo un appello nominale di tut.ti i giu– risti convenuti. Ed i Congressi socialisti - non è scienza il socialismo? - uon mettono in votazione metodi e programmi? UJngegnicros afferma ch'io ho sbagliato i colpi; cre– clen<lo di tirare su di un anersario 1 ho colpito un amico. Certamente fa piacere a conoscere ch'egli divide le dottrine sociologiche che noi andiamo sostenendo, ma io non ebbi modo d'indagare quali fossero le sue idee sul proposito: ond'ò un terzo equivoco di lui che gli fa scri– vere: 11 vengo alla critica sociologica generale, che mi si muove. TI Guarnieri mi considera antidetermiuista e tanto ingenuo da credere che basti volere una riforma, })Orchè la riforma sia 1 ,. ro lo citai una sola volta e non mossi a lui alcuna "' critica sociologica w S'egli è - come scrive - '( assolutamente determi– nista nel campo delle scienze biologiche, come io quello delle scienze sociali 17 ('\ tanto meglio per noi che ab– biamo un correligionario scientifico di non comune va– lore ed un II compagno n ut.ile alla causa ,,. ì\la a questa affermazione, che gli fa. onore, bastaya una semplice e bre\'e dichiarazione, aggiuntinio dichia– rativa, del periodo oscuro e miqaccioso che io ho te– stualmente trascritto. Non ertt per questo necessario un articolo di tre co~ loune in cui mi si attribuiscono deduzioni e pro1JOsiti che uou hanno ombra di fondamento i non era neces– sario esagerare la spiegabile reazione difensiva di uno studioso che incautamente ba rivolto contro di sè un'arme pericolosa sino alla ingiustificabile insinuazione che, " essendo avversari del Ferri in socialismo, bisogna combattere tutto ciò che puzzi di criminologia positiva,,; contro cui anche la Direzione della Cl'itica, così nobil– mente larga di imparziale ospitalità a coloro che com– battono in modo sereno ed obiettivo nel ca!npo delle idee 1 ha creduto di protestare. Era soltanto baste,·ole deplorare, con il periodo poco felice, l'indirizzo segnato dai sostenitori delle dottrine lombrosiane nel campo giuridico che, propugnando una impossibile trasformazione della responsabilitìi penale e ritenendo, implicitamente e necessariamente, che il le– gislatore possa prescindere dalle inesorabili condizioni storiche che impongono un dato ordinamento giuridico, ( 1) 10 11011 entro ln unfl tllsumtna sclentlllca ùcl!'opera doll'lnge- 1,(n\cros, J)er 08!:!ervarc se le dottrine di\ lui sostenute slono o meno conducenti ol determinismo 111 i;oc!ologla o ne consentono Il poS• s1\.lllesvolgimento; questa dlsamllrn conòurreb\.le assai ruorl dal li• miti segnR\1 a questa bre\·e Jl0lem!ca dagli equivoci del mio con• tradtlltorc; sebbene potrebbe dare, almeno, nna certa ragione ed una (1ualchc nno.lltà se\entlfloa alla polemico. medesima ohe, nel ter- 1n!nt In cui 818\·olge, dcYCi,110rconto llllo, conald,irnrst senzo causo, nè l1ne, e quhHU rimane cllluM col Jlrcsento articolo. Qtu11esin, ae• eor.do me, Il determ1nlsrno ln soo1ologla e qual! - scuole ~ o dottrine tcn(lauo n contradct!n•I od o sun·ragarne la portata sc:Jentlflcn, io 1J~postnel mio recente ,·olume " J conflitti sociuu ~, edito cto.lBocca In (JUOStl giorni. cadono - volenti o nolenti, coscienti od inconsapevoli - nel J)regiudizio della. volontà. sociale e non possono dirsi deterministi in 'lOCiologia; giacchè (seguendo il prof. Ingegnieros nell'imngine delle formiche scambiate con le ieue e dei cavalli con le zanzare) egli intende che questo determinismo sarebbe così artificioso ed in– conseguente che non potrebbero i suoi sostenitori scam– biarsi per deterministi autentici, meglio di quello che un cavallo col cartellino ' 1 io s0110una zanzara 17 })Otrebbe da. un entomofilo scambiarsi cou questo in.!!etto. Sarebbe uno di quei fenomeni che egli acutamente studia nel volume " l.rt simulctzione nella lotta pe1· la. t'ila :, - che ha voluto graziosamente regalarmi - o dal qw:lie ho appreso a riconfermare la mia antica opi • nione che la verità scientifica è unica come la verità morale, e le simulazioni, le dissimulazioni, come le transazioni e le esagerazioni 1 sono ugualmente pericolose prima di tutti a coloro che le preferiscono e le adottano. A. 0UA!tNIEIU-Vt;NTIMIGLIA, IL MEDICO NELLA SOCIETÀ Da qualche anno, tra. i medici. le questioni di morale professionale dànno luogo a studi e a discussioni appas– sionate ... L'origine di queste preoccupazioni,che sollevano un im})ortantissimo problema socia.le , può essere rive• lata da una semplice statistica. Un quarto di secolo fa, nel 1880, in Jtalia. si contava il 2,5 di medici per ogni J0.000 abitanti; nel 1905, que• sta proporzione è quasi duplicata, essa si è elevata a 4 1 7. Ora, l'igiene, continuamente in progresso, tende a di– minuire sempre più il numero degli ammalati possibili. Via via che la civiltà sana l'ambiente, restringe la ma– teria, essa suscita, con nstruzione pili generale, un nu– mero sempre crescente di lavoratori per porla in opera. Se l'ammalato manca, il medico si trova nella mede– sima condizione di tanti altri professionisti che stanno alla mercè delle minime fluttuazioni politiche ed econo– miche, e solo, tra tutti i lavoratori, egli non può avere il privilegio d'una vita più assicurata. Come il legnaiolo disoccupato dopo i lavol'i delle Esposizioni, dovrà egli dunque attendere, nel medesimo disagio, il ritorno di qualche occupazione lucrativa, e, se la mancanza per– siste, dovrà, come il legnaiolo, camhiari:i i suoi uten– sili? Ciò non è possibile. 11 medico ha uua funzione di lavoro cli carattere eccezionale, e, se egli soffre, la ri– percussione del suo malessere si estenderà in tutte le famiglie, strettamente Yincolate alla sua attività, alla sua istruzione, alla sua morale. :E, in ultimo, la. vittima pii1 sicura delle avversità., che colpiranno il medico nel suo regolare esercizio, sarlt ancora l'ammalato. La moralità in una proressione è in ragione inversa della concorrenza: ciò sembra essere una legfie sociale. Yin via che la lotta clh'iene più attiva tra i produttori d'un medesimo grupJ)o, lfl scelta dei mezzi è meno scru– polosa. La. lotta per la vita diviene talmente penosa che l'individuo non sempre ha la libertà morale sufficiente per resistere alla tentazione di fare uso d'armi illecite. J deboli, i più mal dotati, quelli che, in un'atmosfera di attività calma, avrebbero sufficiente forza e attitudine per agire onestamente, sono i primi a essere divelti e disorientati dal rcmolo della concorremrn. Basta. che le difficoltà dell'attività economica si elevino di qualche grado perchè essi sieno improv\'isamente insufficienti al loro còmpito.

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