Critica Sociale - Anno XV - n. 11 - 1 giugno 1905

17 J CRITICA SOCIALE CRONACA SOCIALE Ln munlolpalizzazlonedei pubblici servizi In Inghilterra - Il Conorossodel Comuni - le impresecomunalie i loro cri– tici Un libro di Shaw - Ouel ohe si vello e quel che non si vedt: I risultati dello Imprese munlci11ali. Al Congres-10 tlell'.\.ssociazlono del Comuni urbani i11- !1\1;:;t~1,1~-31~b~~b~~~g:o~lìt''~1i~~~d~ :: w:b! 9~ ' iòrJ:~ nllo im1lre~o municipali 1 cho rurono nnche riportate da giornali itallnni. Secon(lo il ùiffen, • i consiglieri comu- ~1i:~0~~11;0 ~;~ 1 ;~n~a~~~a~f~ir~~!~a~~~!' r~~~1~!~~ 0 ~e 8 :e~~ 1rnrle; spen tono più di quanto dovrobhero nelle coso per nvvonturn necessarie; assumono obblighi e impe– gnnno I contribuenti a cuor leggero,.. Sir Albert llollit uotb come I fatti smentissero lo parole cloll'illustre sta– tista, o liconlò come l'ottouimonto cli un profitto non sia lo ilC'OJIO primo dolio imprese comunali. ~ Profitti in o~nl modo ci furono - egli dl"~o ; ma ciò che i cri– tiri non vedono ò la diminuzione dollB mortalità delle cphlemie, la graduale estirpazione del uro; ciò che non ,·ol:IIOno ri~onoscere è _che i debiti fatti dai Comuni per quc!jtl scopi hanno a,::;1curato alla popolazione salute e vigore e han, quindi, servito ad numontnre la ricchezzn del 1>11.cse. 11 ( 1 ) Be!nnrd Shaw, in un eccellente libretto sulle imprese mumdpall elio cnld_amento raccomnndiamo (t), dimostrn, appunto, corno le imprese munlclpnll, oltrechè essere por corU liiU meno costoso dello privato perchè possono oUoncrn cnpitali e personale dirigente a migliori con– dizioni, per lo maggiori garanzie che Oi!SO offrono pos– liOno es!'lcre utili ai contribuonli anche ROi profitti che C!-.sO rcmlono sono scarsi e nuche se non dànno profitto di sorta. " Il criterio puramente commercio.lo nelle impreo;e non ,olo 1mò essere in m olti cafìi da nnoso ma anzi OJlghtl la desiderabilità delPimJJresn comunal~ è in ra– giono irn•er"lll del profitto che e"lsl\ ò capace di dare. P('r quei ~or,•izt nei quali il la,•oro manuale ha un~ pt1rlo 1>re11onderante (servizio dei porli 1mlizia urbana) l'e.~erclzlo municipale può es1Jere più ro~"ltosoe non dare protltto 1 mentre profitto ò ottenuto dallo imprese pri– vato. Ciò che non si vede, però, ò eho nssni spesso il profltto ò ottenuto a danno ciel lavoro sfruttato o in– sufficientemente pagato e che hn come consegucnzn disoccupazione periodica, consumo rn1>ldodell'individuo dcmoraliun,done e depran,ziono. E tutto ciò è pagat~ J>Oidal contribuenti sotto forma di boneficenza. L'au– mento dello Rpe~e dei Comuni. '!Ucui si è tanto gridato, è SOJ>ratutto dovuto all'aumento delle s1>c~cper i po,,eri o so que"lle spese per la heneflcenzn ratte a mezzo delle imposte e che co;titulscono una p 1 nrte ciel costo del pauperismo, sono in parto dovuto all'impiego del lavoro nv\'entizio pagato in ml!mra lnsu(flciente ai bi– sogni dell'e:-ilstenza, vuol dire che una parte del costo ciel IMOl'O avventizio è pngnto dal contribuenti e non dallo Soclotù. e che uno. pnrto del dividendi ò tolta dalle tn!lcho doi cittadini. A rendere meno chinrn l'origine dei profitti contri– buisco nn<'hO il ratto che lo srruttnm~nto dell'operalo avviene molt? sresso - come notò por Il primo Webb in mo,\o indiretto dn parto di un'industria su di un 1 altrn 1 obbligando le donne e I figli clegli operai in– sufHclentcmento pagati a lavorare por arrotondare H Ralarlo del capo famiglia o a un saggio insufficiente da '\Olo n. mantenere chi lo riceve, servendo cosi da mezzi automatici di diminuzione del salario di altre classi operalo. Anche nel caso, quindi, cho un imprenditore paghi nll'opornio il salario corrente, può essere convo– nlonto ni contribuenti non ncc ottaro lo suo offerte. Pl'escln<londo a_nche d_aquesti ma.li, la. industria pri– vata è lnca1>nce m certi casi a trarre d all'impresa tutto Il prof\tto che potrebbe. " Le Im prese pubbliche gua– dagnano II valor d'uso o l'utilitù. tota.le dell'attività in• dustrlale, mentre le imprese com mercia li non po!fsouo I .\/HNl("l/~11 jOIO'llal, 1 aprile ·o:.. ~,, u•:11SA!.I> !o>UAW: Tht, C0/11111011 ~(tlU of 1/UOllC'iJ)ltl T,-a/l,n!J. we,unlntttr, Archlbald Con1tabl6 o ce, JIHU. c~nt~rc eh~ sul. valore di scambio o utilità marginale . ., ).e\l 1mpre1Hldei trasporti, per c--ompio, le imprese pri– vato non possono godere che una frazione del valore del Rorvlzio che rendono; perc-hò il paq"eg-giero attualo non ò l'unica persona. beneficati\ dalla facilità. di CO· munlcazioni. Q,.rnnclo un'impre1rn. privata spendo pii, di nuol cho non prenda, esercita l'industria in perdita.· un C'omuno può non ottenere nessun profltto oppure fnro lnuti guadagni. Ci Rono dei beoi di civiltà o di benessere pubblico che rendono il guadagno dei contribuenti in una data lmprC!ll\ incalcolabile . .E questa differenza. sostanzialo fra _lo duo forme ~i impresa ba anche una. importanza ca 1>1talo nel mamrestarsi dell'iniziativa. La iniziativa c ~mmcrcia.lo cessa dove ce!'lsa il profitto; l'impresa mu- 1 11C'lpalesi e r;tende alla utilità. sociale totale diretta o indiretti\ dell'impresa. Ed ò perciò che l'impr~sa privata 11011 è abbastanza ricca di iniziativa por i bisogni pub– blici moderni. Inoltro essa è legata do.I profitto al pre zzo IJil1 nltn– monto rlmunorn.tivo, ciò che può porto.re come conso– guenza. che lo va.rio invenzioni, c ho sono il solo IJono reale della ch•iltà moderna, l11\'eco ,Il 8orvire ad elevare Il tenor di ,·lta di tutta. In 1>opolazione, po5sono restare I\ lungo li privilegio di pochi. La impresa municipale Invece, fra. tutti i prezzi egualmente rimunerati,·i non puì, prendere in considerazione che un solo p~en:o ldc-alo: cioè Il prezzo di costo sulla bac;o del maggi~r numero possibile di consumatori. •~utto ciò serYe a dimostrare come non basti il eri– terio ciel costo e del p~ofltto J)er far decidere una rnp· prcsentnnzn comunale rn ra"oro dell1eqoreizio priYato o del 1rnbl>llco per quei servlzt di utilità generale por i consumatori e cli natura monopollstlcn. che hanno granclo lmportnnzn per la pros1>erità o In. salute dei coutri– bucnt_l (I). 1:a provv~sta. do) gn11, dell'acqua, della luce elettrica, d1 comu111caz1om trnmvlarlc, occ. può certa• mente .eqser ratta i u modo plil utile soclalmente dai C~mu111che non dai priva.tt . Una buona rete di comu- 111cazionl trnmviarie è certo uno dei mezzi più efficaci per rl'!olvore la grossa questiono delle abitazioni nelle grandi città. I risultati o~tenuti dalle impro'-e municipali inglesi dlmu11trnno poi anche come e.'ise siano utili ftoanziaria– mente nl contribuenti, quantunque il prezzo del servizio sia minore e il trattamento fallo al personale migliore. 1\I 31 marzo 1902, secondo i dati dol prcgievole" .\lu- 11/c1pot Ve~u·liook (01· 190:;,, ( 1 ), ornno 1045 i Comuni dol H.c"u? lfn1to cho avevano sorvlzio munici pale di acqua potabile, ottenendo uu guadagno lordo di L.st . 2.399.HS I . Il guarlug':10 netto venne in 81 clttù. desti nato a dimi– nuzione eh imposte. /.,e impnst municipali df'l yas nel Regno Lnito erano ~el 1903-1904 1 260 e avevano un rlca,·o netto di lire ster~ Ime 2.G37.Gi7, pari al i O O del capitalo. Le imprese pri– ,•nto erano 4~9 e avevano un ricavo netto di lire ster– line 1.f>l:?.304, pari al 5 1 t ¼ del capitale. Il rapporto clelle 11pe110 alle entrate ora del 73,J.I °lo per le imprese comunali e ciel 74,4~ °lo per lo imprese private. JI prezzo medio por 1000 piedi di gns ora. di 2 s. o s d. por le im• 1>rC!IO comuna!_i e cli 2 s. 11 1 /, cl. por le privato. Le im– prese ~Omlmn!1 pres~ntnno,qulndi, una maggior economia nello speso cii eserctzio e un costo minore pel consu• ma.toro. 11 reddito netto nelle imprese comunali rudi lire sler• lino UG7.l94. sc!~on~~ 1~r.i° :t Comuni che 1>rcsentavano un deficit ò Sommo notevoli del profitto netto vennero destinate dal Com uni a sgra\'iO de i trib uti: Mancheste r de stinò a ciò L.sl . 70. 000; Leicester L.st. 3 8.066; Leeds L.st . 21:ì. 740; Ral f~rd L.st . 27.540j B olt on L .st . 20.000; Bl ackpo ol lire steri me 18.0 22; ·wignn L.st . lf>.0 22; Rochdale lire ster– line 13.000, ecc., ecc.(' ). Nell'i!nJ)r_esa d ei tra mways I Comuni del Regno Uuito hann o 1mp1egato L.st . 28.060.62-1; lo Compagnie private L.st . Hl.890.920. r Comu ni che po,isiodono linee tramviurie 11~0 0162; le Società 150. l Comuni possiedono 1148 miglia d1 stra.da ; lo Società 692 miglia. Il costo per miglio ru t 11 .V1111k1p«I )011,-nal, '!4 follhrato no:,, (1 l.t•ndon, F.dward Lloyd. Lld, 190:,, 3 11. t. d. ., M1111klJ1al)Oltl'"nal, 3 IUl'lr~o 190~.

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