Critica Sociale - Anno XV - n. 11 - 1 giugno 1905

Critica Sociale f?IVIST.!l QUINDJCJN.RLE DEL SOCI.RUSMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 • Semestre L. 5,50. Lette.-e e vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO:Portici GalleriaV. E. 23 AnnoXV - N. H Non si ven<le ci nwmei•i separati. Milano, 1° giugno 1905, SOMMARIO Attualità. J,e due ltll(le11::e dtl Sl11dnct1Usmo (IV,\NO~'. IIONOMI). Atltqqlamtnto del p<wllth ,.mllcale dl f1·011tealle (11•qw1lz.::<1zlo11i v,.o. (tlflllOll(lll t dl clas;,e: V. 1,0 Bd(iptro ,u, /ft1·,,,;:; pubbllcl; orb-– ti-nto; r:011tratto ,·011101·11bilt; \'I. Le orqa11t::::c,zlo11l dtgU hrl• ple11au; VII. L' ml~111·a cmu:rtta delle rlchlt1te pn:,f,..ss1011aU; VIII. Cot1cluskl11, wror. J,'R.\SCESCO COLl'.:TTI}. I.Jarq11rdotlo fmgUue e , te,.,-emoH (lbl). Studi sociologici. .1ro.::zl11ltmls1110e Soclatlsmo: lii (fine) Raqlo11l sto,·lche e d'ombie11te (l'ror. 0,U!TANO SAI.VtmNI). La sc110/t1e t'evo111zio11e sociale: n• (conttnuo.ztone) I.e 11c110/e stc0t1• d(H'lt, lltgli su,u. u11m (Dott. ,\NOF.1.0 CRESPI). Il J)t"eglmli::l-0 dtlla .. vo/ot1tà sori.alt • (A,·v. A. OUAIINIERl•VENTI· )UOUA). Filosofia, let.t.eratura e varietà. Cro1mc<1Soclau: La munlot1m11zza1.1one dol J)ul.ll.lllct servizi 111In– KhHlerre. - Il Congrelll!lo (lei Comuni - Le lrnJ)r080 eommrnll o I loro erlt!cl - Un ill.lro di Sllaw - Quel eho 81 ,•e(lo e <1uel 011c non si ,•ode - I risultati delle !mJ)resc rnunlQ1i)9.I\ Cf'. l'AOLIARI). Fn, Ub.-l t, Rlvlste: Jt praumM'-smo (AVY. t:TTOtn: MAllCIIIOl,I). LEDUE TENDENZE DELSINDACALISMO Ci pare tempo, gincchè incalza da tutte le parti, di saggiare, un poco più profondamente di quel che non si faccia nello nostre consuete polemiche, la natura e gli indirizzi di quel sindacalismo soreliano e rivoJm,.ionario, che sembra abbia deliberato di te• nere nel prossimo settembre il suo primo Congresso italiano. • Corno è noto, il sindncalismo non ò d'origine in– digena. Esso ci viono di L1'rancia 1 la tena pil1 feconda rii esperimenti socialisti o la piil incline - forse per lo tendenze sistematiche e simmetriche ciel g-enio francese - a creare su pochi fatti le 1>ii1brillanti teorie. Dalla Frnncia è stato trapiantnto in Italia per virtù di pochi intellettuali, ma soprntutto in grazia di condizioni speciali che ne favorirono lo sviluppo. Ed oggi sono le due sorelle latine che hanno il grande onore cli accoglierlo, di alimentarlo, di titillarlo con molta sorpresa ed anche con molto scandalo dell'antico e venerabile socialismo tedesco 1 il quale credeva che il suo rivoluzionarismo coper– nicano - una specie di rivoluzionarismo nlla Ferri, foderato però di ben maggiore consistenza teorica e pratica - dovesse rappresentare Pultimn. 1 J1lrnledello spirito sovvertitore. 'Ma se la Francia ò la culla del nuovo prodotto della chimica rivoluzion,triai e se di lii ci viene tutti i g-iorni un grosso btl~aglio di formule, cli polemiche e lii teorie, non per questo intendiamo di slargare il nostro c::iame oltre i contìni clel1 1 ltnlia. Ll mondo oammina su\ due piedi e non sulla testa, insegnava Marx, capovolgendo la concezione hegeliana; e noi 1 fodcli in questo al J\laosLro,preferiamo piuttosto di conoscere i "piedi,, di casa nostra che non le "teste,, d 1 oltr 1 alpe. Ci perdonino, quindi, i parecchi profeti ciel sinda– calismo italiano, se noi, invece di cominciare questo nostro rapido esame dalle loro dotto dottrine, co– minciamo a esaminare il terreno su cui essi spar– gono a piene mani i vagoni di merce ideale che ,•engono 1 con abhol\danza Jratarna, dall'arr ica terra di Ji"'runcia. . • * Il proletarinto italiano non si ò ancora liherato da una grande uhhriacaturn. La ren:done politica, che accompagnò il suo sviluppo e la sua costituzione in partito politico, aveva abituato il suo stomaco al più rigoroso digiuno. Niente Leghe di resistenza nelle campagne; poche e perseguitate le Camere del la– voro; rari e genernlmente sfortunati gli scioperi. Ma, dopo il 1900, dopo la vittoria ostruzionista e il trionfo elettorale del giugno, il proletariato slargò, pitt che non lo consentissero Je propl'ic forze effet– ti ve, il suo campo d'azione. La politica del primo Miuistero Zanardelli, consigliata eia necessità parla– mentari, se da un lato favoriva il sorgere rapido di Leghe di resistenza o cli Camere del lavoro, dall'altro ahhnnclonava d'un tratto la classe CHpitalista - fino allora avvezza alla protezione poliziesca ciel Governo -·- all'urto delle fonm operaie. Ne seguì un grande sviluppo dell'azione sindacale, un meraviglioso suc– cedersi di scioperi, una serie insperata di vittorie proletarie. Lo stomaco, fin allora digiuno, cominciò ti sorbire a gran sorsi il vino inebbriante della vit– toria, e il cervello a risentire i fumi dell'alcool in– gannatore. Se non che le leggi economiche non si possono violare a capriccio. li movimento di resistenza nel le campagne si abbllttò a due ostacoli gravissimi: la densitìt eccessiva della popolazione operaia, e lo sviluppo ancora lento dell'accumulaziono capitalistica. JI movimento degli operai di città, <'roso il margine disponibile di profittot contro cui aveva condotta la propria lotta, incontro una resistenza più aspra e molto spesso insuperabile. Da per tutto, poi, l'adat– tamento della classe borghese alla nuova politica govornath'a, libern,nclola da quello sgomento che le procurò lo disfatte dei primi momenti, le permise un'organizzazione piÌl salda e le diede una coscienza più chiara della propria. forza. Così il movimento sincl11cale,sorto con tutta la fede inl!onua e il fer– vòre mistico che è nelle cose giovani e fresche, non tardò ad essere invaso da un senso, non di sfiducia, ma di irritazione, per il quale, quanto più gli osta– coli diventavano aspri, tanto più si esasperavano le suo cncrixie di combattimento. l◄'u 11uesto il momento del trapusso - quasi ge- 1h.'nde in ftnlia - clnl sindacalismo riformista a <1ucllo ri,·oluzionario. I primi condottieri del prolet11rittto 1 <1uelli che avevano tesoreggiato il 1>criodo cli mnggiore libertà inaugurato dal .Ministero Zanardelli per accrescere la ctitcnsionc e la forza delle 11ostro organiz~azioni

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