Critica Sociale - Anno XV - n. 11 - 1 giugno 1905

CRITICA SOCIALE 175 di L.st 2-1.t25 per i Comuni e di r,.i;t, 26.576 per le So– ci età. I.o lmJ)rose tramvlnrio c-iorcltato dai Comuni sono 101 · quelle esercitato dallo Sociotò. 43. li rapporto rra cntra'to o spe110nelle im1>rcso comunali è del 64,08 per cento; ne llo i mprese privato del 69,58°1 0 • Il rica,•o netto fu di L.st t.921 072 nello imprese comunali; di L.st . 98tl.038 nello imprese pr ivate, oloò rispettivamente pari all'8 °1 0 o al 4 1 1'l O O sul capito.lo ; il ricavo netto per miglio di strada fu di L. ~t. rn:JS p er i Comuni e di L..,t. 11i8 per lo Società. I tmms municipali trasporta– rono noi 1003-100-1 1.19l.i8:?.762 por-;one; quelli delle Societ:\ 601.559.tlll. 11 prezzo medio <lei biglietto rudi t,05 denari nelle imprese comunali e di 1 1 23 denari nelle imprese privato. I.o lince esercitato dai Comuni pre!ientano, dunque, le tariffe più bn~so, guadagnano quasi il doppio delle pri– vato in rolnziono al CRJlitalo i"'•ostlto; costruiscono a un costo di oltre L.st . 2000 minoro por ogni miglio di etradn. La magg ior e conomia nello imprese municipali 1 ad onta che gli impiegati siano da osso meglio pagati, ò pl'OVl\tn d(Ll rnpporto fra il CO!ltO o il riC(WO che ò in osso dol 5 1 /, 01 0 inferiore al ra1>porto rrn costo o rica,·o nello Imprese private. Il totale dello somme destinato sul profitto ottenuto, a diminuzione delle imposte fu, nel 1903-UJOI,di lire ster– line 20i.Otn, pari in media ad una diminuzione di con– tributi di 2 5 8 d. J)Cr ogni lira sterl ina. Lceds destinò a tale scopo L st. {>2. 000; 1 1anchester L.st . M.000; Liverpool r,.'ìt.2i.17I; Ola~gow L.st . 2j.000; ~ otting ham L.st.13.000; Sai rord L.~t 12.000, ecc., ecc. (', Soltanto cinque città hanno attualmente telefoni mu– niripali: llull, Ola~gow, Portsmouth 1 Swamiea, Brighton :llauchestcr, SuHord e Stockport Rtanno studiando un servizio muulcipalo <li telofonl. Nelle città. o,,e i telefoni comunali ranno concorrenza allo So<"iotà private, le Compagnie diminuiscono le tariftè 1 riorganizzano i loro sistemi, modernizzano gli apparecchi e non risparmiano nulla di ciò ('ho può :;ervlre ad accontentare i soci. Aprono anche uffici telefonici pubhlici, prima assoluta– mente 51co110Rciuti. ('' Da tutto ciò nppnre come 'lia errata In paura di coloro che temono che le Imprese pubbliche finiscano per ro– vinare I Comuni. 11 rapporto !ò!ullefinanze locali dell'Inghilterra e del Paese di Galles per il t902-l!l03 e!lcluse Scozia e Ir– landa mostrn come il ricavo dolio Imprese municipali l)l'incipal\ rappresentl il 21,f) 0 / 0 di tutta l'entmta; mentre lo speso por dotti servid rapJ)rosontano solo il 13,2 % dolla spesa. Lo entrato por tall sorvizt furono, noi 1902-90a 1 di r,.'lt. 20.261.005, con uu eccesso sulla spesa di lire sterlina 7.918.265 pari al 5 °lo del capitale di esercizio. L'intorM'IO sul <'apitalo preso a prestito per tali imprese che rappresenta il 43,7 ° 1 0 di tutto il debito dei Co– muni ('O~tò r,.!lt. 7.49 9.691; il residuo netto a favore dei Comuni ru quindi di L.st . ll9.!'>71,che formano già una notevole somma, m a ch e non rappresentano che una parte as!lai piccola dell'utilità totale ricavata dalle imprese dai contribuenti, che ebbero un buon servizio a J)rozzo minoro di quello pagato prima alle società privato. (') Lo Rtesso rapporto pro,•a anche piil chiaramente la relaziono che corre rra imprese municipali e tasse. Ooll1cntrata compleiis\va I Consigli di Contea rica– \'ano dalle tasse ao' ◄ 0 / 0 o dalle imprese municipali il Il 1 • 0 0 ; gli nitri t'On<tlgll,dallo tasse il 47 ° 0 e dalle imprese municipali il 30 ◄ 0 0 ; l Consigli dei Distretti urbani dalle tasse il 5!-i 1 • 0 10 e dalla imprese riprodut– ti\'e il 19 11 , 0 soltanto. (4 Lungo, adunque, dall'aumentare lo imposte comunali, le imprese municipali sono un mezzo per dimi'nuirle. Le tavole preparato dal tesoriere della città di Preston (') prO\'ano che lo imposte comunali sono aumentate, non por le perdite sofferto in grazia di questo scomii– gliato nuo,•o socialismo comunalo 1 ma por le spf1se rese necessario por l'erlucnzionc, la honofloenzn, l'igiene e 1>eraltri sorvizì generali a carico dei Comuni. Nelle 72 città citato da Mr. Carter le imposto sarebbero più alte {') .\11mh·tr111 )0111"/l(JI, 10 nlRtlO 100:,. (') .\11mit1pal )Olll"tllll, 2S dlcembrt• 1901. (') M1011-itp,I/ Jo11rll(1/, ~' febbraio 1~0:,. l') J11111lctp,1I Jo11r,wl, 9 dicembri' 1901. r> .v1111k4JMI Jo11r11a1, t dicembre 1H1 di I 8Cellino e 8 (l('narl I ' df"nari 11er lira stE>rlina se non ro-...;cro81.lto rldottP ,tui,:li utili ottenuti dai Co– muni dalle loro impre~C'- Semhrn, R.dunque, che gli amministmtori comunali non l'liano quegli 8Ciuponi o quei nrmici del popolo ,·hc gli intere'i-;atl alla con-.erva1.lone tif!i profitti di tutti i pae'll amano fn.r credere ai contribuonti-olettori di tutto le Cll\'1"11 ! F. P.VH IAIU. FRA LIBRI E N.IVISTE Il pragmatismo. Oi questo particolare indirizzo C'riticoclifllo~ofìa, usiamo puro la parola, - indiriu.o che nella Run. forma mo– derna lrn trovtltO i suoi ma-;Rirniteorizzatori tra scrittori ()i Jnghlltorrn e degli Stnti Uniti d'.1\merlc1L si discorro dn. qualche tempo in !lallu, HOprntutto per merito del Leoual'tlO, Hlvista mozzo inglC'IO o mezzo italiana che si publ.)lica. a I1'ireuze, e <lol 'J'he 1-'lonnce l'ragmalist C/11/J. Crediamo metta conto faro di c... -.o un cenno anche poi lettori della ('ritica. 11 E'. U. S. Schiller definisce Il pragmalbmo come " a cot1.\Ciow,ap11l1cation to epi:-1t,m,,lo,;y t,f a trological p.~y– chol1>1,1y 1rltich implits, ultimfltely, ,, r·,1l1mtat"istic "'"'"· phy.'iil', cloò " una cosciente a1)p\ic11zione alla episte mologla (plstica, scienza dollfl fede di una psicologia teolo1,Clcat•ho impltca, In dcflnitlrn, una metafisica ,·o– lontnrh1ticn 11 • A detta ))erò dello ste ..so Leonarrio, ò impo.~sibile ora. dare una definizione unica e precisa del pragmatismo; -;olo si ))UÒ " inllicare Il carattere predami• oante che forma l'unità interna cli tutti i \'ari elementi che rnnno riuniti sotto il mantello del suo nome 11• Que.~to carattere con'liste ,,,.llu 11rigidimmto delle t,orie e dellf' crnle11~t, nel ric(IIIO-'i!'ere il pw·o loro r:alore st,·u– mnlfalf', ,i,-[ dire cl,,. t-"·'" rn/90,io ~oUrmf() relatiranm,t, c,clu11{l11eo ad ,m onlrnt cli fl.,ii e rh, pl'rcir, sono s111srtt• t,bili di es.rin-e mutate r trasformai, ore occorm. JI 1>rngmati-,mo " è un Insieme di metodi; è anzi, per una <'erta parte, il perfezionamento e il completamento del metodo positivo. Esi:;onon decido su nessuna que– stiono, ma dice soltanto: cinti certi fini, vi consiglio di adopornro corti mezzi piuttosto che certi altri w Lo toorlo, lo crodonze, sono In tal modo giudicate non in sÌ', ma alla stregua del loro fini, dolio loro conseguenze prutlchc, 11n,9maliclte. Il pragmatismo, se è nuo"o come 'l'è detto - nella sua forma attuale, contiene tuttavia elementi fllosoflci giù. esistenti innanzi a lui. I principali. di questi suoi aute,iati flloso{lci, :;ono: t) il 11omi11alismo, cioè l'apJ>ello al fatti particolari per dar 8ignlflcato alle parole; 2) l'uhlitarismo, che ha diretto l'attività. intellettuale verso l problemi pratici; 3) il po.irillt:ismo, nel qunle RItrovn. l'opposizione alle questioni verbali e inutili (chiamate per antonoma'!ia melclflsfrhe) o si trova anche Il J)resentlmento del carat– tere di provvisorietà delle teorie scientifiche; t Il l{r,1dismo 1 col suo primato della ,·agion pratica; t>) li rolontari.rn10, elle ha in-.istito sull'influenza che la volontà (Intendendovi anche I sentimenti) esercita sull'Intelligenza, cioè anche sulla srienza; 6) il flcleismo, che ò lutcre:tsato a stabilire l"impor– tanza dello fedi. Secondo Il :lr. Calderoni, uno degli scrittori del Lro– trnnlo, si pos-;ono concepire tre ra,·ietù di pragmatismo: A) l'n particolare indirizzo critico, che mira ad cli• minare, come questioni in.•mssh1tont1 1 tutte quelle que– stioni, fllosoflcho e non fllosoflche, che non siano suscet– tibili di traclur!il in termini relativi al nostro mondo J)l'aflco, sperimentale, che non eleno, cloò, capaci d'inse– gnnrcl nullil Intorno nllo con.scguenzo di qualche nostro genero di condotta. (Jualunquo sJ)eculazione 1 quindi 1 la quale ))rotonda rlrerir-;i ad un mondo dh•erso da quello che può e'l'lCre oggetto di a.-twltatfr~ (up,dati011s, in in– glc'le) no'ìtro effettive od anche Remplicemente 1>0~<1lbili, ò del tutto 1>ri\•adi 'li,:tnlftcato. B) La dottrina della r:o/011/ù ili rrf'dert>. la quale, co1htatato il fatto che le nostro credenze sono talora modlftcabilt dalla nostra volontà direttamente o indiret-

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